Infortuni: Fillea, già 63 morti in edilizia nel 2013
Sempre più edilizia ”killer”. E’ l’allarme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro nelle costruzioni che lancia Walter Schiavella, segretario generale della Fillea Cgil, il sindacato degli edili di Corso d’Italia, in occasione della ”Settimana sulla sicurezza sui luoghi di lavoro”.
“Oggi la situazione degli infortuni che viviamo nel nostro settore -spiega il dirigente sindacale- è drammatica. Il nostro ”contatore” sugli infortuni segna 63 morti dall”inizio dell’anno e se si va a considerare l’incidenza del numero di morti sull’effettivo numero di ore lavorate, che per via delle crisi sono calate, si può verificare che la quantità degli incidenti mortali non è diminuita, ma anzi sta aumentando in questi anni”.
E la crisi, sottolinea Schiavella, non sta facendo altro che peggiorare la situazione. “Questi numeri -sottolinea- non considerano quello che accade nel mondo ”sommerso” dell’illegalità e del lavoro nero che con la crisi si sta allargando sempre di più e sul quale non si hanno dati certi. Già prima della crisi, da uno studio condotto da Fillea insieme all’Inca, era emerso che 1/3 dei lavoratori, specie i migranti, non denunciavano gli infortuni subiti sul lavoro”.
Per Schiavella alcuni provvedimenti del governo potrebbero avere effetti ancora più dannosi. “E’ ancora presto per valutare l’impatto delle normative introdotte dal governo -sottolinea- che noi prevediamo possano avere effetti negativi. Tra queste per esempio quelle contenute nel dl fare sui piccoli cantieri”.
Secondo il dirigente sindacale “c’è una grande sottovalutazione del problema da parte delle istituzioni. Basti pensare che nella legge di stabilità, anche in quelle norme positive per il settore – come il prolungamento degli incentivi per l’efficienza energetica-, non c’è nessun riferimento alla regolarità del lavoro”.
E il sindacato ha nel ”cassetto” una proposta mai messa in atto dalle istituzioni. “Da tempo -conclude Schiavella- avanziamo una proposta che ha costi zero e porterebbe risultati sulla regolarità del lavoro. E cioè stabilire un nesso, definito per legge, tra l’erogazione dell’incentivo e il Durc, il documento unico di regolarità contributiva, per congruità anche per il lavori privati”