Archivi giornalieri: 23 ottobre 2013

Pesca – UE –

Pesca: Parlamento Ue stanzia 6,5 mld per nuovo Fondo settore

 

Il Parlamento europeo ha oggi deciso di destinare 6,5 miliardi di euro al nuovo Fondo europeo per le attività marittime e la pesca (Feamp) 2014-2020. Nel fissare le regole di spesa, il Parlamento  introduce una novità: la concessione di un’importante sostegno all’occupazione e alla formazione dei giovani pescatori.

E’ stato invece respinto l’emendamento per reintrodurre l’aiuto Ue al rinnovamento della flotta. Ora inizieranno i negoziati con Consiglio e Commissione Ue per rendere operativo il Feamp dal gennaio 2014.

Malati Sla

Malati Sla: ottenuti fondi per cure a domicilio

 

Si è concluso con un accordo l’incontro tra l’Associazione malati sla e malattie altamente invalidanti ed i sottosegretari al ministero della Salute, Paolo Fadda, e all’Economia, Pierpaolo Baretta, e
il viceministro per il Lavoro e le Politiche Sociali Maria  Cecilia Guerra.

Secondo quanto riferisce l’Associazione, richieste dei malati di Sla – che sono in presidio da due giorni davanti al ministero dell’Economia – per la parte che riguarda il fondo per la non autosufficienza 2013 e 2014 sono state accolte: la quota destinata a coloro che sono effetti da patologie gravissime dovrà essere destinata alla domiciliarità e non alle Rsa (Residenze sanitarie assistenziali). 

Un nuovo incontro, che vedrà la partecipazione dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani), la Conferenza Stato regioni e l’Inps, è fissato per il cinque novembre per discutere in particolar modo della distribuzione del fondo alle regioni senza vincoli dovuti alla spending review, dell’aggiornamento dei Lea, del nomenclatore tariffario e del riconoscimento dell’invalidità al 100% anche per le malattie neurodegenerative.

Bossi – Fini –

Immigrazione: Parlamento europeo, rivedere Bossi-Fini

 

Il Parlamento Ue ha approvato oggi una risoluzione bipartisan sui flussi di  migranti nel Mediterraneo dopo la tragedia di Lampedusa in cui si chiede tra l’altro di “modificare o rivedere eventuali normative che infliggono sanzioni a chi presta assistenza in mare”, un implicito riferimento alla legge Bossi-Fini.

E il presidente della Commissione Ue Jose’ Manuel Durao Barroso, alla vigilia del vertice Ue di domani e venerdì consacrato anche alle politiche migratorie, lancia da Strasburgo l’allarme migrazione ed asilo “Bisogna fare di più per prevenire stragi come quella di Lampedusa”.

“Non esistono formule miracolose”, ha affermato – spero che si creino canali di gestione e responsabilità comune della politica migratoria europea”. 
“Bisogna aumentare gli sforzi europei e cooperare di più con i paesi di transito e di origine dell’immigrazione”, ha detto ancora Barroso. Di fronte al Presidente della Commissione i capigruppo dei socialdemocratici, liberali, verdi e della sinistra unitaria hanno chiesto una regolamentazione del fenomeno e dei flussi a livello europeo.

In particolare Hannes Swoboda, leader dei Socialisti e Democratici, ha lamentato che “rinviare al giugno 2014 il dibattito sull’immigrazione è una vergogna”, facendo riferimento alle conclusioni del vertice Ue che rimandano al prossimo anno le misure da prendere in sede comunitari.

Sostegno al reddito

Accordo su sostegno al reddito per 1 milione di addetti studi professionali

 

Cambiano le prospettive per oltre un milione di dipendenti di piccoli studi professionali finora esclusi da un sistema di ammortizzatori sociali a regime. In virtù di un accordo siglato tra le federazioni di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil, Uiltucs Uil e Confprofessioni, le lavoratrici ed i lavoratori degli studi professionali, società ed aziende collegate con meno di 15 dipendenti (oltre il 95% delle 500.000 strutture in essere) potranno infatti beneficiare di una serie di interventi di sostegno al reddito attraverso l’utilizzo delle risorse accantonate dal sistema della bilateralità di settore composto dai tre organismi paritetici Fondoprofessioni, Cadiprof ed Ebipro.

In particolare le parti hanno convenuto, si legge in una nota della Fisascat, “di avviare per il triennio 2013 -2015 un sistema sperimentale di prestazioni integrative al reddito per i casi di sospensione dell’attivita” lavorativa, di crisi aziendale, di integrazione per i lavoratori che già percepiscono prestazioni di cassa integrazione in deroga (ai quali verrà erogato un intervento integrativo del 20% dell’indennita” Aspi) e per quelli ai quali si applicano i contratti di solidarietà difensivi (ai quali verrà erogato un anticipo del contributo ministeriale pari al 50% della retribuzione lorda persa)”.

I lavoratori potranno inoltre accedere ai percorsi di riqualificazione del fondo interprofessionale Fondoprofessioni, beneficiare della continuità della copertura sanitaria e sociale erogata dalla cassa sanitaria del settore Cadiprof e degli interventi di politiche attive del lavoro definiti da Ebipro. E’ espressamente previsto che le prestazioni saranno erogate alle strutture che applicano integralmente il contratto nazionale degli studi professionali rinnovato nel 2011 e in regola con i versamenti alla bilateralità da almeno 18 mesi. 

Riforme

Riforme: Cgil, contraria a Ddl costituzionale

 

”La Cgil non può che confermare la propria contrarietà ad un provvedimento che vuole promuovere un processo di riforma della Costituzione, introducendo un procedimento speciale che ignora quanto disposto dalla stessa Carta per le modifiche costituzionali, derogando alla normale procedura prevista dall’articolo 138 della Costituzione”. Ad affermarlo è il segretario confederale della Cgil, Danilo Barbi, dopo il via libera del Senato al ddl costituzionale che passa ora alla Camera annunciando che il sindacato “contrasterà le modifiche anche con lo srtumento del referendum”.

La Cgil, prosegue la nota, ”vigilerà ” sui lavori della Commissione parlamentare e ribadisce che continuera” a difendere strenuamente i principi e i valori fondamentali della Carta costituzionale, come fatto da ultimo nel 2006 “con il vittorioso referendum costituzionale insieme all’associazione ”Salviamo la Costituzione: aggiornarla non demolirla”.

La Cgil, infatti, “non si sottrarrà dal contrastare nel merito, anche con lo strumento referendario, ogni ipotesi di modifica del nostro ordinamento che tradisca la perfetta funzionalità dell’architettura istituzionale o che miri allo stravolgimento dell’ordinamento della Repubblica, rompendo l’imprescindibile equilibrio di poteri tra governo e parlamento, come avverrebbe con il semipresidenzialismo o il premierato, e limitando la partecipazione plurale e la rappresentanza democratica”, conclude.

Ocse

Ocse: Italia, bassa produttività fa perdere competitività

 

L’Italia sta vivendo ”una costante perdita di competitività, soprattutto a causa di una ”debole performance” in materia di produttività, già negli anni precedenti alla crisi. Lo rileva l’Ocse, nel suo Rapporto 2013 su scienza, tecnologia e industria.

”Tra il 2001 e il 2007, l’Italia ha vissuto una crescita della produttività molto bassa, specialmente nel settore dei
servizi”, scrive l’organizzazione, rilevando che la principale causa di questo avanzamento ”a rilento” è stato ”la crescita dell’occupazione in attività a bassa produttività come l’edilizia e i servizi personali, insieme alla bassa crescita della produttività nel manifatturiero”.

Un altro fattore, spiega ancora l’Ocse, è la ”quota molto bassa di medie e grandi imprese” nell’economia italiana, dove le aziende con meno di 20 dipendenti rappresentano il 58% del totale dei posti di lavoro e il 40% del valore aggiunto prodotto. ”Le piccole aziende possono essere un ostacolo per l’innovazione e l’internazionalizzazione, a causa dell’importanza delle economie di scala in queste attività”, scrive l’organizzazione.
Questa presenza superiore alla media di piccole aziende, rileva infine l’Ocse, è generata da ”un livello relativamente alto di creazione di imprese”, accompagnata però da una difficoltà per queste aziende a crescere in dimensioni e a ”esprimere completamente il loro potenziale”.

Aspi

Inps: informazioni su ASpI e miniASpI

 

Nei giorni scorsi l’INPS ha emanato due circolari,  n. 144/2013 e n. 145/2013, in cui fornisce istruzioni attuative rispettivamente del Decreto n.  71253 del 25 gennaio 2013 e del Decreto n. 73380 del 29 marzo 2013, entrambi  emanati  dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali in concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

In particolare, il decreto interministeriale  n. 71253 consente di attuare quella parte della legge n. 92/12, che dispone l’estensione della nuova assicurazione ASpI ad alcune tipologie di lavoratori non rientranti nel vecchio istituto dell’indennità di disoccupazione (gli apprendisti, i soci lavoratori delle cooperative e il personale artistico, teatrale e cinematografico con rapporto di lavoro subordinato) ed ha previsto, negli anni dal 2013 al 2017, un adeguamento graduale del contributo in modo da raggiungere l’aliquota contributiva ordinaria ASpI pari all’1,61%  (1.31% + 0.30%). Vengono determinate, dunque, per l’anno 2013 le misure delle indennità AspI e mini ASpI  a favore dei nuovi soggetti assicurati in relazione all’effettiva aliquota contributiva.

Con la circolare n. 145 l’INPS fornisce chiarimenti e istruzioni relative al Decreto interministeriale n. 73380 che,  in via sperimentale, dall’anno 2013 all’anno 2015, per un limite massimo di spesa di 20 milioni di euro annui, prevede che i lavoratori aventi diritto all’indennità ASpI o mini ASpI possano richiedere la liquidazione in un’unica soluzione delle indennità spettanti ma non ancora percepite.

I destinatari sono i lavoratori che beneficiano delle indennità di ASpI e mini ASpI  e che intendono:

– intraprendere un’attività di lavoro autonomo;
– avviare un’attività di auto impresa o di micro impresa;
– associarsi in cooperativa;
– sviluppare a tempo pieno un’attività autonoma già intrapresa durante il rapporto di lavoro dipendente la cui cessazione ha dato diritto all’indennità di ASpI o mini ASpI;
– intraprendere attività di collaborazione a progetto ovvero di co.co.co, svolta con committente diverso dal datore di lavoro ovvero diverso da eventuali società controllate o collegate, con cui è cessato il rapporto di lavoro che ha determinato il diritto all’indennità.

Le sedi dell’Inca dislocate su tutto il territorio nazionale sono a disposizione per fornire informazioni più approfondite e procedere, se del caso,  alla richiesta del sussidio all’Ente preposto.

Immigrati – Cie –

Immigrati: Cgil Sicilia, lunga permanenza in Cie lesiva dignità umana

 

”Le modifiche alla legge Bossi-Fini ipotizzate nella bozza alla quale stanno lavorando il ministro dell’Integrazione, Kyenge, il viceministro e il sottosegretario all’Interno Bubbico e Manzione vanno nella direzione giusta”. Lo dice Monica Genovese, della segretaria della Cgil Sicilia, sottolineando che ”proprio la Cgil ha denunciato di recente, anche nel corso di incontri con i prefetti della Sicilia, la pratica degli affidamenti al ribasso della gestione dei Cie, con le conseguenze che conosciamo sul piano dei servizi, inadeguati, e delle condizioni di vita dei migranti”.

L’esponente della Cgil rileva anche l’importanza della ”riduzione dei tempi di permanenza nei Cie in attesa dell’abolizione di queste strutture. La lunga permanenza – sottolinea – è lesiva dei diritti umani e civili dei migranti ed è causa di sovraffollamento e delle difficoltà conseguenti. Ci auguriamo – conclude Genovese – che il governo vada avanti su questa strada e che si approdi a una legislazione sull’immigrazione diversa dalla Bossi- Fini, più adeguata ad affrontare i problemi sul tappeto”.

Immigrati

Immigrati: Ilo a Ue, non ignorare disperazione, di chi aspira a vita migliore

 

“Non possiamo ignorare la disperazione di tutti coloro che aspirano ad una vita migliore, più sicura e ad un lavoro dignitoso”. Lo ha detto Guy Ryder, ricordando la recente tragedia di Lampedusa.

Il direttore generale del”Ilo, in un video messaggio, ha sollecitato un’azione congiunta dell’Unione europea, dell’Ilo, dei governi e delle organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro, per creare più canali di migrazione regolare e “cogliere l’opportunità di questa conferenza per affrontare il problema con decisione e proporre una road map che risponda in maniera complessiva alle diverse criticità di questo fenomeno globale”.

Nel suo video messaggio, Guy Ryder ha spiegato: “aumenta il numero di lavoratori costretti ad accettare condizioni di lavoro scadenti o che cadono vittime di reti criminali che li privano dei loro diritti umani fondamentali e della loro dignità, rimanendo in questo mod o intrappolati in quella povertà dalla quale cercano di scappare”. Proprio per proteggere meglio le vittime della tratta di essere umani, l’Ilo ha avviato le procedure per l’adozione di uno strumento normativo specifico che va a completare le convenzioni esistenti sul lavoro forzato. “Si tratta di una nuova occasione per le nostre organizzazioni di unire i loro sforzi per eliminare il lavoro forzato”, ha aggiunto, ricordando l’importanza di una maggiore collaborazione tra Unione europea e Ilo.

Guy Ryder ha, inoltre, sottolineato che la direttiva Ue che introduce norme minime relative a sanzioni nei confronti di datori di lavoro che impiegano cittadini di paesi terzi il sui soggiorno è irregolare, rappresenta un buon punto di partenza per proteggere le vittime dello sfruttamento e fare emergere il lavoro non dichiarato.

Pensioni

Spi-Cgil: pensioni, bancomat del Governo

 

Una media di 615 euro in meno nel triennio 2014-2016. E’ questa – secondo le proiezioni dello Spi-Cgil – la perdita prodotta per circa 5 milioni di pensionati dai nuovi meccanismi di indicizzazione previsti dalla legge di stabilità. Nel 2014 la perdita sarà mediamente di 172 euro –
afferma il sindacato – nel 2015 di 217 euro e nel 2016 di 226 euro.

Globalmente, il taglio alle pensioni stimato è di circa 2,3 mld di euro nel triennio, ricorda il sindacato. Per la fascia che da va da 3 a 4 volte la soglia minima – si legge in una nota dei pensionati Cgil – la perdita sarà meno consistente, ovvero di 26 euro nel 2014, di 39 euro nel 2015 e di 45 euro nel 2016. Per quella che invece va da 4 a 5 volte la soglia minima sarà di 78 euro per il 2014, di 116 euro nel 2015 e di 123 euro nel 2016. Da 5 a 6 volte la soglia minima, infine, sarà di 182 euro nel 2014, di 309 euro nel 2015 e di 319 euro nel 2016.

Per le pensioni d’importo superiore a 6 volte il trattamento minimo (sopra i 3mila euro lordi) l’indicizzazione sarà bloccata per il 2014, con una perdita per questo anno di 403 euro per i pensionati che si trovano in questa fascia. Queste pensioni continueranno però a perdere il proprio potere d’acquisto anche dopo il ripristino dell’indicizzazione, con -404 euro nel 2015 e -417 euro nel 2016.

”Ancora una volta – dice Carla Cantone, segretario generale dello Spi-Cgil – i pensionati vengono usati dal governo come un bancomat. Con la legge di stabilità non solo si vanno a peggiorare le norme previste fino ad oggi, ma viene completamente smantellato il sistema previdenziale così come lo abbiamo conosciuto: non staremo a guardare e daremo battaglia in Parlamento perché si cambi nel segno dell’equità. Continueremo – conclude – con la mobilitazione che con Fnp-Cisl e Uilp-Uil stiamo già mettendo in atto in tutti i territori”.

Infortuni

Infortuni: Fillea, già 63 morti in edilizia nel 2013

 

Sempre più edilizia ”killer”. E’ l’allarme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro nelle costruzioni che lancia Walter Schiavella, segretario generale della Fillea Cgil, il sindacato degli edili di Corso d’Italia,  in occasione della ”Settimana sulla sicurezza sui luoghi di lavoro”.

“Oggi la situazione degli infortuni che viviamo nel nostro settore -spiega il dirigente sindacale- è drammatica. Il nostro ”contatore” sugli infortuni segna 63 morti dall”inizio dell’anno e se si va a considerare l’incidenza del numero di morti sull’effettivo numero di ore lavorate, che per via delle crisi sono calate, si può verificare che la quantità degli incidenti mortali non è diminuita, ma anzi sta aumentando in questi anni”.

E la crisi, sottolinea Schiavella, non sta facendo altro che peggiorare la situazione. “Questi numeri -sottolinea- non considerano quello che accade nel mondo ”sommerso” dell’illegalità e del lavoro nero che con la crisi si sta allargando sempre di più e sul quale non si hanno dati certi. Già prima della crisi, da uno studio condotto da Fillea insieme all’Inca, era emerso che 1/3 dei lavoratori, specie i migranti, non denunciavano gli infortuni subiti sul lavoro”.

Per Schiavella alcuni provvedimenti del governo potrebbero avere effetti ancora più dannosi. “E’ ancora presto per valutare l’impatto delle normative introdotte dal governo -sottolinea- che noi prevediamo possano avere effetti negativi. Tra queste per esempio quelle contenute nel dl fare sui piccoli cantieri”.

Secondo il dirigente sindacale “c’è una grande sottovalutazione del problema da parte delle istituzioni. Basti pensare che nella legge di stabilità, anche in quelle norme positive per il settore – come il prolungamento degli incentivi per l’efficienza energetica-, non c’è nessun riferimento alla regolarità del lavoro”.

E il sindacato ha nel ”cassetto” una proposta mai messa in atto dalle istituzioni. “Da tempo -conclude Schiavella- avanziamo una proposta che ha costi zero e porterebbe risultati sulla regolarità del lavoro. E cioè stabilire un nesso, definito per legge, tra l’erogazione dell’incentivo e il Durc, il documento unico di regolarità contributiva, per congruità anche per il lavori privati”