Archivio mensile:aprile 2014

San Pio V (Antonio Ghislieri)

 

San Pio V (Antonio Ghislieri)


San Pio V (Antonio Ghislieri)

Nome: San Pio V (Antonio Ghislieri)
Titolo: Papa
Ricorrenza: 30 aprile

S. Pio V nacque in un paese del Piemonte chiamate Bosco, ma discendeva dalla nobile famiglia dei Ghisieri, di Bologna. Frequentando da piccino un convento di Domenicani finì per abbracciarne l’ordine.

Si distinse per profondità di sapere e sodezza di virtù, e perciò fu promosso al sacerdozio.

Con grande zelo disimpegnò sotto i Papi Paolo IV e Pio IV i gravi uffici di inquisitore di Lombardia e quindi di vescovo di Alessandria: uffici nei quali non solo divenne celebre per il suo ardente zelo, ma anche per la prudenza e perspicacia con cui seppe disimpegnarli. Rimasta, più tardi, vacante la sede romana, il Chisleri venne eletto Sommo Pontefice, assumendo il nome di Pio V. 

I tempi erano tristi; l’eresia luterana che spargeva faville di ribellione ovunque, minacciava la fede cattolica in tanti paesi, mentre la Chiesa nel Concilio di Trento ricorreva a tutti i mezzi per arrestarla. Fu in questa lotta immane che si svolse l’immenso apostolato del santo Pontefice Pio V. 

Egli incominciò col condannare la dissolutezza ed il vizio, quindi con l’aiuto del Borromeo pubblicò il catechismo del Concilio di Trento e si adoperò perchè ne venissero osservati i Canoni; promosse pure la correzione del Breviario e del Messale. 

Ma se tristi erano i tempi quanto al lato morale, non meno tristi erano dal lato politico, poichè i Turchi minacciavano continuamente di saccheggiare Roma. 

E S. Pio V seppe trionfare anche di questi, assistito dalla SS. Vergine, ch’egli tanto amava. 

L’esercito riunito di tutti i principi cristiani, benedetto dal Papa, parti, accompagnato dalle preghiere di tutta la cristianità; e nelle acque di Lepanto si incontrò col nemico. Terribile fu la lotta, ma la vittoria fu dei Cristiani; i Turchi furono messi in disordinata fuga e da quel giorno la loro potenza sul mare non fece che declinare. A perenne ricordo di così strepitoso favore, Maria fu onorata col titolo di « Auxilium Christianorum », non solo, ma fu anche istituita la festa del S. Rosario, che ancor oggi si celebra il 7 ottobre. 

S. Pio V, per purgare poi l’aiuola della Chiesa, non lavorò solo a parole ma soprattutto con l’esempio, mostrandosi esemplare in ogni virtù. Visse sobrio ed umile, passando gran parte della sua giornata nella preghiera per la dilatazione del Regno di Cristo e per la pace della Chiesa. Attaccato da crudele infermità, morì nel maggio del 1572. 

PRATICA. Il S. Rosario è una preghiera universale: recitiamolo. 

PREGHIERA. Dio, che a sconfiggere i nemici della tua Chiesa e restaurare il culto divino, ti degnasti eleggere il Sommo Pontefice Pio V, fa’ che noi, difesi da lui, siamo così attaccati al tuo servizio che superate le insidie di tutti i nemici possiamo godere di una perpetua pace.

Governo

Renzi: la riforma della Pa sul tavolo del Cdm il 13 giugno, arriva il Pin del cittadino

30 aprile 2014Commenti (1)

IN QUESTO ARTICOLO

 

(Ansa)(Ansa)

Stop a dirigenti pubblici di prima e seconda fascia, si va verso il ruolo unico e una carriera che va avanti per incarichi. Possibilità di licenziare il dirigente che rimane privo di incarico per un certo tempo. Taglio del 50% ai permessi sindacali. Sono alcuni degli ingredienti contenuti nel menù di riforma della Pubblica amministrazione predisposta dal governo Renzi, e illustrata dal presidente del Consiglio durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. Il governo invierà una lettera ai dipendenti pubblici (leggi il testo) , nella quale spiega le linee guida del piano.

Prima la consultazione, poi le misure in Consiglio dei ministri 
La tabella di marcia prevede una trentina di giorni di confronto sulla proposta, con integrazioni e suggerimenti: consultazione dal 30 aprile al 30 maggio, con la possibilità di scrivere a un indirizzo di posta elettronica (Rivoluzione@governo.it), quindi, nei 14 giorni successivi il Governo predisporrà le misure che saranno approvate dal Consiglio dei Ministri del 13 giugno 2014. Nella lettera che sarà inviata ai dipendenti pubblici si legge che: «La consultazione sarà aperta dal 30 aprile al 30 maggio. Nei quindici giorni successivi il Governo predisporrà le misure che saranno approvate dal Consiglio dei Ministri il giorno venerdì 13 giugno 2014».

Il capo del governo ha confidato di voler evitare un decreto legge. «Non c’è un tema di esuberi della pubblica amministrazione italiana. Pensiamo che si debbano ridurre le sovrapposizioni», ha sottolineato il presidente del Consiglio. «Se la Pa non la cambiamo rimaniamo un Paese impantanato ma noi crediamo che riusciremo a farlo».

Madia: serve mobilità, anche obbligatoria
La ministra della Pa Marianna Madia, intervenuta durante la conferenza stampa, ha chiarito: occorre «mettere in campo» una «mobilità che funzioni», sia «volontaria, ma anche obbligatoria, garantendo dignità al lavoratore», con riferimento alle retribuzioni e alla «non lontananza da luogo lavoro». La priorità è «sbloccare al massimo il blocco del turn over». «Abbiamo delle patologie da sanare, come gli idonei non assunti e i precari – ha continuato -. Non ho problemi a parlare di eventuali prepensionamenti».

Renzi: possibili 15mila nuovi assunti entro il 2018 
«Se obblighi tutti ad andare in pensione», ha ricordato Renzi, risulterebbe prudente la previsione di 10mila nuovi assunti, «in realtà i calcoli che abbiamo fatto sono tra i 14 e i 15mila da qui al 2018».

Il premier: non ho paura di discutere con i sindacati
Renzi ha aperto al confronto con i sindacati, ma ha chiesto tempi “secchi”: «il metodo di lavoro» che è stato scelto «è il più possibile partecipato, non ho paura di fare discussioni. Non abbiamo paura, siamo pronti a discutere con i sindacati ma ci diamo dei tempi secchi ed è evidente che nella riforma della Pa niente è inderogabile».

Osservatore Romano

Milioni di bambini muoiono
per mancanza di farmaci

 

· Una piaga che colpisce soprattutto i Paesi più poveri ·

30 aprile 2014

 

La mancanza di farmaci pediatrici è un problema globale ma colpisce in primo luogo, e in modo sempre più drammatico, i Paesi poveri. Ne è prova il fatto che quei pochi medicinali che ci sono, molto spesso non riescono ad arrivare a chi ne ha bisogno. La denuncia, in merito, arriva dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che, in uno studio pubblicato ieri, sottolinea come circa nove milioni di bambini sotto i cinque anni muoiano ogni giorno, molti dei quali per malattie che potrebbero essere trattate con medicine sicure ed efficaci. Il problema di fondo è che mancano farmaci fatti su misura per loro, in rapporto al loro peso, età e condizioni fisiologiche. In particolare malaria, aids, tubercolosi sono le patologie per le quali servirebbero farmaci a misura di bambino.

Organizzazione

Organizzazione

L’organizzazione interna dell’Istituto è disciplinata dal Regolamento di organizzazione, approvato con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 aprile 2011, pubblicato nella GU n. 171 del 25 luglio 2011.

La sede centrale dell’Istat è a Roma. Una rete di uffici regionali rappresenta l’Istituto su tutto il territorio nazionale. In ogni regione e provincia autonoma è presente infatti una struttura che opera a stretto contatto con gli enti locali.

Organi dell’Istituto sono il Presidente, il Consiglio, il Comitato di indirizzo e coordinamento dell’informazione statistica e il Collegio dei revisori dei conti. I primi due esplicano funzioni di governo; il Comstat esercita le funzioni direttive dell’Istat nei confronti degli uffici di statistica del Sistan; il Collegio dei revisori accerta la regolare tenuta della contabilità.

Presso la Presidenza del Consiglio dei ministri la Commissione per la garanzia dell’informazione statistica ha il compito di vigilare sull’imparzialità e sulla completezza dell’informazione prodotta e sulla qualità delle metodologie statistiche impiegate nella raccolta, nella conservazione e nella diffusione dei dati.


Presidente

Ai sensi dell’art. 16, comma 1, del decreto legislativo n. 322/89, il Presidente dell’Istituto è nominato con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio, previa deliberazione del Consiglio dei ministri.
È scelto fra i professori ordinari di materie statistiche, economiche e affini; la sua carica dura quattro anni e può essere rinnovata una sola volta.
È il rappresentante legale dell’Istituto per le questioni di carattere generale, sovrintende all’andamento dell’Istat e ne assicura il coordinamento tecnico scientifico. Cura i rapporti istituzionali e con le organizzazioni internazionali. Verifica l’attuazione degli indirizzi espressi dal Consiglio, cui riferisce periodicamente.

Compenso conferito per l’incarico [ pdf | xls | ods ]


Consiglio

Il Consiglio programma, indirizza e controlla l’attività dell’Istat. Come stabilito dal dpr 166/2010 il Consiglio è composto dal Presidente dell’Istat, che lo presiede, e da quattro membri. Due sono designati, tra i propri componenti, dal Comitato di indirizzo e coordinamento dell’informazione statistica, gli altri due membri sono nominati dal Presidente del Consiglio dei Ministri scelti tra professori ordinari oppure direttori di istituti di statistica o di ricerca statistica.
I componenti designati durano in carica quattro anni.
Partecipa alle riunioni il Direttore generale dell’Istat, che ha anche funzione di segretario del Consiglio.

Composizione e compensi conferiti per gli incarichi


Comitato di indirizzo e coordinamento dell’informazione statistica

È l’organo di governo del Sistema statistico nazionale, esercita funzioni direttive nei confronti degli uffici di statistica e delibera il Programma statistico nazionale.
Il Comitato dura in carica quattro anni e i suoi membri possono essere riconfermati per non più di due volte.
Come stabilito dal dpr 166/2010 il Comitato è composto da 15 membri: dal presidente dell’Istituto, che lo presiede; da due membri in rappresentanza del Ministero dell’economia e delle finanze e da quattro membri in rappresentanza di altre amministrazioni statali, individuate dal Presidente del Consiglio dei Ministri, sentito il presidente dell’Istat; da tre rappresentanti delle regioni e degli enti locali, designati dalla Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281; da un rappresentante designato dal presidente di Unioncamere; da due rappresentanti di enti pubblici tra quelli dotati dei più complessi sistemi d’informazione; da due esperti scelti tra i professori ordinari di ruolo di prima fascia in materie statistiche, economiche ed affini.

Composizione e compensi conferiti per gli incarichi [ pdf | xls | ods ]


Collegio dei revisori dei conti

Il Collegio dei revisori dei conti accerta la regolare tenuta della contabilità e la coerenza fra il bilancio consuntivo e le scritture contabili. Inoltre, verifica i risultati conseguiti dall’Istituto rispetto agli obiettivi prefissati.
È nominato per la durata di tre anni con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri ed è composto da un magistrato del Consiglio di Stato, che ha funzioni di presidente, un dirigente della Presidenza del Consiglio e un dirigente del Ministero dell’economia e delle finanze.

Composizione e compensi conferiti per gli incarichi [ pdf ]

istat

Istat, disoccupazione giovanile marzo al 42,7%

Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni a marzo è al 42,7%, sostanzialmente stabile rispetto al mese precedente, ma in aumento di 3,1 punti nel confronto annuo. Lo rileva l’Istat (dati provvisori), che ha rivisto i dati destagionalizzati di gennaio e febbraio, indicando rispettivamente il 42,9% e il 42,8%. 

In cerca sono 683mila. A marzo 2014, spiega l’Istat, sono occupati 915 mila giovani tra i 15 e i 24 anni, in aumento dell’1,4% rispetto al mese precedente (+13 mila), ma in diminuzione del 6,0% su base annua (-59 mila). 

Il tasso di occupazione giovanile, pari al 15,3%, aumenta di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente, ma diminuisce di 0,9 punti nei dodici mesi.

Il numero di giovani disoccupati, pari a 683 mila, aumenta dell’1,3% nell’ultimo mese (+9 mila) e del 6,8% rispetto a dodici mesi prima (+43 mila).

L’incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è pari all’11,4% (cioè più di un giovane su 10 è disoccupato). 

Tale incidenza aumenta di 0,1 punti percentuali nell’ultimo mese e di 0,8 punti
rispetto allo scorso anno. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioè la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati o disoccupati), come detto, è pari al 42,7%, sostanzialmente stabile rispetto al mese precedente, ma in aumento di 3,1 punti nei dodici mesi. 

Dal calcolo del tasso di disoccupazione sono esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, ad esempio perché impegnati negli studi.

Il numero di giovani inattivi è pari a 4 milioni 393 mila, in diminuzione dello 0,6% nel confronto congiunturale (-25 mila) e dello 0,5% su base annua (-21 mila). Il tasso di inattività dei giovani tra 15 e 24 anni, pari al 73,3%, scende di 0,4 punti percentuali nell’ultimo mese, mentre sale di 0,1 punti nei dodici mesi.

Congresso

Cgil verso il congresso, ripartire dal lavoro

Ripartire dal piano del lavoro e dalla “riconquista” di una riforma delle pensioni che guardi ai giovani e ai lavoratori precari. Si giocherà essenzialmente su questi due fronti, per la Cgil, il futuro del Paese, che una recessione senza precedenti e una politica esclusivamente rigorista, hanno lasciato più debole e più povero e che saranno al centro dell’azione del sindacato nel prossimo futuro.

Due temi che risuoneranno a fondo, dunque, nella relazione con cui il leader Cgil, Susanna Camusso, si appresta ad aprire, il 6 maggio prossimo a Rimini, il XVII congresso della Cgil per richiamare il governo Renzi ad una “vera svolta”.

Solo creando lavoro, infatti, si crea sviluppo; ma non con un lavoro “purché sia”, come dice spesso Camusso, ma “qualificando l’occupazione”. E sta in questo, tutta la distanza tra la Cgil e il primo atto del Jobs Act di Renzi, il dl sull’occupazione che, proprio nei giorni del congresso, potrebbe essere approvato al Senato e che Camusso tornerà ad attaccare perché il nuovo contratto a termine “crea un’altra forma di precarietà, esattamente l’opposto di quello che serve al Paese”, che dovrebbe invece poter contare su un rinnovato ruolo della governance pubblica come moltiplicatore di investimenti, di reddito e di occupazione privata.

L’altro tema al centro del dibattito congressuale è la riforma delle pensioni voluta dal governo Monti. Il segretario generale della Cgil lancerà dal palco di Rimini un appello, per una sua modifica affinché il sistema pensionistico guardi ai giovani e al mondo del precariato per assicurare assegni dignitosi”, oggi fortemente a rischio.

Due i punti di maggiore criticità: eliminare le gestioni separate allargando il sistema a precari e stabilizzati; aumentare la solidarietà visto che il sistema contributivo non garantisce, in assenza di continuità, un assegno decoroso.

Il XVII congresso Cgil sarà il momento anche per una riflessione interna al sindacato, che deve ritornare “sui territori e riappropriarsi della contrattazione”, soprattutto ora che il governo ha cancellato la concertazione.

Per la prima volta, infine, il congresso Cgil sarà preceduto da una tre giorni sul lavoro con dibattiti, eventi e musica. Parteciperanno personalità della politica, della cultura e dell’imprenditoria, con i quali la Confederazione intende fare il punto sul lavoro, scambiando idee e proposte utili per avviare un percorso virtuoso di sviluppo economico e occupazionale.

1 maggio

Primo maggio all’insegna del lavoro

“Il Primo Maggio è l’occasione per mettere al centro il lavoro e ribadire che l’occupazione non si crea cambiando le regole, specie quando costruiscono più precarietà, ma facendo investimenti e trovando soluzioni alla crisi”. E’ quanto ha dichiarato ieri il segretario confederale della Cgil, responsabile dell’organizzazione,  Vincenzo Scudiere nel corso della conferenza stampa di presentazione del Concerto del Primo Maggio che si è tenuta presso la sede Rai di viale Mazzini. 

La festa dei lavoratori verrà celebrata con la tradizionale manifestazione unitaria che quest’anno attraverserà le strade di Pordenone città sede dello stabilimento Electrolux, vertenza simbolo per quanto riguarda il tema della politica industriale. 

Il corteo, che vedrà la partecipazione dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, partirà da largo San
Giovanni Bosco alle ore 8.30 per raggiungere piazza XX settembre dove si terranno i comizi conclusivi. Nel pomeriggio di domani partirà poi la consueta maratona musicale promossa da Cgil, Cisl e Uil. 

Appuntamento alle 15 a Roma in piazza San Giovanni per il concertone, uno degli eventi, come ha ricordato ieri Vincenzo Scudiere “tra i più partecipati d’Europa, e che sia pur tra tante difficoltà, da 25 anni riusciamo a realizzare, una tradizione che va conservata”. L’edizione 2014 del Concerto del Primo Maggio  seguirà il tema artistico: “Le nostre storie. Accordi e disaccordi delle nostre radici, della nostra memoria e del nostro domani”. 

Un omaggio alla storia del nostro Paese attraverso la musica di grandi artisti e la voce di importanti ospiti tra cui Aldo Cazzullo, Carlo Petrini, Giancarlo De Cataldo, Federica Sciarrelli, Max Paiella, Nino Frassica. Tra gli artisti che si
alterneranno sul palco: Clementino, Bandabardò, Piero Pelù, Rocco Hunt, Tiromancino, Modena City Ramblers, Stefano Di Battista e 50 Sax Del Conservatorio Di Santa Cecilia, Francesco Di Bella, Taranproject con Daniele Ronda, Perturbazione, Brunori Sas, Enrico Capuano, P-Funking Band, Levante, Alberto Bertoli, Crifiu. L’edizione 2014 sarà presentata da Edoardo Leo, Francesca Barra e Dario Vergassola. 

Saranno il regista e attore Edoardo Le, la giornalista e scrittrice Francesca Barra e Dario Vergassola, a condurre la diretta di Rai3.