Pensioni

Spi-Cgil: pensioni, bancomat del Governo

 

Una media di 615 euro in meno nel triennio 2014-2016. E’ questa – secondo le proiezioni dello Spi-Cgil – la perdita prodotta per circa 5 milioni di pensionati dai nuovi meccanismi di indicizzazione previsti dalla legge di stabilità. Nel 2014 la perdita sarà mediamente di 172 euro –
afferma il sindacato – nel 2015 di 217 euro e nel 2016 di 226 euro.

Globalmente, il taglio alle pensioni stimato è di circa 2,3 mld di euro nel triennio, ricorda il sindacato. Per la fascia che da va da 3 a 4 volte la soglia minima – si legge in una nota dei pensionati Cgil – la perdita sarà meno consistente, ovvero di 26 euro nel 2014, di 39 euro nel 2015 e di 45 euro nel 2016. Per quella che invece va da 4 a 5 volte la soglia minima sarà di 78 euro per il 2014, di 116 euro nel 2015 e di 123 euro nel 2016. Da 5 a 6 volte la soglia minima, infine, sarà di 182 euro nel 2014, di 309 euro nel 2015 e di 319 euro nel 2016.

Per le pensioni d’importo superiore a 6 volte il trattamento minimo (sopra i 3mila euro lordi) l’indicizzazione sarà bloccata per il 2014, con una perdita per questo anno di 403 euro per i pensionati che si trovano in questa fascia. Queste pensioni continueranno però a perdere il proprio potere d’acquisto anche dopo il ripristino dell’indicizzazione, con -404 euro nel 2015 e -417 euro nel 2016.

”Ancora una volta – dice Carla Cantone, segretario generale dello Spi-Cgil – i pensionati vengono usati dal governo come un bancomat. Con la legge di stabilità non solo si vanno a peggiorare le norme previste fino ad oggi, ma viene completamente smantellato il sistema previdenziale così come lo abbiamo conosciuto: non staremo a guardare e daremo battaglia in Parlamento perché si cambi nel segno dell’equità. Continueremo – conclude – con la mobilitazione che con Fnp-Cisl e Uilp-Uil stiamo già mettendo in atto in tutti i territori”.

Pensioniultima modifica: 2013-10-23T17:46:00+02:00da vitegabry
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