Archivio mensile:ottobre 2009

Lavoro: L’Italia nel mirino su norme antidiscriminazione

 

 

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L’Italia, insieme alla Germania, finisce nel mirino di Bruxelles per “scorretto recepimento delle norme comunitarie che vietano la discriminazione basata su religione o convinzioni personali, handicap, età o tendenze sessuali in materia di occupazione e condizioni di lavoro”.

In un parere motivato inviato a Roma, la Commissione Ue, in particolare, sottolinea come “la direttiva europea impone ai datori di lavoro l’obbligo generale di provvedere a una sistemazione ragionevole per le persone disabili”.

“La legislazione italiana – si legge in una nota – contiene disposizioni volte a facilitare il lavoro di queste persone, ma riguardanti solo certi disabili e non tutti. Inoltre, stabilisce una condizione speciale di gravità per l’inversione dell’onere della prova, il che va oltre le prescrizioni della direttiva”.(ANSA).

 

NEWS

Corte Costituzionale – Una sentenza stabilisce che il DLgs 198  viola il principio di parità tra uomini e donne

Violati gli articoli 3 e 37 dellaCostituzione

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Viola il principio della parità tra uomini e donne la parte dl decreto legislativo che impone alle donne, che al compimento del sessantesimo anno di età intendono continuare a lavorare, di comunicarlo almeno tre mesi prima del perfezionamento del diritto alla pensione di vecchiaia al proprio datore di lavoro.

Lo ha stabilito la Corte Costituzionale nella motivazione della sentenza depositata oggi sul decreto legislativo 198 dell’11 aprile 2006 (governo Berlusconi bis).

Gli articoli violati sono il 3 (uguaglianza di tutti i cittadini) e il 37 (uguaglianza di lavoratori e lavoratrici).

La reintroduzione dell’onere di comunicazione “non può essere ritenuta giustificata in ragione di una maggiore considerazione delle esigenze organizzative del datore di lavoro, dato che, proprio per effetto dell’invocata declaratoria di illegittimità costituzionale, quest’ultimo, nell’organizzare il proprio personale dovrà considerare come normale la permanenza in servizio della donna oltre l’età pensionabile e come meramente eventuale la scelta del pensionamento anticipato, nella prospettiva, già indicata da questa Corte, della tendenziale uniformazione del lavoro femminile a quello maschile”, si legge nelle motivazioni.

SentenzaCoerteCostituzionale.doc

Barriere architettoniche: Guida dell’Atm di Milano per i disabili

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Su 88 stazioni della metropolitana di Milano 52 consentono l’accesso libero ai disabili motori, visivi e uditivi, con un indice di accessibilità internazionale (FHC) del 59%, contro il 40% di Berlino, il 14% di Londra e il 5% di Parigi.

E’ quanto emerso nel corso della presentazione della guida per i passeggeri con disabilità realizzata da Atm in collaborazione con il Comune di Milano e la Ledha, associazione impegnata nella difesa sei diritti delle persone disabili.

L’opuscolo, che sarà distribuito nei prossimi giorni nelle stazioni e negli Atm point, fornisce una descrizione dettagliata dei servizi e dei dispositivi che consentono l’accesso ai mezzi pubblici da parte delle “utenze svantaggiate”.

“Il lavoro da fare è ancora molto”, ha ammesso Elio Catania, presidente di Atm. “Il problema è la vetustà delle linee: non è un caso che ai primi posti ci siano le metropolitane di Taipei e Shanghai, costruite di recente e progettate espressamente per garantire l’accesso libero di disabili e anziani”, ha continuato Catania, ricordando come gli interventi messi in atto finora siano “completamente autofinanziati”.

“Ci aspettiamo che le istituzioni competenti forniscano risorse per migliorare l’aspetto dell’accessibilità”, ha concluso il presidente dell’Azienda Trasporti.

Per il 2010 Atm prevede una serie d’interventi, come l’installazione di 13 nuovi ascensori nelle stazioni della metropolitana e la sostituzione di 500 pedane montascale elettriche con altrettante manuali, più resistenti agli atti vandalici.

“La guida è uno strumento prezioso e utile”, ha affermato Edoardo Croci, assessore comunale ai Trasporti.

Rischi per la salute nei florovivaisti, orticoltori e addetti alla mungitura

Analisi sui fattori di rischio per la salute

La nuova newsletter dell’INCA CGIL propone un’analisi presentata in un recente convegno, tenutosi a Bergamo, che ha posto l’attenzione su tre diversi settori agricoli: zootecnia, florovivaismo e orticoltura e avente come obiettivo  la presentazione di proposte di protocollo sanitario, ai sensi del D.Lgs 81, riferite alle tre diverse mansioni lavorative  (addetto alla mungitura,  florovivaista e orticoltore).
In tali attività sono stati individuati e stimati i fattori di rischio comuni, quali ad esempio, lo sforzo fisico e la movimentazione manuale di carichi,  l’esposizione a vari tipi di polveri, ai movimenti ripetuti, alla presenza di prodotti derivanti da fermentazioni

Permessi Legge 104/92

Funzione Pubblica: permessi Legge 104/92 e “tutore legale” ed “amministratore di sostegno”

 

Il Dipartimento della Funzione Pubblica, con il parere n. 4 del 23 ottobre 2009, esclude dal novero dei soggetti autorizzati ad usufruire dei permessi di cui all’art. 33, comma 3, della Legge n. 104/1992 i dipendenti nominati quali “tutore legale” ed “amministratore di sostegno”.

Il parere, fornito a due quesiti posti dalla Camera di commercio di Massa Carrara e dal Ministero per i beni e le attività culturali, riprende anche l’interpello n. 41 del 15 maggio 2009 del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.

permessi_legge_104_tutore_legale_amministratore_sostegno.pdf

INAIL: rivalutazione delle prestazioni economiche per infortunio sul lavoro e malattia professionale

 

L’INAIL, con la circolare n. 55 del 21 ottobre 2009, comunica la rivalutazione delle prestazioni economiche per infortunio sul lavoro e malattia professionale nel settore industriale, agricolo e per i medici radiologi a decorrere dal 1° luglio 2009.

L’Istituto illustrata i riferimenti retributivi per procedere alla prima liquidazione delle prestazioni, alla riliquidazione delle prestazioni in corso, nonché gli indirizzi operativi alle Unità territoriali ai fini della riliquidazione.

Organo: DIREZIONE GENERALE – Direzione Centrale Prestazioni
Documento: Circolare n. 55 del 21 ottobre 2009.
Oggetto: Prestazioni economiche per infortunio sul lavoro e malattia professionale: settore industria, agricoltura, e medici esposti a radiazioni ionizzanti. Rivalutazione annuale con decorrenza 1° luglio 2009.

Quadro Normativo

•  D.P.R. n. 1124 del 30 giugno 1965 : “Testo Unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali” e successive modifiche ed integrazioni.

Artt. nn. 76-80-85-116-124-218-223- 235”

•  D.P.R. n. 448 del 27 aprile 1968 : criteri per il calcolo della retribuzione dei lavoratori subordinati a tempo indeterminato in agricoltura

•  Legge n. 780 del 27 dicembre 1975 :” Norme concernenti la silicosi ed asbestosi nonché la rivalutazione degli assegni continuativi mensili agli invalidi liquidati in capitale”

•  Legge n. 251 del 10 maggio 1982 : “Norme in materia di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.”

•  Circolare Inail n. 24 del 12 maggio 1982 : “Legge 26 febbraio 1982 n 54. Conversione in legge con modificazioni del decreto legge 22 dicembre 1981 n 791 recante disposizioni in materia previdenziale”

•  Circolare Inail n. 41 dell’11 luglio 1985 : “Speciale assegno continuativo mensile ex legge 5 maggio 1976, n. 248 modificata con legge 10 maggio 1982, n. 251. Nuove norme procedurali. Modifica dei moduli 67bis – Protocollo delle domande e delle concessioni dello speciale assegno continuativo mensile”

•  Circolare Inail n. 56 del 6 novembre 1991 : “Rivalutazione biennale delle prestazioni economiche per infortunio sul lavoro e malattia professionale dei settori industriale ed agricolo, con decorrenza 1° luglio 1991. Rivalutazione annuale delle prestazioni economiche per i medici colpiti da malattie causate dall’azione dei raggi X e da sostanze radioattive con decorrenza 1° luglio 1991”

•  Legge n. 243 del 19 luglio 1993 : “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 22 maggio 1993, n. 155, recante misure urgenti per la finanza pubblica”

•  Legge n. 81 dell’11 marzo 2006 : Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 10 gennaio 2006 n. 2, recante interventi urgenti per i settori dell’agricoltura, dell’agroindustria, della pesca, nonché in materia di fiscalità d’impresa

•  Legge n. 296 del 27 dicembre 2006 :”Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)” art. 1, comma 778

•  Delibera del Presidente commissario n. 79 del 27 aprile 2009 : “Rivalutazione delle prestazioni economiche per infortunio sul lavoro e malattia professionale con decorrenza 1° luglio 2009 per i settori industria e agricoltura e per i medici radiologi ”

•  Decreto del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali del 12 giugno 2009 : “Rivalutazione delle prestazioni economiche per infortunio sul lavoro malattia professionale nel settore industriale” (G.U. n. 185 dell’ 11 agosto 2009)1

•  Decreto del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali del 12 giugno 2009 : “Rivalutazione delle prestazioni economiche per infortunio sul lavoro e malattia professionale nel settore agricolo (G.U. n. 185 dell’11 agosto 2009)2

•  Decreto del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali del 12 giugno 2009 : “Rivalutazione delle prestazioni economiche per infortunio sul lavoro e malattia professionale con decorrenza 1° luglio 2009 per i medici radiologi ” (G.U. n. 185 dell’11 agosto 2009)3

PREMESSA

Sulla base dei decreti ministeriali citati nel Quadro Normativo, è stata approvata4 la rivalutazione delle prestazioni economiche per infortunio sul lavoro e malattia professionale nel settore industriale, agricolo e per i medici radiologi a decorrere dal 1° luglio 2009 .

Di conseguenza, con la presente circolare vengono distintamente illustrati i riferimenti retributivi per procedere alla prima liquidazione delle prestazioni , alla riliquidazione delle prestazioni in corso , nonché gli indirizzi operativi alle Unità territoriali ai fini della riliquidazione.

 

liquidazione delle prestazioni

RENDITE PER INABILITA’ PERMANENTE

In sede di prima liquidazione delle rendite per inabilità permanente, operano le misure retributive di seguito indicate.

Nel settore industriale , la retribuzione media giornaliera per la determinazione del massimale e del minimale della retribuzione annua è fissata in Euro 68,33 5.

 

Retribuzione annua minima

Euro 14.349,30

Retribuzione annua massima

Euro 26.648,70

 

Nel settore agricolo , la retribuzione convenzionale annua per la liquidazione delle rendite è fissata in Euro 21.655,816.

In particolare:

 

Lavoratori subordinati a tempo determinato

Su retribuzione annua convenzionale

Euro 21.655,81

Lavoratori subordinati a tempo indeterminato

 

Su retribuzione effettiva compresa entro i limiti previsti per il settore industriale:

minimo

massimo

 

 

 

 

Euro 14.349,30

Euro 26.648,70

 

Lavoratori autonomi

Su retribuzione annua convenzionale

Euro 14.349,30 7

Per i medici radiologi colpiti dall’azione dei raggi X e delle sostanze radioattive , opera la seguente misura retributiva annua a decorrere dal 1° luglio 2009:

 

Retribuzione convenzionale

Euro 54.757,58

 

ASSEGNO UNA TANTUM IN CASO DI MORTE

  Nei settori industriale e agricolo l’importo dell’assegno una tantum per i superstiti è fissato nella misura di Euro 1.893,04 .

Per i medici radiologi colpiti dall’azione dei raggi X e delle sostanze radioattive , l’importo dell’assegno una tantum per i superstiti è rapportato alla retribuzione di Euro 54.757,58 secondo le seguenti percentuali:

• un terzo della retribuzione per sopravvivenza del coniuge con figli aventi i requisiti;

• un quarto nel caso di sopravvivenza del solo coniuge o dei soli figli aventi i requisiti;

•  un sesto negli altri casi.

 

INDENNITA’ GIORNALIERA PER INABILITA’ TEMPORANEA ASSOLUTA IN AGRICOLTURA

I riferimenti retributivi sono quelli di seguito indicati:

Lavoratori subordinati a tempo determinato8 Su retribuzione effettiva giornaliera, fatto salvo il limite minimo di Euro 38,699
Lavoratori subordinati a tempo indeterminato
Lavoratori autonomi Su retribuzione giornaliera minima prevista per il settore industriale: Euro 43,49 10

RILIQUIDAZIONE DELLE PRESTAZIONI IN CORSO

Alle operazioni di riliquidazione delle prestazioni in corso, di seguito indicate, ha provveduto direttamente la Direzione Centrale per i Servizi Informativi e Telecomunicazioni11, secondo i seguenti criteri.

RENDITE PER INABILITA’ PERMANENTE

Settore industriale

I coefficienti di rivalutazione delle basi retributive sono12:

Per l’anno 2007 e precedenti:

1,0323

Per l’anno 2008 e I°semestre 2009

1,0000

 

Settore agricolo

La riliquidazione delle prestazioni per il settore agricolo avviene come di seguito indicato:

 

Lavoratori subordinati a tempo determinato

Su retribuzione annua convenzionale

Euro 21.655,81 13

Lavoratori subordinati a tempo indeterminato : rendite con decorrenza dal 1° gennaio 1982

Su retribuzione effettiva compresa entro i limiti previsti per il settore industriale:

minimo

massimo

 

 

Euro 14.349,30

Euro 26.648,70

Lavoratori subordinati a tempo indeterminato: rendite con decorrenza anteriore al 1° gennaio 1982

Su retribuzione annua convenzionale

Euro 21.655,81

Lavoratori autonomi : rendite con decorrenza anteriore al 1° giugno 1993

Su retribuzione annua convenzionale

Euro 21.655,81

Lavoratori autonomi : rendite con decorrenza dal 1° giugno 1993

Su retribuzione minimale del settore industriale

Euro 14.349,30 14

 

INTEGRAZIONE RENDITA

Per i casi di integrazione rendita relativi all’anno 2009 non definiti entro la data in cui si è proceduto ad effettuare la rivalutazione (15 settembre 2009), il pagamento della prestazione integrativa deve essere effettuato tenendo conto dell’importo del rateo di rendita rivalutato.

ASSEGNO PER ASSISTENZA PERSONALE CONTINUATIVA

L’importo dell’assegno per assistenza personale continuativa è rivalutato nella stessa misura percentuale fissata per le rendite del settore industriale ed agricolo, ed ammonta ad Euro 472,45 15.

ASSEGNI CONTINUATIVI MENSILI

Gli importi degli assegni continuativi16 vengono rivalutati nella stessa misura percentuale delle rendite, come di seguito indicato:

 

inabilità (%)

Settore industriale

Settore agricolo

Da 50 a 59

Euro 265,14

Euro 332,09

Da 60 a 69

Euro 371,98

Euro 463,40

Da 80 a 89

Euro 690,61

Euro 795,54

Da 90 a 100

Euro 1.063,96

Euro 1.127,67

Da 100 + a.p.c.

Euro 1.537,05

Euro 1.600,13

INDIRIZZI OPERATIVI ALLE UNITA’ TERRITORIALI AI FINI DELLA RILIQUIDAZIONE

 

Le Unità territoriali dovranno occuparsi delle seguenti riliquidazioni:

•  le rendite tuttora escluse dalla gestione meccanizzata17;

•  gli speciali “assegni continuativi mensili ai superstiti di infortunati e tecnopatici deceduti per cause estranee all’infortunio ed alla malattia professionale”18, che al 1° luglio 2009 dovranno essere adeguati19 alle rendite riliquidate sui nuovi limiti retributivi20;

•  le prestazioni segnalate con gli appositi tabulati inviati annualmente dalla Direzione Centrale per i Servizi Informativi e Telecomunicazioni:

1. liquidazioni particolari (cod. 2-3)

2. rendite cessate successivamente al 1° luglio 2009 per i settori industria ed agricoltura e medici radiologi

3. rendite unificate.

Relativamente al punto 3), per tutte le rendite unificate di competenza fino all’anno 2008, va nuovamente operata la scelta della retribuzione più favorevole21.

In occasione della rivalutazione decorrente dal 1° luglio 2009 per i settori industria, agricoltura e per i medici radiologi, la Direzione Centrale per i Servizi Informativi e Telecomunicazioni ha provveduto alla riliquidazione della rendite sulla base della retribuzioni già acquisite.

 

RIVALUTAZIONE PRESTAZIONI PARTICOLARI A SEGUITO DI RETTIFICA PER ERRORE

Con effetto dall’anno 200622, è stata prevista la rivalutazione delle prestazioni particolari23 (cod. 7-8-9), cioè quelle erogate in caso di provvedimenti di rettifica per errore24.

Queste prestazioni verranno rivalutate in automatico con il rateo di gennaio 2010 .

 

INOLTRO DEI TABULATI CON I DATI DELLA RIVALUTAZIONE

La Direzione Centrale per i Servizi Informativi e Telecomunicazioni ha inviato un apposito tabulato con i dati a suo tempo contenuti nei moduli 150/I mecc. e 151/I mecc. alle Direzioni regionali, per la distribuzione alle dipendenti Unità operative, nonchè alle Direzioni provinciali di Trento e di Bolzano ed alla Sede regionale di Aosta.

COMUNICAZIONE DEL PROVVEDIMENTO DI RILIQUIDAZIONE E INDAGINE ANAGRAFICA

La Direzione Centrale per i Servizi Informativi e Telecomunicazioni ha inviato agli interessati, come di consueto, la comunicazione concernente il provvedimento di riliquidazione delle rendite con l’indicazione del relativo conguaglio, mediante i moduli 170/I mecc. e 171/I mecc..

Tali moduli, tra l’altro, riportano su apposito prospetto la situazione delle “quote integrative” e delle “rendite a superstiti” come risulta memorizzata negli archivi magnetici.

In caso di variazioni anagrafiche, il reddituario deve comunicare alla Sede competente i propri dati anagrafici aggiornati, entro 15 giorni dalla data di ricevimento dei moduli sopra citati , compilando la dichiarazione stampata sul retro.

Le Sedi, al ricevimento delle dichiarazioni dei reddituari, provvederanno alla scansione ed aggiornamento dei nuovi dati secondo le procedure in uso.

AZIONE DI SURROGA E REGRESSO – AGGIORNAMENTO VALORI CAPITALI DELLE RENDITE

Al fine di consentire con la massima sollecitudine la formulazione di adeguate richieste giudiziali e stragiudiziali di rimborso dei valori capitali in tutte le azioni di surroga e di regresso in corso, sia il valore capitale che il montante dei ratei pregressi vanno riferiti al 1° luglio 2009 per i settori industria, agricoltura e per i medici radiologi.

Le Unità operative procederanno quindi al conteggio dei ratei di rendita fino al 30 giugno 2009 .

Ove lo stato del procedimento lo consenta, le competenti Avvocature regionali dovranno chiedere il rinvio delle cause – tanto in primo grado, quanto in sede di appello – per apportare gli eventuali aggiornamenti alla conclusioni già rese.

 

       

 

IL DIRETTORE GENERALE f.f.

Allegati: n. 1 e n. 2

 

 

____________________________
1. Allegato 1 : pag 6.
2. Allegato 1 : pag 5.
3. Allegato 1 : pag. 4.
4. Delibera del Presidente commissario Inail n.79/2009.
5. Decreto Ministeriale del 12 giugno 2009.
6. Decreto Ministeriale del 12 giugno 2009.
7. Importo pari al minimale di legge previsto per i lavoratori dell’industria .
8. Decreto legge 10 gennaio 2006, n. 2 convertito con modificazioni in Legge n. 81 dell’ 11 marzo 2006.
9. Legge n. 54/1982 e Circolare Inail n. 24/1982.
10. Legge n. 243/1993, art. 14, lettera d).
11. Allegato 2 .
12. Testo Unico, art. 116 e Decreto ministeriale del 15 ottobre 2004.
13. D.P.R. n. 448 del 27 aprile 1968.
14. Legge n. 243/1993, art. 14, lettera d).
15. Testo Unico, artt. 76 e 218 e Legge n. 251/1982.
16. Testo Unico, artt. 124 e 235 e Legge n. 780/1975.
17. Allegato 4: punto 3.14, ultimo capoverso, e punto 3.15, penultimo e ultimo capoverso.
18. Legge n. 248/1976
19. Legge n. 251/1982, art. 11.
20. Circolare Inail n. 41/1985.
21. Testo Unico, art. 80.
22. Legge n.296 del 27 dicembre 2006, art.1, comma 778.
23. Decreto legislativo n. 38 del 23 febbraio 2000, art. 11.
24. Decreto legge n.115 del 30 giugno 2005, art.14, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 168 del 17 agosto 2005.

Lettera aperta ai dipendenti regionali sul caso Marrazzo

IL DIRITTO DI PRETENDERE

 

Lavoratori e Lavoratrici della Regione Lazio,

abbiamo scelto di usare questo insolito strumento della lettera aperta con l’obiettivo di analizzare, almeno i primi tratti, di questi 5 anni gestiti dal centrosinistra in Regione.

Non ci assoceremo alla schiera di quegli spiriti pruriginosi che, oggi, utilizzano strumentalmente le vicissitudini personali di Marrazzo, ma che hanno taciuto quando denunciavamo il grave deficit di democrazia e l’assoluta mancanza di trasparenza anzitutto nella gestione del personale.

Se è pur vero che stride fortemente il confronto tra le somme che Marrazzo era disposto a pagare per celare le sue vergogne e il rigore con il quale ha richiamato a una politica di risparmi in materia di sanità (ad esempio), pur tuttavia vorremmo richiamare la vostra attenzione sui temi che toccano direttamente il personale della Regione Lazio.

Quello che infatti non quadra nell’amministrazione della cosa pubblica e che pare non faccia scandalizzare alcuno diventa immediatamente esaltato se sono letteralmente messi “in mutande” i politici locali e/o nazionali per le loro vicende private (e legate per lo più alla sfera degli orientamenti sessuali): quegli stessi politici che con il nostro voto contribuiamo ad eleggere!

Così la pubblica opinione si scandalizza per l’intimità di Marrazzo con un/una trans, mentre è risultato del tutto privo di interesse che nel quinquennio di gestione abbia ignorato sentenze del TAR e del Consiglio di Stato con cui il suo predecessore Storace aveva promosso illegalmente un consistente numero di dipendenti al ruolo dirigenziale.

Oppure che abbia del tutto ignorato il rapporto con una organizzazione sindacale come RdB, che raccoglie oltre il 20% dei consensi in Regione, sottraendosi a ogni occasione di confronto, negando diritti elementari (assemblea, stanza sindacale, etc), evitando – per settimane – il rapporto con gli LSU, impiegati nei Comuni,in presidio permanente, che chiedevano certezze per il futuro.

O, ancora, che abbia perseverato nell’attribuzione di incarichi dirigenziali a soggetti esterni sebbene avesse all’interno della Regione professionalità utili allo scopo.

E, infine, lasciare inascoltate le nostre critiche rispetto alla gestione della concorsualità pubblica ed interna quando abbiamo denunciato pubblicamente errori, omissioni, lacune e l’assoluta mancanza di trasparenza nella gestione delle procedure selettive (peraltro portata alla ribalta anche dall’allora assessore al personale Di Stefano), nonché lo spreco di denaro pubblico per l’affidamento della selezione a delle società esterne sulla cui competenza ci sia consentito dubitare, o anche quando abbiamo chiesto la bonifica dell’amianto presente nei palazzi regionali.

Questo solo per restare all’ambito interno rispetto al quale Marrazzo e la sua squadra si sono distinti per aver pervicacemente mantenuto saldo un legame politico-sindacal-clientelare, anche ad onta di un decadimento etico e delle relazioni con un pezzo della società cui – nel suo programma – dichiarava di voler dare voce (ricordate certamente gli slogan “nessuno resti indietro!”, “la Regione di tutti!”, “un altro modo di governare”).

Il caso Marrazzo, dal nostro punto di vista, non è altro che l’altra faccia di quanto avviene nel centrodestra, a livello nazionale, con Berlusconi, Brunetta, Sacconi, Gelmini, Tremonti, etc.

Un decadimento totale della funzione nobile della politica cui nessun candidato/a in pectore sembra si sottragga.

RdB pensa che i Lavoratori e le Lavoratrici della Regione Lazio debbano archiviare questo ennesimo capitolo di cattiva politica e guardare con rinnovata convinzione alla legittima pretesa di ottenere rispetto e dignità, equità e diritti, giusta retribuzione, riconoscimento della professionalità all’indirizzo di chiunque sarà il nuovo presidente.

LOTTA PER I TUOI DIRITTI ASSIEME A RdB

Lavoro in nero

NEWS

L’INPS scopre 50 mila lavoratori in nero

Un problema Paese ……

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“Nei primi 9 mesi dell’anno sono stati accertati più di 50 mila lavoratori in nero nelle 70 mila aziende visitate” (ndr. erano state 73 mila lo scorso anno) con un incremento del 7% rispetto allo stesso anno.

Il totale dell’accertato dei contributi evasi è di 1 miliardo e 120 milioni, il 10% in più del 2008 e del 37% in più solo per quanto riguarda il lavoro nero (ndr. 530 milioni in valori assoluto). La percentuale di successo delle ispezioni  è dell’83%”.

Sono questi i dati resi noti dal direttore dell’Inps Antonio Mastrapasqua durante la seconda conferenza nazionale sulla vigilanza in materia di lavoro. “C’è un problema paese – ha detto – che emerge non solo dai dati delle ispezioni, ma che riguarda la cultura del lavoro e previdenziale. L’ispettore deve entrare in un complesso più ampio di lavoro perché altrimenti non si riescono a estirpare i veri problemi del paese. E’ arrivato il momento di aprire un dibattito sulla normalizzazione della normativa che riguarda l’attività degli ispettori sul territorio”.

NEWS

Dossier Caritas-Immigrazione: la vera emergenza è il catastrofismo

Immigrati: lavoratori, non delinquenti; cittadini non stranieri

Presentato il Dossier statistico Caritas/Migrantes che, come ogni anno, fornisce il quadro dell’immigrazione nel Paese. Il responsabile, Franco Pittau, spiega come leggere i nuovi numeri della diciannovesima edizione: innanzitutto gli immigrati vanno inquadrati come regolari e non come “clandestini”; come lavoratori e non come delinquenti; come cittadini e non come stranieri.

Questi, per Pittau, gli aspetti su cui concentrare l’attenzione: i 4 milioni e 330 mila cittadini stranieri presenti regolarmente, pari al 7,2% della popolazione italiana; i 2 milioni di lavoratori, che concorrono alla creazione della ricchezza del “sistema Italia” e aumentano ogni anno per supplire alle carenze della forza lavoro; gli 862 mila minori figli di genitori stranieri, ormai un decimo della popolazione minorile, nella maggior parte dei casi nati in Italia; le 629 mila presenze a scuola in rappresentanza di tanti paesi, un vero e proprio mondo in classe; le oltre 100 mila persone che vengono ogni anno per ricongiungimento familiare nell’ottica di un insediamento stabile; i 72 mila nuovi nati in Italia nel corso dell’anno; le 40 mila persone che acquisiscono annualmente la cittadinanza italiana, a seguito di matrimonio o di anzianità di residenza; i 24 mila matrimoni misti tra italiani e immigrati; i circa 6 mila studenti stranieri che si laureano annualmente in Italia, in buona parte destinati a diventare la classe dirigente nel Paese di origine.
 
“Se noi non troveremo un altro modo di parlare dell’immigrazione diverso dai discorsi sugli sbarchi e sull’irregolarità – raccomanda Pittau – resteremo incapaci di gestire responsabilmente l’Italia che si va costruendo, nella quale già adesso 1 ogni 14 abitanti è un cittadino straniero regolarmente soggiornante. Gli sbarchi, che ci ostiniamo a utilizzare come un bollino nero da apporre sul fenomeno migratorio, coinvolgono un numero di persone pari nemmeno all’1% delle presenze regolari, senza contare poi che oltre la metà delle persone sbarcate sono richiedenti asilo, quindi persone meritevoli di protezione secondo le convenzioni internazionali e la Costituzione italiana”.
 
Intanto l’immigrazione, che continua ad aumentare a ritmi serrati con 300/400 mila unità l’anno, mostra di essere connaturale alla crescita del nostro Paese. La vera emergenza, stando alle statistiche, è il catastrofismo migratorio, l’incapacità di prendere atto del ruolo assunto
dall’immigrazione nello sviluppo del nostro Paese. Quello che manca è un consistente “pacchetto integrazione” che prepari allo scenario di metà secolo, quando saremo chiamati a convivere con 12 milioni di immigrati, la cui presenza sarà necessaria per il funzionamento del Paese
.

Redattore sociale

Scadenze

Agenda



Nella pagina vengono evidenziate le scadenze di maggiore interesse.

13 novembre 2009

Detrazioni: prorogato al 13 novembre 2009 il termine per la presentazione alle sedi Inpdap, ai Caf o ai professionisti abilitati della certificazione per le detrazioni per familiari a carico per 2009.

Concorsi e Gare

Le scadenze relative ai bandi di Concorsi e di Gare sono consultabili nelle pagine Bandi nuovi della Sezione Concorsi e Gare.

Pensione di vecchiaia e d’anzianità

Pensioni: le tipologie
Pensione di vecchiaia

Requisiti di accesso
I requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia variano a seconda del sistema di calcolo con cui il trattamento verrà liquidato.

Pensioni liquidate secondo il sistema retributivo e il sistema misto
Alla pensione di vecchiaia si può accedere con i seguenti requisiti, validi anche dopo il 31 dicembre 2007:

  • 65 anni per gli uomini o 60 per le donne, insieme a 20 anni di anzianità contributiva o di servizio.

Per chi era in servizio alla data del 31 dicembre 1992, vale la deroga per cui si può andare in pensione con 15 anni di contributi (secondo quanto stabilito dall’articolo 2 del decreto legislativo 503 del 1992).

Pensioni liquidate secondo il sistema contributivo

A partire dal primo gennaio 2008 sono quattro i casi in cui si può accedere al trattamento, con i seguenti requisiti:

  • aver compiuto 65 anni e aver maturato almeno 5 anni di contributi;
  • aver compiuto 60 anni e aver maturato almeno 5 anni di contributi per le donne, purché l’importo da liquidare non sia inferiore a 1,2 volte l’importo dell’assegno sociale;
  • aver maturato 40 anni di contributi, a prescindere dall’età;
  • aver maturato almeno 35 anni di contributi e aver compiuto un’età pari a quella prevista per la pensione di anzianità (vedi le nuove regole su Pensione di anzianità).

Mantiene il diritto alla pensione con i precedenti requisiti chi ha maturato entro il 31 dicembre 2007 i requisiti di età e di anzianità contributiva previsti dalla normativa precedente (aver compiuto 57 anni di età unitamente a 5 anni di contribuzione con un importo di pensione non inferiore a 1,2 l’importo dell’assegno sociale).

Novità dal primo gennaio 2010 (legge 3 agosto 2009, n. 102)

L’art. 22 ter della legge 3 agosto 2009, n. 102 prevede, a decorrere dal primo gennaio 2010, per le lavoratrici iscritte alle forme esclusive dell’Assicurazione generale obbligatoria, nuovi requisiti anagrafici per la maturazione del diritto al trattamento pensionistico di vecchiaia nonché per quello previsto dall’art.1, comma 6, lettera b) della legge del 2004, n. 243 – requisiti anagrafici per le destinatarie di un sistema contributivo.
In particolare, le disposizioni contenute nella legge individuano, per l’anno 2010, il requisito anagrafico di 61 anni per accedere al pensionamento di vecchiaia. Tale limite viene incrementato di un anno a decorrere dal primo gennaio 2012 e di un ulteriore anno per ogni biennio successivo, sino al raggiungimento dell’età di 65 anni, come riportato nella tabella seguente:

Anno Età anagrafica
2010 61
2012 62
2014 63
2016 64
2018 e oltre 65

Continuano a trovare applicazione le disposizioni vigenti per specifici ordinamenti che prevedono requisiti anagrafici più elevati (donne magistrato, ambasciatori, professoresse universitarie). Per quanto riguarda poi il personale femminile delle forze armate, compresa l’Arma dei Carabinieri, del Corpo della Guardia di Finanza, delle Forze di polizia ad ordinamento civile e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, il limite di età rimane fissato al compimento di 60 anni.

Sempre secondo l’art. 22 ter le lavoratrici che abbiano maturato entro il 31 dicembre 2009 i requisiti di età e di anzianità contributiva previsti dalla normativa vigente, prima della entrata in vigore della legge n. 102, conseguono il diritto al trattamento pensionistico di vecchiaia secondo la normativa previgente e possono chiedere all’ente di appartenenza la certificazione di tale diritto.

Tale certificazione non costituisce il diritto alla prestazione ma ha valore di dichiarazione dei requisiti anagrafici e contributivi utili alla pensione.

Sezioni di riferimento

Modulistica – Modulo di domanda per la pensione di vecchiaia (PDF, 99Kb)

Previdenza obbligatoria
Pensione di anzianità

Requisiti di accesso
La pensione di anzianità può essere richiesta al raggiungimento dei requisiti anagrafici e contributivi previsti per l’anno considerato e riepilogati nella tabella sottostante.

A partire dal primo gennaio 2008, in seguito alle modifiche portate dalla legge 247/2007, i requisiti anagrafici di accesso sono i seguenti:

  • per il periodo dal primo gennaio 2008 al 30 giugno 2009, occorre avere 35 anni di anzianità contributiva e 58 anni di età;
  • dal primo luglio 2009 la somma degli anni di anzianità contributiva e quelli dell’età anagrafica deve determinare il raggiungimento di una quota minima prevista per l’anno in questione, fermo restando il requisito minimo di anzianità contributiva pari a 35 anni e il possesso dell’età anagrafica minima prevista per l’anno considerato (es. 59 anni nel 2010).


ANNO REQUISITI (età + anni di contribuzione)
Dal 1/1/08 al 30/6/09 58 + 35
Dal 1/7/09 al 31/12/09 59 + 36
oppure
60 + 35
(quota 95)
2010 59 + 36
oppure
60 + 35
(quota 95)
2011 – 2012 60 + 36
oppure
61 + 35
(quota 96)
2013 61 + 36
oppure
62 + 35
(quota 97 – soggetta a verifica)
2014 61 + 36
oppure
62 + 35
(quota 97 – soggetta a verifica)

In ogni caso il diritto alla pensione si consegue, indipendentemente dall’età, con almeno 40 anni di anzianità contributiva.

Mantiene il diritto alla pensione con i precedenti requisiti chi ha maturato entro il 31 dicembre 2007 i requisiti di età e di anzianità contributiva previsti dalla normativa precedente.

Dal primo gennaio 2008 possono accedere alla pensione di anzianità con 35 anni di contributi e 57 anni di età:

  • le lavoratrici dipendenti che optano per una liquidazione del trattamento secondo le regole di calcolo del sistema contributivo (decreto legislativo 180 del 1997);
  • i lavoratori in mobilità citati nell’articolo 1, comma 18-bis della legge 243/2004;
  • i lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria entro il 20 luglio 2007.

Per essere considerati validi, i requisiti minimi richiesti devono essere maturati mentre si è ancora iscritti all’Inpdap. Chi ha cessato dal servizio può decidere di mantenere l’iscrizione all’Istituto con la prosecuzione volontaria dei contributi.

 

Come si ottiene
Il primo passo nella procedura è la domanda di risoluzione del contratto di lavoro, che l’iscritto deve presentare alla propria amministrazione nel rispetto dei termini di preavviso previsti dal contratto.

La domanda per la pensione di anzianità va presentata presso la sede Inpdap competente per territorio non prima di dodici mesi dalla data indicata per l’accesso al pensionamento (vd. Decorrenza). È importante ricordare che entro quella data il rapporto di lavoro deve risultare terminato, altrimenti la domanda decade.

La domanda di pensione di anzianità può essere presentata senza limiti di tempo. Tuttavia nel caso di domanda presentata dopo dieci anni dal collocamento a riposo l’interessato avrà diritto a percepire la pensione solo a decorrere dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda e i ratei di pensione non riscossi saranno prescritti.

Per il personale appartenente alle Forze armate ad ordinamento militare di cui l’Istituto non ha ancora acquisito la competenza in tema di liquidazione della pensione, la procedura è per il momento diversa e segue la normativa già in vigore.