Archivio mensile:settembre 2020

Santi Michele, Gabriele e Raffaele

 

Santi Michele, Gabriele e Raffaele


Santi Michele, Gabriele e Raffaele

autore Marco d’Oggiono anno 1516 circa titolo Pala dei tre Arcangeli
Nome: Santi Michele, Gabriele e Raffaele
Titolo: Arcangeli
Ricorrenza: 29 settembre
Tipologia: Festa

Gli Arcangeli, per Dionigi l’Areopagita, sono altissime gerarchie angeliche con specifici compiti, tra i quali: servire Dio, contemplare il suo volto, cantarne incessantemente le lodi, lottare contro Satana sino alla sua sconfitta finale e aiutare l’uomo portandogli i messaggi di Dio e sconfiggere le suggestioni del male, per ricondurlo dopo la morte terrena a Dio.

San Michele

San Michele

Un tempo, al termine di ogni messa, il sacerdote pregava così: «San Michele arcangelo, difendici nella battaglia; sii il nostro aiuto contro la malvagità e l’insidia del diavolo… continua

San Gabriele

San Gabriele

Gabriele, forza di Dio (questo significa il suo nome), è l’angelo messaggero per eccellenza. L’ambasciata più clamorosa l’ha fatta a Maria, la giovane fidanzata del falegname di Nazaret… continua

San Raffaele

San Raffaele

Raffaele, che in ebraico significa «Dio guarisce», è l’arcangelo che, sotto forma di giovane bellissimo, accompagna Tobiolo, incaricato dal padre… continua

PRATICA: Affidiamo oggi alla Corte Celeste il nostro passato per essere perdonati; il nostro presente perché Dio conceda a tutti il dono della Pace, del lavoro, della dignità; il nostro futuro per accettarlo sotto la vostra guida col sorriso nel cuore e sulle labbra.

PREGHIERA: O gloriosi Arcangeli, proteggeteci da ogni attacco del maligno, preservateci da tutto ciò che ci distoglie dal bene, ed otteneteci da Dio le grazie che ci sono necessarie per vivere in terra senza mai allontanarci da Lui e in cielo per contemplarlo nella Sua gloria.

MARTIROLOGIO ROMANO. Festa dei santi Michele, Gabriele e Raffaele, arcangeli. Nel giorno della dedicazione della basilica intitolata a San Michele anticamente edificata a Roma al sesto miglio della via Salaria, si celebrano insieme i tre arcangeli, di cui la Sacra Scrittura rivela le particolari missioni: giorno e notte essi servono Dio e, contemplando il suo volto, lo glorificano incessantemente.

San Venceslao

 

San Venceslao


Nome: San Venceslao
Titolo: Martire
Nascita: 907 circa, Stochow, Praga, Repubblica Ceca
Morte: 936 , Stará Boleslav, Repubblica Ceca
Ricorrenza: 28 settembre
Tipologia: Commemorazione

S. Venceslao, re di Boemia, era figlio di Uratislao e di Drahomira e nipote di Boivoro, primo duca cristiano di Boemia e della beata Ludmilla. Suo padre Uratislao era un principe virtuoso, valoroso e benigno; ma la madre Drahomira, atea e pagana, univa ad una alterigia diabolica una grande crudeltà e perfidia. Venceslao ebbe anche un fratello più giovane, di nome Boleslao, perfido come la madre.

Ludmilla, nonna di questi due principi, volle Venceslao presso di sé, premendole educare l’erede secondo le massime del Cristianesimo. Venceslao ebbe per maestro un prete di santità e prudenza non comune, alle cui cure corrispose lodevolmente, mostrando già in tenera età il suo amore per lo studio e la virtù. Fu messo in seguito a compire gli studi in un collegio di Praga.

Era ancor giovane, quando gli morì il padre. La madre Drahomira allora prese le redini del regno. Questa pessima donna sfogò il suo odio contro il Cristianesimo, facendo atterrare le chiese, proibendo il culto pubblico e persino l’insegnamento della religione cristiana ai fanciulli. Revocò tutte le leggi emanate dal marito Uratislao in favore dei cristiani e scacciò i magistrati che non si professavano pagani. Gran numero di fedeli furono vittime di questo suo odio.

Non è a dire quanto grande fosse il dolore di Ludmilla per queste cose e quanto raddoppiasse i suoi sforzi e le sue preghiere perché Venceslao, erede al trono, un giorno ponesse termine a questi mali. E appena fu possibile, incitò Venceslao a prendere in mano le redini del governo, assicurando da parte sua protezione, preghiera e consiglio. Ma bisognava fare i conti col fratello Boleslao, educato e sostenuto dalla perfida Drahomira. Si decise di dividere il regno: la parte preponderante toccò a Boleslao e la Boemia propriamente detta rimase a Venceslao. Non contenta Drahomira volle sopprimere anche la pia Ludmilla, rea di aver educato cristianamente Venceslao. La fece infatti strangolare nel suo oratorio mentre stava in orazione. Ludmilla è venerata come martire di Boemia e la Chiesa ne celebra la solennità il 16 di settembre. Intanto scoppiò la guerra: Radislao, principe di Gurima, si portò con una potente armata negli stati del nostro santo; Venceslao. per difendersi prese anch’egli le armi. Quando i due eserciti si trovarono di fronte, Venceslao, divinamente ispirato, propose a Radislao di affidare l’esito della contesa a un duello, per impedire in tal modo spargimento di sangue innocente. Il principe di Gurima accettò, certo di vincere. Ma ecco che mentre combattevano, due Angeli si posero ai fianchi di Venceslao, dandogli la vittoria.

Lo zelo di Venceslao nel reprimere i disordini della nobiltà e difendere gli oppressi, gli attirarono molti nemici, e la stessa sua madre si mise a capo della congiura. A tradimento lo invitò nel suo palazzo, ed una notte, mentre Venceslao si recava a pregare, lo fece barbaramente trucidare. Era l’anno 936.

PRATICA. — La preghiera deve essere sempre il nostro conforto, anche nelle più atroci pene.

PREGHIERA. O Dio, che per mezzo della palma del martirio trasferisti il beato Venceslao dal principato terreno alla gloria celeste, custodiscici per le sue preghiere da ogni avversità, , e concedici di gioire della sua compagnia.

MARTIROLOGIO ROMANO. San Venceslao, martire: duca di Boemia, fu educato alla sapienza umana e divina dalla zia paterna Ludmilla e, pur severo con sé stesso, fu però uomo di pace nell’amministrare il regno e misericordioso verso i poveri e riscattò in massa gli schiavi pagani in vendita a Praga, perché fossero battezzati; dopo avere affrontato molte difficoltà nel governare i suoi sudditi e nell’educarli alla fede, tradito da suo fratello Boleslao, fu ucciso in chiesa a Stará Boleslav in Boemia da alcuni sicari.

Santi Cosma e Damiano

 

Santi Cosma e Damiano


Santi Cosma e Damiano

autore Ignoto anno sec. XVIII titolo I Santi Cosmo e Damiano
Nome: Santi Cosma e Damiano
Titolo: Martiri
Ricorrenza: 26 settembre
Tipologia: Memoria facoltativa

I santi martiri Cosma e Damiano furono fratelli gemelli, secondo il Martirologio Romano, e compagni non solo di sangue, ma anche di fede e di martirio. Studiarono assieme medicina in Siria e salirono ben presto a grande fama per la loro valentia nel curare i malati. Forse erano arabi di nascita, ma assai per tempo ricevettero un’ educazione cristiana veramente ammirabile. Animati da vero spirito di fede e di carità si servirono della loro arte per curare sia i corpi sia le anime con l’esempio e con la parola. Riuscirono a convertire al cristianesimo molti pagani . Si portavano in fretta presso chiunque li richiedesse rifiutando ogni compenso, contenti di poter per mezzo della loro arte esercitare un po’ di apostolato. In questo modo si attirarono amore e stima non solo dai cristiani, ma anche dagli stessi infedeli. Venivano da tutti soprannominati “Anàrgiri” (dal greco anargyroi, parola greca che significa “senza denaro”), proprio perché non si facevano pagare per la cura dei malati.

Guarigione del diacono Giustiniano

autore Beato Angelico anno 1443
titolo Guarigione del diacono Giustiniano

Mentre essi compivano tanto bene, ecco scoppiare la persecuzione di Diocleziano. I santi Cosma e Damiano si trovavano in quel tempo ad Egea di Cilicia, in Asia Minore. Così circa l’anno 300 i santi medici si videro arrestati e tradotti davanti al tribunale di Lisia, governatore della Cilicia. « Ho l’ordine, dice il proconsole, di far ricerca dei cristiani, punire quelli che resistono e premiare quelli che si sottomettono alle leggi dell’impero. Voi siete accusati di appartenere alla setta… Scegliete ». « La scelta è fatta, risposero i santi fratelli, siamo cristiani e come tali siamo pronti a morire ».

« Riflettete bene, soggiunse Lisia, perché si tratta di vita o di morte, non potendo, né dovendo io tollerare una ribellione alle leggi ». « Noi rispettiamo come gli altri le leggi civili, ma nessuna legge ci può costringere ad inchinarci ai vostri dei di fango; noi adoriamo il Dio vivo e ci inchiniamo a Gesù Cristo Salvatore ». Lisia sdegnato ordinò che fossero legati e flagellati. Dopo questo primo tormento, persistendo i Santi nel loro fermo proposito, ordinò che fossero gettati in mare. L’ ordine fu all’ istante, mentre una grande turba di cristiani piangeva dirottamente. Il Signore venne in loro soccorso: le onde li spinsero fino alla riva e così poterono salvarsi. A tal vista il popolo gridò : « Siano salvi i nostri medici; si rispettino quelli che il mare stesso rispetta ». Purtroppo tutte queste grida furono vane: il proconsole li voleva assolutamente morti, perciò li fece gettare in una fornace ardente. Liberati miracolosamente dal Signore, dopo altri vari tormenti, furono fatti decapitare a Egea probabilmente nel 303.

Decapitazione dei Santi Cosma e Damiano

autore Beato Angelico anno 1443
titolo Decapitazione dei santi Cosma e Damiano

Sul loro sepolcro si moltiplicarono i miracoli: lo stesso imperatore Giustiniano, raccomandatosi alla intercessione di questi santi medici, fu guarito da mortale malattia e per riconoscenza fece erigere in loro onore una sontuosa basilica.

In loro onore Papa Felice IV (525-530) fece costruire a Roma una chiesa, decorata di mosaici stupendi.
I resti dei santi martiri sono custoditi nel pozzetto dell’antico altare situato nella cripta dei Ss. Cosma e Damiano in Via Sacra, dove li depose S. Gregorio Magno (590-604).

Vivo il loro culto in Oriente in Occidente, dove numerose chiese e monasteri di epoche diverse sono intitolate ai santi martiri “guaritori”.

PRATICA. Facciamo oggi qualche opera di misericordia spirituale e corporale in favore del prossimo.

PREGHIERA. Fa’, te ne preghiamo, o Dio onnipotente, che noi che celebriamo la festa dei tuoi martiri Cosma e Damiano, veniamo liberati per loro intercessione da tutti i mali che ci minacciano.

MARTIROLOGIO ROMANO. Santi Cosma e Damiano, martiri, che si ritiene abbiano esercitato a Cirro nella provincia di Eufratesia, nell’odierna Turchia, la professione di medici senza chiedere alcun compenso e abbiano sanato molti con le loro gratuite cure.

Regione Lazio

AMBIENTE: SABATO E DOMENICA CHIUSURA DI “VIVI I PARCHI DEL LAZIO”

 

La rassegna chiuderà alla Città dell’Altra Economia, nel quartiere Testaccio a Roma

22/09/2020 – 

Sabato 26 e domenica 27 settembre la rassegna di “VIVI I PARCHI DEL LAZIO. INSIEME, SICURI” chiuderà alla Città dell’Altra Economia, nel quartiere Testaccio a Roma, con la giornata “Vivi i Parchi del Lazmiio con i prodotti a marchio Natura In Campo”. L’evento promosso dall’Assessorato regionale all’Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Ambiente e Risorse Naturali è interamente dedicato alla promozione delle Aree protette del Lazio e alle loro produzioni agroalimentari, e ai prodotti Natura in Campo.

Saranno presenti stand con le Aree Protette della Regione Lazio, due mostre naturalistiche “Naturarte” e “Incantalazio” e il mercato dei prodotti a marchio Natura in Campo; verranno inoltre presentate, nell’area meeting all’aperto, nuove iniziative della Direzione Capitale Naturale e dei Parchi; ci saranno proiezioni di video dei parchi e musica dal vivo, buon cibo e tanto altro.

Tra le iniziative anche i Laboratori Natura e Musica per bambini e ragazzi, curati da Mille e una notte, Perfareungioco e Scuola di Musica Popolare di Testaccio. 

Per le prenotazioni, obbligatorie, è possibile telefonare allo 06.57582 72. L’evento, interamente plastic free, è gratuito e sarà svolto nel rispetto delle norme anti covid. Per tutti i dettagli: parchilazio.it.

Regione Lazio

INAUGURATO MUSEO “SALVO D’ACQUISTO” ALLA TORRE DI PALIDORO

Inaugurato questa mattina il Museo “Salvo D’Acquisto” all’interno della Torre medievale di Palidoro a Fiumicino, in occasione della cerimonia di Commemorazione del 77° anniversario di Salvo D’Acquisto. La valorizzazione della Torre è frutto di un Protocollo d’intesa, firmato un anno fa dalla Regione Lazio, proprietaria del bene, e l’Arma dei Carabinieri, che ha preso in gestione la Torre e realizzato il memoriale dedicato al Vice Brigadiere Salvo D’Acquisto, insignito di Medaglia d’oro al valor militare

23/09/2020 – Inaugurato questa mattina il Museo “Salvo D’Acquisto” all’interno della Torre medievale di Palidoro a Fiumicino, in occasione della cerimonia di Commemorazione del 77° anniversario di Salvo D’Acquisto. Presenti il presidente della, Nicola Zingaretti, il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Giovanni Nistri e il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Salvatore Farina.

La valorizzazione della Torre è frutto di un Protocollo d’intesa, firmato un anno fa dalla Regione Lazio, proprietaria del bene, e l’Arma dei Carabinieri, che ha preso in gestione la Torre e realizzato il memoriale dedicato al Vice Brigadiere Salvo D’Acquisto, insignito di Medaglia d’oro al valor militare. Durante un rastrellamento delle truppe naziste il 23 settembre 1943, il giovane 23enne venne infatti fucilato in questo parco dopo essersi offerto al posto di 22 civili che rappresentavano le vittime innocenti di una rappresaglia ad un attentato compiuto il giorno prima. La Torre in Pietra Medievale di Palidoro è una postazione di guardia costiera eretta durante il periodo delle invasioni saracene a difesa del castello omonimo e sorge su ruderi romani, è situata lungo la costa laziale presso la Località Passocuro-Palidoro, nel territorio comunale di Fiumicino (Roma).

“Nel 77° anniversario della morte di Salvo D’Acquisto, la nostra Regione si arricchisce di un nuovo luogo della memoria. La Regione Lazio, un anno fa, con la firma del Protocollo con l’Arma dei Carabinieri, si era impegnata a ristrutturare e riqualificare la Torre di Palidoro. Gli impegni sono stati portati a termine rispettando i tempi e andando oltre le previsioni in termini di risorse regionali stanziate (per un totale di 120 mila euro). Una stele e la sala espositiva della Torre ora ricordano come qui un giovane carabiniere si è sacrificato per salvare altre persone dalla fucilazione. È importante poter contrapporre questa incredibile testimonianza di umanità e dignità alla disumanità della violenza nazifascista. È importante per noi, soprattutto per i nostri ragazzi, sapere che c’è sempre la possibilità di una scelta individuale, di una scelta di generosità e di responsabilità etica. La testimonianza di Salvo D’Acquisto ha un valore enorme, in una fase storica come quella che attraversiamo, in cui spesso sembra prevalere il cinismo, l’egoismo, un nichilismo violento e distruttivo. Invece anche oggi esistono atti eroici. Penso a Willy, al sacrificio di un altro ragazzo che – come molti anni prima Salvo D’Acquisto, non si è tirato indietro, non ha esitato a mettere a rischio la propria sicurezza per gli altri”, ha commentato il Presidente, Nicola Zingaretti.

“Oggi, con l’inaugurazione del Museo in memoria di Salvo D’Acquisto, facciamo un passo in avanti importante nella valorizzazione e restituzione ai cittadini del patrimonio storico del Litorale laziale. Dopo aver riaperto il Castello di Santa Severa e il relativo polo museale, riattivato il sistema territoriale che comprende lo stesso Castello, il Monumento Naturale Pyrgi e la Riserva Regionale Naturale Macchiatonda, recuperiamo la Torre medievale di Palidoro e l’area circostante.  Il Litorale laziale sta rinascendo, grazie alla collaborazione con i Comuni. Abbiamo appena cominciato i lavori di recupero del complesso archeologico delle Terme di Matidia, che verranno date in concessione al Comune di Fiumicino e al Parco Archeologico di Ostia Antica. Per realizzare questo nuovo polo e per aiutare questo progetto a crescere abbiamo inserito la Torre di Palidoro nella campagna Art Bonus – Regione Lazio: ora privati, aziende e cittadini potranno contribuire, con un importante sgravio fiscale, a far crescere e valorizzare questo luogo della memoria”, ha concluso l’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore.