Archivio mensile:settembre 2020

Regione Lazio

ONLINE IL BANDO PER IL NUOVO BIENNIO DI ALTA FORMAZIONE ARTISTICA DI OFFICINA PASOLINI PER LE TRE SEZIONI: CANZONE, TEATRO, MULTIMEDIALE

 

Un’opportunità unica e gratuita della Regione Lazio per investire sul futuro dei giovani che vogliono formarsi nel mondo dell’arte  

24/09/2020 – Un’opportunità unica e gratuita della Regione Lazio per investire sul futuro dei giovani che vogliono formarsi nel mondo dell’arte, verranno selezionati per ogni sezione 30 giovani di età compresa tra i 16 e i 29 anni (estendibili a 36 per particolari meriti artistici).

Officina Pasolini conferma la sua vocazione a “officina dei mestieri”, un luogo di sperimentazione che consente ai partecipanti di acquisire un eccellente livello di conoscenza teorica così come un’ampia competenza sul campo con professionisti del settore altamente qualificati. La formazione avviene tra fasi di aula, esercitazioni pratiche, laboratori, masterclass, realizzazione di spettacoli, partecipazioni a incontri ed eventi. I responsabili delle sezioni sono Tosca (per la sezione Canzone), Massimo Venturiello (per la sezione Teatro) e Simona Banchi (per la sezione Multimediale).

Per consultare il bando e iscriverti vai su https://officinapasolini.it/bando2020/

Per informazioni sulla didattica visita il sito www.officinapasolini.it

Regione Lazio

COMUNITÀ SOLIDALI: APPROVATA LA GRADUATORIA PER 2,2 MLN

 

Approvata la graduatoria e finanziato progetti di rilevanza locale ‘Comunità solidali 2019’, promossi da organizzazioni di volontariato o associazioni di promozione sociale, per un investimento di 2.232.600 euro 

18/09/2020 – Approvata la graduatoria e finanziato progetti di rilevanza locale ‘Comunità solidali 2019’, promossi da organizzazioni di volontariato o associazioni di promozione sociale, per un investimento di 2.232.600 euro.

“Sul totale, le domande risultate ammissibili ma per ora non finanziabili, saranno oggetto di uno scorrimento di graduatoria grazie all’Accordo di programma 2019 tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e la Regione Lazio, siglato il 21 aprile 2020, che stanzia 2.846.689 euro. Una decisone che ci consente di rafforzare il supporto agli enti del terzo settore, il cui lavoro al fianco dei cittadini più fragili si è confermato quanto mai cruciale in questa fase di pandemia. Inoltre, l’aumento di risorse di oltre 600mila euro rispetto al 2019, ci consentirà di assicurare l’attuazione coordinata degli interventi programmati”. A dichiararlo l’assessore alle Politiche sociali, Welfare ed Enti locali, Alessandra Troncarelli.

“Comunità solidali – spiega l’assessore – è uno strumento che si sta rivelando particolarmente efficace per sostenere progetti di contrasto alle diverse forme di esclusione e fragilità. Le finalità sono l’implementazione delle reti territoriali del terzo settore, la promozione della cittadinanza attiva, l’emersione dei fabbisogni dei singoli territori e delle cosiddette best practice, ovvero le esperienze migliori in termini di impatto sociale. Il mondo del volontariato – conclude Troncarelli – si conferma uno dei pilastri del welfare regionale: il dialogo continuo, la collaborazione costante, la co-programmazione sono un patrimonio prezioso su cui la Regione Lazio continuerà ad investire per aumentare l’impatto sociale degli interventi in favore delle persone più vulnerabili”.

RegioneRegione Lazio lazio


 

TPL: CON ADOZIONE NUOVI SERVIZI MINIMI TPL GARANTITA MOBILITÀ LOCALE A TUTTI I COMUNI

 

Si tratta del 52% del territorio che fino a oggi non godeva del servizio minimo di trasporto pubblico, per un totale di circa 384mila persone che potranno ora usufruirne

23/09/2020 – La giunta regionale del Lazio ha deliberato i nuovi servizi minimi del trasporto pubblico locale per garantire il servizio a tutti i comuni che ancora non lo avevano. Si tratta del 52% del territorio che fino a oggi non godeva del servizio minimo di trasporto pubblico, per un totale di circa 384mila persone che potranno ora usufruirne.

“Con questo nuovo piano garantiamo finalmente il diritto alla mobilità  locale a tutti i cittadini del Lazio, nessuno escluso. I nostri territori saranno serviti da una rete capillare di tpl comunale, che favorisce spostamenti e interconnessioni anche con le altre reti del trasporto pubblico locale” – Mauro Alessandri, assessore alla Mobilità.

Corona virus

CORONAVIRUS: LA BBC PARLA DEL MODELLO LAZIO PER I VOLI COVID FREE DA FIUMICINO

 

17/09/2020 – L’emittente inglese BBC ha annunciato la partenza giovedì dall’Aeroporto di Fiumicino dei primi voli Covid Free. Una sperimentazione, prima in Europa, per mettere in sicurezza il trasporto aereo e permettere una ripresa del settore.

L’iniziativa partita per due voli sulla tratta Roma-Milano vede la collaborazione con Aeroporti di Roma e Alitalia.

L’Italia e il Lazio sono pronti per aprire la strada a un cielo sicuro e libero dalla pandemia.

Corona virus regione lazio

CORONAVIRUS: AL VIA IL 1° OTTOBRE LA NUOVA RSA PUBBLICA DI ZAGAROLO

 

Dal primo di ottobre aprirà la nuova RSA pubblica di Zagarolo: oltre mille metri quadri e 40 posti letto

18/09/2020 – La Asl Roma 5 ha ricevuto il mandato a completare le ultime modifiche sugli aspetti organizzativi e pertanto dal primo di ottobre aprirà la nuova RSA pubblica di Zagarolo. Dopo le RSA di Genzano e quella di Albano anche a Zagarolo apre i battenti una importante struttura pubblica presso l’ex presidio ospedaliero San Giovanni Battista.

“Una inaugurazione strategica che ci permette di potenziare l’offerta assistenziale territoriale alla popolazione con fragilità” commenta il Direttore generale della Asl Roma 5, Giorgio Santonocito.  
La struttura è dotata di 40 posti letto (articolati in due moduli di 20 posti letto ciascuno) di proprietà dell’Azienda e realizzata su una superficie complessiva di oltre 1.000 metri quadri, distribuiti su sei piani.

“La riqualificazione del Presidio di Zagarolo e conversione in RSA si inserisce in maniera organica e strutturale nella progettualità aziendale di riorganizzazione della rete del territorio, con offerta di servizi assistenziali proattivi, volti all’assolvimento sempre più ampio dei bisogni della popolazione a livello territoriale, anche nell’ottica di incrementare il grado di appropriatezza d’uso dell’ospedale e di facilitare le sinergie di deospedalizzazione verso le postacuzie, le strutture intermedie e non ultimo il domicilio” conclude Santonocito.

Regione Lazio

 

AL VIA IL BANDO DELLA REGIONE PER I DOTTORATI INDUSTRIALI

Finanziato con 3 milioni di euro, ha come scopo quello di promuovere e ampliare la collaborazione tra il sistema della ricerca e dell’innovazione regionale e le imprese del Lazio. L’obiettivo è utilizzare le risorse regionali per cofinanziare circa 100 dottorati industriali ad alto contenuto innovativo promossi dalle partnership tra università (statali e private), Pmi e grandi imprese ed enti pubblici. Si vogliono così valorizzare i giovani laureati delle università del Lazio, creare e facilitare i rapporti di collaborazione tra atenei e imprese, innovare il modello produttivo laziale investendo in ricerca e sviluppo e favorire l’inserimento nelle imprese laziali di giovani altamente qualificati.

24/09/2020 – Da oggi è possibile fare domanda per l’avviso “Intervento per il rafforzamento della ricerca nel Lazio – incentivi per i dottorati di innovazione per le imprese”. Il bando è finanziato con 3 milioni di euro (fondi Por-Fse 2014-2020) ed è stato pensato per promuovere e ampliare la collaborazione tra il sistema della ricerca e dell’innovazione regionale e le imprese del Lazio. L’obiettivo è utilizzare le risorse regionali per cofinanziare circa 100 dottorati industriali ad alto contenuto innovativo (più precisamente dottorati di innovazione) promossi dalle partnership tra università (statali e private), Pmi e grandi imprese ed enti pubblici.

I progetti di ricerca, della durata di 3 anni, devono essere coerenti con la S3 regionale. Scopo ultimo è quello di valorizzare i giovani laureati delle università del Lazio, innovare il modello produttivo laziale investendo in ricerca e sviluppo, creare e facilitare i rapporti di collaborazione tra università e imprese e, da ultimo, favorire l’inserimento nelle imprese laziali di giovani altamente qualificati.

  • Beneficiari: Sono beneficiari del finanziamento e possono presentare proposte progettuali Università statali e private in partnership con Piccole, Medie e Grandi Imprese, Enti pubblici con sede nel Lazio.
  • Destinatari: laureati che non siano dipendenti delle aziende e residenti o domiciliati nel Lazio.
  • Contributo massimo: nel caso di una partnership tra Università e Grande Impresa, la Regione Lazio copre il 50% dell’importo triennale della borsa di dottorato restando all’impresa l’onere del restante 50%; in caso di partnership tra Università e PMI o altri Enti pubblici la sovvenzione della Regione Lazio può coprire fino al 70% della borsa triennale.
  • Procedura per la richiesta di finanziamento: I potenziali beneficiari si impegnano ad attivare borse di studio, collaborando alla realizzazione di un dottorato di alto profilo scientifico, di livello internazionale. Nella domanda devono essere specificati: gli obiettivi e le tematiche disciplinari del dottorato; la loro rilevanza rispetto alla S3 regionale; i livelli di coinvolgimento dell’Università nelle varie fasi di progettazione del dottorato.

Il bando è a graduatoria.

  • Tempi: le domande potranno essere presentate fino alle ore 12:00 del 29 ottobre.

Per maggiori informazioni:

http://www.regione.lazio.it/rl_formazione/?vw=documentazioneDettaglio&id=55092

Corona virus regione lazio

CORONAVIRUS: ASL ROMA 4: AL VIA I PRIMI TAMPONI RAPIDI ANTIGENICI NELLE SCUOLE DI ROMA

 

Partiranno oggi i primi tamponi rapidi antigenici nelle scuole, le attività di testing proseguiranno a rotazione con gli altri istituti del territorio 

24/09/2020 – La Asl Roma 4 ha comunicato che partiranno oggi i primi tamponi rapidi antigenici nelle scuole. Il primo intervento è stato programmato nel liceo scientifico Vian ad Anguillara.

È stata inviata dalla direzione dell’istituto una circolare ai genitori per raccogliere l’adesione volontaria al test che è stata molto buona. Questa mattina inizieranno le attività di testing che proseguiranno a rotazione con gli altri istituti del territorio.

SOLDI E DIRITTI

Libretto Postale Smart: cos’è, come funziona e quali sono le caratteristiche

Cos’è, come funziona e quali sono le principali caratteristiche del libretto postale smart e le sue differenze con un normale conto corrente.

Il libretto Postale Smart è considerato il nuovo salvadanaio digitale in cui è possibile risparmiare in modo semplice e sicuro. Aprendo un libretto smart sarà possibile oltre a svolgere le classiche operazioni come deposito, prelievo e acquisto di fondi, è possibile farsi accreditare lo stipendio, far crescere i propri risparmi ed effettuare e ricevere bonifici.

Ma vediamo più nel dettaglio come funziona il libretto postale online, quali sono i costi e le modalità per aprirne uno.

Libretto Postale Smart: cos’è e come funziona

Il libretto Postale Smart è l’evoluzione tecnologica dello storico libretto postale cartaceo. Si tratta in sostanza di un servizio di Poste Italiane che permette di gestire i propri risparmi direttamente online oppure presso tutti gli ATM del circuito Postamat con la Carta Libretto, senza l’obbligo di aprire un conto corrente. L’altra particolarità di tale servizio è quella di poter trasferire il proprio denaro presente sul conto corrente bancario direttamente sul libretto attraverso un semplice bonifico.

A differenza di un conto corrente bancario, il libretto Smart di Poste Italiane offre meno servizi, ma non sono previsti costi di apertura, di chiusura e di gestione del conto; in un normale c/c i costi di gestione spesso sono molto elevati.

Nonostante i pochi servizi offerti, il libretto smart permette di svolgere molteplici operazione direttamente online e senza l’obbligo di recarsi presso gli sportelli postali per come avviene per i possessori del libretto ordinario. Infatti, attraverso il libretto online sarà possibile svolgere le seguenti operazioni:

  • sottoscrivere Buoni Fruttiferi Postali dematerializzati online;
  • gestire i propri risparmi direttamente da smartphone/Pc;
  • attivare offerte promozionali sui tassi di interesse creditori e altri servizi;
  • effettuare bonifici bancari e postali;

Al libretto postale digitale verrà abbinata una carta libretto indicata per effettuare versamenti presso gli uffici postali,  prelevare i contanti presso gli ATM Postamat, verificare il saldo ed eventuali movimenti effettuati sul libretto, e infine per autorizzare eventuali girofondi.

Leggi anche: Bancopostaonline: cos’è e come funziona l’Internet Banking di Poste

Come aprire il Libretto Postale Smart

Poste Italiane mette a disposizione due modalità di apertura del libretto Smart:

  • online;
  • ufficio Postale.

Va precisato che in entrambe le modalità bisogna essere in possesso di un documento di riconoscimento in corso di validità e del proprio codice fiscale.

Online

In caso in cui si decide di aprire il proprio libretto Smart direttamente online, bisogna recarsi sul sito web di  poste.it oppure tramite l’App BancoPosta e procedere con la registrazione. Durante la registrazione il portale web chiederà di inserire i propri dati personali e eventuali domande su fonti di reddito, eventuali conti bancari, ecc.

Successivamente bisognerà seguire tutte le altre procedure guidate indicate dal portale web e dall’applicazione, in modo tale da concludere correttamente l’apertura del proprio libretto smart.

Ufficio Postale

Per chi preferisce ancora la modalità classica, il libretto postale Smart può essere aperto anche tramite qualsiasi ufficio postale. La modalità di apertura è molto semplice. Infatti, bisognerà mostrare all’impiegato il proprio documento di riconoscimento, codice fiscale è un numero di telefono cellulare in modo tale da attivare tutte le funzioni presenti sul sito di Poste Italiane.

Successivamente, bisognerà apporre delle firme digitali su molteplici documenti attraverso un apposito device. Infine, sarà consegnata la Carta Libretto e il Pin.

Quanto costa il libretto risparmio postale Smart

L’apertura e la gestione del libretto smart di Poste Italiane sono totalmente gratuite, ma esistono dei costi da sostenere solo in alcune circostanza. Vediamo qui di seguito quali sono i costi del libretto di risparmio Smart.

I costi da sostenere sono principalmente di natura fiscale. Ed essi sono:

  • prelievo fiscale del 26% sugli interessi maturati;
  • imposta di bollo annuale di 34,20 euro solo in caso in cui la giacenza media del libretto è superiore a 5.000 €.

Oltre ai costi relativamente bassi, il libretto prevede la possibilità di poter maturare degli interessi sulla somma depositata. Ad oggi i tassi d’interesse applicati sono i seguenti:

  • attivando l’offerta SuperSmart con un vincolo 3 mesi il tasso di interesse applicato è dello 0,30%;
  • con l’offerta SuperSmart con vincolo di 6 mesi il tasso applicato è dello 0,40%.

Quanto si può prelevare dal libretto postale Smart?

Sarà possibile prelevare fino ad un massimo di 600,00 € al giorno per un massimo di 2.500 euro al mese presso gli sportelli ATM Postmat esterni. In caso di prelievo presso gli sportelli presenti all’interno dell’ufficio Postale di emissione del libretto, non sono previsti limiti di prelievo.

infine, sarà possibile prelevare fino ad un massimo di 600,00 euro anche senza Carta presso gli sportelli di uffici postali diversi da quello di emissione del libretto smart, mentre se si è in possesso della carta smart non ci sono limiti di prelievo.

Lavoro e diritti

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PIN INPS online: switch-off con SPID dal 1° ottobre

L’Istituto Previdenziale annuncia che dal 1° ottobre inizierà lo switch-off dal PIN INPS allo SPID per accedere e usare i servizi online.
 

L’Istituto previdenziale ha recentemente rilasciato la circolare 87/2020 con la quale annuncia il prossimo switch-off del PIN Inps in favore dello SPID per accedere ai servi online.

Dal 1° ottobre, per l’accesso ai servizi online, inizierà quindi un graduale passaggio dal PIN allo SPID, ovvero al Sistema Pubblico di Identità Digitale, utilizzabile per tutti i servizi della Pubblica Amministrazione.

Vediamo in breve in cosa consiste SPID e cosa comporterà questo passaggio.

PIN INPS online: cos’è e come funziona

Il PIN dell’INPS, insieme al codice fiscale del soggetto accreditato, costituisce le credenziali di accesso ai servizi on line e telematici, per i cittadini, imprese e intermediari. Accedendo al portale, i soggetti prima elencati possono usufruire di una serie di servizi e prodotti a loro dedicati.

Con lo stesso PIN inoltre, i cittadini possono accedere ad altri portali della PA, fra i quali ad esempio la dichiarazione dei redditi precompilata, oppure all’area dedicata nel portale Agenzia delle Entrate/Riscossione, per conoscere, fra le altre cose, la propria posizione debitoria.

Il PIN può essere richiesto direttamente on line in due passaggi (uno telematico e l’altro cartaceo), oppure presso gli sportelli territoriali dell’Istituto.

Dopo il primo accesso e poi periodicamente, questo veniva cambiato automaticamente per garantire la sicurezza dell’utente.

Altri metodi di accesso all’area riservata dell’INPS

Oltre al PIN è possibile accedere all’area riservata del portale dell’Istituto tramite:

  • SPID (sistema di identità digitale);
  • CIE (carta d’identità digitale 3.0);
  • CNS (carta nazionale dei servizi).

Questi sono stati via via affiancati al PIN dell’INPS in quanto utilizzati già da altre Pubbliche Amministrazioni.

 

SPID: come si ottiene

Ottieni SPIDVista la sua importanza e visto che SPID diventerà , nel breve termine, l’unica modalità di accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione, è fortemente consigliato ottenere il prima possibile le proprie credenziali.

Ottenere Spid è molto semplice e gratuito; il soggetto interessato deve aver compiuto 18 anni ed avere a disposizione alcuni documenti e dati fra cui:

  • un documento di riconoscimento valido (carta di identità, passaporto, patente);
  • la tessera sanitaria con codice fiscale;
  • un indirizzo e-mail valido;
  • un numero di telefono.

Una volta in possesso di queste informazioni ci si può collegare e poi registrare a scelta, sul sito di uno dei gestori dell’identità digitale ovvero:

  • Aruba, Infocert, Poste, Lepida, Sielte, Tim, Register.it, Namirial, Intesa e seguire i vari step per l’identificazione.

La registrazione consiste in 3 step:

  1. inserimento dei dati anagrafici;
  2. creazione delle credenziali SPID;
  3. riconoscimento.

Il tutto è comunque spiegato nel dettaglio sul sito https://www.spid.gov.it/richiedi-spid.

Dal PIN allo SPID: switch-off  dal 1° ottobre

In ottica di semplificazione delle procedure di accesso ed autenticazione ai sevizi della PA, l’INPS ha previsto, dal 1° ottobre prossimo, un graduale passaggio dal PIN allo SPID.

Pertanto da tale data l’Inps non rilascerà più PIN come credenziale di accesso ai servizi dell’Istituto. Il PIN dispositivo sarà comunque mantenuto per gli utenti che non possono avere accesso alle credenziali SPID, come ad esempio i minori di diciotto anni o i soggetti extracomunitari, e per i soli servizi loro dedicati.

Fase transitoria

Per consentire il passaggio graduale alle credenziali SPID, garantendo comunque la continuità di accesso ai servizi dell’Istituto, lo switch-off dal PIN allo SPID sarà preceduto da una fase transitoria.

Questa avrà inizio il 1° ottobre 2020 e da tale data:

 
  1. non saranno rilasciati nuovi PIN, salvo quelli richiesti da utenti che non possono ottenere lo SPID;
  2. i PIN già in possesso degli utenti conserveranno la loro validità e potranno essere rinnovati alla naturale scadenza fino alla conclusione della fase transitoria.

Successivamente, in base all’andamento delle operazioni di passaggio, l’Istituto, insieme al Ministero per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, l’AGID e il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, fisserà la data di cessazione definitiva di validità dei PIN INPS fin’ora usati.

INPS On Line: cos’è e come funziona

L’area INPS on line consiste in una serie di telematici che l’Istituto previdenziale mette a disposizione per il cittadino, ma anche per le imprese e per gli intermediari. Grazie all’accesso al portale i contribuenti, possono consultare e richiedere informazioni direttamente dalla propria abitazione, evitando le lunghe attese presso gli uffici degli INPS solo per poter visionare oppure richiedere un semplice documento.

Dal sito dell’INPS inoltre si possono presentare una serie di richieste di prestazioni come ad esempio la NASpI, gli assegni familiari ANF, la domanda di maternità e tutti i trattamenti di pensione (solo per citarne alcuni).

Leggi anche: Inps online: come accedere ai servizi per il cittadino

 
 

 
 
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Fisco e tassi

Modello 770/2020: scadenza e istruzioni Agenzia delle Entrate

Il modello 770/2020 ha la funzione di comunicare al Fisco le ritenute fiscali operate e versate dai sostituti d’imposta. Vediamo in dettaglio

Il prossimo 31 ottobre è la scadenza per l’invio del modello 770/2020 all’Agenzia delle entrate; modello che ha la funzione di attestare le ritenute fiscali operate dai sostituti d’imposta ed i relativi versamenti nel corso dell’anno d’imposta 2019. Nell’ordinamento italiano la figura del sostituto si occupa, in luogo del contribuente, di trattenere le imposte sui redditi generati dallo stesso ed altresì versarle all’Erario.

Il dettaglio di queste operazioni dev’essere comunicato allo Stato attraverso il modello 770. Quella che i sostituti d’imposta (o loro intermediari delegati) trasmetteranno entro il 31 ottobre 2020 è una dichiarazione di tutte le ritenute operate nel 2019, nonostante il modello sia denominato 770/2020 è una descrizione che non deve trarre in inganno.

Vediamo nel dettaglio cos’è e di quali dati si compone il mod. 770. A fondo pagina alleghiamo infine le istruzioni sulla compilazione l’invio del 770 rilasciate dall’Agenzia delle Entrate.

Modello 770/2020: cos’è

Come anticipato in premessa il modello 770 ha la funzione di comunicare in via telematica all’Agenzia delle entrate:

  • le ritenute fiscali operate dai sostituti d’imposta nel 2019 e i relativi versamenti;
  • le compensazioni dei crediti effettuate;
  • dati contributivi ed assicurativi;
  • ritenute operate su dividendi, proventi da partecipazione, redditi di capitale;
  • ritenute sull’ammontare dei canoni e corrispettivi nelle locazioni brevi.

Presentazione del modello 770: scadenza e invio

Come anticipato il modello 770 dev’essere presentato dai sostituti d’imposta entro il 31 ottobre 2020 esclusivamente in via telematica all’Agenzia delle entrate (www.agenziaentrate.gov.it).

Soggetto deputato all’invio del 770 è lo stesso sostituto d’imposta che ha effettuato e versato le ritenute fiscali ovvero in alternativa:

  • Gli intermediari abilitati e delegati dal sostituto d’imposta;
  • Altri soggetti incaricati (esclusivamente per le amministrazioni statali);
  • Le società appartenenti al medesimo gruppo del sostituto d’imposta.

Per chi fosse privo dei programmi informatici di compilazione del modello l’Agenzia rende disponibile sul proprio portale – sezione “software”, un applicativo gratuito.

Composizione del mod. 770

Il modello 770 è formato da un frontespizio con i dati generali relativi al sostituto e da una serie di cosiddetti “Quadri staccati” con il dettaglio delle ritenute operate.

I principali quadri presenti sono:

  • Quadro SF riguardante i redditi di capitale, i compensi per avviamento commerciale ed i contributi degli enti pubblici e privati;
  • SH relativo ai redditi di capitale, ai premi e alle vincite oltre ai proventi delle accettazioni bancarie;
  • ST con il dettaglio di ritenute fiscali e imposte sostitutive oltre alle trattenute per assistenza fiscale;
  • SV riguardante le trattenute di addizionali comunali;
  • SX con il riepilogo dei crediti e delle compensazioni effettuate;
  • SY con le somme liquidate a seguito di procedure di pignoramento presso terzi.

Leggi anche: Ritenuta d’acconto: cos’è, come funziona e come si calcola

Frontespizio

Il frontespizio del modello 770 si apre con l’informativa sulla privacy. Nella seconda pagina vengono riportati i dati del sostituto d’imposta nonché quelli del legale rappresentante o di altro soggetto che sottoscrive la dichiarazione.

All’interno del frontespizio è altresì riportato il tipo di dichiarazione. Questa infatti può essere ordinaria se trattasi di primo invio o, in alternativa:

  • “Correttiva nei termini” nei casi in cui si voglia rettificare o integrare entro il 31 ottobre una dichiarazione già inviata;
  • Dichiarazione “integrativa” per rettificare o integrare (una volta scaduti i termini di presentazione’ un 770 già inviato.

Il frontespizio ospita anche il campo (denominato “impegno alla presentazione telematica”) riservato ai dati del soggetto che effettua l’invio in luogo del sostituto d’imposta, sia esso un intermediario abilitato ovvero altra società del medesimo gruppo.

Da ultimo, il riquadro “visto di conformità” è riservato al professionista che lo rilascia ovvero al responsabile del Centro di assistenza fiscale (CAF) incaricato dell’invio del 770, i quali dovranno indicare il proprio codice fiscale.

Quadro ST

Il quadro ST si compone di quattro sezioni:

  • La prima sezione è dedicata alle ritenute fiscali operate su compensi erogati nel 2019 ivi compresi quelli riconosciuti entro il 12 gennaio 2020 nonché le trattenute IRPEF derivanti dalle operazioni di conguaglio di fine anno effettuate nei primi due mesi del 2020;
  • La seconda sezione ospita i dati relativi alle trattenute effettuate a titolo di addizionale regionale comprese quelle derivanti da assistenza fiscale;
  • Le ritenute operate sui redditi di capitale interessano la terza sezione;
  • Da ultimo la quarta sezione ospita, tra le altre, l’imposta sul valore degli immobili situati all’estero (IVIE) nonché l’imposta di bollo speciale sulle attività finanziarie oggetto di emersione.

Quadro SV

Il quadro SV interessa invece le trattenute e i versamenti a titolo di addizionali comunali all’IRPEF:

  • Effettuate nel 2019 con riferimento ai redditi 2018;
  • Acconto addizionale comunale trattenuto nel 2019 con riferimento ai redditi 2019;
  • Trattenute a titolo di addizionale comunale effettuate nel 2019 a seguito di assistenza fiscale.

Non devono invece essere riportati i dati sulle addizionali trattenute nel 2020 con riferimento ai redditi 2019.

Quadro SX

Il quadro SX deve riportare i dati sulle compensazioni effettuate dal sostituto d’imposta, ad esempio:

  • Importo complessivo dei crediti da ritenute, addizionali regionali o comunali restituiti ai dipendenti a seguito di conguaglio di fine anno o per cessazione del rapporto di lavoro;
  • Credito riconosciuto nel 2029 per famiglie numerose;
  • Credito risultante da conguaglio di assistenza fiscale.

Mod. 770/2020: istruzioni Agenzia delle Entrate

Alleghiamo infine le istruzioni ufficiali rilasciate dall’Agenzia delle Entrate per la compilazione e l’invio del modello 770/2020.

SENTENZE LAVORO

Licenziamento illegittimo per vizi formali: cambia l’indennità

Per la Consulta è incostituzionale l’art. 4 del D. Lgs. 23/2015 sull’indennità risarcitoria legata ai vizi di motivazione del licenziamento.
 

Incostituzionale l’art. 4 del D. Lgs. 23/2015 sull’indennità risarcitoria legata ai vizi di motivazione del licenziamento ovvero ai vizi procedurali. In particolare, nei casi di anzianità modesta si riducono in modo apprezzabile sia la funzione compensativa sia l’efficacia deterrente della tutela indennitaria.

Infatti, la soglia minima di due mensilità non è sempre in grado di porre rimedio all’inadeguatezza del ristoro riconosciuto dalla legge. In altre parole, il criterio di commisurazione dell’indennità da corrispondere per i licenziamenti viziati sotto il profilo formale o procedurale, ancorato in via esclusiva all’anzianità di servizio:

  • da una parte, non fa che accentuare la marginalità dei vizi formali e procedurali;
  • dall’altra, ne svaluta ancor più la funzione di garanzia di fondamentali valori di civiltà giuridica, orientati alla tutela della dignità della persona del lavoratore.

È quanto dichiarato dalla Corte Costituzionale, con la sentenza n. 150, depositata il 16 luglio 2020. I giudici costituzionali, dunque, bocciano le norme sui licenziamenti contenute nella disciplina attuativa del Jobs Act.

Licenziamento illegittimo per vizi formali: il caso

Il Tribunale ordinario di Bari, in funzione di giudice del lavoro, ha sollevato questione di legittimità costituzionale dell’art. 4 del D.Lgs. n. 23/2015. Nello specifico, il problema sorge nella parte in cui prevede un criterio legato alla sola anzianità di servizio per la determinazione dell’indennità da corrispondere nell’ipotesi di licenziamento viziato dal punto di vista formale o procedurale.

Il giudice, in sostanza, ha escluso il ricorrere di ipotesi di nullità o di illegittimità sostanziale del licenziamento. Inoltre, ha riscontrato soltanto vizi formali, consistenti nella mancata contestazione di uno degli addebiti e, per tutte le violazioni, nell’inosservanza della previsione del contratto collettivo, che impone, al momento della contestazione degli addebiti, di comunicare per iscritto al lavoratore il termine entro il quale potrà presentare gli argomenti a propria difesa.

Il giudizio è proseguito unicamente per la determinazione dell’indennità da corrispondere per il licenziamento viziato dal punto di vista formale o procedurale. In tale contesto, dunque, il rimettente ha sollevato d’ufficio la questione di legittimità costituzionale dell’art. 4 del D.Lgs. n. 23/2015, che la disciplina.

Licenziamento illegittimo per vizi formali: la sentenza

La Corte, in particolare, ha dichiarato l’indennità risarcitoria del Jobs Act (art. 4 del D.Lgs. n. 23/2015) incostituzionale là dove fissava l’ammontare dell’indennità in un importo pari a una mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto per ogni anno di servizio

La Corte, nello specifico, ha ritenuto contrastante con i princìpi di eguaglianza e di ragionevolezza e con la tutela del lavoro in tutte le sue forme, l’analogo criterio di commisurazione dell’indennità previsto per il licenziamento affetto da vizi formali o procedurali.

Le prescrizioni formali, relative all’obbligo di motivazione del licenziamento e al principio del contraddittorio, affermano i giudici, rivestono una essenziale funzione di garanzia, ispirata a valori di civiltà giuridica e sono riconducibili al principio di tutela del lavoro, in quanto si prefiggono di tutelare la dignità del lavoratore.

Violazione del principio di ragionevolezza

Sul tema, la Corte di Cassazione ha ravvisato la violazione del principio di ragionevolezza, che si esprime come esigenza una tutela adeguata. Quindi, occorre attribuire il doveroso rilievo al fatto, in sé sempre traumatico, dell’espulsione del lavoratore, attraverso il riconoscimento del giusto ristoro e la salvaguardia di una efficace funzione dissuasiva della tutela indennitaria.

Ne deriva che la rigida predeterminazione dell’indennità, sulla base della sola anzianità di servizio, vìola anche gli artt. 4 e 35 della Costituzione, che tutelano la giusta procedura di licenziamento, diretta a salvaguardare pienamente la dignità della persona del lavoratore.

Il giudice, nel rispetto delle soglie oggi fissate dal legislatore, ha determinato l’indennità tenendo conto innanzitutto dell’anzianità di servizio, che rappresenta la base di partenza della valutazione. In chiave correttiva, con apprezzamento congruamente motivato, il giudice potrà ponderare anche altri criteri desumibili dal sistema, che concorrano a rendere la determinazione dell’indennità aderente alle particolarità del caso concreto».

Infine, potranno venire in rilievo, in tale valutazione, anche:

  • la gravità delle violazioni;
  • il numero degli occupati;
  • le dimensioni dell’impresa;
  • il comportamento;
  • le condizioni delle parti.

San Maurizio e Compagni

 

San Maurizio e Compagni


San Maurizio e Compagni

autore El Greco anno 1580 y 1582 titolo Il martirio di San Maurizio
Nome: San Maurizio e Compagni
Titolo: Martiri della Legione Tebea
Nascita: Sconosciuto
Morte: 287 circa, Agaunum, Svizzera
Ricorrenza: 22 settembre
Tipologia: Commemorazione
Protettore di: corpo degli alpini

Durante l’impero di Diocleziano e Massimiano, fra le legioni romane ve n’era una chiamata « Legione Tebea ». Era composta di 6600 uomini, tutti cristiani, pieni di tanta fede e tanta pietà che pareva una’ comunità religiosa. L’esercito romano non aveva legione migliore di questa, perchè quelli che sono veramente cristiani, sono sempre i più diligenti nel compiere il loro dovere.

Capo di questa legione era Maurizio. Cresciuto fra le armi, egli univa al coraggio un amore a Gesù Cristo davvero ammirabile, e praticava fedelmente le massime evangeliche. Un giorno Maurizio ricevette ordine dall’imperatore di recarsi in Italia, per unirsi al resto dell’esercito romano e andare nelle Gallie contro i Bagaudi, contadini, pastori e nomadi della Gallia, ancora legati alle loro tradizioni celtiche. Maurizio, come sempre in tutte le cose che non si opponevano alla legge di Dio, prontamente ubbidì: venne in Italia, e s’incamminò verso la Gallia con la sua legione.

Giunti nella Valesia presso Agauno, l’imperatore ordinò una sosta, durante la quale dispose che tutti i soldati assistessero ai sacrifici e giurassero di far strage di tutti i Cristiani.

S. Maurizio ed i suoi legionari si rifiutarono, disposti a morire anzichè offendere Dio. Massimiano allora ordinò che la legione fosse decimata; e udendo che gli altri erano rimasti fermi nel loro proposito, ne ordinò una seconda. Ma quegli eroi intrepidi, invidiando la morte dei loro compagni su cui era caduta la sorte, mandarono all’imperatore questa protesta: « Signore, noi siamo vostri soldati, ma nello stesso tempo servi di Dio e gloriandoci di questo, ne facciamo una spontanea confessione. A voi dobbiamo il servizio militare, a Dio l’innocenza; da voi riceviamo lo stipendio, da Dio abbiamo ricevuto la vita. Non possiamo dunque ubbidirvi offendendo Dio, Creatore e Padrone nostro e vostro, ancorchè ricusiate di riconoscerlo per tale. Vi offriamo le nostre persone contro qualsivoglia nemico, ma non contro innocenti. Voi ci comandate di perseguitare i Cristiani; eccoci qui: noi siamo cristiani e confessiamo Iddio Padre, autore di tutte le cose, e Gesù Cristo, suo Figliuolo. Abbiamo le armi in mano, ma non faremo resistenza, perchè amiamo più morire innocenti, che vivere colpevoli ».

Questa protesta inferocì Massimiano, che comandò ad un’altra legione di circondare la Tebea, e di uccidere tutti quelli che persistevano a confessare il nome di Gesù. Quei prodi, volendo, avrebbero certamente potuto difendersi con le armi, e il cielo stesso sarebbe forse venuto in loro aiuto, ma essi preferirono dare la vita per Gesù Cristo, ed in breve tempo furono tutti trucidati!

Ad Agaunum, in Raetia, l’attuale Saint Maurice-en-Valais, sorse il più antico luogo di culto dedicato a San Maurizio: “Territorialis Abbatia S. Mauritii Agaunensis”, l’ abbazia svizzera del cantone vallese.
Qui è da cercare il punto focale del futuro culto vivissimo dedicato a San Maurizio nelle Alpi e altrove, che fece di San Maurizio dapprima il patrono del Sacro Romano Impero, poi, entrato il Vallese occidentale nei possedimenti dei Savoia, il culto dei martiri fu legato strettamente alla loro dinastia Fu istituto l’Ordine Cavalleresco di San Maurizio, unito in seguito con quello di San Lazzaro. Le reliquie di San Maurizio furono traslate a Torino e ora custodite nella cappella della Sindone.

PRATICA. Preferiamo, ad imitazione della Legione Tebea, la morte al peccato.

PREGHIERA. Concedi, te ne preghiamo, Dio onnipotente, che ci rallegri la festiva solennità dei tuoi santi martiri, Maurizio e suoi compagni, affinché appoggiandoci alle loro preghiere, abbiamo a gloriarci del loro natalizio.

MARTIROLOGIO ROMANO. Nell’antica Agauno nella regione del Vallese, nel territorio dell’odierna Svizzera, santi martiri Maurizio, Esuperio, Candido, soldati, che, come riferisce sant’Eucherio di Lione, furono uccisi per Cristo sotto l’imperatore Massimiano, adornando la Chiesa, insieme ai compagni della Legione Tebea e al veterano Vittore, con la loro gloriosa passione.