Archivio mensile:dicembre 2018
n. 855 del 27 dicembre 2018 (notizie dal 20 al 26 dicembre 2018)
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Verso la Liberazione
Santo Stefano
Santo Stefano
Stefano fu il primo a dare la vita e il sangue per Gesù Cristo. Ebreo di nascita, e convertito alla fede dalla predicazione di S. Pietro, mostrò subito un meraviglioso zelo per la gloria di Dio e una grande sapienza nel confutare i Giudei, che increduli disprezzavano il Nazareno.
Fu eletto dagli Apostoli primo dei sette diaconi per provvedere ai bisogni dei primi fedeli, specialmente delle vedove e degli orfani di cui la Chiesa ebbe sempre cura particolare.
E S. Stefano pieno di grazia e di fortezza, animato dallo Spirito Santo predicava con forza e confermava la predicazione coi miracoli.
Per questo si attirò l’odio dei Giudei che non potevano soffrire tanto zelo, né resistere alla sua sapienza, operatrice di numerose conversioni.
Essi vollero dapprima disputare con Stefano, ma vedendosi vinti dallo Spirito che parlava per bocca di lui, cercarono falsi testimoni per accusarlo di bestemmia contro Mosé e contro Dio. Il Signore però volle manifestare la innocenza del suo servo facendo apparire il suo volto bello come quello di un Angelo.
Dopo la lettura delle accuse, il sommo sacerdote Caifa gli disse di parlare per difendersi, ed egli fece la sua apologia, rappresentando loro la bontà e la misericordia del Signore verso il popolo ebreo, cominciando da Abramo fino a Davide.
Se da una parte mostrò i benefici che il Signore aveva concesso alla nazione dei Giudei, dall’altra ricordò pure le ingiurie fatte a Dio dai loro padri. Ma non facendo quelle parole alcuna impressione in quei cuori induriti, pieni di malizia, mutando d’un tratto tono disse: « O uomini di dura cervice e incirconcisi di cuore. voi sempre resistete allo Spirito Santo; come fecero i vostri padri, così fate anche voi». Essi all’udire queste cose fremettero nei loro cuori e digrignarono i denti contro di lui. Ma egli pieno di Spirito Santo, fissati gli occhi nel cielo, esclamò: « Ecco io vedo i cieli aperti e il Figlio dell’Uomo stare alla destra di Dio ».
Quelli, alzando grandi grida, si turaron le orecchie e tutti insieme gli si avventarono addosso e trascinatolo fuori della città si diedero a lapidarlo, deponendo le loro vesti ai piedi d’un giovane chiamato Saulo.
E lapidarono Stefano che pregava dicendo : « Signore Gestì, ricevi il mio spirito », e ad alta voce: « Signore, non imputare loro questo peccato ». Ciò detto s’addormentò nel Signore.
PRATICA. Perdoniamo e preghiamo per chi ci offende.
PREGHIERA. Dacci, te ne preghiamo, o Signore, di imitare colui che veneriamo, onde impariamo ad amare anche i nostri nemici, poichè celebriamo la festa di colui che seppe pregare peí persecutori nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio il quale vive con te per i secoli dei secoli.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Gerusalémme il natale di santo Stéfano Protomartire, il quale fu lapidato dai Giudèi non molto dopo l’Ascensione del Signore.
Buon Natale e Buone Feste
ISTAT
Documenti con tag: Condizioni di vita
Presentazione Rapporto Bes 2018
l’Istat presenta il VI Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile (Bes)
Data di pubblicazione: 18 dicembre 2018
Tipo di documento:
Argomento:
- Agricoltura
- Ambiente ed energia
- Assistenza e previdenza
- Commercio estero
- Condizioni economiche delle famiglie
- Conti nazionali
- Cultura, comunicazione e viaggi
- Giustizia e sicurezza
- Imprese
- Industria e costruzioni
- Istruzione e formazione
- Lavoro e retribuzioni
- Popolazione e famiglie
- Prezzi
- Pubbliche amministrazioni e istituzioni private
- Salute e sanità
- Servizi
- Territorio e cartografia
- Vita quotidiana e opinione dei cittadini
Rapporto Bes 2018
Giunto alla sesta edizione, il Rapporto presenta un ampio set di indicatori suddivisi in 12 domini
Periodo di riferimento: Edizione 2018
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Data di pubblicazione: 18 dicembre 2018
Tipo di documento:
Argomento:
Rapporto sul Benessere equo e sostenibile
L’Istat presenta la sesta edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile
Periodo di riferimento: Anno 2017
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Data di pubblicazione: 18 dicembre 2018
Tipo di documento:
Argomento:
Il Benessere Equo e sostenibile dei territori
Il convegno presenta alcune esperienze di utilizzo del Bes per le politiche locali in Puglia
Data di pubblicazione: 21 novembre 2018
Tipo di documento:
Argomento:
Regione:
Aggiornamento indicatori Bes
L’Istat propone per la prima volta un aggiornamento semestrale degli indicatori del benessere
Periodo di riferimento: Anni 2017-2018
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Data di pubblicazione: 11 luglio 2018
Tipo di documento:
Argomento:
Rapporto SDGs 2018
Diffuso il primo Rapporto sugli indicatori dell’Istat per gli obiettivi di sviluppo sostenibile
Data di pubblicazione: 06 luglio 2018
Tipo di documento:
Argomento:
Rapporto SDGS 2018
Pubblicato il Rapporto SDGs 2018 con gli aggiornamenti degli indicatori dello sviluppo sostenibile
Data di pubblicazione: 06 luglio 2018
Tipo di documento:
Argomento:
Buon Natale e Buone Feste a tutti!
Santa Francesca Saverio Cabrini
Santa Francesca Saverio Cabrini
Nella luminosa mattinata del 15 luglio 1850 uno stuolo di colombe apparve nel cielo di S. Angelo Lodigiano, piccolo paese dell’ubertosa pianura lombarda, volteggiò sulla casa dei coniugi Cabrini e si posò sul tetto e sui davanzali delle finestre; poco dopo in quella medesima casa nasceva una graziosa bimba, gracile e malaticcia, cui fu posto il nome di Francesca. Fin da piccola ricevette una sana educazione.
Giungevano ogni tanto dei fascicoli sulle opere che i missionari svolgevano nel mondo; Francesca ne sentiva la lettura fatta dal padre, e ne era così affascinata, che fin dall’infanzia si vide in lei ciò che sarebbe stato l’ideale della sua vita: farsi Missionaria. La piccina cominciò a studiare sotto la guida della sorella maggiore, dalla quale apprendeva gli insegnamenti della dottrina cristiana.
A undici anni emise il voto di castità e cominciò ad imporsi delle discipline e mortificazioni. Andò poi in collegio, secondo il volere dei genitori, e a 18 anni ne uscì con il diploma di maestra. Ma ella si sentiva chiamata alla vita religiosa e ben due volte aveva già chiesto di potersi far suora, e due volte era stata respinta per motivi di salute. A vent’anni Francesca perdette in breve tempo il padre e la madre. Fu così che accettò di andare a Codogno per dirigere un Istituto di carità. Qui potè avverarsi il suo sogno: il 19 settembre 1877, a 27 anni, pronunciò con alcune compagne i santi voti e divenne Superiora dello stesso Istituto.
Ma poco dopo, per complicazioni causate dallo squilibrio mentale dell’ex-superiora, l’Istituto venne sciolto e il Vescovo incaricò Suor Francesca di fondarne uno nuovo, che il mese dopo ricevette l’approvazione diocesana col nome di Istituto delle Missionarie del Sacro Cuore. Francesca aveva allora trent’anni, era sempre debole e malaticcia, senza molta istruzione, senza appoggi, senza risorse finanziarie.
Innanzitutto ella pensò che l’Istituto dovesse avere una funzione educativa : accogliere ed istruire le giovanette. Comincia ora per Francesca una nuova vita di stenti e di sacrifici. Dopo Codogno apre altre Case a Milano, a Roma, e in altre parti d’Italia.
Ma il suo sogno rimaneva sempre quello di partire per le missioni e per questo rivolse a Leone XIII la domanda per essere inviata in Cina.
« Ma perché in Oriente? — le rispose il grande Papa — Vi sono altri luoghi dove è necessaria la nostra azione. Vi è per esempio, l’America. Migliaia e migliaia di emigrati italiani vivono negli Stati Uniti. Sono in quel vasto paese da poco tempo e non ne conoscono la lingua, i costumi. Avrebbero bisogno di scuole, educandati, orfanotrofi ». E Madre Cabrini obbediente partì con lo stesso slancio che l’aveva sempre animata, e lì fondò orfanotrofi ed ospedali a vantaggio specialmente degli emigrati italiani. D’ora in poi Madre Cabrini farà la spola fra l’America e l’Europa per fondare nuove Case o per visitare quelle già fondate.
Dagli Stati Uniti passa al Nicaragua, poi nell’Argentina, nel Perù, nel Cile, ovunque fondando orfanotrofi e ospedali. Poi passa in Spagna, in Francia, in Inghilterra e di nuovo in Italia, dove ha la consolazione di vedere approvata definitivamente la sua opera dalla Chiesa. D’ora in poi Madre Cabrini resterà sempre in America tra i suoi emigrati e in mezzo a questi morirà il 22 dicembre 1917.
PRATICA. Un giorno chiesero a Madre Cabrini dove attingesse la forza per fare tutto quello che faceva e lei rispose: nella preghiera. Se vogliamo far prosperare le nostre opere di apostolato e le opere di bene, irroriamole colla preeghiera, soprattutto con la grande preghiera della carità e dell’amore verso il prossimo.
PREGHIERA. O Dio, per intercessione di S. Francesca Cabrini, dàcci, te ne preghiamo, quella grande carità e quel grande amore verso il prossimo che fu il segreto della Santa di cui oggi celebriamo la festa.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Chicago in Illinois negli Stati Uniti d’America, santa Francesca Saverio Cabrini, vergine, che fondò l’Istituto delle Missionarie del Sacratissimo Cuore di Gesù e si adoperò in tutti i modi nell’assistere gli emigrati con insigne carità.
Patata e pessa
NEWSLETTER LAVORO n. 854 del 20 dicembre 2018
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Istat
Rapporto Bes 2018: il benessere equo e sostenibile in Italia
Appendice statistica Tutti gli indicatori in formato xls organizzati per dominio e per regione con i relativi metadati |
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Dashboard per la visualizzazione e l’analisi degli indicatori Attraverso diverse funzionalità grafiche (mappe, grafici), per ciascuno degli indicatori è possibile analizzare l’evoluzione e le differenze territoriali e di genere |
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Nota per la stampa Il rapporto Bes 2018 si basa sull’analisi dei 12 domini del benessere in Italia misurati attraverso un set di indicatori |
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Informazioni sulle misure del benessere Tutte le diffusioni e altre informazioni sulle misura del benessere equo e sostenibile in Italia |
Il Rapporto Bes 2018 viene presentato nel corso dell’evento del 18 dicembre 2018 presso l’Aula Magna della sede centrale dell’Istat a Roma.
- Ambiente ed energia
- Condizioni economiche delle famiglie
- Cultura, comunicazione e viaggi
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- Lavoro e retribuzioni
- Popolazione e famiglie
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Sant’ Anastasio I
Sant’ Anastasio I
Figlio del romano Massimo, esercitò un pontificato breve ma attivo. Secondo il Duchesne fu molto probabilmente consacrato il 27 novembre 399. Ebbe rapporti di grande amicizia con san Girolamo e san Paolino di Nola che gli dedicarono parole di ammirazione elogiando le sue virtù di pietà, carità e zelo. Anastasio partecipò alla lotta contro i donatisti inviando una lettera all’episcopato d’Africa, che fu letta nel corso del terzo concilio africano nel settembre del 401. Il pontefice dovette intervenire anche nella controversia origenista che in Occidente aveva come acerrimi antagonisti Rufino e 7 san Girolamo. Il Liber Pontificalis riporta che Anastasio prese provvedimenti per evitare la presenza di manichei a Roma e che fece edificare la basilica Crescenziana (oggi S. Sisto Vecchio), menzionata come titidus nel sinodo del 499. Morì il 19 dicembre 401 secondo la ricostruzione del Duchesne e fu sepolto sulla via Portuense in un monumento sepolcrale tra le basiliche di S. Candida e quella dei Ss. Abdon e Sennen. Il culto fiorì in breve tempo poiché il suo nome figura già nel Martirologio Geronimiano datato alla metà del V sec.