Il Consiglio dei Ministri ha approvato in data 29 aprile il nuovo “Decreto proroghe”. Sono diverse le proroghe dei termini approvate e molte invece sono rimaste escluse e rimandate a prossimi provvedimenti. Allo studio del Governo vi era infatti la possibilità di differire il termine delle cartelle esattoriali fiscali e previdenziali. Si ricorda, al riguardo, che queste ultime sono state già prorogate al 30 aprile 2021 per effetto della diffusione della crisi economica.
Quindi, per dare una mano a quanti hanno avuto perdite, per via della pandemia, l’Esecutivo avrebbe preferito prorogare il termine dell’invio delle cartelle per non gravare ulteriormente sulle aziende. Questo poiché la diffusione del virus non cenna a fermarsi, con la conseguenza che molte attività continuano a rimanere chiuse o comunque lavorano a rango ridotto; per tale ragion si sta prospettando di differire ulteriormente il predetto termine alla fine della crisi fissata per ora al 31 luglio.
Tuttavia questa proroga non è stata inserita nel testo approvato del Decreto-Legge Proroghe ed ora si pensa che sarà inserito in un prossimo decreto sostegni bis che dovrebbe arrivare la prossima settimana. Il decreto legge di proroga dei termini presenta una importante novità per lo smart working nella PA: termina infatti l’obbligo di lavoro agile al 50%; salta invece lo smart working con procedura semplificata nel settore privato. La proroga dei termini riguarda inoltre le scadenze dei documenti di identità, i rendiconti degli Enti Locali e i bilanci delle Camere di Commercio.
Andiamo quindi con ordine e vediamo quali termini sono differiti e quali proroghe invece saltano o vengono rinviate a prossimi decreti.
Sommario
Decreto proroghe: salta la sospensione dell’invio delle cartelle e degli avvisi di pagamento
Per effetto del Decreto-Sostegni Sostegni, sono stati sospesi i termini dei versamenti, in scadenza dall’8 marzo 2020 al 30 aprile 2021, derivanti da:
- da cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione;
- accertamenti esecutivi emessi dall’Agenzia delle Entrate;
- avvisi di addebito emessi dall’INPS;
- atti di accertamento emessi dall’Agenzia delle Dogane e dei monopoli ai fini della riscossione delle risorse proprie tradizionali e della connessa IVA all’importazione;
- ingiunzioni emesse dagli enti territoriali;
- accertamenti esecutivi emessi dagli enti locali.
Quindi, durante il periodo di sospensione – ossia fino al 30 aprile 2021 – non sono state notificate cartelle di pagamento, nemmeno tramite posta elettronica certificata (PEC). Pertanto, la notifica delle cartelle di pagamento riprenderà a partire dal 3 maggio 2021.
Tuttavia il Governo sembra intenzionato ad approvare una ulteriore proroga per i suddetti termini; la proroga delle cartelle degli avvisi di addebito dovrebbe arrivare già la prossima settimana con un decreto ad hoc; oppure sarà inserita in quello che dovrebbe essere il decreto Sostegni bis.
Proroga Rottamazione-ter e saldo e stralcio
Altra importante proroga saltata riguarda il pagamento delle rate in scadenza nel 2020 e nel 2021 della “Rottamazione-ter” e del “Saldo e stralcio”.
In particolare, la disposizione normativa avrebbe dovuto differire il termine di pagamento delle rate in scadenza nell’anno 2020 della “Rottamazione-ter” e del “Saldo e stralcio”.
Anche questa proroga dovrebbe rientrare nel prossimo decreto Sostegni bis.
Sospensione procedure cautelari: il calendario per la ripresa
Stop, fino al 30 aprile 2021, anche per la sospensione dell’attivazione di nuove procedure di riscossione:
- sia cautelari (ipoteche e fermi amministrativi);
- sia esecutive (pignoramenti).
Lo stop è previsto sempre fino al 30 aprile 2021 e non è stata prevista la proroga.
Dunque, la ripresa è datata al momento:
- 3 maggio 2021 per le cartelle o gli avvisi scaduti prima dell’inizio del periodo di sospensione;
- 1° giugno 2021 per le cartelle o gli avvisi con termini di pagamento in scadenza tra l’8 marzo 2021 e il 30 aprile 2021.
Smart working nella Pubblica Amministrazione
Termina l’obbligo di ricorrere allo smart working al 50% nella Pubblica amministrazione. Questo è quello che emerge dalla bozza di Decreto Proroghe approdata in Cdm.
Il testo quindi non non prevede più una quota per lavoro agile ovvero per il lavoro da casa. Si prevede invece che ogni realtà della PA, debba organizzare il lavoro dei dipendenti assicurando che “l’erogazione dei servizi rivolti a cittadini ed imprese avvenga con regolarità, continuità ed efficienza”.
Smart working per le aziende del privato
Salta l’estensione al 30 settembre del regime di smart working emergenziale ovvero con procedura semplificata nel settore privato. Il provvedimento annunciato nei giorni scorsi non trova spazio nel Decreto Proroghe, ma dovrebbe trovare spazio tramite emendamento nel decreto sulle riaperture, in fase di conversione in Senato.
Carte d’identità e altri documenti di riconoscimento scaduti
Le carte d’identità e gli altri documenti di riconoscimento scaduti in questi mesi di pandemia saranno validi fino al 30 settembre 2021.
Concessioni balneari
Infine salta uno dei provvedimenti più attesi dall’industria del Turismo; salta infatti la proroga delle concessioni balneari, tornate d’attualità perché la Commissione europea ha invitato il governo a fornire dettagli visto che nel capitolo del Pnrr sulla concorrenza il tema non è toccato.