Archivio mensile:aprile 2021

Santa Caterina da Siena

 

Santa Caterina da Siena


Nome: Santa Caterina da Siena
Titolo: Vergine e dottore della Chiesa, patrona d’Italia
Nascita: 24 marzo 1347, Siena
Morte: 29 aprile 1380, Roma
Ricorrenza: 29 aprile
Tipologia: Commemorazione

Il Signore è solito servirsi di umili e deboli creature per operare cose grandi: si servì di Ester per liberare il suo popolo dalla morte, di Giuditta per abbattere l’invitto Oloferne, si servì di Maria SS. per compiere la Redenzione, si servì di S. Caterina da Siena per dare la pace alla Chiesa e ai popoli del suo tempo.

Nacque Caterina nell’illustre città di Siena, focolaio di grandi santi, nell’anno 1347.

Già a sette anni la santa fanciulla manifestò una pietà non comune e una virtù tale per cui a otto anni fece voto di verginità.

Per mantenersi fedele a questa promessa restò sempre ritirata, parca nel parlare, in continua unione col Divino Sposo mediante l’orazione e particolarmente colla mortificazione del suo corpo che macerò con digiuni e flagelli ed ancor più con la mortificazione interna.

La fanciulla, fatta segno a ingiurie e villanie, rimase ferma tutto soffrendo per Gesù e infine fu vittoriosa. I suoi genitori, scorgendo la mano di Dio che difendeva e guidava la loro figliuola, le lasciarono piena libertà.

D’allora in poi moltiplicò le sue penitenze esterne; quando però il confessore le impose un po’ di moderazione, ella sapendo essere maggiore il valore dell’ubbidienza, subito le moderò. Fu ammessa nella Congregazione delle Terziarie Domenicane, ove trovò modo di esercitarsi in tantissime pratiche di mortificazione; tra le altre ammirabile fu il rigoroso silenzio che mantenne per tre anni.

Il Divin Maestro inoltre la rese degna d’imitarlo nella sua passione, facendola oggetto di disprezzo e di accuse anche da parte di chi le doveva riconoscenza e amore.

La Santa, con eroica carità, tutto soffrì e perdonò, ricambiando gl’ingrati con le cure più amorose.

Un cuore apostolico quale quello di Caterina non si limitava alla carità materiale; essa infatti ci lasciò i suoi scritti ascetici e le sue 300 e più lettere, piene di santo ardore, indirizzate a Pontefici, a pfincipi, a popoli in discordia tra di loro.

Ottenne dopo suppliche, preghiere, digiuni e colloqui, che il Papa da Avignone ritornasse a Roma; ottenne la pace tra città nemiche, ottenne frutti consolantissimi in tutta l’Europa.

Zelo e attività ammirabili in una donna! Nella Bolla di canonizzazione si legge: « Nessuno mai trattò con essa senza partirsene migliore di prima ».

Amava di straordinario amore e devozione il Papa, e lo chiamava il « dolce Cristo in terra ».

Il Maestro Divino, dopo averla favorita del dono celeste delle sante stimmate, di rivelazioni e miracoli, le diede quella immarcescibile corona per cui tanto si era affaticata, chiamandola in cielo il 29 aprile dell’anno 1380. Pio XII la proclamò Patrona Principale d’Italia.

PRATICA. « Ogni fedele cristiano è tenuto ad essere fedele e di servire la Chiesa, ciascuno secondo lo stato suo» (S. Caterina). Proponiamo di conoscere più ampiamente la vita e le gesta della Patrona della Patria, di imitarne gli esempi, di invocarla fiduciosamente.

PREGHIERA. Fa’, te ne preghiamo, Dio onnipotente, che mentre festeggiamo la tua beata vergine Caterina, possiamo trarre profitto dalle sue molteplici virtù.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Roma il natale di santa Caterina da Siéna, Vergine, del Terz’Ordine di san Doménico, illustre per la vita e pei miracoli, la quale dal Papa Pio secondo fu ascritta nel numero delle sante Vergini. La sua festa però si celebra nel giorno seguente.

Brexit

Brexit: i lavoratori distaccati e l’esercizio di attività in più Stati

La pubblicazione, sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea del 31 dicembre 2020, dell’accordo sulla cooperazione tra l’Unione europea (UE) e la Comunità europea dell’energia atomica, da una parte, e il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, dall’altra (TCA), regolamenta, per il periodo dal 1° gennaio 2021, le condizioni per gli scambi di merci e servizi e per un’ampia gamma di altri settori, tra i quali quello della sicurezza sociale.

Con la circolare INPS 27 aprile 2021, n. 71 l’Istituto fornisce indicazioni relativamente alla legislazione applicabile nelle fattispecie del distacco e dell’esercizio di attività in due o più Stati.

In deroga transitoria alle disposizioni generali, per i lavoratori che svolgono l’attività lavorativa in uno Stato diverso da quello in cui ha sede il proprio datore di lavoro (lavoratori dipendenti) o di abituale esercizio dell’attività lavorativa (lavoratori autonomi) è prevista la possibilità di restare assoggettati alla legislazione dello Stato di invio per un periodo non superiore a 24 mesi.

Vengono pertanto esaminate le situazioni di distacco rientranti nell’ambito di applicazione dell’accordo di recesso, la validità delle certificazioni emesse per periodi di distacco con data finale successiva al 31 dicembre 2020, la possibilità di proroga del periodo di distacco con le relative eccezioni.

Pensioni decorrenti nel 2020 e nei primi tre mesi del 2021: i dati

Pensioni decorrenti nel 2020 e nei primi tre mesi del 2021: i dati

È stato pubblicato l’Osservatorio di monitoraggio dei flussi di pensionamento con i dati delle pensioni decorrenti nel 2020 e nei primi tre mesi del 2021.

Il monitoraggio riguarda i trattamenti liquidati, fino al 2 aprile 2021, dalle seguenti gestioni:

  • Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD);
  • coltivatori diretti, mezzadri e coloni;
  • artigiani e commercianti;
  • Gestione Dipendenti Pubblici (GDP);
  • lavoratori parasubordinati;
  • assegni sociali.

I dati subiranno delle variazioni a seguito della futura liquidazione di tutti i trattamenti con decorrenza anteriore al 31 marzo 2021 dovuta allo smaltimento delle domande ancora in giacenza.

Per il 2021 sia i requisiti di età per la vecchiaia, sia quelli di anzianità contributiva per la pensione anticipata, sono rimasti immutati rispetto al 2020.

In particolare l’età di accesso alla pensione di vecchiaia è di 67 anni, per entrambi i sessi e i settori lavorativi dipendenti privati e autonomi.

L’anzianità contributiva per quella anticipata è di 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini, indipendentemente dall’età. Si fa presente che esistono tuttavia ulteriori possibilità di uscita anticipata dal lavoro, Quota 100, l’Opzione donna (prorogata dalla legge a tutte le lavoratrici che abbiano maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2020) e i canali di uscita più favorevoli per i lavoratori precoci e per gli addetti a mansioni gravose e a lavori usuranti.

Con riferimento al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, nel primo trimestre del 2021 si registra un numero di liquidazioni di pensioni di vecchiaia e anticipate in linea con il corrispondente valore del 2020, anche se la numerosità è leggermente inferiore. Questa lieve differenza si suppone verrà colmata con lo smaltimento delle giacenze di pertinenza del primo trimestre nei mesi successivi.

Situazione simile si osserva nelle principali gestioni dei lavoratori autonomi e nella Gestione Dipendenti Pubblici, con differenze più accentuate che arrivano per il settore pubblico quasi al 40% in meno di pensioni liquidate nel primo trimestre rispetto all’analogo trimeste dell’anno precedente. Tali differenze non si riscontrano per gli assegni sociali.

Dall’analisi degli indicatori statistici si osserva infine che:

  • il rapporto tra le pensioni di invalidità e quelle di vecchiaia nel primo trimestre 2021 si discosta di tre punti percentuali rispetto a quello dell’intero 2020, con una lieve diminuzione del rapporto in tutte le gestioni, causato dall’azione congiunta della diminuzione costante nel tempo delle pensioni di invalidità e dei rallentamenti degli accertamenti sanitari per la situazione pandemica;
  • le pensioni anticipate rispetto a quelle di vecchiaia, che nel 2020 arrivavano al 47% in più per il totale delle gestioni, guadagnano ancora 10 punti percentuali nel primo trimestre 2021 raggiungendo il 57% in più rispetto a quelle di vecchiaia. Si fa presente che nell’indicatore si considerano le pensioni di vecchiaia al netto delle pensioni/assegni sociali, considerati invece nella somma delle pensioni di vecchiaia di tutte le gestioni;
  • la percentuale delle pensioni femminili su quelle maschili presenta, rispetto al 2020, un valore inferiore di 4 punti passando da 122 a 118 con una forte mascolinizzazione delle pensioni liquidate nel primo trimestre 2021 nella Gestione Dipendenti Pubblici, in cui l’indicatore passa da 159 pensioni femminili su 100 maschili a 114;
  • a livello territoriale il peso percentuale delle pensioni liquidate a residenti nel Nord Italia resta sostanzialmente il medesimo (48% nel 2020 e 50% nel primo trimestre del 2020).