del 27/12/2015 | ||||||||||||||||||||||||
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Archivio mensile:dicembre 2015
NEWSLETTER LAVORO n. 710 del 30 dicembre 2015
NEWSLETTER LAVORO n. 710 del 30 dicembre 2015 |
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Sant’ Eugenio di Milano
Non si hanno notizie certe su di lui, da Landolfo Seniore sappiamo che si trattava di un vescovo venuto in Italia al seguito di Carlo Magno, di cui era anche padre spirituale.
A lui venne attribuito il merito di aver difeso, durante un concilio a Roma, il Rito ambrosiano, contro i tentativi di abolirlo fatti da papa Adriano I e dallo stesso Carlo Magno. Per dirimere la questione i padri riuniti in concilio decisero di posare sull’altare della basilica di San Pietro i due messali romano e ambrosiano, dopo le porte della basilica furono chiuse e sorvegliate, e tutti pregarono e digiunarono per tre giorni. Quando furono riaperte le porte della basilica, i due messali erano ancora chiusi, ma miracolosamente si spalancarono tutti e due, ciò fu interpretato come un segno del Cielo che ambedue i riti avevano pari dignità.
fonte:wikipedia.org
L’Unità
Interpelli al Ministero del Lavoro di dicembre 2015 0
Interpelli al Ministero del Lavoro di dicembre 2015 0
La Direzione Generale per l’attività ispettiva del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha provveduto a pubblicare sul portale ministeriale le risposte ai nuovi interpelli in materia di lavoro del 15, 16 e 22 dicembre.
Gli interpelli numerati dal 27 al 33 del 2015 sono stati posti dall’Assocontact, dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, da Confindustria, Associazione nazionale cooperative di produzione e lavoro, Alleanza delle cooperative italiane, dalla CGIL e dal CNA e riguardano il T.U. Sicurezza sul Lavoro, i licenziamenti collettivi, la responsabilità solidale in materia contributiva, l’esonero contributivo triennale, la DIS-COLL, il lavoro accessorio e e il contributo di solidarietà.
Gli interpelli sono interpretazioni autentiche date dal Ministero del Lavoro rispetto a dubbi o lacune sulla normativa vigente e possono essere posti esclusivamente da associazioni riconosciute a livello nazionale, qui potete trovare la nostra raccolta di interpelli al Ministero del Lavoro.
Interpello numero 27/2015 del 15/12/2015
Destinatario: Assocontact
Istanza: applicazione art. 2, comma 2, D.Lgs. n. 81/2015.
Interpello numero 27/2015 del 15/12/2015 (213,3 KiB, 32 download)
Interpello numero 28/2015 del 15/12/2015
Destinatario: Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro
Istanza: procedura di licenziamento collettivo ai sensi dell’art. 3, comma 3, L. n. 223/1991
Interpello numero 28/2015 del 15/12/2015 (216,3 KiB, 27 download)
Interpello numero 29/2015 del 15/12/2015
Destinatario: Confindustria, Associazione nazionale cooperative di produzione e lavoro, Alleanza delle cooperative italiane
Istanza: responsabilità solidale in materia contributiva – limite di due anni
Interpello numero 29/2015 del 15/12/2015 (159,6 KiB, 17 download)
Interpello numero 30/2015 del 16/12/2015
Destinatario: Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro
Istanza: esonero contributivo per assunzioni a tempo indeterminato – Gruppi parlamentari
Interpello numero 30/2015 del 16/12/2015 (169,1 KiB, 13 download)
Interpello numero 31/2015 del 22/12/2015
Destinatario: CGIL
Istanza: accesso DIS-COLL
Interpello numero 31/2015 del 22/12/2015 (159,7 KiB, 19 download)
Interpello numero 32/2015 del 22/12/2015
Destinatario: Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro
Istanza: ambito applicativo del lavoro accessorio – settore marittimo e maestri di sci
Interpello numero 32/2015 del 22/12/2015 (160,2 KiB, 9 download)
Interpello numero 33/2015 del 22/12/2015
Destinatario: CNA
Istanza: regime contributivo previdenziale ed assistenziale del contributo di solidarietà
Interpello numero 33/2015 del 22/12/2015 (246,8 KiB, 9 download)
Corriere della Sera
Il Fatto Quotidiano
San Tommaso Becket
Tommaso nacque a Londra il 21 dicembre 1117. I suoi nobili genitori dotati di molta pietà lo allevarono con gran cura, e lo applicarono allo studio delle lettere nelle quali fece molto progresso.
Perduti i genitori ancora in tenera età, si appassionò per la caccia. Ma Gesù che lo aveva destinato ad essere una fiaccola della sua Chiesa, lo richiamò da quella vita dissipata liberandolo con un miracolo dall’affogare in un fiume durante la caccia al falcone. Studiò lettere e divenne avvocato, ma vedendo le ingiustizie che si commettevano, disgustato da quella professione, abbracciò la vita ecclesiastica ritirandosi a Canterbury.
L’Arcivescovo di questa città, vedendo i rari talenti di Tommaso, lo promosse arcidiacono della sua chiesa. Giunta la fama di lui alle orecchie del re d’Inghilterra Enrico II, questi lo volle presso di sé e lo elesse suo cancelliere.
Morto Teobaldo, arcivescovo di Canterbury, il re pensò subito di elevare a quella dignità il suo cancelliere, che dopo alcune resistenze accettò.
Ma le buone relazioni fra re e arcivescovo durarono poco, perché Tommaso lasciò il cancellierato e pose ogni studio per difendere i beni della chiesa usurpati dal sovrano.
Il re, mutato l’amore in odio, minacciò di deporre il santo Arcivescovo, qualora non avesse desistito dalla difesa dei diritti della Chiesa.
Sono disposto e preparato non solo a perdere la dignità, ma anche la vita, piuttosto che mancare ai miei doveri rispose il Santo.
Vedendosi abbandonato dagli stessi suoi prelati, per sfuggire la morte, si travestì e fuggi in Francia, ai piedi del Pontefice Alessandro III, pregandolo di accettare la sua rinunzia all’arcivescovado di Canterbury.
Enrico III intanto inviava lettere di pugno al re di Francia e al santo Pontefice, minacciando persino coloro che lo avevano accolto. Intervenuto un accordo tra il Papa, il re di Francia e quello d’Inghilterra, l’Arcivescovo potè tornare alla sua sede. Ma se fu ricevuto di cuore da quelli che lo amavano, trovò pure quelli che lo odiavano: e questi non furono contenti finché non lo videro morto.
Calunniarono il Santo presso il re, e questi che covava ancora il suo odio sotto le apparenti correttezze della etichetta, scagliò parole di maledizione contro l’Arcivescovo e contro coloro che nutriti alla sua mensa non erano capaci di liberarlo da costui.
Ciò udito, quattro ufficiali del re si portarono a Canterbury ed assassinarono il santo Arcivescovo in chiesa, durante il vespro.
PRATICA. Difendiamo sempre i diritti della Chiesa.
PREGHIERA. Dio, per la cui Chiesa il glorioso vescovo Tommaso cadde sotto le spade degli empi, deh, fa’ che quanti implorano il tuo aiuto, conseguano lo effetto salutare della loro preghiera.
Santi Innocenti
I Santi Innocenti sono quei bambini che furono trucidati in Betlemme e nei dintorni, quando il crudele Erode volle mettere a morte Gesù Cristo. Essi, non con la confessione della voce, ma con l’effusione del loro sangue divennero le prime vittime della fede, le primizie dei Martiri che la terra inviò al cielo dopo la nascita del Salvatore.
Ed ecco quello che racconta il Vangelo riguardo alla strage degli Innocenti.
Nato Gesù in Betlem di Giuda al tempo del re Erore, ecco arrivare a Gerusalemme dei Magi dall’Oriente, e domandare: « Dovè nato il re dei Giudei? Vedemmo la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo ». Udito questo, Erode, uomo sospettoso e crudele, rimase turbato e pensò subito di togliere dal mondo questo nuovo re.
Non avendo capito le Sacre Scritture, temeva che Gesù, sovrano del cielo e della terra, venuto al mondo per stabilire un regno spirituale nel cuore degli uomini, lo privasse di quel misero regno temporale ch’egli possedeva.
Per attuare il suo perverso disegno finse di voler anch’egli riconoscere e adorare questo nuovo re, e inviando i Magi a Betlemme, disse loro: « Informatevi diligentemente su questo bambino, e quando l’avrete trovato fatemelo sapere, acciocchè venga io pure ad adorarlo ».
Ma Iddio dissipò lo scellerato progetto di questo principe, facendo in modo che i Magi ritornassero nei loro paesi passando per altra via.
Intanto Erode, vedendosi burlato dai Magi, montò sulle furie, e pieno di rabbia prese la barbara risoluzione di fare uccidere tutti i bambini inferiori alla età di due anni nati in Betlemme e nei luoghi circonvicini, credendo di raggiungere così anche il nato re dei Giudei che egli temeva. Ma questo bambino riuscì a scampare dalle mani dei crudeli, poichè un Angelo aveva detto in sogno a Giuseppe: « Levati, prendi il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, perchè Erode lo cerca per farlo morire ».
Pertanto Erode inviò dei soldati a Betlemme che, strapparono dal seno delle loro madri quanti bambini trovarono e li uccisero tutti senza risparmiare alcuno. Allora s’adempì ciò che era stato detto per bocca del profeta Geremia: « Un grido si è udito in Rama di gran pianto e lamento: Rachele che piange i figli suoi. e non vuol essere consolata perché non sono più ». Queste parole profetiche rappresentano le amare lacrime che le madri sparsero su quei teneri figliuoletti scannati dalla barbarie di un empio.
Ma se piangevano le madri nel vedersi barbaramente trucidati davanti agli occhi i loro bambini, giubilò il cielo che si vide arricchito di innocenti vittime. Si rallegrarono infine gli Innocenti medesimi poiché si videro liberati dai pericoli del secolo e adorni della preziosa stola del martirio che avevano conseguito per i meriti di Gesù Cristo, in odio del quale erano stati fatti morire. La Chiesa li onora col bel titolo di « fiori dei Martiri », per la loro tenera età e per la loro innocenza.
PRATICA. Rispettiamo sempre l’innocenza dei piccoli e non commettiamo nulla che possa offuscarla.
PREGHIERA. Dio, la cui gloria oggi i Martiri Innocenti hanno conseguito non parlando, ma morendo, mortifica in noi tutti i mali e i vizi, affinchè anche la nostra vita confessi nei costumi quella fede che la nostra lingua esalta.
Il Fatto Quotidiano
rassegna sindacale
del 25/12/2015 | |||||||||||||
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