Archivi giornalieri: 8 aprile 2021

Bonus baby-sitting: attivo il servizio online per presentare la domanda

Bonus baby-sitting: attivo il servizio online per presentare la domanda

Da oggi, 8 aprile, è attiva la procedura online per richiedere il nuovo bonus baby-sitting, previsto dal decreto-legge 13 marzo 2021, n. 30.

Rispetto alla precedente edizione del bonus, sono cambiati importi e categorie di aventi diritto, fattori che hanno chiesto il necessario allineamento delle procedure amministrative e la configurazione di quelle informatiche, soprattutto per disegnare i nuovi profili di autorizzazione e incompatibilità.

La domanda può essere inoltrata tramite il servizio online Bonus servizi di babysitting, accedendo mediante le proprie credenziali. In alternativa, è possibile rivolgersi agli enti di Patronato, utilizzando i servizi da loro offerti gratuitamente.

Pensioni, nella riforma Draghi del 2022 prende quota l’estensione di uscita 5 anni prima

Pensioni, nella riforma Draghi del 2022 prende quota l’estensione di uscita 5 anni prima

Pensioni, nella riforma Draghi del 2022 prende quota l'estensione uscita 5 anni prima.
Pensioni, nella riforma Draghi del 2022 prende quota l’estensione uscita 5 anni prima.

Interviene la nota Inps 48/2021 sulle pensioni anticipate: si va verso l’allargamento a ‘quasi tutti’ in vista della fine di quota 100 dal 2022

7 aprile 2021 15:25
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Prende consistenza, nelle misure di riforma delle Pensioni che andranno a sostituire dal 2022 la quota 100, l’ipotesi di allargamento a quasi tutte le categorie lavorative – soprattutto del settore privato in attesa di nuove disposizioni per i lavoratori della Pubblica amministrazione, in particolare per le aziende partecipate con i propri addetti iscritti alla gestione dipendenti pubblici – del meccanismo di uscita con sconto fino a cinque anni rispetto alla pensione di vecchiaia o a quella anticipata dei soli contributi. Due sono i passaggi recenti che farebbero pensare a un maggiore coinvolgimento del governo Draghi nei confronti del meccanismo del contratto di espansione e degli scivoli pensionistici come soluzione agli esuberi e ai licenziamenti che riprenderanno una volta che saranno allentati i blocchi di uscita da lavoro del decreto “Sostegni”: la recente circolare Inps che ha fornito ulteriori dettagli alle uscite del 2021 con i prepensionamenti aziendali e l’interpello delle imprese a Draghi verso una maggiore inclusione delle aziende più piccole agli strumenti di esodo lavorativo.

 
 

Pensioni anticipate a 37,10 di contributi o con uscita a 62 anni: requisiti dei lavoratori e delle imprese nel 2021

Tanto più che per le imprese, mandare in pensione con un certo numero di anni di anticipo i lavoratori prossimi all’uscita, si sta rivelando un meccanismo che comporta costi ridotti e vantaggi dal punto di vista della ristrutturazione aziendale e del ricambio generazionale. Infatti, lo scivolo previdenziale contenuto nel contratto di espansione, soprattutto nella versione del 2021, toglie periodi di lavoro ai dipendenti mandandoli in pensione con cinque anni di anticipo rispetto ai 67 anni della vecchiaia o con 37 anni e 10 mesi di contributi (36,10 per le donne) con un onere che risulta meno opprimente per le imprese, soprattutto se confrontato con l’isopensione.

 
 

Dalla normativa attualmente in vigore, se il traguardo del lavoratore è uscire a 62 anni con lo sconto sulla pensione di vecchiaia, il datore di lavoro non versa i contributi a favore del dipendente, che dunque avrà un assegno pensionistico più basso rispetto a quello che avrebbe maturato se avesse continuato a lavorare. I contributi, invece, sono dovuti dal datore di lavoro se l’obiettivo del lavoratore è quello di andare in pensione anticipata con i soli contributi, risparmiando fino a cinque anni di versamenti rispetto a quanto stabilisce la riforma Fornero: tuttavia, come per l’obiettivo della pensione di vecchiaia, al datore di lavoro risulteranno ammortizzati i costi di uscita del dipendente dal periodo di utilizzo di due anni della Naspi (aumentabili fino a tre per le aziende più grandi) e della relativa contribuzione figurativa che è dovuta al lavoratore stesso.

Scivolo pensioni e circolare Inps 48/2021: esclusione uscita con cumulo, quota 100, opzione donna e quota 41 precoci

Il meccanismo di pensione anticipata con scivolo, già introdotto nel 2019 dal governo Conte I, ha riscontrato nel requisito del numero di dipendenti delle imprese il maggiore ostacolo: inizialmente fissato a 1.000, il criterio è stato abbassato dalla legge di Bilancio 2021 a 500 (numero minimo affinché le imprese possano beneficiare sia dei vantaggi dello scivolo delle pensioni che di ulteriori dodici mesi di riduzione dei versamenti mediante la riqualificazione del personale con almeno una assunzione ogni tre uscite), ed ha allargato la possibilità di beneficiare dei vantaggi dell’esodo pensionistico anche alle imprese con almeno 250 dipendenti, con gli oneri ridotti dai due anni di Naspi ma non la riqualificazione del personale.

 
 

Con la recente circolare numero 48 del 2021, l’Inps tuttavia ha chiarito che è escluso dagli scivoli pensionistici il cumulo dei contributi, rendendo più difficile l’adesione allo strumento per quei lavoratori che originariamente effettuavano versamenti ai fondi speciali, come telefonia, elettricità e poste, e che quindi si trovano con contribuzioni sparse in più gestioni. Per questi lavoratori, l’unica soluzione è rappresentata dalla richiesta di ricongiunzione onerosa al fine di trasferire i contributi in un’unica gestione dietro pagamento dell’importo da saldare prima dell’accesso al prepensionamento. Peraltro, la stessa circolare Inps ha ribadito l’esclusione dello strumento per il conseguimento di formule di uscita anticipata come opzione donnaquota 100 e quota 41 dei lavoratori precoci.

 
 

Pensioni con uscita anticipata di 60 mesi: Draghi verso l’estensione a quasi tutti

La novità degli ultimi giorni riguarda il possibile allargamento alla formula di pensione anticipata con uscita di cinque anni prima per le imprese più piccole rispetto ai criteri fissati dalla legge di Bilancio 2021. Infatti, un interpello inviato dieci giorni fa da Confindustria direttamente a Mario Draghi chiederebbe l’estensione dello strumento del contratto di espansione anche alle imprese al di sotto dei 250 dipendenti. Attualmente si ragiona su una soglia di 150 o, addirittura, di 100 dipendenti, allargando di fatto il prepensionamento a “quasi tutti” e lasciando fuori solo le piccolissime e micro-imprese.

 
 

Il dossier di Confindustria è sul tavolo di Draghi che sta pensando di rifinanziare lo strumento nella legge di Bilancio 2022, provvedimento che dovrà trovare soluzioni alla fine della sperimentazione di quota 100.

Efficacia dei periodi riscattati con sistema contributivo: chiarimenti

 

Efficacia dei periodi riscattati con sistema contributivo: chiarimenti

La circolare INPS 22 gennaio 2020, n. 6 ha illustrato le disposizioni in tema di decorrenza, ai fini pensionistici, degli effetti del riscatto di periodi che si collochino nel sistema contributivo della pensione.

Ha, inoltre, precisato le modalità per determinare l’onere di riscatto nei casi in cui, per il sistema di calcolo della pensione applicabile e la collocazione temporale dei periodi, dovrebbe adottarsi il cosiddetto criterio della riserva matematica, ma, per effetto dell’esercizio della facoltà di opzione per il calcolo esclusivamente contributivo della pensione, trova applicazione il criterio di calcolo a percentuale.

L’Istituto, con la circolare INPS 6 aprile 2021, n. 54, fornisce ulteriori chiarimenti in merito:

  • all’ambito di applicazione delle disposizioni;
  • agli effetti che derivano sui riscatti dall’esercizio dell’opzione per il sistema di calcolo contributivo della pensione e della facoltà di totalizzazione dei periodi assicurativi;
  • alla valutazione dei periodi di riscatto con onere determinato con il criterio del calcolo a percentuale per l’individuazione del sistema di calcolo del pro quota di pensione in cumulo;
  • all’opzione per la liquidazione del trattamento pensionistico esclusivamente con le regole del sistema contributivo.

Brexit, applicazione del Protocollo sulla sicurezza sociale: pensioni

Brexit, applicazione del Protocollo sulla sicurezza sociale: pensioni

A seguito del recesso del Regno Unito dall’Unione europea e in applicazione dell’accordo sugli scambi commerciali e la cooperazione (TCA) e del Protocollo sul coordinamento della sicurezza sociale (PSSC) in esso contenuto, l’Istituto, con la circolare INPS 6 aprile 2021, n. 53, condivisa con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha fornito le istruzioni operative in materia di prestazioni pensionistiche.

La circolare, in particolare, prevede che:

  • continuano a trovare applicazione le disposizioni in materia di totalizzazione internazionale per l’accertamento del diritto e il calcolo delle prestazioni, anche con riferimento a periodi assicurativi, fatti o situazioni successivi alla data del 31 dicembre 2020;
  • ai titolari di prestazione pensionistica italiana residenti nel Regno Unito prima del 1° gennaio 2021, si continua ad applicare il regolamento (CE) n. 883/2004, che prevede l’inesportabilità dell’integrazione al trattamento minimo e della maggiorazione sociale. I soggetti che si trasferiscono nel Regno Unito a partire dal 1° gennaio 2021, e che diventano successivamente titolari di prestazione pensionistica italiana, possono beneficiare, invece, sia dell’integrazione al trattamento minimo che della maggiorazione sociale, anche se residenti nel Regno Unito, in quanto Paese terzo non più facente parte dell’Unione europea.

Esonero assunzioni di donne lavoratrici nel 2021‑2..

Esonero assunzioni di donne lavoratrici nel 2021-2022: chiarimenti

La legge di bilancio 2021 riconosce l’esonero dei contributi alle aziende che assumono donne nel biennio 2021-2022 nella misura del 100 per cento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, nel limite massimo di 6mila euro annui.

Dopo aver fornito, con la circolare INPS 22 febbraio 2021, n. 32, le prime indicazioni per la gestione degli adempimenti previdenziali connessi all’esonero, l’Istituto integra le precedenti istruzioni con il messaggio 6 aprile 2021, n. 1421.

Nel messaggio l’INPS specifica che il beneficio è applicato anche nel caso di trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine non agevolati e che, in questi casi, l’incentivo spetta per 18 mesi a partire dalla data di trasformazione. Per ogni profilo in materia assicurativa, inoltre, occorre fare riferimento alle comunicazioni di competenza dell’INAIL.

San Dionigi di Corinto

 

San Dionigi di Corinto


San Dionigi di Corinto

Nome: San Dionigi di Corinto
Titolo: Vescovo
Nascita: Corinto, Grecia
Morte: II secolo, Corinto, Grecia
Ricorrenza: 8 aprile
Tipologia: Commemorazione

Fu nominato vescovo di Corinto, la sua città. Le poche notizie sulla sua vita sono tramandate da Girolamo e soprattutto da Eusebio di Cesarea, il quale ha conservato frammenti interessanti di otto sue lettere, inviate alle Chiese di Atene, di Lacedemone, di Amastri nel Ponto, di Cnosso in Creta. Tali frammenti non contengono notizie su Dionigi, ma forniscono informazioni sulla religiosità di alcune città e regioni, durante il pontificato di Sotere.

MARTIROLOGIO ROMANO: Commemorazione di san Dionigi, vescovo di Corinto, che, dotato di una mirabile conoscenza della parola di Dio, istruì con la predicazione i fedeli della sua città e con lettere anche i vescovi di altre città e province.