Archivio mensile:giugno 2023
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L’ESPRESSO
Santi Primi martiri della santa Chiesa di Roma
Santi Primi martiri della santa Chiesa di Roma
«intorno a questi uomini vissuti santamente [Pietro e Paolo; si è raccolta una grande moltitudine di eletti che, per aver patito a causa della gelosia molti oltraggi e tormenti, sono stati uno splendido esempio fra di noi» (Lettera di Clemente ai Corinzi).
Questa festa commemora tutti i protomartiri della Chiesa di Roma che subirono il martirio nella stessa persecuzione nella quale furono messi a morte Pietro e Paolo; dal 1969 è stata opportunamente fissata il giorno seguente a quella dei due apostoli.
Nerone fu il primo imperatore romano a scatenare una persecuzione contro i cristiani, di cui lo storico Tacito ci racconta dettagliatamente i fatti: il 19 luglio dell’anno 64, il decimo del regno di Nerone, un terribile incendio divampò a Roma, partendo dal Circo Massimo, quartiere di negozi e bancarelle stipati di merce infiammabile; favorito dal clima (si era in piena calura estiva) il fuoco si propagò in tutte le direzioni.
Per sette giorni e sette notti imperversò distruggendo templi, palazzi c monumenti pubblici; rase al suolo, con tutto ciò che conteneva, un agglomerato di caseggiati e tuguri occupati da poveri. Le fiamme raggiunsero anche i giardini dell’abitazione di Caio Tigellino, prefetto del pretorio, divampando per altri tre giorni. Quando finalmente l’incendio fu estinto, due terzi di Roma erano ridotti a un ammasso di mura fumanti.
Per tre giorni Nerone rimase ad Anzio, senza rispondere ai messaggi accorati che gli pervenivano dalla città; finalmente raggiunse la Città Eterna per contemplare l’accaduto: si racconta che, indossato il suo costume teatrale, salisse sulla torre di Mecenate e accompagnandosi con la lira abbia intonato il lamento di Priamo sulle rovine fumanti di Troia. Questo suo deliziarsi nel contemplare le fiamme diede forza alle voci che lo sospettavano di aver ordinato lui stesso di appiccare l’incendio o almeno dall’aver ostacolato il suo spegnimento. Per stornare da sé questi sospetti accusò i cristiani e ordinò che fossero arrestati e messi a morte.
Clemente Romano racconta che coloro che erano noti per essere fedeli di Cristo furono arrestati, derisi pubblicamente, torturati perché denunciassero i loro compagni di fede, messi a morte con le forme più crudeli: alcuni furono crocifissi, altri spalmati di cera e usati come torce umane, altri coperti con pelli d’animale e dati in pasto alle belve. Tutte queste barbarie si svolgevano durante le pubbliche feste date, ogni notte, da Nerone nei giardini del suo palazzo; erano attrazioni di contorno mentre l’imperatore offriva lo spettacolo delle corse dei carri, guidando lui stesso un carro o confuso tra la folla. Benché il popolo di Roma fosse assuefatto a questi spettacoli dalle lotte tra gladiatori, la crudeltà delle torture a cui erano sottoposti i cristiani atterrirono la maggior parte degli spettatori; questi eventi fecero esplodere un’ondata di sollevazioni e Nerone si suicidò quattro anni dopo.
Tacito, lo storico romano nato attorno all’anno 56, scrive che Nerone «era corrotto da ogni lussuria, naturale e contro natura», e lascia aperta qualsiasi ipotesi per le cause dell’incendio: «Accadde un disastro, non si sa con certezza se per caso o per dolo dell’imperatore (l’una e l’altra versione han tramandato gli scrittori)». È in questo contesto che fornisce, egli storico classico, i più antichi riferimenti alla comunità cristiana di Roma, descrivendo come Nerone «condannò alle pene più raffinate quelli che, aborriti per le loro infamie, il volgo chiama cristiani. L’autore di questo nome, Cristo, regnando Tiberio, era stato suppliziato a opera del procuratore Ponzio Pilato».
É evidente che Tacito presta fede a tutte le calunnie popolari divulgate contro i cristiani, descrivendoli come appartenenti a una «superstizione funesta» c commentando «a Roma da ogni parte confluiscono c si diffondono tutti i misfatti e le vergogne», aggiungendo però: «Benché si punivano rei meritevoli di estremi castighi, nasceva un senso di pietà, giacché essi venivano uccisi non per il bene pubblico, ma per soddisfare la crudeltà di uno solo». Questa antica testimonianza scritta degli eventi storici della passione di Gesù e della solidità della comunità cristiana a Roma a partire dal 65 è d’importanza rilevante perché Tacito è uno storico scrupoloso e non ha chiaramente nessun motivo per essere benevolo verso i cristiani; non mostra alcun sentimento favorevole nei loro confronti anzi li considera nemici pubblici, ma allo stesso tempo è lucido nel vederli come i capri espiatori dell’incendio, la cui responsabilità era attribuita da molti a Nerone stesso.
MARTIROLOGIO ROMANO. Santi protomartiri della Santa Chiesa di Roma, che accusati dell’incendio della Città furono per ordine dell’imperatore Nerone crudelmente uccisi con supplizi diversi: alcuni, infatti, furono esposti ai cani coperti da pelli di animali e ne vennero dilaniati; altri furono crocifissi e altri ancora dati al rogo, perché, venuta meno la luce del giorno, servissero da lampade notturne. Tutti questi erano discepoli degli Apostoli e primizie dei martiri che la Chiesa di Roma presentò al Signore.
Domande Frequenti
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Quando si festeggiano i Santi Primi martiri della santa Chiesa di Roma?
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Chi erano i primi martiri della Chiesa di Roma?
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Dove vennero uccisi i primi martiri?
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Oggi 30 giugno si venera:
MartiriSanti Primi martiri della santa Chiesa i protomartiri della Chiesa di Roma, barbaramente uccisi durante la persecuzione di Nerone
Domani 1 luglio si venera:
Fratello di MosèSant’Aronne Il fratello maggiore di Mosè e Maria nacque in Egitto dal levita Amram, figlio di Caath, e da lochabed. Sposò Elisabetta, sorella di Naasson, che era capo della tribù di Giuda. Ebbe quattro…
Oggi 30 giugno si recita la novena a:
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IL FOGLIO
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CORRIERE DELLA SERA
Santi Pietro e Paolo
Santi Pietro e Paolo

Lazio, Roma, Lamezia Terme, Ardea, Lissone, Saronno, Villafranca di Verona, Galatina, Assemini, Bagno a Ripoli >>> altri comuni
S. PIETRO APOSTOLO
Pietro nacque a Betsaida in Galilea da poveri genitori. Quegli che doveva divenire il primo Papa, la prima colonna della Chiesa, era un semplice pescatore. Però era uno di quegli israeliti semplici e retti che aspettavano con cuore mondo il Redentore d’Israele. continua >>
S. PAOLO APOSTOLO
Saulo, in seguito Paolo, nacque a Tarso, capitale della Cilicia, nei primissimi anni dell’era volgare. Fu circonciso l’ottavo giorno, ricevendo il nome di Saulo a ricordo del primo re d’Israele, il più grande personaggio della tribù di Beniamino, cui la famiglia apparteneva. continua >>
MARTIROLOGIO ROMANO. Solennità dei santi Pietro e Paolo Apostoli. Simone, figlio di Giona e fratello di Andrea, primo tra i discepoli professò che Gesù era il Cristo, Figlio del Dio vivente, dal quale fu chiamato Pietro. Paolo, Apostolo delle genti, predicò ai Giudei e ai Greci Cristo crocifisso. Entrambi nella fede e nell’amore di Gesù Cristo annunciarono il Vangelo nella città di Roma e morirono martiri sotto l’imperatore Nerone: il primo, come dice la tradizione, crocifisso a testa in giù e sepolto in Vaticano presso la via Trionfale, il secondo trafitto con la spada e sepolto sulla via Ostiense. In questo giorno tutto il mondo con uguale onore e venerazione celebra il loro trionfo.
ICONOGRAFIA

autore Vincenzo Camuccini anno 1825
Nelle raffigurazioni, gli apostoli, sono sempre rappresentati con i loro attributi classici, le chiavi per Pietro e il libro e la spada per Paolo come ad esempio nella splendida tavola di Carlo Crivelli artista che non ha bisogno di presentazioni o come nella tela di Vincenzo Camuccini, pittore romano del XIX sec, dove i santi sono illuminati dalla luce dello Spirito Santo.

autore Carlo Crivelli anno 1470
Non mancano le opere dedicate ai santi insieme alla Vergine come nella bella tela di Costantino Pasqualotto pittore veneziano.

autore Costantino Pasqualotto anno XVIII sec
Splendide anche le rappresentazioni dei maestri insieme ad angioletti e putti e sempre con i loro classici attributi come nella tela di un pittore ignoto probabilmente di origini piacentino-parmense.

autore Ambito piacentino-parmense anno XVIII sec
E anche durante il loro martirio molti artisti hanno dedicato grandi opere che raffigurano la scena come nella tela di Vincenzo Riolo, artista palermitano, il Martirio dei Santi Pietro e Paolo

autore Vincenzo Riolo anno XVIII sec
Ozuviu de Taniele
Osservatorio sui lavoratori autonomi: i dati 2022
È stato pubblicato l’Osservatorio sui lavoratori autonomi (artigiani e commercianti) con i dati del 2022.
ARTIGIANI
Nel 2022 risultano iscritti all’INPS 1.542.299 artigiani, il 2,2% in meno rispetto al 2021. Relativamente alla qualifica, si nota una marcata prevalenza di titolari che, con 1.432.836 iscritti, costituiscono il 92,9% del totale.
Nel 2022 i titolari maschi, con 1.158.084 iscritti, costituiscono l’80,8% del totale contro il 19,2% (274.752) delle titolari femmine. Tra i collaboratori i maschi, con 61.723 iscritti, sono poco più della metà del totale dei collaboratori (56,4%), contro 47.740 femmine.
Il 56,1% degli artigiani si trova nelle regioni del Nord. Il Nord-Ovest, con il 31,2%, è l’area geografica che presenta il maggior numero di artigiani, seguito dal Nord-Est con il 24,9%, dal Centro con il 20,5%, dal Sud con il 15,7% e dalle Isole con il 7,7%.
Il 33% degli artigiani ha una età tra i 50 e i 59 anni; il 26,2% ha tra i 40 e i 49 anni; gli ultrasessantenni sono il 21,4% e solo il 4,8% ha meno di 30 anni di età.
COMMERCIANTI
I commercianti iscritti nel 2022 sono 2.084.186, numero stabile rispetto al 2021 e al 2020 con -0,1%.
Anche tra i commercianti prevalgono i lavoratori maschi, che nel 2022 costituiscono il 65,3%, in lieve aumento nel corso del tempo. Risultano titolari dell’azienda il 92,4% degli iscritti.
Dal punto di vista territoriale, il 26,3% dei commercianti si trova nel Nord-Ovest, il 19,5% nel Nord-Est, il 21,1% si trova al Centro, il 23,3% al Sud e solo il 9,8% nelle Isole.
Il 29,9% dei commercianti ha una età tra i 50 e i 59 anni; il 25% ha tra i 40 e i 49 anni; gli ultrasessantenni sono il 22,6%, e solo il 6,4% ha meno di 30 anni di età.
Domanda di integrazione salariale ordinaria: online il nuovo servizio
Pubblicazione: 27 giugno 2023
Nell’ambito dei progetti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), è prevista la realizzazione di una piattaforma unica delle integrazioni salariali, denominata “OMNIA IS”. All’interno di questa piattaforma è disponibile il nuovo servizio di presentazione della domanda di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO).
Il servizio, come spiega l’INPS nel messaggio 26 giugno 2023, n. 2372, è caratterizzato da una modalità di compilazione semplificata e fortemente assistita, che guida l’utente e ne riduce la possibilità di trasmettere dati e informazioni errate.
È possibile accedere al nuovo servizio di invio della domanda di integrazione salariale ordinaria tramite l’area tematica “Accesso ai servizi per aziende e consulenti”. Dopo avere effettuato l’autenticazione, selezionare l’applicazione “CIG e Fondi di solidarietà”, quindi scegliere la voce “OMNIA integrazioni salariali”