Archivi giornalieri: 9 giugno 2023

Indicazioni per Redazione dei PEI – Nota del Ministro dell’Istruzione e del Merito n. 10177/2023

 

Con la Nota prot. n° 10166/23  del 1° giugno 2023 il Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha pubblicato le indicazioni per la redazione dei PEI per l’anno scolastico 2023-24.

Ricordiamo che ad inizio anno scolastico, a  seguito della “nota” sentenza del Consiglio di Stato n. 3196/2022, il Ministero aveva pubblicato Nota n° 3330 del 13/10/2022 ribadendo che da quest’anno scolastico si dovessero utilizzare in tutta Italia i nuovi modelli di PEI di cui al D.I. n° 182/20 e relative Linee Guida.

Tale nota aveva anche precisato che entro ottobre si sarebbero dovuti redigere i PEI degli alunni con disabilità, tranne le sezioni 11 e 12 che andavano compilate nel GLO di fine anno secondo ulteriori disposizioni.

Infatti l’art. 15 del D.I. n° 182/20 prevede che entro il 30 giugno venga convocato il GLO di fine anno con il compito di proporre nelle sezione 11 e 12 dei PEI la quantificazione dei sostegni che si ritengono necessari all’alunno per l’anno scolastico successivo (n. di ore di sostegno, di assistenza all’autonomia, alla comunicazione o igienica, ausili, trasporto ecc.).

Invero, la proposta delle ore sarebbe vincolata alla compilazione e trasmissione delle tabelle C e C1 allegate al D.I. citato, che fanno riferimento al Profilo di Funzionamento: il nuovo documento che andrà a sostituire la Diagnosi funzionale ed il Profilo Dinamico Funzionale.

Le Linee Guida per la redazione del Profilo di Funzionamento sono state in effetti pubblicate dal Ministero della Salute ad ottobre 2022 ma in realtà non sono ancora state applicate.

Pertanto, la Nota appena emanata specifica che:

“Poiché ad oggi non sono state ancora pienamente adottate le nuove modalità di predisposizione del Profilo di funzionamento su tutto il territorio nazionale, possono continuare ad utilizzarsi la Diagnosi Funzionale e il Profilo Dinamico Funzionale” (di cui al DPR del 24/02/1994 – NdR).

“Pertanto, le istituzioni scolastiche, dovranno compilare i modelli nazionali PEI vigenti provvedendo alla compilazione delle Sezioni 11 e 12 escludendo le sole parti che rimandano al Profilo di Funzionamento con riferimento alle tab. C e C1.

Questo significa che, nonostante si applichino i nuovi modelli di PEI, rimane inalterata rispetto agli anni scorsi, la modalità di individuazione da parte del GLO del numero di ore dei sostegni da proporre per l’anno prossimo.

La nota anticipa anche l’imminente pubblicazione del decreto correttivo al D.I. n° 182/20 e la predisposizione di “una piattaforma informatica per la compilazione dei modelli nazionali PEI che “sarà posta in esercizio, a carattere sperimentale e non obbligatorio, a partire dal 12 giugno p.v. all’esclusivo fine di iniziare a far familiarizzare le Istituzioni scolastiche all’utilizzo della stessa e in modo da verificare la funzionalità dei nuovi strumenti informatizzati”.

Orbene, da una prima analisi non può che non balzare all’attenzione una certa “intempestività” della nota stessa giunta quantomeno  tardivamente, in quanto quasi la totalità delle scuole ha già convocato i GLO di fine anno nel mese di maggio. Inoltre essa, non essendo molto chiara, sta suscitando interpretazioni dubbie da parte delle scuole riguardo ai “PEI provvisori”.

Infatti, come specifica l’art. 16, comma 1 del D.I. n° 182/20, i “PEI provvisori” vanno redatti entro il 30 giugno per i soli alunni, riconosciuti con disabilità, che inizieranno per la prima volta a partire dal prossimo anno scolastico, o perchè inizieranno il proprio percorso scolastico a settembre (verosimilmente il primo anno di scuola dell’infanzia) o perchè hanno ricevuto la loro prima certificazione di disabilità nel corso di quest’anno.

Per gli alunni che già erano riconosciuti con disabilità in questo anno scolastico, e per i quali quindi era già stato redatto un PEI, occorrerà semplicemente compilare la sezione 11 dei nuovi modelli.

La Nota, inoltre, anticipa che è imminente la pubblicazione del decreto correttivo del D.I. n° 182/20; ma il correttivo era già stato annunciato tempo addietro.

Si auspica, pertanto, che tale decreto correttivo venga emanato prima dell’inizio del prossimo anno scolastico, in modo che le modifiche migliorative, proposte dalle associazioni già da diversi anni e già concordate con il precedente Governo, possano divenire finalmente operative.

Da ultimo, in mancanza della pubblicazione del decreto correttivo, compilando le varie sezioni dei nuovi modelli di PEI, sarà opportuno avere prudenza per quelle parti delle stesse che erano state annullate dalla Sentenza del TAR Lazio n° 9795/21 e sulle quali non si era pronunciata la Sentenza del Consiglio di Stato n 3196/22 che aveva annullato la Sentenza del TAR Lazio “in toto”.

Infatti, se si compilano quelle parti del PEI con le modalità ritenute illegittime dal TAR Lazio, si correrà il rischio che, quanti hanno ottenuto la prima sentenza favorevole del TAR, possano impugnare nuovamente i singoli PEI, ottenendo probabilmente una nuova sentenza favorevole.

In caso di appello non è detto che il Consiglio di Stato si pronunci favorevolmente al ricorso, dal momento che le correzioni operate dal Ministero ancora non sono state pubblicate.

E’ vero che una volta pubblicato il decreto correttivo, si potrebbe ristabilire una situazione favorevole alla nuova formulazione delle sezioni dei PEI; ma intanto si sarà perduto tempo e denaro.
Quindi la prudenza è opportuna.

Approfondimento a cura di AIPD in collaborazione con il Centro Studi Giuridici HandyLex

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QUELL’ORRENDO E FUNESTO INNO, IERI SUONATO PRIMA DELLA PARTITA DEL CAGLIARI.

 
Francesco Casula
QUELL’ORRENDO E FUNESTO INNO, IERI SUONATO PRIMA DELLA PARTITA DEL CAGLIARI.
di Francesco Casula
Ieri la “Brigata Sassari,” prima della partita del Cagliari ha suonato l’Inno italico “Fratelli d’Italia”. Giustamente fischiato dal pubblico presente. Non aveva alcuna attinenza. Era fuori luogo. Per me, comunque, suonarlo e cantarlo in Sardegna è sempre fuori luogo. Per mille motivi. E’ l’Inno di uno Stato storicamente ostile e nemico dei Sardi: lo Stato occupante. Lo stato coloniale. Ma vi sono anche altre ragioni: ugualmente giuste e nobili: è un Inno brutto, ultraretorico bellicista e guarrafondaio, militarista e militaresco. E’ un Inno in perfetta continutà con la monarchia dei tiranni sabaudi, con abbondanti elementi fascisti, in relazione soprattutto alla cosiddetta “romanità” Che riassume una “storia” falsa e falsificata: “Dall’Alpe a Sicilia dovunque è Legnano;/ogn’uom di Ferruccio ha il core e la mano; I bimbi d’Italia si chiaman Balilla/il suon d’ogni squilla i Vespri suonò”: Di grazia, che c’entrano i combattenti della Lega lombarda, i Vespri siciliani, Francesco Ferrucci, morto nel 1530 nella difesa di Firenze, Balilla, ragazzino che nel 1746 avvia una rivolta a Genova contro gli austriaci, con l’Italia, il suo “Risorgimento”, la sua Unità? E’ stata questa la versione distorta e falsificata della storia italica offerta e propinata dai leader e dagli intellettuali nazionalisti dell’Ottocento, di cui un secolo di ricerca storica ha preso a roncolate mostrando l’infondatezza di tale pretesa. Anche perché non la puoi dare a bere a nessuno l’idea che questi «italiani» fossero buoni, sfruttati e oppressi da stranieri violenti, selvaggi e stupratori, stranieri che di volta in volta erano tedeschi, francesi, austriaci o spagnoli. Ma quello che maggiormente disturba – dicevo – è la vomitevole “romanità” di cui è impastato: “Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta; dell’elmo di Scipio s’è cinta la testa”. Romanità, non a caso, sposata e celebrata dal Fascismo, dal cui mito fu animato fin dalla primavera del 1921 quando Mussolini lanciò l’iniziativa di celebrare il Natale di Roma il 21 aprile di ogni anno e nel novembre di quell’anno, nello statuto del neonato Pnf, i fascisti definirono il partito come una milizia al servizio della nazione. Mutuando da Roma le insegne, come i gagliardetti con il fascio e le aquile, e il gesto di saluto con il braccio teso. Scrive Mussolini: ”Celebrare il Natale di Roma significa celebrare il nostro tipo di civiltà, significa esaltare la nostra storia, e la nostra razza, significa poggiare fermamente sul passato per meglio slanciarsi verso l’avvenire. Roma e Italia sono due termini inscindibili. […] Roma è il nostro punto di partenza e di riferimento, il nostro simbolo, o se si vuole, il nostro mito. […] Molto di quel che fu lo spirito immortale di Roma risorge nel fascismo : romano è il Littorio, romana è la nostra organizzazione di combattimento, romano è il nostro orgoglio e il nostro coraggio : Civis romanus sum” !* Ma il nucleo più forte che il fascismo mutuò dalla “romanità” fu il mito dell’impero che sembrò realizzarsi con la conquista dell’Etiopia il 9 maggio 1936, tanto che Mussolini dichiarò dal balcone di palazzo Venezia che l’Impero era tornato sui « colli fatali » di Roma, con il ritorno in Italia delle immagini della romanità e della missione gloriosa di del caput mundi. Con il Duce celebrato come « il novello Augusto della risorta Italia imperiale », « un genuino discendente di sangue degli antichi romani ». Lo testimoniava, -secondo l’archeologo Giulio Quirino Giglioli – l’origine romagnola di Mussolini il quale «era degno emulo di Cesare e di Augusto perché artefice di una nuova era della romanità nell’epoca moderna» Altri noti studiosi si impegnarono nel sostenere l’identità fra il duce del fascismo e gli imperatori romani, o anche a dimostrare la superiorità di Mussolini su Cesare o su Costantino. Amen! * Benito Mussolini, « Passato e avvenire », Il Popolo d’Italia, 21 aprile 1922, p. 1.

Artigiani, commercianti e Gestione Separata: contributi e Quadro RR

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Artigiani, commercianti e Gestione Separata: contributi e Quadro RR

Le istruzioni per la compilazione del Quadro RR del modello “Redditi 2023-PF”.

Pubblicazione: 9 giugno 2023

La circolare INPS 7 giugno 2023, n. 52 fornisce le istruzioni per la compilazione del Quadro RR del modello “Redditi 2023-PF”, relativo al periodo d’imposta 2022, per gli iscritti alle gestioni degli artigiani e dei commercianti e per i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata.

 La circolare fornisce le indicazioni sull’ammontare del reddito da assoggettare ai contributi previdenziali, sui termini e le modalità di versamento, rateizzazione e compensazione delle somme versate in misura eccedente rispetto al dovuto.

Notizie Alluvione: indennità una tantum per i lavoratori autonomi

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Alluvione: indennità una tantum per i lavoratori autonomi

Destinatari, requisiti e modalità di presentazione della domanda.

Pubblicazione: 9 giugno 2023

Il decreto-legge 1° giugno 2023, n. 61 ha introdotto una indennità una tantum in favore dei lavoratori autonomi la cui attività è stata sospesa a causa delle alluvioni che a maggio hanno colpito in particolare l’Emilia Romagna, oltre a Marche e Toscana.

Il decreto-legge individua tra i destinatari le seguenti categorie di lavoratori:

  • collaboratori coordinati e continuativi, dottorandi, assegnisti di ricerca e i medici in formazione specialistica;
  • titolari di rapporti di agenzia e di rappresentanza commerciale;
  • lavoratori autonomi e professionisti, compresi i titolari di attività di impresa.

La circolare INPS 8 giugno 2023, n. 54 fornisce le indicazioni su:

  • destinatari;
  • requisiti e misura dell’indennità una tantum;
  • modalità di presentazione della domanda.

In allegato alla circolare (allegato numero 1) l’elenco dei Comuni di Emilia Romagna, Marche e Toscana coinvolti.

Alluvione: ammortizzatore unico per datori di lavoro e lavoratori

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Alluvione: ammortizzatore unico per datori di lavoro e lavoratori

Destinatari, requisiti, modalità di pagamento e invio delle domande.

Pubblicazione: 9 giugno 2023

Il decreto-legge 1° giugno 2023, n. 61 ha introdotto una serie di misure a sostegno di aziende e lavoratori colpiti dalle alluvioni che hanno interessato, a maggio, soprattutto l’Emilia Romagna ma anche Marche e Toscana.

Tra le misure previste in materia di lavoro è stato introdotto l’ammortizzatore sociale unico, un nuovo strumento di sostegno al reddito a tutela dei:

  • datori di lavoro costretti a sospendere l’attività a causa dall’alluvione;
  • lavoratori dipendenti del settore privato impossibilitati a prestare attività lavorativa, ovvero a recarsi al lavoro, a causa dall’alluvione.

La circolare INPS 8 giugno 2023, n. 53 fornisce le indicazioni su:

  • destinatari dell’ammortizzatore unico;
  • requisiti;
  • natura, durata e misura del beneficio;
  • modalità di pagamento;
  • termini e modalità di invio delle domande.

In allegato alla circolare (allegato numero 2) l’elenco dei Comuni di Emilia Romagna, Marche e Toscana coinvolti.

Assegno unico: l’Osservatorio di maggio 2023

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Assegno unico: l’Osservatorio di maggio 2023

I dati relativi alle domande di Assegno unico presentate all’INPS e ai pagamenti.

Pubblicazione: 9 giugno 2023

È stato pubblicato l’Osservatorio statistico sull’Assegno unico e universale di maggio, con i dati relativi alle domande presentate dal 1° gennaio 2022 al 30 aprile 2023 e ai pagamenti nel periodo marzo 2022-aprile 2023.

Ad aprile 2023 sono pervenute 54.490 domande di Assegno unico. Il numero dei richiedenti pagati è pari a 5.485.677, per 8.723.621 figli.

L’importo medio mensile per richiedente è di 244 euro, pari in media a 154 euro mensili per figlio.

Ad aprile 2023, la concentrazione di importi più elevati si ha al Sud, dove si rileva un valore medio mensile di 167 euro a figlio (il valore massimo di 177 euro si registra in Calabria). Gli importi meno consistenti si registrano al Nord, dove si ha complessivamente un importo medio per figlio di 146 euro (con un valore minimo di 138 euro in Valle d’Aosta).

Nel caso di percettori di Reddito di Cittadinanza, analizzando il numero di nuclei e i figli per i quali ad aprile 2023 sono state calcolate le integrazioni dovute al riconoscimento dell’Assegno unico, la spesa effettiva complessiva risulta di 53,3 milioni di euro, erogati a 280.230 nuclei al mese percettori di RdC, con riferimento a 467.732 figli.

Domande di invalidità civile: sabato 10 giugno blocco temporaneo

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Domande di invalidità civile: sabato 10 giugno blocco temporaneo

Non sarà possibile inviare le domande di invalidità civile.

Pubblicazione: 9 giugno 2023

Dalle 9 di sabato 10 giugno alle 9 di domenica 11 giugno 2023 le procedure online per l’inserimento delle domande di invalidità civile, causa manutenzione, non saranno disponibili.

Non sarà quindi possibile inviare le domande di invalidità civile, cecità, sordità, handicap e disabilità.

La transizione ecologica dipende in larga parte dalle terre rare Innovazione

La transizione ecologica dipende in larga parte dalle terre rare Innovazione

Le terre rare sono materiali critici, fondamentali per la transizione ecologica e digitale ma che presentano una serie di problematiche. La domanda è destinata ad aumentare nei prossimi anni e la dipendenza dall’estero è forte.

 

Le terre rare sono dei minerali considerati critici perché indispensabili per la transizione ecologica e digitale ma al contempo problematici da una serie di punti di vista. Non da ultimo proprio quello ambientale. L’Europa mira a rendersi autonoma su questo fronte, ma al momento è fortemente dipendente dai paesi esteri. Mentre la richiesta per i prossimi decenni aumenta esponenzialmente.

Le terre rare e il loro ruolo nella transizione ecologica

Le terre rare sono dei minerali molto particolari, in quanto fondamentali per una serie di settori che negli ultimi anni stanno vedendo una crescita esponenziale: l’industria sostenibile, aerospaziale, digitale e della difesa. Sono per esempio elementi indispensabili per la realizzazione di schermi di smartphone e desktop, magneti permanenti, turbine eoliche e batterie ricaricabili. Ma anche radar, apparecchi di medicina avanzata e fibre ottiche.

L’Europa vuole rendersi meno dipendente dalle importazioni dall’estero.

Visto il loro ruolo imprescindibile nella transizione ecologica e digitale, la richiesta di tali materiali è destinata ad aumentare fortemente nei prossimi anni. Siccome a oggi le terre rare provengono prevalentemente dall’Asia e soprattutto dalla Cina, l’Unione europea si è prefissata l’obiettivo di rendersi gradualmente indipendente dalle importazioni, per le terre rare come per altri minerali considerati critici come rame, litio, grafite, nickel, manganese e cobalto. Questo è lo scopo dichiarato del Critical raw materials act, proposto il 16 marzo del 2023 e in parte ispirato dalla graduale presa di consapevolezza, da parte dell’Europa, della propria condizione di dipendenza, a seguito dell’inizio della guerra russo-ucraina.

While demand for critical raw materials is projected to increase drastically, Europe heavily relies on imports, often from quasi-monopolistic third country suppliers.

Al momento l’Europa dipende fortemente dalle importazioni, spesso provenienti da stati che esercitano un quasi-monopolio. I primi 3 paesi importatori detengono infatti i tre quarti dell’output globale. È in primo luogo importante in questo senso diversificare le importazioni, anche perché ancora non è chiaro di quanti giacimenti disponga il continente europeo – recentemente ne è stato trovato uno di dimensioni importanti in Svezia – e quanto la popolazione civile sia disponibile ad accettare miniere inquinanti nelle proprie vicinanze.

Allo stesso tempo, la domanda di materiali critici (tra cui le terre rare) è destinata ad aumentare drasticamente nei prossimi decenni. Analizziamo qui i dati relativi a un particolare uso, ovvero la costruzione di impianti eolici. Si tratta di una tipologia di impianto che necessita in maniera particolare di questi materiali e che, secondo l’agenzia internazionale dell’energia (Iea), vedrà un notevole potenziamento nei prossimi anni. Da 74 Gw nel 2021 a 109 nel 2027 (esclusivamente per gli impianti a terra).

La richiesta di tutte le terre rare necessarie per l’eolico triplicherà nel 2030, secondo gli scenari. Nel caso del neodimio, l’aumento sarà pari al 171%, nel caso del praseodimio al 194%. Nel 2040 si prevede un ulteriore, anche se più contenuto, incremento.

Le criticità delle terre rare riguardano anche l’impatto ambientale

Secondo Iea, per produrre un’auto elettrica servono 6 volte più minerali che per produrre un’auto convenzionale. E per realizzare un impianto eolico sono necessari 9 volte i minerali che basterebbero per costruirne uno a gas. Quello delle turbine eoliche e quello delle batterie ricaricabili per le vetture elettriche sono i due ambiti in cui la richiesta di terre rare risulta più forte e impellente.

Fino alla metà degli anni 2010, il settore energetico costituiva una porzione minima della richiesta di tali minerali, ma adesso i rapporti si sono sbilanciati. La transizione ecologica pone il problema dei materiali critici e, conseguentemente, delle terre rare.

L’estrazione delle terre rare è un processo inquinante.

In primis si tratta di un problema legato allo stesso processo di estrazione di questi minerali, che richiede molta energia e una significativa produzione di rifiuti. Le aree interessate diventano spesso luoghi fortemente inquinati. Con conseguenze sull’ambiente e sulla salute delle persone che abitano in prossimità delle miniere (oltre agli stessi minatori). Una serie di problematiche di natura ambientale, proprio all’interno della strategia per la transizione ecologica e digitale.

Dal 2013 al 2021 le auto elettriche sono aumentate costantemente, passando da 4.500 a circa 118mila. L’incremento è stato esponenziale, raggiungendo il 133% tra 2019 e 2020 e il 122% tra 2020 e 2021.

Si tratta di una transizione importante ai fini della riduzione delle emissioni di Co2 nell’atmosfera. Tuttavia l’implementazione di politiche che favoriscono la diffusione delle auto elettriche pone innanzitutto un problema di approvvigionamento e di estrazione di terre rare.

Foto: darmau – licenza

 

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Sant’ Efrem


Nome: Sant’ Efrem
Titolo: Diacono e dottore della Chiesa
Nascita: 306, Nisibis, Turchia
Morte: 9 giugno 373, Edessa, Turchia
Ricorrenza: 9 giugno
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Efrem nacque a Nisibi in Mesopotamia circa l’anno 306 sotto l’imperatore Costantino. Era figlio di pagani, ma studiò con ardore la dottrina cristiana.

Contrariato e perseguitato dal padre, che era sacerdote degli idoli, fu costretto a lasciare la casa paterna e a ritirarsi presso il santo vescovo Giacobbe. Contava allora circa 15 anni e, dopo tre anni di preparazione, ricevette il Santo Battesimo.

Il pronto ingegno, e soprattutto la vita esemplare che conduceva, lo resero particolarmente caro al Vescovo che se ne servi in importanti affari e lo ebbe sempre vicino nei suoi viaggi.

Aperta una scuola di Sacra Scrittura a Nisibi, ne tenne la cattedra per vari anni. In questo tempo la città fu più volte assediata da Sapore II, re dei Persiani, ed Efrem divenne l’eroe della resistenza. Morto il vescovo Giacobbe (338), suo protettore, egli lasciò la scuola, ma continuò per lunghi anni nell’insegnamento ed ebbe allievi santi ed illustri.

Nel 362 si recò in pellegrinaggio alla città di Edessa e quivi prese stabile dimora. Ben presto gli fu nota la santa vita che alcuni monaci conducevano su di un monte e subito egli si porto Ira 1010 per sempre più perfezionarsi nella virtù.

Di natura collerico, seppe così bene frenare la passione da essere conosciuto come l’uomo più calmo. Meditava sovente sul giudizio di Dio e lo spaventava il pensiero del rendiconto finale. Dice S. Gregorio che non si potevano leggere i suoi discorsi sopra il giudizio finale senza sentirsi commuovere dalla descrizione che egli faceva di quel giorno terribile.

La vita cenobitica non gli impedì di uscire spesso tra il popolo a predicare il vangelo e a combattere le molte eresie che pullulavano da ogni parte. Per questo compose molti inni, dove smascherò il falso e inculcò il vero; questi suoi inni egli li diffuse tra il popolo che li cantava in chiesa.

Fu semplice diacono, ma il bene che fece è immenso, e noi lo vediamo ovunque consolatore e pacificatore, specialmente durante l’invasione degli Unni e nella carestia. Il Signore lo chiamava alla pace dei Beati pieno di meriti nel giugno dell’anno 373 sotto Valente.

Il santo dottore lasciò innumerevoli scritti; parte in prosa: I commentari biblici e il metodo esegetico, e parte in poesia: La poesia siriaca (Omelie e discorsi poetici) e gli Inni di genere lirico. Scrisse pure molto bene intorno alla Verginità e santità di Maria SS.

Nel 1920 il Pontefice Benedetto XV con l’enciclica « Principi Apostolorum » dichiarava S. Efrem dottore della Chiesa.

PRATICA. Il pensiero del giudizio di Dio ci sia sempre davanti nelle nostre azioni.

PREGHIERA. Dio, che hai voluto illustrare la tua Chiesa con la meravigliosa erudizione e coi luminosi esempi della vita del beato Efrem tuo confessore e dottore, ti supplichiamo umilmente che, per sua intercessione, tu la difenda dalle insidie dell’errore

MARTIROLOGIO ROMANO. Ad Edéssa, in Mesopotàmia, sant’Efrem, Diacono Edesséno e Confessore, il quale, dopo molte fatiche sostenute per la fede di Cristo, illustre per dottrina e santità, sotto l’Imperatore Valènte, si riposò in Dio, e dal Papa Benedétto decimoquinto fu proclamato Dottore della Chiesa universale.