Archivio mensile:luglio 2012

La proposta di legge dei consiglieri regionali del PSD’Az

 

 

UN INNO PER I SARDI

E CONTRO I BARONES.

di Francesco Casula

I consiglieri regionali del Psd’Az hanno presentato una proposta di legge perché “Su patriota sardu a sos feudatarios” meglio conosciuto come “Procurad’ ‘e moderare, barones, sa tirannia” di Francesco Ignazio Mannu, venga adottato come inno ufficiale ed istituzionale della Sardegna. Esso scrivono i consiglieri sardisti “può e deve diventare, alla pari della bandiera e della lingua sarda, un ulteriore simbolo identificativo, espressivo e conservativo dell’essenza spirituale del Popolo sardo e anche uno strumento per conoscere meglio e approfondire la propria storia, la propria cultura e le proprie radici, così come è il caso di altri popoli d’Europa che hanno ritenuto opportuno dotarsi di inni propri come per esempio Els Segadors adottato dal Parlamento catalano nel ’93 o Eusko Abendaren Ereserkia nei Paesi Baschi”. Si dirà: è ormai datato. Tutt’altro. E’ di una attualità stupefacente. Permangono ancora oggi i Barones prepotenti, i “poveros de sas biddas” che trabagliant “pro mantenner in zittade/Tantos caddos de istalla/A bois lassant sa palla/Issos regoglint su ranu,/ Et pensant sero e manzanu/Solamente a ingrassare. L’Inno è un lungo e complesso carme in sardo logudorese, di 47 ottave in ottonari, – modellato sui gosos –per un totale di 376 versi in cui ripercorre le vicende di un momento cruciale della storia della Sardegna: il periodo del triennio rivoluzionario sardo (1793-96), che la ricerca storica più recente indica come l’alba della Sardegna contemporanea: anni drammatici, di profondissimi sconvolgimenti e di grandi speranze in cui il popolo sardo – oppresso da un intollerabile regime feudale – riuscì a esprimere in modo corale le sue rivendicazioni di autonomia politica e di riforma sociale. L’inno è legato dunque ai momenti più fervidi della rivolta dei vassalli contro i feudatari, quando alla fine del secolo XVIII i Sardi, acquistata coscienza del loro valore contro i Francesi del generale Troguet, vollero spezzare il giogo dei baroni e dei Piemontesi e reclamarono per sé libertà  e giustizia. Esso è dunque imbevuto del diritto naturale della “bona filosofia” illuminista antifeudale. Si tratta di un terribile giambo contro i feudatari, anzi, più che un giambo il suo doveva essere un canto di marcia, una vibrata e ardente requisitoria contro le prepotenze feudali. L’andamento della strofa è concitato e commosso, il contrasto fra l’ozio beato dei feudatari e la vita misera dei vassalli è rappresentata con crudezza: l’inno, anche se raramente viene trasfigurato in una superiore visione poetica, dopo tanta arcadia è una voce schietta, maschia e vigorosa e come tale sarà destinato ad avere una enorme risonanza, tanto da diventare il simbolo stesso della sollevazione contro i baroni e da essere declamata dai vassalli in rivolta a guisa di “Marsigliese sarda”. L’inno –che sotto il profilo linguistico, si articola su due livelli, uno alto e uno popolare – non è sardo solo nella lingua, ma anche nel repertorio concettuale e simbolico che utilizza. Infatti, anche se, come abbiamo visto, rappresenta un esplicito veicolo di cultura democratica d’oltralpe, esso è un primo esempio di discorso altrui divenuto autenticamente discorso sardo.

Pubblicato su SARDEGNA Quotidiano del 31-7-2012

Spending review

Spending review – Passano gli emendamenti del terzo settore

 

Il presidente dell’Auser, Michele Mangano, esprime la propria sodddisfazione per l’accoglimento degli emendamenti presentati per evitare che i  provvedimenti contenuti nella spending review andassero ad attaccare  i soggetti del terzo settore (associazionismo, cooperazione sociale e volontariato) che rappresentano uno  dei pilastri più importanti per la vita sociale del Paese.

“Alla fine ci siamo riusciti ad impedire l’affossamento  del volontariato – dice Mangano – . Esprimiamo  viva soddisfazione per l’accoglimento degli emendamenti avanzati dal terzo settore che salvano e recuperano  tutti gli Osservatori, ma soprattutto  prevedono il ripristino degli affidamenti diretti. La mobilitazione forte e compatta delle realtà del volontariato e del terzo settore, la nostra   determinazione   ha   portato finalmente  i suoi frutti.

Gli effetti  sul nostro operato delle norme inserite dal Governo nella spending review sarebbero stati  distruttivi e avrebbero portato ad una vera e propria paralisi delle nostre attività e dei servizi che forniamo ai cittadini più fragili.

Ringraziamo  tutti i senatori che  hanno sostenuto fin da subito le nostre istanze e la nostra battaglia, fra questi in particolare i senatori Granaiola, Passoni e Nerozzi.”

Spending review – Passano gli emendamenti del terzo settore Il presidente dell’Auser, Michele Mangano, esprime la propria sodddisfazione per l’accoglimento degli emendamenti presentati per evitare che i provvedimenti contenuti nella spending review andassero ad attaccare i soggetti del terzo settore (associazionismo, cooperazione sociale e volontariato) che rappresentano uno dei pilastri più importanti per la vita sociale del Paese. “Alla fine ci siamo riusciti ad impedire l’affossamento del volontariato – dice Mangano – . Esprimiamo viva soddisfazione per l’accoglimento degli emendamenti avanzati dal terzo settore che salvano e recuperano tutti gli Osservatori, ma soprattutto prevedono il ripristino degli affidamenti diretti. La mobilitazione forte e compatta delle realtà del volontariato e del terzo settore, la nostra determinazione ha portato finalmente i suoi frutti. Gli effetti sul nostro operato delle norme inserite dal Governo nella spending review sarebbero stati distruttivi e avrebbero portato ad una vera e propria paralisi delle nostre attività e dei servizi che forniamo ai cittadini più fragili. Ringraziamo tutti i senatori che hanno sostenuto fin da subito le nostre istanze e la nostra battaglia, fra questi in particolare i senatori Granaiola, Passoni e Nerozzi.”

Le malattie professionali

Le malattie professionali nelle statistiche Inail 2011

 

Nella nuova newsletter dell’Inca nazionale si esaminano i dati degli infortuni e malattie professionali presentati dall’Inail e relativi all’anno 2011.

Secondo i dati presentati dall’Istituto, nel 2011 si è avuto un aumento del 9,6% rispetto al 2010  del numero di malattie professionali denunciate. 

Il dato mostra un certo contenimento nella progressione delle quantità osservata nei due anni precedenti il che conferma che gli aumenti così significativi registrati successivamente al 2008 non erano dovuti alla sola vigenza delle nuove tabelle delle malattie professionali ma anche alla situazione del mercato del lavoro.  Le denunce sono state 46.558 circa 4.000 in più del 2010, oltre 17.000 in più rispetto al 2007.  

Si tratta di un fenomeno che ha riguardato tutte le gestioni ma è ancora l’agricoltura a far segnare la percentuale di incremento maggiore con 7.971 denunce + 24,8% rispetto al 2010 e ben il 383,1% in più in 5 anni. Mentre il settore “industria e servizi” ha fatto registrare un aumento del 6,9% rispetto al 2010.

Le patologie più diffuse sono state, ancora una volta,  le malattie osteo-articolari e muscolo-tendinee, dovute prevalentemente a sovraccarico biomeccanico con quasi 31.000 denunce nel 2011, valore che rappresenta circa il 66% del complesso di tutte le mp (rappresentavano il 40% nel 2007).
Sono in aumento le malattie respiratorie con quasi 3.500 denunce. Alle patologie da amianto quali asbestosi e placche pleuriche che rappresentano il 50% dei casi si aggiungono le bronchiti croniche (quasi 400 casi), l’asma (circa 300 casi) e la silicosi (circa 300 casi). Mentre prosegue la costante diminuzione delle malattie cutanee con circa 600 denunce nel 2011 a confermare quanto queste patologie siano sottostimate e come sia complessa la diagnosi dell’origine professionale.

I tumori denunciati per il complesso delle gestioni continuano a superare i duemila casi l’anno.  Oltre il 50% sono neoplasie della pleura (600-700 prevalentemente da asbesto), e ai polmoni-bronchi-trachea (circa 600 casi), mentre una certa consistenza numerica assumono quelli della vescica con circa 300 denunce nel 2011. 

24°2012 numero newsletter-1.doc

 

Andrea Amaro

Il cordoglio dell’Inca per la scomparsa di Andrea Amaro

Un amico, un grande dirigente sindacale

La presidenza, le compagne e i compagni dell’Inca esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di Andrea Amaro, un amico, un compagno, un grande Dirigente della Cgil che nei tanti e diversi incarichi ha dato un contributo importante per l’affermazione dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.

La passione di Andrea per costruire un mondo più giusto e solidale, il suo impegno civile, il suo stare dalla parte delle persone più deboli, il grande rispetto espresso per le persone, il suo considerare la diversità in termini di storia, cultura, religione come una ricchezza, ha fatto di Andrea l’uomo che tutti ora ricordiamo con stima e affetto, ma anche con grande dolore.

Il suo impegno per gli italiani nel mondo nel CGIE, nella FILEF, nel Dipartimento Internazionale della Cgil, ha rappresentato un punto di riferimento indispensabile per l’Inca in Italia e per tutti gli uffici nel mondo, accompagnando costantemente l’attività del patronato della Cgil con grande passione politica.

Decreto sanzioni

Immigrati – Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto sanzioni

 

E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legislativo n.109 del 16 luglio 2012 che recepisce la direttiva europea contro lo sfruttamento dei lavoratori stranieri. Il provvedimento, che entrerà in vigore dal 9 agosto,  introduce le norme minime relative a sanzioni e a provvedimenti nei confronti di datori di lavoro che impiegano cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è irregolare.

Il testo del decreto, recependo il parere delle Commissioni  Affari Costituzionali e Giustizia, ha inserito le disposizioni transitorie, che prevedono una sanatoria per i datori di lavoro che intendono regolarizzare i lavoratori stranieri.

Ai lavoratori e alle lavoratrici immigrati nel nostro Paese e “affamati” di notizie sul decreto in oggetto, il patronato Inca offre la miglior tutela  possibile attraverso i propri operatori che sono a disposizione per fornire la più ampia e approfondita consulenza gratuita sulla materia.

La consulenza gratuita del patronato, certificata dal ministero del lavoro, sarà fondamentale  anche per contrastare l’attività di tanti “faccendieri”, che in queste occasioni, facendo leva sulla scarsa conoscenza delle norme tra gli immigrati, fanno promesse, dietro pagamento, che poi non manterranno.

Esodati

L’Inca, con i sindacati, chiede il riconoscimento del diritto al pensionamento per tutti gli esodati   

 

“Il governo non pensi che con il decreto legge sulla spending review possa chiudere la questione degli “esodati”, che resta aperta almeno per altri 200.000 lavoratori e lavoratrici, che non hanno avuto risposta e il riconoscimento del loro diritto”.  E’ quanto afferma Morena Piccinini, presidente Inca, che questa mattina ha partecipato alla manifestazione promossa da Cgil, Cisl e Uil.

“E’ evidente che non regge più il balletto sui numeri – commenta Piccinini -. Oramai, tutti sanno che i lavoratori che dovrebbero essere compresi nell’accesso alla pensione con i requisiti ante legge Monti-Fornero, sono molti di più di quelli che il governo vuole riconoscere.”

“Dobbiamo constatare con amarezza – denuncia la Presidente dell’Inca – che l’intenzione di questo esecutivo è quello di dividere gli originari 65 mila salvaguardati dagli altri 55.000 aggiunti solo successivamente; dividere i lavoratori pubblici da quelli privati; dividere chi ha accordi di mobilità sottoscritti in sede ministeriale da coloro per i quali gli stessi accordi sono stati sottoscritti in sede territoriale.”

“Oggi l’Inca era in piazza con i lavoratori – continua Piccinini – per chiedere che il diritto sia riconosciuto a tutti, senza distinzione alcuna, e per chiedere al Parlamento un impegno ulteriore in queste ore decisive di votazione sul decreto “spending review”.

Per quanto riguarda il Piano di certificazione del diritto messo a punto dall’Inps, Piccinini ha precisato che gli uffici dell’Inca sono a disposizione dei lavoratori e delle lavoratrici per la ricostruzione della posizione assicurativa di ognuno e per l’espletamento delle procedure necessarie per essere ammessi ai benefici già oggi riconosciuti”.

n. 531 del 26 luglio 2012

                                                                                                                                                                                              

NEWSLETTER LAVORO

n. 531 del 26 luglio 2012

 

 newsletter settimanale per gli operatori del mercato del lavoro

 

  Le Novità in materia di Lavoro                                        

26-07 Governo: sanatoria per datori di lavoro che impiegano lavoratori extraUE clandestini da almeno 3 mesi

Dal 15 settembre al 15 ottobre 2012 sarà possibile regolarizzare, attraverso una dichiarazione di emersione, cittadini extraUE privi del permesso di soggiorno e che siano occupati, irregolarmente ed a tempo pieno, presso datori di lavoro da almeno 3 mesi.

 

26-07 Governo: sanzioni e provvedimenti per datori di lavoro che impiegano lavoratori extraUE “clandestini”

Il Governo ha pubblicato il Decreto Legislativo 16 luglio 2012, n. 109, che introduce norme minime relative a sanzioni e a provvedimenti nei confronti di datori di lavoro che impiegano cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è irregolare.

 

25-07 Min.Lavoro: costo medio orario del lavoro per il settore turismo – comparto aziende alberghiere

Il Ministero del Lavoro ha pubblicato il D.M. del 23 luglio 2012 con la Determinazione del costo orario del lavoro per i lavoratori dipendenti da aziende del settore Turismo – comparto aziende alberghiere – riferito ai mesi di marzo e settembre 2012.

 

25-07 Min.Lavoro: pubblicato il decreto a tutela dei lavoratori salvaguardati

Il Ministero del Lavoro ha pubblicato il Decreto  1° giugno 2012, con la determinazione del limite massimo numerico dei soggetti interessati ai fini della concessione dei benefici pensionistici.

 

25-07 Governo: ingresso e soggiorno di cittadini extraUE che intendano svolgere lavori altamente qualificati

Il Governo ha pubblicato il Decreto Legislativo 28 giugno 2012, n. 108, di attuazione alla direttiva 2009/50/CE sulle condizioni di ingresso e soggiorno di cittadini di Paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente qualificati.

 

25-07 INPS: mes.12320 – riduzione contributiva nel settore dell’edilizia

L’INPS comunica le nuove modalità di presentazione della comunicazione finalizzata all’applicazione dello sgravio contributivo nel settore dell’edilizia.

 

25-07 INAIL Modena: domande di sospensione degli adempimenti per le aziende colpite dal sisma

L’INAIL Modena fornisce alcune precisazioni circa le domande di sospensione degli adempimenti e dei versamenti per le aziende presenti nei territori colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio 2012.

 

23-07 DTL Modena: la comunicazione dei lavoratori intermittenti per la provincia di Modena

La Direzione Territoriale del Lavoro di Modena fornisce le regole per la comunicazione del personale “a chiamata” per la provincia di Modena.

 

23-07 INPS: mes.12196 – piano per la verifica del diritto a pensione a favore dei lavoratori salvaguardati

L’INPS dà avvio al piano delle attività, che coinvolgerà sia le strutture centrali che quelle territoriali dell’Istituto e che dovrà portare, nel più breve termine possibile e comunque entro il prossimo 30 settembre, alla verifica, nei confronti dei lavoratori salvaguardati, del diritto a pensione secondo le previgenti regole.

 

23-07 INPS: mes.12125 – fruizione del beneficio contributivo 2010 a favore della contrattazione di 2° livello

L’INPS fornisce le modalità operative per la fruizione del beneficio contributivo a favore della contrattazione di secondo livello, per l’anno 2010.

 

23-07 Min.Lavoro: risposte a quesiti interpretativi connessi allo svolgimento dell’attività ispettiva

Il Ministero del Lavoro ha creato una sezione dove vengono elaborate le risposte a quesiti di carattere generale provenienti dalle Strutture territoriali, in merito a rilevanti problematiche interpretative concernenti l’applicazione della normativa di riferimento o criticità tecnico-operative strettamente connesse allo svolgimento dell’attività ispettiva.

 

23-07 Funzione Pubblica: indennità di mansione per i centralinisti non vedenti

La Funzione Pubblica ha fornito un parere in merito alla corresponsione dell’indennità di mansione ai centralinisti non vedenti.

 

23-07 Min.Lavoro: modifiche al Regolamento di attuazione dello statuto ENPACL

Il Ministero del Lavoro ha approvato la delibera adottata dall’Assemblea dei delegati dell’Ente nazionale di previdenza ed assistenza per i consulenti del lavoro (ENPACL) in data 28 marzo 2012, concernente modifiche al Regolamento di attuazione dello statuto.

per accedere alle notizie               

  Gli Approfondimenti                                             

> Lavoratori autonomi in edilizia (Covino)

> Partite Iva: disciplina e prospettive di riforma (Anastasio)

> Il tentativo obbligatorio di conciliazione nei licenziamenti per giustificato motivo oggettivo (Massi)

> La Riforma del lavoro: prospettive ed obiettivi (Massi)

> La procedura di convalida per le dimissioni e le risoluzioni consensuali (Camera)

> Apprendistato: parere di conformità degli enti bilaterali e recesso al termine del periodo formativo (Camera)

per accedere alle notizie            

  Le Sentenze di Cassazione                                    

> Delega di funzioni e responsabilità del datore

per accedere alle notizie  

Pubblicato il decreto con l’indicazione di chi potrà andare in pensione con i vecchi requisiti pensionistici

NEWS

Esodati – L’Inps chiede la collaborazione dei Patronati  per informare i lavoratori interessati

Pubblicato il decreto con l’indicazione di chi potrà andare in pensione con i vecchi requisiti pensionistici

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di ieri, 24 luglio, il decreto ministeriale predisposto dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, che fissa i criteri e la platea dei lavoratori “salvaguardati”, vale a dire di coloro che andranno in pensione con i vecchi requisiti, in vigore prima della legge 214/2011, la cosiddetta legge Monti-Fornero.

Sono  circa 65.000 i lavoratori e le lavoratrici interessati a questo beneficio.

L’Inps ha chiesto ai patronati di assicurare la loro piena collaborazione alla buona riuscita di un suo Piano operativo finalizzato ad evidenziare correttamente i 65.000 nominativi di lavoratrici e lavoratori che potranno beneficiare della deroga e che si trovino nelle seguenti condizioni: in mobilità ordinaria o mobilità lunga, “esodati” che, prossimi al pensionamento, hanno lasciato il lavoro per effetto di accordi collettivi o individuali firmati presso le Direzioni territoriali del lavoro, dipendenti pubblici esonerati dal servizio per aver raggiunto i requisiti a pensione, genitori in congedo straordinario per la cura di figli con handicap gravi, lavoratori e lavoratrici in assegno straordinario dai Fondi di settori o che stiano pagando i contributi volontari.

L’Inps non dispone di tutti i dati riguardanti la platea degli interessati; anche per questo ha deciso di coinvolgere, con il suo Piano, i Patronati, che forniranno informazione e consulenza personalizzata  ai lavoratori  e lavoratrici perché possano accedere ai loro diritti.

Nei prossimi giorni l’Inps invierà una comunicazione a circa 60.000 potenziali beneficiari; si tratta di lavoratori in mobilità ordinaria e lunga, lavoratori a carico dei fondi di solidarietà di settore, autorizzati alla prosecuzione volontaria. I restanti 5.000 lavoratori : dipendenti pubblici in esonero dal servizio, lavoratori in congedo per assistere figli con disabilità, lavoratori che hanno risolto il rapporto di lavoro con accordi individuali o collettivi di incentivo all’esodo, non riceveranno, in questa prima fase, nessuna comunicazione dall’Inps. Entro 120 giorni dalla data di pubblicazione del decreto (24 luglio 2012), essi dovranno inoltrare una richiesta alla Direzione territoriale del lavoro per poter avere il riconoscimento del loro diritto.

Il piano dell’Inps prevede due fasi:

1. la verifica dei requisiti: con l’invito ai potenziali beneficiari a verificare la propria posizione assicurativa e, in caso di carenze o inesattezze, a segnalare all’Inps direttamente, o tramite i servizi gratuiti del patronato, eventuale contribuzione mancante, in modo da sistemare la posizione assicurativa;

2. la certificazione del diritto a pensione: l’Inps invierà agli interessati l’esito della verifica del loro diritto a pensione.

Invitiamo i lavoratori e le lavoratrici a prendere contatto con gli uffici del patronato Inca Cgil, dove troveranno funzionari esperti che forniranno tutte le informazioni utili e provvederanno a verificare la loro posizione assicurativa, a contattare tempestivamente l’Inps per confermare  i dati in possesso dell’Istituto o chiederne la modifica, tenuto conto della documentazione fornita dal diretto interessato.
 
La consulenza del patronato é importante anche perché per beneficiare della deroga si può utilizzare contribuzione versata nei  27 paesi dell’Unione europea, in Svizzera,   nei paesi dello spazio economico europeo o in paesi con i quali l’Italia ha sottoscritto Convenzioni bilaterali o ci si può far accreditare il servizio militare, per fare solo qualche esempio.

Sottoscritto protocollo d’intesa tra Patronati e Inail

Soddisfazione di Inca, Inas, Ital e Acli

I patronati aderenti al Ce.Pa (Inca, Inas, Ital e Acli) esprimono soddisfazione per la sottoscrizione del protocollo d’intesa che rafforzerà la collaborazione tra l’attività di tutela dei patronati e quella dell’Istituto assicuratore.

Si tratta di un risultato importante – sottolinea il Ce.Pa – che rinnova l’impegno congiunto dei Patronati e dell’Inail già ampiamente sperimentato con il precedente protocollo sottoscritto nel 2002, al fine di garantire un’azione più incisiva sulla prevenzione, la formazione e la tutela contro gli infortuni e le malattie professionali, considerate priorità indispensabili per fronteggiare le sfide del futuro.

Affinché il protocollo raggiunto venga applicato in ogni sua articolazione – precisa il Ce.Pa – è importante che lo spirito di collaborazione sia garantito non soltanto a livello nazionale, ma anche territorialmente e che la stessa pubblica amministrazione sia messa in condizione di poter funzionare al meglio.

Nell’apprezzare il riconoscimento del ruolo dei Patronati contenuto nel protocollo – avverte  il Ce.Pa – è importante che i provvedimenti di revisione della spesa pubblica in via di approvazione al Parlamento, che investono la pubblica amministrazione, siano effettivamente finalizzati ad eliminare sprechi e disservizi e non a vanificare l’impegno per rendere più efficiente ed efficace l’azione di tutela e salvaguardia della salute delle lavoratrici e dei lavoratori.

“La fede religiosa non c’entra niente con le discriminazioni” Morena Piccinini interviene sulle dimissioni del lavoratore egiziano

 

“Non poter lavorare agli ordini di una donna perchè musulmano”. Sarebbe questa la giustificazione alle dimissioni presentate da un facchino egiziano alle dipendenze di un noto hotel veneziano, che avrebbe affiancato alla superiore un vice-capo maschio.

“Si tratta di una notizia che se confermata -spiega all’Adn Kronos, Morena Piccinini, presidente dell’Inca Cgil – ci giunge come una novità assoluta. Nelle sedi del nostro Patronato incontriamo e diamo assistenza a molti cittadini musulmani che non hanno mai assolutamente rilevato un problema religioso per cui non possano lavorare con responsabili donne”.

“Proprio qui nei nostri uffici -a ggiunge la presidente del patronato della Cgil – abbiamo tanti colleghi di fede musulmana, religiosissimi, che non hanno alcun problema a lavorare con le donne.

Semmai – avverte Piccinini – è accaduto, sui luoghi di lavoro, che tanti uomini, di fedi diverse, non abbiano tollerato, per tanti motivi, di avere come superiore una donna. Si tratta di motivi svariati, ma tutti – rimarca Piccinini – inaccettabili”.

E la risposta data dall’hotel, di affiancare un uomo alla superiore “è una risposta sbagliata”, aggiunge Piccinini. “Costruire una figura che funga da collegamento tra la donna superiore e il capo – sottolinea – è peggio del male. Qui non siamo nell’ambito religioso, tema sul quale bisogna avere il massimo rispetto, ma più semplicemente in un contesto che sminuisce la donna. A questo punto io penso che sia più discriminata la sovraordinata che non il sottoordinato”, conclude il presidente dell’Inca.

Adnkronos

Addio ai boschi!

logo.png

del 24/7/2012


COSE DI SARDEGNA

ADDIO AI BOSCHI

MA C’È SOLO

GRAN SILENZIO

di FRANCESCO CASULA

L’Isola del «grande

verde», che fra il XIV e

XII secolo a.C. fonti

egizie, accadiche e

ittite dipingevano

come patria dei sardi Shardana è

sempre più solo un ricordo. La

storia documenta che l’Isola verde,

densa di vegetazione, foreste e

boschi, nel giro di un paio di secoli

fu drasticamente rasata, per fornire

carbone alla industrie e traversine

alle strade ferrate, specie del Nord

d’Italia. Certo, il dissipamento era

iniziato già con Fenici, Cartaginesi e

Romani, che abbatterono le foreste

nelle pianure per rubare il legname

e per dedicare il terreno alle

piantagioni di grano e nei monti le

bruciarono per stanare ribelli e

fuggitivi, ma è con i Piemontesi che

il ritmo distruttivo viene accelerato.

Essi infatti bruciarono persino i

boschi della piana di Oristano per

incenerire i covi dei banditi mentre

i toscani li bruciarono per fare

carbone e amici e parenti di Cavour,

come quel tal conte Beltrami

«devastatore di boschi quale mai

ebbe la Sardegna», mandò in fumo

il patrimonio silvano di

Fluminimaggiore e dell’Iglesiente.

Con l’Unità d’Italia infine si chiude

la partita con una mostruosa

accelerazione del ritmo delle

distruzioni: lo stato italiano

promosse e autorizzò nel

cinquantennio tra il 1863 e il 1910 la

distruzione di splendide e

primordiali foreste per l’estensione

incredibile di ben 586.000 ettari,

circa un quarto dell’intera

superficie della Sardegna, città

comprese.

Così, mentre ancora ai tempi di La

Marmora la Sardegna aveva dei

boschi fitti che potevano ricoprire

un quinto dell’Isola, è certo – come

scrive anche Le Lannou – che dal

1850 al 1925 il patrimonio forestale

dell’Isola s’è notevolmente e

ulteriormente assottigliato grazie

all’opera “criminale” di italiani,

inglesi, francesi e belgi che

trasformarono intere distese di

alberi secolari in traversine per le

ferrovie e travature per le miniere e

per far legna con cui fondere i

minerali. Oggi si vuole di

continuare a tagliare gli alberi:

grazie al governo Monti. Una nuova

legge (la n.35 del 4 aprile 2012)

riduce i vincoli di salvaguardia delle

aree boschive, così 700.000 ettari

rischiano di non essere più protetti.

I media sardi tacciono su

quest ’obbrobrio legislativo. Ne ha

dato conto solo questo Quotidiano,

con un bel servizio di Maddalena

Brunetti, il 17 luglio scorso. Ma

dove stanno gli ambientalisti? E

che dicono i nostri politici?