Archivi giornalieri: 6 luglio 2012

Sulla strada dei diritti: nuova campagna Inca, Fillea, Flai e Cgil Salerno

06-07-2012

NEWS

 

Inca, Fillea e Flai Cgil Regionali e provinciali, insieme alla Cgil Salerno, si sono fatte promotrici di una nuova ed importante campagna di sensibilizzazione e di informazione per l’emersione delle malattie da lavoro.

“Si tratta di un progetto ambizioso – sottolinea  Clara Lodomini, segreteria confederale  Cgil Salerno – che si svilupperà in diversi mesi. In concreto l’iniziativa, che parte il prossimo 10 luglio e che abbiamo intitolato “Incamminiamoci sulla strada dei diritti”, prevede l’insediamento di un camper adibito a vero e proprio ufficio mobile nelle principali aree in cui si concentra un flusso costante di persone. Saremo, quindi, tanto davanti ai centri commerciali quanto dinanzi alle fabbriche o nelle piazze. Lo scopo è quello di incontrare i lavoratori, fornire  le informazioni necessarie e dare loro la possibilità di denunciare eventuali danni subiti a causa della prestazione lavorativa”.

“Coloro che hanno subito un infortunio o contratto una malattia professionale – sottolinea Giuseppe Roviello, direttore dell’Inca Salerno –  sono assistiti e tutelati costantemente dal patronato Inca nei confronti degli Enti assicuratori. Per fare questo ci avvaliamo di una rete legale e medica di qualità, del rapporto con i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e con le Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) nei luoghi di lavoro. Spesso, però, questo non basta perché molti sono restii a denunciare gli infortuni subiti o i danni provocati dalla prestazione lavorativa anche a causa della poca conoscenza dei propri diritti. Ecco perché abbiamo aderito a questa campagna che darà vita ad un vero e proprio sindacato di strada”.

“Il nostro obiettivo – aggiunge Franco Petraglia, segretario generale Cgil Salerno – è quello di creare e consolidare un valido sistema territoriale di orientamento, assistenza e aggiornamento per i lavoratori. Incontreremo la gente e la informeremo sull’ottenimento dei diritti previdenziali ed assistenziali. I numeri dicono che la strada da fare per l’emersione delle malattie da lavoro è ancora lunga perché le denunce sono poche. Avvalendoci di sindacalisti, medici e avvocati contiamo di dare un servizio utile a tutto il mondo del lavoro”.  

Il 10 luglio, poi, alle ore 10.00, sempre nell’ambito della stessa iniziativa, è prevista l’apertura di uno sportello dedicato alle malattie professionali e rivolto ai lavoratori, curato dalla Fillea Cgil presso la sede dell’Italcementi.

La Flai Cgil, invece, a partire dallo stesso giorno, presenzierà con un stand informativo dinanzi all’azienda Petti, tutti i giorni dalle 13.15 alle 14.15, arco temporale del cambio turno, così da intercettare ed informare il maggior numero possibile di lavoratori.

 

Una bella e acuta recensione di UOMINI E DONNE DI SARDEGNA

06/07/2012

Massimo Pistis su Nuovo CamminoQuindicinale d’informazione della Diocesi Ales-Terralba – del 17-6-2012, recensisce

UOMINI E DONNE DI SARDEGNA-Le controstorie di Francesco Casula, (Alfa editrice)

Costretti nella nostra condizione di isolani e isolati, al centro del Mediterraneo occidentale, in balia dei venti e storicamente di tutta una serie di popoli invasori; conosciuti per luoghi comuni fastidiosi o banalizzanti, noi sardi tardiamo ad acquisire consapevolezza di massa della nostra importanza, specialità, identità culturale e non solo folcloristica di terz’ordine.

Così abbiamo faticato e dobbiamo faticare a difendere la nostra letteratura, poesia, lingua, perfino la nostra storia e soffriamo ancora oggi, benché qualche passo avanti sia stato fatto, di una sorta di complesso reverenziale nei confronti di altre culture, verso le quali è giusta l’accoglienza nello spirito del confronto e dello scambio, non del subire passivo.

Molto efficace, anche nell’ottica di contrastare quanto premesso, è il libro “Uomini e donne di Sardegna – Le controstorie” di Francesco Casula, che raccoglie quindici monografie di sardi di valore. La stessa opera è stata precedentemente pubblicata in sardo con il titolo di “Omines e feminas de gabbale” (in quindici volumetti) per la Alfa Editrice.

Si tratta di personaggi illustri, non tutti molto noti, che è importante rivelare al grande pubblico e soprattutto ai giovani, dunque nelle scuole, perché come afferma l’editora Maria Marongiu, “I giovani non si appassionano, solo perché non sanno”.

Ecco i quindici:

Amsicora, sardo pellita, resistette ai romani con l’appoggio del popolo dell’entroterra.

Eleonora d’Arborea, regina, giudicessa, unificò la Sardegna sotto il vessillo degli Arborea. Fine legislatrice, tutelò le donne in un’epoca buia. E’ stata accostata a Caterina la grande.

Sigismondo Arquer, riformatore ecclesiastico, di spessore pari a un Giordano Bruno, dopo otto anni di galera e torture, fu arso vivo a Toledo.

Giommaria Angioi, il più grande rivoluzionario sardo che si ricordi, tradito dai compagni e morto esule in Francia. Non ancora apprezzato come meriterebbe.

Simon Mossa, architetto, il suo moderno indipendentismo era fatto di ponti e non di separazioni. Fu rivalutato dal neosardismo. Rifiutò i denari dell’Aga Kan per la cementificazione delle coste.

La biografia di Antonio Gramsci polemizza con i gramsciani. Dall’ipocrisia del PCI che non fece nulla per farlo liberare, allo stravolgimento della sua figura di militante di base, non politicante.

Emilio Lussu, partigiano, sardista, scrittore; non ha bisogno di tante presentazioni.

Giovanni Lilliu, accademico dei lincei, archeologo e storico, teorico della costante resistenziale sarda (CRS). Scomparso recentemente, aveva molti nemici perché non era ossequioso.

Eliseo Spiga, fondatore del sindacato etnico, fautore di tante iniziative editoriali in lingua sarda e per uno sviluppo a misura d’uomo, contrario all’industria del regresso.

Grazia Deledda, accostata a Dostoevskij, premio Nobel, meriterebbe ampia rivalutazione.

Marianna Bussolai di Orani, autodidatta, sardista ante litteram, sindacalista, femminista, scrittrice, poetessa. Amica di Lussu, e di Sebastiano Satta. Distribuiva i suoi scritti in foglietti.

Grazia Dore, poetessa della cultura dei pastori e contadini, radicale di inizio secolo, il padre deputato, un fratello amico di Gramsci, un altro di Paolo VI. Pasolini ne esaltò la figura.

Montanaru (Antioco Casula), per Pasolini il più grande poeta in limba sarda. Antifascista e indipendentista. Giuseppe Dessì, uno dei maggiori scrittori sardi, antimilitarista, compagno di studi di Capitini a Pisa.

Francesco Masala, grande poeta, scrittore, drammaturgo e resistente. Paladino della lotta per il bilinguismo.

Non si tratta delle solite biografie, queste di Casula hanno un taglio attuale e rientrano nel disegno di recupero della statualità dei sardi, attraverso un federalismo vero, culturale e politico, prima che economico, come, in una forma snaturata, ci viene presentato oggi.

Con la forza delle armi allenas la civiltà sarda è stata affossata ed è rimasta sommersa. Il libro di Francesco Casula equivale ad un’operazione di scavo, la scoperta di questi quindici personaggi del popolo raccontati da un sardo per i sardi, ma anche per gli altri, come biglietto da visita e attestazione di sovranità, come per il tempio di Mont’‘e prama, hanno come elemento comune la difesa dell’identità sarda.

Abrogazione causa servizio

04-07-2012

NEWS

Intervento del CePa presso il Ministero del lavoro e Inail

Con l’art. 6 del D.L.n. 201/2011 (convertito in legge n.214/2011), è stata disposta l’abrogazione degli istituti relativi all’accertamento della dipendenza dell’infermità da causa di servizio, dell’equo indennizzo, della pensione privilegiata.

Tale norma non si applica nei confronti del personale appartenente al comparto sicurezza, difesa, e soccorso pubblico (Polizia di Stato, vigili del fuoco, ecc). Per i dipendenti civili dello Stato e  delle altre amministrazioni pubbliche, rimane comunque garantita la tutela Inail, assicurata, in alcune fattispecie, con la peculiare forma della “gestione per conto”.

L’attuazione pratica della norma, può determinare (anzi ha già determinato), per alcune categorie di lavoratori, un vuoto di tutela che mal si concilia con i dettati costituzionali, in particolare per alcuni lavoratori per i quali, in caso di infortunio e/o malattia da lavoro era prevista la solo tutela della causa di servizio ( a titolo esempificativo: insegnanti che non fanno uso di macchine elettriche ovvero non sono tenuti a frequentare ambienti ove sono inpiegate dette macchine, educatori asili nido, o ancora, avvocati, magistrati, procuratori dello stato, ecc.) e, in ragione delle modalità dello svolgimento della loro attività, sono ora esclusi dalla tutela Inail.

Come Ce.Pa. (Centro Unitario Patronati Inas, Inca, Ital e Acli) quindi,  abbiamo interessato della questione il Ministero del Lavoro e l’Inail  e siamo ancora in attesa di una risposta.

Nel frattempo, siamo dell’avviso che , nelle fattispecie per le quali non è più possibile richiedere il riconoscimento della causa di servizio, debba essere inoltrata la richiesta di indennizzo dell’infortunio e/o  della malattia professionale all’Inail e, contestualmente  la richiesta di risarcimento del danno all’Amministrazione di appartenenza dell’interessato.

Le strutture dell’Inca, dislocate su tutto il territorio nazionale (www.inca.it/dovetrovarci.htm) sono comunque a disposizione per fornire maggiori informazioni in merito.

 

Caporalato: al via la campagna Cgil, Flai e Inca per gli “invisibili” sfruttati nei campi

05-07-2012

NEWS

Progetto nazionale per dare assistenza ai lavoratori migranti

Arrivano nel nostro Paese e si muovono su e giù per lo Stivale, seguendo le “rotte” delle attività stagionali di raccolta. Dalle angurie a Nardò alla raccolta dei pomodori nella Capitanata; dalle olive e ortaggi in Salento alla raccolta delle patate e degli agrumi nel Siracusano; dalle pesche e ortaggi nel Casertano agli agrumi nella piana di Gioia Tauro; dalla raccolta dei pomodori in Basilicata ai prodotti orticoli a Latina; dall’uva in Veneto alle mele in Trentino.

Quasi sempre lavorando in nero, sotto salario e senza sicurezza. Sono gli “invisibili”, le migliaia e migliaia di lavoratori extracomunitari (80mila secondo la Cgil) che, “sotto caporale”, lavorano nei campi e raccolgono quei prodotti ortofrutticoli che finiscono sulle nostre tavole.

E sono loro i protagonisti della campagna “Gli invisibili nelle campagne di raccolta”, lanciata oggi a Lecce da Cgil, Flai Cgil e Inca Cgil, per dare appunto “assistenza a 360 gradi a tutti lavoratori, spesso di origine straniera, impegnati nelle campagne di raccolta”.

“Le grandi campagne di raccolta di prodotti ortofrutticoli nel nostro paese – spiegano dal sindacato- nascondono grande disagio per gli addetti che vi lavorano e una profonda e diffusa illegalita’. La Flai Cgil denuncia da anni episodi di sfruttamento e propone interventi di contrasto a queste situazioni di vera e propria schiavitu’. Dopo l’esperienza del sindacato di strada e la mobilitazione che ha visto approvata la normativa che ha reso il caporalato un reato penale”, prende il via il progetto.

Ma, secondo il sindacato, pur essendo le attività di raccolta nel periodo estivo svolte quasi esclusivamente da manodopera immigrata, le assunzioni per questa attivita’ risultano addirittura in diminuzione, nel periodo estivo, rispetto alla media annua.

Solo il 5% della manodopera extracomunitaria ha un regolare contratto di lavoro, la quasi totalità ha una tariffa non sindacale (presenza di sottosalario, nella migliore delle ipotesi il 60% della paga sindacale prevista).

Il 95% di questi lavoratori non ha un regolare contratto di lavoro e riceve una paga giornaliera al di fuori di ogni regola salariale, e il 95,6% di questi lavoratori, per poter lavorare, deve sottostare all’intermediazione illecita di manodopera da parte dei caporali.

Secondo i dati a disposizione del sindacato, “per almeno 2/3 delle aziende agricole inserite negli elenchi nominativi trimestrali, pur effettuando produzione di angurie/pomodori e nonostante la certezza che i raccolti vengano eseguiti da centinaia di lavoratori migranti, non figurano ufficialmente comunicazioni di assunzione, presso il centro per l’impiego, di manodopera extracomunitaria”. E, sempre sulla base dei dati della Cgil, “i titolari di aziende agricole incrociano questa tipologia di lavoratori solo ed esclusivamente attraverso i caporali, essi stessi extracomunitari, i quali, invece, risultano regolarmente assunti (poche decine in tutto) dalle stesse aziende agricole”.

L’Inca partecipa a questa iniziativa con i propri operatori che, nelle principali aree dove si concentra la manodopera stagionale,  saranno a disposizione dei lavoratori per fornire loro le informazioni necessarie per orientarsi nel nostro paese, metterli a conoscenza dei loro diritti e dargli la possibilità di denunciare ogni sopruso

 

La Riforma del Mercato del Lavoro

            

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  Le Novità in materia di Lavoro                                        
E’ stata pubblicata, sul Supplemento Ordinario n. 136 alla Gazzetta Ufficiale n. 153 del 3 luglio 2012, la Legge n. 92/2012, contenente le disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita. La Riforma entra in vigore il 18 luglio 2012.