del7luglio2012
COSE DI SARDEGNA
MA SCHENGEN
È VALIDO ANCHE
PER I SARDI
di FRANCESCO CASULA
Augusto Guerriero,
giornalista del
settimanale “Epoca”,
negli anni ’60 molto
diffuso, era solito
firmare i suoi corsivi con lo
pseudonimo di “Ricciardetto”.
Guerriero, contro i banditi – ma
anche contro i Sardi – scatenò sul
settimanale un attacco durissimo
invocando persino l’utilizzo dei
«gas asfissianti o per lo meno
paralizzanti». Circa 60 anni prima,
nel 1899, Giulio Bechi, da giovane
ufficiale, partecipa alla spedizione
militare inviata dal governo per
reprimere il banditismo sardo. E fu
“Caccia grossa”: così il titolo del
suo libro in cui descriverà la caccia
all’uomo delle selve, al banditocinghiale.
Lo Stato rispondeva
infatti al banditismo cingendo il
Nuorese di un vero e proprio stato
d’assedio con arresti, a migliaia, di
donne, vecchi, ragazzi. E con
sequestro di tutte le mandrie. Il
tenentino Bechi, di quella “Caccia”
se ne fa il cantore, condividendo
nel profondo la strategia del
terrore messa in atto dallo Stato.
Con la tipica mentalità dell’uomo
bianco e civilizzato venuto nella
colonia d’oltremare, in cui per
stanare «le fiere ci vorrebbero le
zanne di quei famosi molossi che
Pompeo Menio lanciò in quelle
stesse grotte alle gole dei
barbaricini». Venuto per dare la
caccia agli «orsi lanuti» e alle
«belve umane»: tutte sue
espressioni testuali. E oggi? Oggi
capita che tre barbaricini vengano
arrestati il 30 novembre scorso, per
detenzione di armi clandestine. Un
gip convalida il provvedimento di
custodia cautelare nel carcere di
Varese. Bene. Ora, a parte la prassi
liberticida di tenere in galera per
mesi e mesi le persone in attesa di
giudizio (solo il prossimo 26 luglio
ci sarà l’udienza preliminare)
quello che stupisce è che fra gli
indizi di colpevolezza, «gravi»
scrive il gip, c’è «la comune origine
degli indagati» e «l’assenza di
legami degli stessi con il territorio
della provincia di Varese che ne
giustifichino la permanenza in
loco». Il Tribunale della libertà
conferma. Commenta nel suo blog
lo scrittore Gianfranco Pintore: «il
rinvio a giudizio di tre sardi a
Varese innova la Costituzione
italiana e la convenzione europea
di Schengen. L’una assicura che
ogni cittadino può circolare e
soggiornare liberamente in
qualsiasi parte del territorio
nazionale. La seconda salvaguarda
la libertà di circolazione dei
cittadini europei, compresi i sardi».
O no?