Archivio mensile:dicembre 2020

Riforma pensioni 2021: arriva il riposo a 64 anni ma con penalizzazioni

Riforma pensioni 2021: arriva il riposo a 64 anni ma con penalizzazioni

Pensione a64 anni a partire dal 2022? Potrebbe essere ma sicuramente con penalizzazioni.

 

riforma pensioni

La riforma pensioni per il 2022 deve iniziare, per forza di cose a prendere forma. La quota 100 scadrà fra un anno quasi esatto: il 31 dicembre del prossimo anno, infatti, dovremo dire addio alla misura che ha permesso dal 2019 il pensionamento con 62 anni di età e con almeno 38 anni di contributi.

La scadenza della quota 100 porterà ad uno scalone di 5 anni per chi accederà alla pensione a partire dal 1 gennaio 2022 e proprio per questo motivo l’esecutivo deve intervenire prevedendo una misura che, pur andando a sostituire la quota 100, giudicata troppo costosa per le casse dello Stato, permetta il pensionamento anticipato senza gravare sulle finanze statali.

 

Più facile a dirsi che a farsi. Visto che comunque l’anticipo pensionistico un costo ce l’ha.

Riforma pensioni 2021

Nel 2021, quindi, si dovrà decidere quale sarà la misura che dall’anno successivo prenderà il posto della quota 100 dando, di fatto, un’alternativa alle misure previste dalla Legge Fornero.

La quota 100, quindi, andrà in soffitta e i lavoratori potranno dimenticare la possibilità di accedere alla pensione con 62 anni di età (a meno che non siano in possesso dei contributi necessari per accedere alla pensione anticipata ordinaria).

Le intenzioni del governo sono quelle di portare qualche modifica alla quota 100, per renderla più sostenibile e trasformarla in una sorta di quota 102 accessibile con 64 anni di età e con almeno 38 anni di contributi.

Come se non bastasse l’inasprimento dei requisiti di accesso alla misura, per la stessa sono previste anche penalizzazioni.

Come riporta il Sole24 Ore, infatti, l’obiettivo che si prefigge l’esecutivo è di mettere in preventivo come spesa, nel primo anno di attuazione, 5 miliardi di euro facendo scendere la spesa, negli anni successivi, a 3 o 4 miliardi di euro (contro gli 8 miliardi di euro l’anno necessari per l’entrata in regime della quota 100).

La penalizzazione prevista dovrebbe aggirarsi intorno al 3% per ogni anno di anticipo e per chi sceglie il ritiro a 64 anni, 3 anni prima del compimento dei 67 anni, la penalizzazione potrebbe toccare anche il 9%.

Bonus occhiali e lenti a contatto per famiglie con ISEE basso: novità in Legge di Bilancio

Bonus occhiali e lenti a contatto per famiglie con ISEE basso: novità in Legge di Bilancio

I nuclei familiari con ISEE basso, potranno ricevere un voucher di 50 euro per l’acquisto di occhiali da vista e lenti a contatto correttive
 

Nuovo bonus in arrivo con la Legge di Bilancio 2021 per le famiglie con ISEE basso, partirà infatti dal prossimo anno il cosiddetto bonus occhiali e lenti a contatto che durerà fino al 2023. Per ciascun anno il Governo ha dedicato ben 5 milioni di euro. La novità è contenuta all’interno della Manovra, che entro la fine dell’anno dovrà essere approvata in via definitiva e pubblicata in Gazzetta Ufficiale per la sua operatività. Naturalmente, modalità e criteri per l’erogazione del contributo saranno definite con un decreto del Ministro della Salute, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze.

L’approvazione rappresenta un importante primo segnale per il settore dell’occhialeria, ma anche un aiuto tangibile per le famiglie a basso reddito. Si tratta di un bonus che ha la durata di un triennio, grazie alla costituzione di un fondo specifico denominato “fondo tutela vista”.

Vediamo quindi in dettaglio a chi spetta il bonus occhiali da vista e lenti a contatto correttive e qual è l’importo del voucher spettante. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Bonus occhiali e lenti a contatto: la norma

L’agevolazione in commento è contenuta all’art. 1, co. 437 della Legge di Bilancio 2021, che prevede l’istituzione del “Fondo per la tutela della vista. A tal fine, viene previsto lo stanziamento di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023.

Nello specifico, la norma dispone espressamente che:

“è riconosciuta, nei limiti dello stanziamento autorizzato, che costituisce limite massimo di spesa, in favore dei membri di nuclei familiari con un valore dell’indicatore della situazione economica equivalente, stabilito ai sensi del regolamento di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n. 159, non superiore a 10.000 euro annui, l’erogazione di un contributo in forma di voucher una tantum di importo pari a 50 euro per l’acquisto di occhiali da vista ovvero di lenti a contatto correttive”.

Leggi anche: Legge di Bilancio 2021: le principali novità fiscali in arrivo

Voucher 50 euro occhiali e lenti a contatto 2021: limiti e importo

In base a quanto previsto dalla norma, possono accedere all’agevolazione unicamente le famiglie con ISEE non superiore a 10.000 euro.

L’importo consiste nell’erogazione di un contributo in forma di voucher una tantum di importo pari a 50 euro. Possono essere acquistati: occhiali da vista ovvero lenti a contatto correttive.

Si ricorda, al riguardo, che oggi l’acquisto di lenti o di occhiali correttivi rientra nella detrazione fiscale del 19% sulle spese mediche, superata la franchigia di 129,11 euro.

Il bonus non prevede una detrazione in percentuale distribuita in più anni ma uno sconto immediato sull’acquisto.

Come richiedere il voucher per occhiali da vista e lenti a contatto

Per l’effettiva operatività della norma, specifica il testo della Legge di Bilancio 2021, occorre attendere un decreto ad hoc emanato dal Ministro della Salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze.

Pertanto modalità e criteri di erogazione del contributo saranno definite con tale apposito Decreto Ministeriale.

Detrazione fiscale per acquisto di occhiali da vista e lenti a contatto correttive

Attualmente l’acquisto di occhiali o di lenti correttive rientra nella detrazione fiscale del 19% sulle spese mediche con una franchigia di 129,11 euro minima da superare.

L’importo del bonus dovrebbe quindi andarsi a sommare a tale detrazione fiscale ove l’importo speso superi le 129,11 euro (escluso il voucher di 50 euro).

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Circolare 30/2020 Agenzia delle Entrate: chiarimenti sul Superbonus 110%

Attraverso la Circolare 30 dello scorso 22 dicembre, l’Agenzia delle entrate ha fornito gli ultimi chiarimenti in materia di superbonus 110%.
 

Con la Circolare n° 30/E dello scorso 22 dicembre, l’Agenzia delle entrate ha fornito nuovi chiarimenti sul superbonus 110%. Il riferimento è alla detrazione fiscale del 110% riconosciuta per gli interventi di risparmio energetico e di riduzione del rischio sismico su edifici residenziali.

Interventi con spese che devono essere sostenute tra il 1° luglio 2o20 e il 31 dicembre 2021. Nella Legge di bilancio 2021 è già prevista la proroga fino al 30 giugno 2022.

I chiarimenti dell’Agenzia delle entrate prendono spunto da specifici quesiti che hanno riguardato vari aspetti del superbonus.

Ad esempio l’eventuale spettanza  del superbonus per l’unico proprietario di un edifico con più unità immobiliari distintamente accatastate o per coloro che posseggono il solo reddito fondiario dell’abitazione principale. Ulteriori chiarimenti sono stati forniti sul rilascio del visto di conformità.

Circolare 30/2020 Agenzia delle Entrate: chiarimenti sul Superbonus 110%

Si chiede se il Superbonus possa estendersi ai detentori di tutte le unità immobiliari di un edificio di proprietà di un unico soggetto?

Nella normativa si richiamano espressamente tra i beneficiari del Superbonus, i “condomìni”. Questo non ha consentito di applicare a tale agevolazione la prassi consolidata se non vi è un condominio nell’edificio. Quindi le norme adottate ecobonus, sismabonus e detrazioni per interventi di recupero del patrimonio edilizio non sono applicabili direttamente al superbonus 110%

Ai fini della costituzione del condominio risulta irrilevante la mera detenzione degli immobili essendo invece necessario avere la proprietà degli stessi.

Leggi anche: Superbonus al 110%: la guida ufficiale dell’Agenzia delle Entrate

Superbonus imprese e professionisti

In caso di interventi trainanti eseguiti sulle parti comuni di un edificio in condominio, possono accedere al Superbonus anche professionisti e società? Il proprietario di un appartamento in categoria A/1 all’interno di un condominio, può fruire del Superbonus per le parti comuni?

Come chiarito nella circolare 24/2020, la fruizione del Superbonus riguarda unità immobiliari

  • non riconducibili ai «beni relativi all’impresa»
  • o a quelli «strumentali per l’esercizio di arti o professioni».

Imprese e professionisti possono fruire del Superbonus, se partecipano alle spese sostenute in qualità di condòmini.

In tal caso, la detrazione spetta, in relazione agli interventi riguardanti le parti comuni, a prescindere dalla circostanza che gli immobili posseduti o detenuti dai predetti soggetti siano immobili strumentali alle attività di impresa o arti e professioni ovvero unità immobiliari che costituiscono l’oggetto delle attività stesse ovvero, infine, beni patrimoniali appartenenti all’impresa.

Leggi anche: Niente superbonus 110% senza condominio: chiarimenti Agenzia Entrate

Se si ha solo il reddito dell’abitazione principale

Un contribuente con elevata disponibilità finanziaria che dispone solo del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale può beneficiare del 110 per cento cedendo il credito corrispondente alla detrazione sulle spese sostenute dal 1° luglio al 31 dicembre di quest’anno per interventi di cui all’articolo 119 effettuati sull’abitazione principale?

Si, in quanto si tratta di un soggetto che “astrattamente” può essere titolare della detrazione, stante le modalità di tassazione del reddito previste per tale contribuente. Nel caso in questione, in particolare, il reddito derivante dal possesso dell’immobile adibito ad abitazione principale (rendita catastale), concorre alla formazione del reddito complessivo, ma è escluso da tassazione per effetto della deduzione di cui all’articolo 10 del Tuir di importo pari alla rendita catastale.

Tale soggetto può, tuttavia, esercitare l’opzione per lo sconto in fattura o per la cessione del credito (corrispondente alla detrazione spettante) in quanto possiede un reddito che concorre alla formazione del reddito complessivo ma che non è soggetto ad imposta in virtù del particolare meccanismo di tassazione che prevede una deduzione di pari importo.

Leggi anche: Superbonus 110%: tutte le novità della Legge di Bilancio 2021

Unità collabenti

Ai fini del Superbonus sono agevolabili le spese effettuate su edifici iscritti nella categoria catastale F/2 (“unità collabenti”)

Il superbonus spetta anche per le spese sostenute per interventi realizzati su immobili classificati nella categoria catastale F/2 (“unità collabenti”) in quanto, purtrattandosi di una categoria riferita a fabbricati totalmente o parzialmente inagibili e non produttivi di reddito, gli stessi possono essere considerati come edifici esistenti, trattandosi di manufatti già costruiti e individuati catastalmente.
Ai fini dell’ecobonus, inoltre, per gli edifici collabenti, nei quali l’impianto di riscaldamento non è funzionante, deve essere dimostrabile che l’edificio è dotato di impianto di riscaldamento rispondente alle caratteristiche tecniche previste dal d.lgs. 19 agosto 2005 n. 192 e che tale impianto è situato negli ambienti nei quali sono effettuati gli interventi di riqualificazione energetica.

Pertanto, è possibile fruire del Superbonus anche relativamente alle spese sostenute per gli interventi realizzati su edifici classificati nella categoria catastale F/2 (“unità collabenti”) a condizione, tuttavia, che al termine dei lavori l’immobile rientri in una delle categorie catastali ammesse al beneficio (immobili residenziali diversi da A/1, A/8, A/9 e relative pertinenze).

Interventi su pertinenze

Gli interventi trainanti di cui all’articolo 119 del decreto Rilancio possono essere agevolati con la detrazione del 110 per cento se eseguiti “unicamente” su pertinenze dell’immobile

Il Superbonus spetta a fronte del sostenimento delle spese relative a taluni specifici interventi finalizzati alla riqualificazione energetica e alla adozione di misure antisismiche degli edifici (interventi “trainanti”) nonché ad ulteriori interventi, realizzati congiuntamente ai primi (interventi “trainati”) realizzati, tra l’ altro:

  • su edifici residenziali unifamiliari e relative pertinenze (sia trainanti, sia trainati);
  • su unità immobiliari residenziali funzionalmente indipendenti e con uno o più accessi autonomi dall’esterno site all’interno di edifici plurifamiliari e relative pertinenze (sia trainanti, sia trainati); nonché
  • su singole unità immobiliari residenziali e relative pertinenze all’interno di edifici in condominio (solo trainati).

Si ritiene, pertanto, che un intervento trainante possa essere eseguito anche su una pertinenza e beneficiare del Superbonus indipendentemente dalla circostanza che l’intervento interessi anche il relativo edificio residenziale principale purché tale intervento sia effettuato nel rispetto di tutti i requisiti stabiliti dall’articolo 119 del decreto Rilancio.

Tempistiche interventi trainati

Con quale documento si può dimostrare che il lavoro trainato (es. pannelli fotovoltaici, caldaia e infissi) è stato svolto tra l’inizio e la fine lavori del lavoro trainante (es. cappotto) se il complesso dei lavori è affidato ad una unica impresa che fattura l’intero intervento con acconti e saldi? È sufficiente un’attestazione da parte dell’azienda?

Nel caso rappresentato può essere sufficiente l’attestazione da parte dell’impresa che ha eseguito i lavori.

Condominio moroso e cessione del credito

Un condòmino “moroso” che non paga le quote condominiali, può cedere il credito d’imposta corrispondente alle detrazioni spettanti

Il condomino può cedere il credito a soggetti terzi, diversi dai fornitori. In tal caso l’amministratore dovrà comunicare l’opzione per la cessione del credito solo se il condomino ha versato al condominio quanto a lui imputato; e, in caso di versamenti parziali, solo in proporzione a quanto pagato rispetto al dovuto.

Nel caso di “condomino moroso”, pertanto, l’amministratore non dovrà comunicare nessun dato riferito allo stesso. Questo perchè il condomino non avendo versato le quote condominiali, non ha diritto alla detrazione. Il recupero del credito verso il condomino moroso, rientrando tra i rapporti di diritto privato tra condominio e condomino, non investe profili di carattere fiscale.

Asseverazioni e concorrenza al limite di spesa per l’intervento agevolato

La spesa per il rilascio delle attestazioni ed asseverazioni concorre al calcolo del limite massimo di spesa ammesso al Superbonus?

Il Dl Rilancio prevede che le spese per attestazioni, asseverazioni e visto di conformità sono detraibili al 110 per cento. Tali spese concorrono al limite massimo di spesa ammesso alla detrazione previsto per ciascuna tipologia di intervento agevolabile.

Pensioni

ECONOMIA

Pensioni 2021: le 6 vie di uscita 

Il 31 dicembre 2021 scade la misura sperimentale introdotta da Lega-M5S per anticipare la pensione a 62 anni e 38 di contributi conosciuta anche come Quota 100. Il governo, fa sapere Repubblica, “è ancora lontano dal trovare un sostituto altrettanto flessibile per evitare lo scalone di cinque anni con il ritorno nel 2022 ai 67 anni della legge Fornero”. 

Per il 2021 sono stati invece confermati le sei vie di uscita dal lavoro attuali, tre dei quali prorogati dalla legge di Bilancio per altri dodici mesi: Opzione donna, Ape sociale e l’anticipo per i lavori precoci. Non viene esteso, a differenza da quanto promesso dai sindacati, l’Ape sociale anche ai lavoratori “fragili” al Covid, né sterilizzato l’effetto del Pil negativo del 2020 sulle pensioni. Arriva invece “la nona salvaguardia per altri 2400 esodati”.

E in più anche “l’attesa misura per le lavoratrici in part-time verticale ciclico, impiegate nelle industrie stagionali: ai fini dell’anzianità, l’anno lavorato come parziale conterà per intero”. L’isopensione e il contratto di espansione vengono confermate e potenziate. 

Pensioni 2021: uscita “vecchiaia” 

Possono andare in pensione tutti i lavoratori e le lavoratrici che hanno almeno 20 anni di contribuiti. L’età anagrafica, spiega Repubblica, “non è un elemento fisso per la maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia, viene adeguato in base all’aspettativa di vita: più si allunga più si allontana l’uscita dal lavoro”. 

Pensioni 2021: uscita “anticipata” 

Vanno in pensione anticipata nel 2021 a prescindere dall’età i lavoratori con 42 anni e 10 mesi di contribuiti versate e le lavoratrici con 41 anni e 10 mesi di contribuiti. 

Pensioni 2021: Quota 100

Il 2021 è l’ultimo anno di Quota 100. Questo vuol dire che si potrà andare ancora in pensione a 62 anni con 38 anni di contribuiti. 

Pensioni 2021: Opzione donna 

L’opzione viene prorogata nel prossimo anno e questo vuol dire che è possibile l’uscita a 58 anni (59 per le donne autonome) e 35 anni di contribuiti, ma il ricalcolo della pensione avviene tramite il metodo contributivo. 

Pensioni 2021: Ape sociale 

La legge di Bilancio ha riconfermato per un anno l’Ape sociale, ma non per tutti. Gli esclusi sono infatti i lavoratori “fragili”, in difficoltà per le gravi patologie mediche che li espongono al rischio Covid. Questo vuol dire che nel 2021 possono uscire a 63 anni con 30 di contribuiti dal mondo del lavoro: disoccupati, invalidi, caregivers, ricevendo un anticipo che si chiama Ape sociale fino al raggiungimento del requisito di vecchiaia. Mentre a 63 anni, ma con 36 di contribuiti escono coloro che sono esposti a lavori “gravosi”. 

Pensioni 2021: uscita “precoci”

Il prossimo anno escono con 41 anni di contribuiti, ma almeno uno versato prima del compimento dei 19 anni i lavoratori precoci che rientrano nelle categorie citate all’interno dell’Ape sociale

Bollino blu caldaia 2020

 

Bollino blu caldaia 2020: quando rinnovo e scadenza, costo e multa

Costo Bollino blu caldaia 2020 è obbligatorio? Quando va fatto? Entro la scadenza di rinnovo e revisione, obbligo anche per caldaie nuove e a gas multa

24 settembre 2020 15:06
Bollino blu caldaia 2020: quando rinnovo e scadenza, costo e multa
 

Il Bollino blu caldaia è obbligatorio in tutte le città di Italia, e quindi anche per i cittadini del Comune di Roma e Provincia

 

Il bollino per la caldaia a gas o termica, non è altro che una certificazione rilasciata dagli esperti del settore riconosciuti dal Comune, che dopo aver compiuto i controlli sul nostro impianto caldaia, ovvero, dopo aver eseguito le analisi sui fumi di scarico e il corretto funzionamento, rilasciano un bollino da applicare sulla documentazione relativa all’impianto.

 

I controlli di rinnovo bollino blu, si basano come detto sull’analisi di eventuali emissione di sostanze inquinanti e di fumi, che avviene prelevando materiale di combustione e procedendo con la misurazione. 

Le soglie limite dei fumi di scarico sono stabilite dalle legge.

 

Vediamo quindi il costo bollino blu caldaia 2020, ogni quanti anni va fatto, in cosa consiste la revisione e il controllo fumi caldaia.

 

Controllo caldaia ogni quanti anni? Quando va fatto il bollino blu?

Il Bollino blu caldaia è obbligatorio ai sensi del decreto legge n.192 del 19 agosto 2005, pubblicato in Gazzetta ufficiale 222 del 23 settembre 2005. In base al decreto, il bollino blu caldaie va effettuato su richiesta dei cittadini con una periodicità diversa a seconda del tipo di caldaia installata nella casa.

 
  • Bollino blu caldaia scadenza rinnovo ogni 4 anni: se la caldaia si trova all’esterno o è a stagna ed ha meno di 8 anni, sempre se la potenza è inferiore a 35 kw.
  • Bollino blu caldaia scadenza rinnovo ogni 2 anni: per le caldaie più vecchie di 8 anni o se installate all’interno dell’abitazione in cui si vive.
  • Bolino blu caldaia scadenza revisione annuale: per gli impianti centralizzati dei condomini, caldaie non alimentate a gas, caldaie alimentate a combustibile solido o liquido, compresi legna, pellet, gpl e il gasolio. 

Attualmente, però il Comunicato n. 69 del 15/2/2013 del Consiglio dei Ministri impone il controlllo caldaia ogni 4 anni. 

La revisione delle caldaie a gas autonome ogni 4 anni, è stata decisa con la Direttiva Europea sul rendimento energetico negli impianti termici autonomi, uniformandosi alle normative Europee sulla periodicità della scadenza per effettuare i controlli di efficienza energetica delle caldaie, D.L.g.s. 195/2005 direttiva 2002/91/CE del 16/12/02.

 

Il nuovo Regolamento ha quindi previsto: 

 
  • Bollino blu impianti a gas metano o GPL: ogni 4 anni;
  • Bollino blu impianti termici a combustibile liquido o solido: ogni 2 anni;
  • Solo per le caldaie superiori a 100Kw, il bollino blu dovrà essere effettuato ogni anno.

 Lo sai che è in vigore il nuovo bonus caldaie 2020?

 

Bollino caldaia Roma Capitale

Il bollino blu caldaia Roma bollino blu caldaia provincia di Roma, è obbligatorio per chiunque detenga una caldaia.

A tal fine, Roma Capitale, ai sensi della vigente normativa nazionale (Legge 10/91, D.P.R. 412/93 e s.m.i., D.lgs 192/05 e s.m.i.), effettua ogni anno sulla base di interventi tecnici a campione, gli accertamenti e le ispezioni necessarie per verificare l’avvenuta manutenzione degli impianti di riscaldamento e il bollino blu.

 

 Tali controlli, non sostituiscono però le operazioni di manutenzione ordinaria, che vanno effettuate secondo le scadenze rinnovo bollino blu.

 

Il bollino blu caldaia Comune di Roma Capitale, può essere rilasciato solo ed esclusivamente da ditte abilitate, che hanno il compito di verificare l’impianto ed effettuare la prova di combustione e i fumi di scarico.

 

Dopodiché, la ditta deve inviare il modello “G” con allegata l’attestazione del versamento, il cui importo varia a seconda della potenza impegnata dell’impianto vedere tariffe bollino blu caldaia Roma 2016, e un bollino energetico composto da tre tagliandi da attaccare, rispettivamente, su ognuna delle tre copie del rapporto di controllo.

 

L’invio della dichiarazione, contenente gli elementi informativi dell’impianto termico con le annotazioni riguardanti il controllo e la manutenzione nonché i risultati delle verifiche di rendimento, in corso di validità, dovrà pervenire alla società competente.

La dichiarazione dovrà essere accompagnata dall’attestazione di avvenuto pagamento della tariffa prevista tramite bollettino CC o il pagamento del bollino energetico alla ditta privata.

Riassumendo, il proprietario della caldaia che esegue i controlli sui fumi di scarico, bollino blu caldaie, deve inviare una copia del modulo di rapporto di controllo tecnico, con allegata una copia della ricevuta di avvenuto pagamento, dovrà essere trattenuta e conservata dagli interessati e mostrata ai tecnici, nel caso di controllo, per evitare il pagamento dell’importo dell’ispezione.

 

Bollino blu caldaia 2020: costo e prezzi, quanto costa?

Quanto costa fare il bollino blu caldaia? Per eseguire l’intervento di revisione sul funzionamento della caldaia e analisi dei fumi, il costo varia a seconda del Comune, ovvero in base al fatto che la Giunta abbia previsto o meno dei bonus fiscali e quindi delle agevolazioni bollino blu caldaie.

 

 

Generalmente, il costo bollino blu caldaia, si aggira dalle 160 euro alle 200 euro, complessive di manutenzione ordinaria e controllo emissione fumi:

 

Costo bollino blu caldaia, revisione e manutenzione prezzo minimo prezzo massimo
Bollino blu caldaia da 30 euro fino a 70-80 euro
Revisione caldaia da 70 euro fino a 80 euro
Intervento mautenzione ordinaria + bollino blu + controllo emissioni fumi da 100 euro fino a 120 euro
intervento manutenzione straordinaria + controllo emissioni fumi da 50 euro per la sola chiamata fino a …… euro, dipende dal guasto

 

A chi rivolgersi per il rinnovo del bollino?

A chi rivolgersi per il bollino blu caldaia? A tecnici specializzati, ovvero, autorizzati dal Comune ad effettuare i controlli dello scarico fumi e gli interventi di manutenzione obbligatoria della caldaia.

 

I tecnici, pertanto a seguito della verifica, devono rilasciare all’utente la documentazione obbligatoria che attesta il corretto funzionamento dell’impianto termico a caldaia del bollino blu da apporre sul libretto di manutenzione.

 

 

Per informazioni sul nuovo obbligo libretto impianti: bollino climatizzatori e condizionamento.

 

Quando fare rinnovo bollino blu e la revisione della caldaia?

Come e quando fare il bollino blu caldaia e chi è obbligato? Il rinnovo bollino blu caldaia è un obbligo per tutti i proprietari di caldaie che hanno provveduto ad installare l’impianto nell’immobile o nel locale per la produzione di riscaldamento, acqua calda e uso cucina.

 

A tal proposito, il responsabile della caldaia condominiale, secondo la legge, è anche colui che usufruisce dell’impianto di riscaldamento con caldaia centralizzata e pertanto essendo il responsabile sia del proprio impianto che della corrispettiva manutenzione ordinaria, è obbligato a rispettare le scadenze di rinnovo bollino blu ed è tenuto a contribuire al costo della manutenzione/revisione. 

 

Nel caso in cui l’immobile o il locale, venga invece dato in affitto o comunque risulti occupato, il responsabile dell’impianto è l’occupante anche senza titolo.

 

Il responsabile dell’impianto, dopo aver provveduto all’installazione di una nuova caldaia, deve: 

 
  • Conservare il certificato di conformità dell’impianto;
  • Conservare il libretto impianto della nuova caldaia;
  • Far eseguire il bollino blu caldaia prima accensione con la prova di efficienza energetica, si ricorda che è obbligatorio far eseguire il bollino blu caldaia nuova dopo 4 anni dall’installazione.
  • Eseguire periodicamente il bollino blu caldaie, da parte di una ditta abilitata ai sensi dell’Art.3 del DM 37/2008 che deve rilasciare copia della dichiarazione di avvenuta manutenzione dell’impianto termico, cd. “rapporto di  controllo tecnico” modello G o F, controfirmata per presa visione dal responsabile dell’impianto.

 

Bollino blu caldaia Roma multa

Il bollino blu caldaia nella città di Roma: dopo diversi anni nella città di Roma Capitale riprendono i controlli sulle caldaie.

I controlli erano bloccati, infatti, perché non venivano erogati i bollini, ora invece la situazione si è sbloccata.

 

Bollino blu caldaia Roma i controlli riprendononel Comune di Roma Capitale, l’erogazione dei bollini blu caldaia è stato riattivato, per cui già dallo scorso novembre sono stati ripresi controlli presso le abitazioni.

 

 

I controlli di avvenuta manutenzione ordinaria periodica e i controlli di efficienza energetica, ovvero, se è stata rispettata la scadenza bollino blu caldaia, procedere alle ispezioni presso le utenze domestiche e non.

  • Controllo caldaia Roma Gratuita: nel caso in cui sarà pervenuto il Rapporto di controllo tecnico di cui agli allegati “F” o “G” corredato di bollino o versamento (impianti autocertificati).
  • Assistenza caldaia Roma a pagamento: nel caso di impianti per i quali non sia pervenuto con la dovuta regolarità (almeno ogni 2 anni per impianti di potenza ≥ 35 kW o almeno ogni 4 anni per impianti di potenza < 35 kW) l’autodichiarazione del responsabile dell’impianto termico. In caso di mancato invio autocertificazione bollino blu caldaie e sugli impianti con anomalie non regolarizzate entro 30 gg. dalla prima ispezione: € 84,24 + corrispettivo previsto per l’autocertificazione come da Tabella “Tariffe Ispezioni”. 
  • Rimborso previsto mancata ispezione: assenza o rifiuto € 24,78 per impianti di potenza inferiore a 35 kW ed € 49,56 per impianti di potenza superiore o uguale a 35 kW. 
  • I controlli sulle caldaie sono obbligatori nel Comune di Roma e prevedono per il responsabile dell’impianto che non provveda ad effettuare i controlli di efficienza energetica e la manutenzione ordinaria, bollino blu caldaia multa da un minimo di 500,00 euro fino ad un massimo di 3.000,00 euro. Altresì è prevista la stessa sanzione, per il responsabile dell’impianto che non provveda a fornire tutta la documentazione relativa alla caldaia, sia perché non è in possesso o perché non voglia mostrarla ai tecnici in caso di ispezione.
 

Per i bollini blu caldaia Roma novità

Il Comune di Roma Capitale ha incaricato il Concessionario Organismo Ispezioni Impianti Termici, di accertare l’effettivo stato di esercizio e manutenzione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici presenti nel Territorio Comunale, pertanto dal 1 novembre 2018 è partita la campagna di controllo.

 

Lo specifico Rapporto di controllo di efficienza energetica, completo del relativo BOLLINO BLU, viene inviato all’Organismo incaricato esclusivamente dal manutentore che ha effettuato il controllo, e non il cittadino/utente il quale invece manterrà solo copia del rapporto che gli sarà rilasciata dal manutentore stesso (art. 8, comma 5 del D.P.R. 74/2013).

 

La sede dell’Organismo Ispezioni Impianti Termici è sita in via Valadier, 36.

Tel. 06.52728855

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Prezzi Manutenzioni Caldaie

  • Bollino e Controllo Fumi da €.70,00
  • Manutenzione Annuale Obbligatoria €.70,00
  • Lavaggio Caldaia per disincrostazione calcare €.150,00
  • OFFERTA BOLLINO BLU + LAVAGGIO CHIMICO CALDAIA €.150,00

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CONTROLLO PERIODICO CALDAIE A ROMA (BOLLINO BLU)

Il Bollino Blu alla Caldaia

Tutti i nostri tecnici sono autorizzati ad eseguire il controllo periodico delle caldaie a Roma e provincia, il cosiddetto “Bollino Blu Caldaia”.

A differenza di altre ditte di Roma, oltre ai normali controlli sulla caldaia previsti dal “Bollino Blu” nel comune di Roma (controllo fumi, pressione gas e controllo del bruciatore della caldaia), effettuiamo allo stesso prezzo anche il check-up completo delle caldaie con conseguente rilascio del bollino, dell’allegato G e, se sprovvisti, del libretto d’impianto.

vantaggi sono molteplici: avere una caldaia sempre efficiente ed in ottimo stato, prevenire rotture di parti della caldaia costose ed infine la nostra e la vostra tranquillità di avervi lasciato in casa una caldaia sicura.

NOVITÀ: Dal 15 Ottobre 2014 il vecchio libretto d’impianto non è piú valido. Si deve provvedere a munirsi del NUOVO LIBRETTO D’IMPIANTO UNIFICATO che prevede controlli su tutti gli impianti di climatizzazione (invernale ed estiva) presenti in casa (caldaie, condizionatori, climatizzatori, caldaie a biomassa, impianti fotovoltaici, ecc…). Per maggiori info visitate “TUTTE LE INFORMAZIONI SUL NUOVO LIBRETTO D’IMPIANTO UNIFICATO” dove potrete anche scaricare il nuovo libretto d’impianto.


 

Cos’e’ il Bollino Blu per la caldaia a gas?

Il Bollino Blu per la caldaia a gas è una certificazione rilasciata da personale tecnico specializzato e riconosciuto come tale dal Comune. La Certificazione ed il rilascio del bollino si ottiene dopo una attenta analisi del corretto funzionamento della caldaia: fumi di scarico, pressione, bruciatore, ecc… per verificare ed eventualmente eliminare la presenza di sostanze nocive ed inquinanti nei fumi di scarico della caldaia.


Ogni quanto tempo si fa il Bollino Blu Caldaia a Roma?

Ogni quanto si fa il bollino blu alla caldaia? Innanzi tutto va chiarito che l’intervento per il controllo periodico della caldaia, detto anche Bollino Blu a Roma e Bollino Verde in Provincia di Roma, va richiesto dal cittadino attraverso la chiamata ad un centro specializzato come tecnicocaldaiaroma.it.
Il rinnovo del bollino alla caldaia va fatto ogni 4 anni se la caldaia è dislocata all’esterno, se è a camera stagna ed ha meno di 8 anni. Va invece fatto ogni 2 anni per caldaie piú vecchie di 8 anni o per caldaie installate all’interno delle abitazioni.
Per i condomini e gli uffici con riscaldamento centralizzato il bollino caldaia va fatto ogni anno.
Una menzione a parte va fatta per le caldaie con potenza superiore ai 100 Kw. Per queste il bollino va fatto ogni anno.

Ricapitolando, il bollino blu alla caldaia si fa:

  • – Bollino blu caldaia nuova: dopo 4 anni dalla prima accensione
  • – Bollino blu caldaia scadenza – rinnovo ogni 4 anni: se la caldaia si trova all’esterno o è a stagna ed ha meno di 8 anni, sempre se la potenza è inferiore a 35 kw
  • – Bollino blu caldaia scadenza – rinnovo ogni 2 anni: per le caldaie piú vecchie di 8 anni o se installate all’interno dell’abitazione in cui si vive
  • – Bollino blu caldaia scadenza – revisione annuale: per gli impianti centralizzati dei condomini, caldaie non alimentate a gas, caldaie alimentate a combustibile solido o liquido, compresi legna, pellet, gpl e il gasolio

Costo Manutenzione e Bollino Blu Caldaia

La differenza tra il fare il bollino blu alla caldaia e il fare la manutenzione annuale ordinaria è spiegata alla pagina revisione annuale caldaia. Riassumendo qui brevemente, il bollino blu prevede il rilascio del rapporto energetico e il pagamento di un bollettino di € 5,60 per le caldaie presenti a Roma e poco meno di 10 euro per quelle in provincia.

Il bollino blu per le caldaie a gas o termiche è una certificazione rilasciata da tecnici caldaie riconosciuti dal Comune di Roma. Essi eseguono sulla caldaia le analisi dei fumi, l’efficienza energetica e ne verificano il corretto funzionamento. Il Bollino Blu Caldaia Roma Capitalepuò essere rilasciato soltanto da questi tecnici abilitati. I nostri tecnici sono abilitati per tutti i marchi ed i tipi di caldaia. Alla fine del controllo, il nostro tecnico vi fornirà gli estremi per effettuare il pagamento previsto per legge che ammonta ad €5,60 per le normali caldaie domestiche. Una volta pagato il bollettino, questo deve essere inviato via fax al numero che indicheremo e poi conservato insieme alla documentazione.

Generalmente a Roma, il costo bollino blu caldaia, si aggira dalle 160 euro alle 200 euro, complessive di manutenzione ordinaria e controllo emissione fumi, così suddivise:

  • – Revisione caldaia: 70 – 80 euro
  • – Costo intervento Manutenzione ordinaria + Controllo emissione fumi: 100 – 120 euro
  • – Costo totale: circa 200 euro circa

Il gruppo “Tecnico Caldaia Roma” offre il bollino blu ad €. 70,00. In caso di caldaie guaste, dopo la riparazione il bollino lo facciamo gratuitamente.

E la manutenzione ordinaria annuale alla caldaia?

I controlli annuali ordinari alle caldaie sono anch’essi obbligatori. Durante il controllo annuale alla caldaia però non viene fatta l’analisi dei fumi e non viene rilasciato il bollino blu. Inoltre non deve essere pagato il bollettino postale.

 

NUOVA NORMATIVA BOLLINO BLU CALDAIE ROMA CAPITALE

Visti i benefici ed il basso costo, noi diremmo che l’operazione della pulizia annuale caldaia dovrebbe essere un’operazione da fare ogni anno, indipendentemente dall’obbligatorietà.

La normativa in vigore che regolamenta la manutenzione delle caldaie è il Decreto del presidente della Repubblica n.74 del 2013, diventato attuativo dal 12 luglio 2013. In questo decreto si conferma l’obbligatorietà del controllo degli impianti termici e ne stabilisce anche la periodicità.

Il Decreto stabilisce che, per quanto riguarda l’obbligo della manutenzione annuale della caldaia, bisogna attenersi a quanto prescritto sul libretto di uso e manutenzione della caldaia. Se sul libretto della vostra caldaia c’è scritto che la manutenzione ordinaria deve essere fatta ogni 2 anni, dovete attenervi a questa regola.

In mancanza di libretto di uso e manutenzione dovete attenervi al piano di manutenzione che il vostro tecnico di fiducia vi consegna (da allegare al nuovo libretto d’impianto).

In mancanza di un piano di manutenzione dovete invece attenervi alle norme UNI CEI (che di solito stabilisce di effettuare la manutenzione una volta l’anno o, nelle caldaie ad alta efficienza, anche una volta ogni due anni).

Quindi, normative alla mano, troviamo anche il fatto che la Regione Lazio ha recepito le nuove normative in materia e questo è confermato dal banner che campeggia sul sito dell’azienda incaricata dei controlli, che riproponiamo di seguito.

  • 1. La manutenzione (o pulizia) caldaia annuale è diventata obbligatoria
  • 2. Il DPR 74/2013 stabilisce di fare la manutenzione ad intervalli di tempo stabiliti nel libretto di uso e manutenzione della caldaia
  • 3. Lo stresso Decreto stabilisce che in mancanza del libretto di uso e manutenzione della caldaia ci si debba attenere alla periodicità stabilita dal tecnico nel piano di manutenzione che vi consegna
  • 4. In mancanza del piano di manutenzione e del libretto di uso e manutenzione ci si deve attenere a quanto prescritto dalle norme UNI CEI per le caldaie

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Obbligo Analisi e Verifica Fumi

Per quanto riguarda invece l’analisi e la revisione dei fumi di combustione ovvero i controlli dell’efficienza energetica della caldaia (bollino blu e bollino verde), questi sono obbligatori per legge secondo la seguente tabella:

  • Impianti limentati a combustibile liquido o : Tra 10 e 100 kW = Ogni 2 anni | Maggiori di 100 kW = Ogni anno
  • Impianti alimentati a gas, metano o gpl: Tra 10 e 100 kW = Ogni 4 anni | Maggiore di 100 kW = Ogni 2 anni

 


Multe ed Ispezioni

Chi non provveda ad effettuare i controlli di efficienza energetica, la manutenzione annuale ordinaria ed il bollino blu, rischia sanzioni che vanno da 500 a 3000 euro in caso di ispezione. Il comune avvisa anticipatamente del controllo con una lettera ove indica la data in cui invierà il suo tecnico ispettore .

Se avete ricevuto la lettera e non avete effettuato i controlli alla caldaia previsti per legge, chiamateci pure per regolarizzare il tutto ed evitare la multa.

Tutto quello che c’è da sapere sul Bollino Blu a Roma

Il Bollino Blu Caldaia a Roma è obbligatorio?

Si, effettuare il bollino blu alle caldaie a Roma è obbligatorio per tutti i proprietari che abbiano installato l’impianto termico al fine di produrre acqua calda, riscaldamento o per cucinare. Lo ha stabilito il decreto legge 192 del 2005.

Che differenza c’è tra la manutenzione periodica e il bollino blu?

Fare il bollino caldaia non equivale a fare una manutenzione periodica. Il fatto che l’intervallo di tempo tra un bollino e l’altro vada dai 2 ai 4 anni, non può garantire il corretto funzionamento della stessa durante questo intervallo di tempo. La manutenzione periodica della caldaia permette invece di scoprire sul nascere se ci sono malfunzionamenti in corso e di risolvere l’eventuale problema con un costo relativamente basso prima che si manifesti il blocco, o peggio, la rottura della caldaia.

Bisogna fare il bollino ad una caldaia nuova?

Di solito il primo bollino per una caldaia nuova viene chiamato “prima accensione caldaia”. Si tratta di un vero e proprio controllo generale con collaudo della nuova caldaia al termine del quale viene rilasciato il bollino blu, insieme al certificato di conformità ed al libretto delle manutenzioni. Dopodiché il bollino per la caldaia nuova va fatto dopo 4 anni dall’avvenuta installazione.

Bollino Blu o Bollino Verde?

Il primo viene rilasciato dai nostri tecnici specializzati dopo il controllo su caldaie nel comune di Roma, mentre il secondo è rilasciato a seguito del controllo periodico su caldaie nei comuni della provincia di Roma con una popolazione massima di 40000 abitanti.

Quanto costa fare il Bollino alla Caldaia a Roma?

Il prezzo varia a seconda delle tariffe vigenti nei singoli comuni e circoscrizioni. Può variare tra le 100 e le 200 euro se si fanno la manutenzione ordinaria, il controllo dei fumi ed il controllo periodico (bollino).
Noi proponiamo un Bollno Blu caldaia a Roma, con un controllo completo, rilascio certificazione energetica e all’occorrenza del Libretto d’impianto ad 70 Euro.

Sono previste sanzioni se non si fa il bollino alla caldaia a Roma?

Purtroppo si. Il proprietario di una caldaia dislocata sul territorio del comune di Roma o provincia che non provveda ad effettuare i controlli periodici, che non abbia il libretto d’impianto o che non lo abbia aggiornato con le regolari manutenzioni previste, può andare incontro ad una multa che va da un minimo di 500 euro ad un massimo di 3000.

Bollino Caldaia

70.00

9.7

Rapidità

9.0/10

Efficienza

10.0/10

Cortesia

10.0/10

Pros

  • Rapidità
  • Cortesia
  • Efficienza

Cons

  • Prendere Appuntamento

Sant’ Eugenio di Milano

 

Sant’ Eugenio di Milano


Sant' Eugenio di Milano

Nome: Sant’ Eugenio di Milano
Titolo: Vescovo
Nascita: VIII Secolo, Milano
Morte: VIII Secolo, Milano
Ricorrenza: 30 dicembre
Tipologia: Commemorazione

Non si hanno notizie certe su di lui, da Landolfo Seniore sappiamo che si trattava di un vescovo venuto in Italia al seguito di Carlo Magno, di cui era anche padre spirituale.

A lui venne attribuito il merito di aver difeso, durante un concilio a Roma, il Rito ambrosiano, contro i tentativi di abolirlo fatti da papa Adriano I e dallo stesso Carlo Magno. Per dirimere la questione i padri riuniti in concilio decisero di posare sull’altare della basilica di San Pietro i due messali romano e ambrosiano, dopo le porte della basilica furono chiuse e sorvegliate, e tutti pregarono e digiunarono per tre giorni. Quando furono riaperte le porte della basilica, i due messali erano ancora chiusi, ma miracolosamente si spalancarono tutti e due, ciò fu interpretato come un segno del Cielo che ambedue i riti avevano pari dignità.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Milano sant’Eugènio, Vescovo e Confessore.

Regione Lazio

 

PROGETTO IO NON ODIO: STORIA DI NILDE

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18/12/2020 – Il 18 dicembre 2020 ha avuto luogo il secondo appuntamento di “IO NON ODIO”, il progetto speciale rivolto alle ragazze e ai ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado promosso dalla Regione Lazio – Assessorato al Turismo e Pari Opportunità con l’Assessorato al Lavoro e nuovi diritti, Formazione, Scuola e Diritto allo Studio universitario – per la prevenzione della violenza di genere e per il contrasto degli stereotipi.

L’appuntamento è stato dedicato alla figura di Nilde Iotti, madre costituente e prima donna nella storia dell’Italia repubblicana a ricoprire la carica di Presidente della Camera dei Deputati.

“Andiamo avanti nel nostro cammino contro l’odio – dichiara l’Assessora regionale alle Pari Opportunità e Turismo, Giovanna Pugliese – Una bellissima mattinata quella di oggi, dedicata alla straordinaria figura di Nilde Iotti. Ringrazio le Presidenti Livia Turco e Marisa Malagoli Togliatti per il loro contributo e Lunetta Savino per l’appassionata lettura di quello che fu il primo discorso d’insediamento nell’aula di Montecitorio. C’è molto da imparare dalla vita di una donna come Nilde Iotti. Lo dico soprattutto alle ragazze e ai ragazzi delle nostre scuole che oggi più che mai hanno bisogno di modelli a cui ispirarsi. Lo studio, la passione politica, il rispetto delle Istituzioni ed il rifiuto dell’odio come elemento di valutazione dell’altro”, conclude Giovanna Pugliese, intervenuta online all’appuntamento.

Il progetto ‘IO NON ODIO’, giunto alla sua seconda edizione, prevede percorsi di condivisione culturale per le scuole attraverso diverse attività da declinare nell’ambito della programmazione scolastica per approfondire insieme alle studentesse e agli studenti il tema dell’odio nelle sue diverse sfaccettature. 30 scuole hanno già dato la loro adesione. Sono oltre 3.000 gli studenti coinvolti.

Il progetto “Io non odio” ha ricevuto l’adesione da parte della Federazione Nazionale Stampa Italiana e di Articolo 21.

Santi Innocenti

 

Santi Innocenti


Santi Innocenti

autore Pieter Paul Rubens anno 1618 titolo S. Vergine col Bambino circondata dalla corona dei SS. Innocenti
Nome: Santi Innocenti
Titolo: Martiri
Ricorrenza: 28 dicembre
Tipologia: Festa
Protettore di: bambini

I Santi Innocenti sono quei bambini che furono trucidati in Betlemme e nei dintorni, quando il crudele Erode volle mettere a morte Gesù Cristo. Essi, non con la confessione della voce, ma con l’effusione del loro sangue divennero le prime vittime della fede, le primizie dei Martiri che la terra inviò al cielo dopo la nascita del Salvatore.

Ed ecco quello che racconta il Vangelo riguardo alla strage degli Innocenti.

Adorazione dei Magi

autore Girolamo da Santacroce anno sec. XVI titolo Adorazione dei Magi

Nato Gesù in Betlemme di Giuda al tempo del re Erode, ecco arrivare a Gerusalemme dei Magi dall’Oriente, e domandare: « Dov’è nato il re dei Giudei? Vedemmo la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo ». Udito questo, Erode, uomo sospettoso e crudele, rimase turbato e pensò subito di togliere dal mondo questo nuovo re.

Non avendo capito le Sacre Scritture, temeva che Gesù, sovrano del cielo e della terra, venuto al mondo per stabilire un regno spirituale nel cuore degli uomini, lo privasse di quel misero regno temporale ch’egli possedeva.

Per attuare il suo perverso disegno finse di voler anch’egli riconoscere e adorare questo nuovo re, e inviando i Magi a Betlemme, disse loro: « Informatevi diligentemente su questo bambino, e quando l’avrete trovato fatemelo sapere, acciocché venga io pure ad adorarlo ».

Ma Iddio dissipò lo scellerato progetto di questo principe, facendo in modo che i Magi ritornassero nei loro paesi passando per altra via.

Sogno di San Giuseppe

autore Daniele Crespi anno 1620 titolo Sogno di San Giuseppe

Intanto Erode, vedendosi burlato dai Magi, montò sulle furie, e pieno di rabbia prese la barbara risoluzione di fare uccidere tutti i bambini inferiori alla età di due anni nati in Betlemme e nei luoghi circonvicini, credendo di raggiungere così anche il nato re dei Giudei che egli temeva. Ma questo bambino riuscì a scampare dalle mani dei crudeli, poiché un Angelo aveva detto in sogno a Giuseppe: « Levati, prendi il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, perché Erode lo cerca per farlo morire ».

Strage degli innocenti

autore Guido Reni anno 1611 titolo Strage degli innocenti

Pertanto Erode inviò dei soldati a Betlemme che, strapparono dal seno delle loro madri quanti bambini trovarono e li uccisero tutti senza risparmiare alcuno. Allora s’adempì ciò che era stato detto per bocca del profeta Geremia: « Un grido si è udito in Rama di gran pianto e lamento: Rachele che piange i figli suoi. e non vuol essere consolata perché non sono più ». Queste parole profetiche rappresentano le amare lacrime che le madri sparsero su quei teneri figliuoletti scannati dalla barbarie di un empio.

Ma se piangevano le madri nel vedersi barbaramente trucidati davanti agli occhi i loro bambini, giubilò il cielo che si vide arricchito di innocenti vittime. Si rallegrarono infine gli Innocenti medesimi poiché si videro liberati dai pericoli del secolo e adorni della preziosa stola del martirio che avevano conseguito per i meriti di Gesù Cristo, in odio del quale erano stati fatti morire. La Chiesa li onora col bel titolo di « fiori dei Martiri », per la loro tenera età e per la loro innocenza.

PRATICA. Rispettiamo sempre l’innocenza dei piccoli e non commettiamo nulla che possa offuscarla.

PREGHIERA. Dio, la cui gloria oggi i Martiri Innocenti hanno conseguito non parlando, ma morendo, mortifica in noi tutti i mali e i vizi, affinchè anche la nostra vita confessi nei costumi quella fede che la nostra lingua esalta.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Betlèmme di Giuda il natale dei santi Innocenti Martiri, i quali furono per Cristo uccisi dal Re Eróde.