Archivi giornalieri: 2 dicembre 2020

Decreto Ristori quater, novità in tema di lavoro e welfare

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Decreto Ristori quater, novità in tema di lavoro e welfare

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto-Legge 157/2020 (cd. Decreto Ristori quater). Ecco le novità in tema di lavoro e welfare.
 

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale Decreto Ristori quater, sono molte le misure rivolte a famiglie e lavoratori per fronteggiare le conseguenze economiche nei settori più colpiti dall’emergenza. Dopo l’ok da parte di Palazzo Chigi il Decreto-Legge 157/2020 è giunto in Gazzetta Ufficiale n. 297 il 30 novembre 2020 con entrata in vigore immediata.

Lo stanziamento aggiuntivo di risorse, conseguenti al nuovo scostamento di bilancio, è di 8 miliardi di euro. Molte le novità, come anticipato, in tema di lavoro e welfare: dall’indennità di 1.000 euro per gli stagionali del turismo, terme e spettacolo all’una tantum di 800 euro per i lavoratori del settore dello sport, dalla proroga del reddito di emergenza ai bonus spesa per le famiglie. Introdotte anche semplificazioni per il lavoro agile o smart working e congedo covid.

Ma andiamo con ordine e vediamo in dettaglio le principali novità previste dal quarto Decreto Ristori.

Decreto Ristori quater: nuova indennità di 1000 euro per stagionali del turismo

All’art. 9 del Dl 157/2020 è stata introdotta una nuova indennità una tantum di 1.000 euro erogabile a:

  • stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e dello spettacolo,
  • iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo in possesso di determinati requisiti,
  • stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali, che hanno cessato il rapporto di lavoro involontariamente,
  • intermittenti,
  • incaricati di vendite a domicilio.

A tal fine è necessario aver:

  • cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 30 novembre 2020;
  • svolto la prestazione lavorativa per almeno 30 giornate nel medesimo periodo, non titolari di pensione, né di rapporto di lavoro dipendente, né di NASPI.

Indennità per i lavoratori dello sport

Per il mese di dicembre è erogata da Sport e Salute Spa, un’indennità di 800 euro per i lavoratori del settore sportivo, titolari di rapporti di collaborazione con:

  • il Coni,
  • il Comitato Italiano Paraolimpico,
  • le Federazioni Sportive Nazionali,
  • le Discipline Sportive Associate,
  • gli Enti di Promozione Sportiva,
  • le Società e Associazioni sportive dilettantistiche, riconosciuti dal Coni e dal Comitato Paraolimpico.

Risorse per il lavoro agile e congedo covid

Con questo nuovo Decreto Ristori sono stanziati 45,5 milioni di euro per estendere le modalità con cui i genitori lavoratori dipendenti possono accedere al lavoro agile o al congedo straordinario retribuito al 50%.

Inoltre, nelle regioni rosse, viene concesso un bonus di 1.000 euro per l’acquisto di servizi di baby-sitting, da utilizzare per prestazioni effettuate nel periodo di sospensione dell’attività didattica a scuola (solo per i lavoratori autonomi).

Proroga Reddito di emergenza

Per i soggetti non coperti da cassa integrazione o da eventuali integrazioni a sostegno del reddito, il legislatore ha prorogato per i mesi di novembre e dicembre due nuove tranche del Reddito di emergenza. Si ricorda, al riguardo, che il REM è un’agevolazione economica a partire da 400 euro, che può arrivare anche fino 840 euro.

La proroga si rivolge a tutti coloro che ne avevano già diritto e per chi nel mese di settembre ha avuto un valore del reddito familiare inferiore al beneficio stesso.

Decreto Ristori quater, altre misure economiche

Il decreto Ristori quater contiene numerose altre misure in tema economico, le principali in materia fiscale le abbiamo riepilogate in un altro articolo.

Leggi anche: Decreto Ristori quater in Gazzetta Ufficiale: le principali misure fiscali

Di seguito invece altri importanti interventi previsti nel Decreto-Legge.

Cancellazione seconda rata Imu

Stop alla seconda rata Imu. La cancellazione riguarda le categorie interessate dalle misure di contrasto all’emergenza Covid previste dal Dpcm del 25 ottobre 2020, e quelle destinatarie dei nuovi contributi a fondo perduto.

Si rammenta che lo stop concerne la seconda rata dell’Imu per gli immobili e le pertinenze in cui svolgono le proprie attività, a condizione che il proprietario sia gestore delle attività esercitate negli immobili in questione.

Con il Decreto Ristori-quater vengono esonerati anche i soggetti passivi d’imposta.

Tamponi rapidi e medici base

Il Decreto Ristori quater prevede anche la somministrazione di 2 milioni di tamponi antigenici rapidi nei mesi di novembre e dicembre 2020.

Viene inoltre previsto l’arruolamento a tempo determinato di 100 fra medici e infermieri militari e la conferma fino al 31 dicembre di 300 fra medici e infermieri a potenziamento dell’INAIL.

Solidarietà alimentare del Comune

Infine è previsto anche un fondo da 400 milioni di euro da dividere tra i comuni delle regioni a statuto ordinario, per l’adozione di misure urgenti di solidarietà alimentare.

Decreto Ristori Quater – DECRETO-LEGGE 30 novembre 2020, n. 157

Di seguito il testo completo del Decreto Ristori Quater – DECRETO-LEGGE 157 del 30 novembre 2020 pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 30 novembre 2020.

La Legge di Bilancio 2021

Pensioni 2021: novità Ape sociale, opzione donna, part-time verticale e caregiver

La Legge di Bilancio 2021 sta continuando il suo iter legislativo in Parlamento. Importanti novità sul fronte pensioni. Le misure previste.
 

Pensioni 2021: novità in arrivo con la prossima Legge di Bilancio; nonostante le attenzioni della maggioranza è concentrata sul contrasto della pandemia da Coronavirus, il Governo continua i lavori sulla prossima Manovra. Il Disegno di Legge di Bilancio, che sta proseguendo il suo iter in Parlamento, tra le tante misure in ambito fiscale e lavoro contiene anche alcune novità sul fronte pensioni. Infatti, il testo varato dal Governo contiene un vero e proprio pacchetto pensioni che verrà via via perfezionato e integrato. Ad oggi sono presenti misure come, ad esempio, la proroga dell’Ape sociale e dell’opzione donna, che permettono ad alcuni lavoratori di pensionarsi in via alternativa alla pensione ordinaria (pensione di vecchiaia o pensione anticipata).

Novità anche sul calcolo dei requisiti di anzianità ai fini pensionistici nel part time verticale ciclico e per i caregivers. Ma andiamo in ordine e vediamo quali sono le novità inserite dal Governo durante l’iter legislativo della Manovra 2021.

Pensioni 2021: ape sociale

L’art. 61 della bozza della Legge di Bilancio 2021 contiene la proroga dell’Ape sociale fino al 31 dicembre 2021. Si ricorda, al riguardo, che misura sarebbe terminata a fine anno. Dunque, grazie al differimento dei termini si ha a disposizione un altro anno in più.

Rispetto alla versione originaria del testo, il Governo ha eliminato la norma contenuta nelle prime bozze con la quale, già nel 2021, la platea dei beneficiari dell’Ape avrebbe compreso una nuova categoria di disoccupati.

Si pensava che la Manovra Finanziaria 2021 avrebbe però esteso anche ai disoccupati senza NASpI la possibilità di accedere all’Ape Sociale. Tuttavia, sono cambiate le carte sul tavolo e, ad oggi, possono accedere all’Ape solamente i disoccupati che da almeno tre mesi hanno smesso di percepire la NASpI.

Si ricorda, che l’anticipo pensionistico sociale può essere richiesto a condizione di aver raggiunto 63 anni di età. Inoltre, il richiedente deve:

  • aver maturato entro il 31 dicembre 2020 almeno 30 anni (o 36 anni di contributi per i lavori gravosi), a seconda della categoria di appartenenza, con un massimo di 2 anni di sconto per le donne;
  • aver cessato l’attività lavorativa;
  • essere residenti in Italia;
  • essere privo di una pensione diretta in Italia o all’estero;
  • maturare una pensione di vecchiaia di importo non inferiore a 1,4 volte l’importo della pensione minima dell’INPS (718,20 euro circa).

L’Ape sociale è riservato esclusivamente ai lavoratori che versano in condizione di difficoltà, ed in particolare a quattro profili di tutela:

  • disoccupati;
  • invalidi (superiore o uguale al 74%);
  • caregivers;
  • addetti a mansioni cd. gravose (contenuti nel Decreto 18 aprile 2018).

Proroga opzione donna 2021

La Legge di Bilancio 2021 all’art. 60 prevede di estendere la possibilità di pensionarsi con l’opzione donna anche per il 2021. Si tratta di un metodo di pensionamento, riservato unicamente alle quote rosa, che consente alle lavoratrici – sia autonome che subordinate – di andare in pensione in maniera anticipata rispetto ai trattamenti previdenziali ordinari, ossia la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata.

L’opzione donna, invece, è concessa al raggiungimento di:

  • almeno 35 anni di contributi;
  • 58 anni per le lavoratrici dipendenti (59 per le lavoratrici autonome);

entro il 31 dicembre 2020.

Si ricorda, però, che la decorrenza della pensione è soggetta alla finestra mobile. Tale meccanismo prevede l’erogazione del primo assegno pensionistico dopo:

  • 12 mesi dalla maturazione dei predetti requisiti per le dipendenti;
  • 18 mesi per le autonome.

Anzianità contributiva nel part time verticale ciclico

Altra modifica concerne il calcolo dei requisiti di anzianità ai fini pensionistici nel part time verticale ciclico. Sul punto, l’art. 62 stabilisce che il periodo prestato con contratto di lavoro a tempo parziale sia da considerare per intero utile ai fini dell’acquisizione del diritto alla pensione. Ciò nei limiti previsti dall’applicazione del minimale retributivo disciplinato all’art. 7, co. 1 del D.L. n. 463/1983.

In particolare, la norma dispone che il numero di settimane da assumere ai fini pensionistici si determina rapportando il totale della contribuzione annuale al minimale contributivo.

Si evidenzia, inoltre, che per i dipendenti pubblici è già previsto che ai fini dell’acquisizione del diritto alla pensione, gli anni di servizio ad orario ridotto sono da considerarsi utili per intero.

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Il Decreto Ristori ter

Buoni spesa per le famiglie, Dl Ristori ter: a chi spettano e come ottenerli

Il Decreto Ristori ter ha ampliato le risorse a disposizione dei comuni per la concessione dei buoni spesa per le famiglie. Ecco cosa sapere.
 

Tornano i buoni spesa per le famiglie in difficoltà economica, come disposto dal Decreto Ristori ter, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 23 novembre. Per far fronte a questa seconda ondata di contagi da Covid-19 il Governo ha stanziato delle risorse da inviare ai Comuni, a sostegno dei nuclei familiari in crisi a seguito della pandemia. Non si tratta di una novità, poiché siamo in presenza di una misura già pensata per far fronte alla prima fase di emergenza sanitaria.

I requisiti per accedere ai buoni spesa famiglia, volti all’acquisto di beni alimentari e di prima necessità (si pensi a prodotti farmaceutici o per l’igiene personale), restano invariati rispetto a quanto previsto nella scorsa primavera. Anche per ciò che concerne la procedura per ottenerli non dovrebbero esserci dei grossi cambiamenti. Saranno i Comuni, anche in questo caso, ad erogare  il buono spesa (fino a 500 euro).

Vediamo più nel dettaglio a chi spettano e a quali condizioni, quali siano le regole per l’erogazione dei buoni spesa dei comuni per le famiglie e se vi saranno dei criteri di priorità nell’assegnazione del bonus.

Buoni spesa per famiglie, cosa sono

Il bonus spesa per famiglie consiste in un fondo dell’ammontare di 400 milioni di euro che verrà distribuito ai Comuni. A fronte dell’effetto positivo riscontrato nella prima fase di pandemia, il Governo Conte ha rinnovato la misura con il Decreto Ristori ter (all’articolo 2 dedicato alle “Misure urgenti di solidarietà alimentare”).

Le risorse stanziate a favore dei Comuni saranno distribuite entro il termine di 7 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento e dovranno servire per erogare il buono spesa alle famiglie che presenteranno i necessari requisiti. La somma stanziata dal Governo viene suddivisa tra i vari Comuni in base al numero di abitanti o all’indice di povertà degli stessi.

I buoni spesa sono utilizzabili unicamente per acquistare generi alimentari o prodotti di prima necessità presso esercizi commerciali il cui elenco verrà pubblicato dal singolo Comune sul proprio sito. Non si potrà effettuare l’acquisto presso negozio o centro non specificatamente individuato. L’ente territoriale, in alternativa al buono spesa, potrà decidere di consegnare direttamente la spesa al domicilio del beneficiario.

Buoni spesa famiglia, quali sono i requisiti

Sarà il Comune a definire i criteri di ammissione al bonus spesa per le famiglie tenendo conto di quanto riportato nella nota di indirizzo dell’ANCI (associazione nazionale dei Comuni Italiani) che richiama l’Ordinanza della Protezione civile n. 658 citata nel Decreto Ristori.

In base alla predetta Ordinanza la competenza per definire gli aventi diritto al bonus, così come le modalità di fruizione, è assegnata all’Ufficio dei servizi sociali di ciascun Comune.

Come si identifica la platea di beneficiari e il relativo contributo? L’obiettivo del Comune è, in generale, quello di soddisfare le necessità più urgenti ed essenziali. Gli elementi da prendere in considerazione per determinare l’accesso alla misura di sostegno sono:

  • la residenza presso il Comune;
  • il numero dei componenti il nucleo familiare e se ci sono figli;
  • il patrimonio immobiliare;
  • reddito dei componenti il nucleo familiare;
  • la presenza di occupazione;
  • il reddito Isee familiare.

I fondi a disposizione per questa misura sono consistenti (400 milioni); ma purtroppo non basteranno per tutti coloro che necessitino di un aiuto per la spesa alimentare.

Certamente e giustamente la priorità andrà a chi non riceve alcuna forma di sostegno pubblico al reddito; ad esempio non percepisce Reddito di Cittadinanza, Rem, Naspi o cassa integrazione guadagni.

Come ottenere i buoni spesa famiglie

Al fine di ottenere l’erogazione del bonus spesa per le famiglie si dovrà fare riferimento alle modalità stabilite dal Comune di residenza che predisporrà un modulo di autocertificazione del quale avvalersi per presentare la domanda.

Dopo l’assegnazione del buono e dei generi alimentari di primaria necessità il Comune provvederà ad appurare la veridicità di quanto dichiarato sul modulo.

L’erogazione avverrà fino ad esaurimento delle risorse messe a disposizione al Comune e la cifra varierà da 300 euro fino ad un massimo di 500 euro. L’importo si stabilisce tenendo conto del numero di componenti il nucleo familiare e per le famiglie di cinque o più persone si erogherà l’importo più elevato.