Archivi giornalieri: 14 dicembre 2020

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Spostamenti tra Comuni: quando è possibile e in quali territori

Con la divisione dell’Italia in tre zone di rischio (gialla, arancione e rossa), sono cambiate anche gli spostamenti tra Comuni. Ecco le novità
 

A seguito dell’introduzione del Dpcm del 3 novembre 2020, il governo ha suddiviso l’Italia – come noto – in ben tre aree di rischio. A ciascuna Regione è stato assegnato un colore, giallo, arancione o rosso, in relazione al rischio di contagio. Questo ha influito notevolmente sulla vita degli italiani, in quanto in alcuni casi non è possibile muoversi liberamente tra un Comune e l’altro. Inoltre, pare che il Governo voglia ammorbidire la situazione anche in quelle Regioni a forte rischi di contagio in quest’ultimo periodo dell’anno, in vista del Natale.

Ma andiamo in ordine e vediamo nello specifico quando è possibile e in quali territori è possibile spostarsi liberamente tra i Comuni.

Zona gialla, arancione e rossa: divisioni delle Regioni

Innanzitutto, occorre capire quali Regioni sono ricomprese nelle predette aree. Quindi, in base all’Ordinanza del Ministro della Salute del 4 dicembre 2020, sono ricomprese

  • nell’Area gialla: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Provincia autonoma di Trento, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria, Veneto;
  • nell’Area arancione: Basilicata, Calabria, Campania, Lombardia, Piemonte, Provincia Autonoma di Bolzano, Toscana, Valle d’Aosta, Abruzzo.area gialla: Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria, Veneto;
  • area arancione: Abruzzo, Campania, Provincia Autonoma di Bolzano, Toscana, Valle d’Aosta
    area rossa: nessuna Regione.

Divieto di spostamento tra Comuni: quando non vale?

Il menzionato Dpcm prevede, in taluni casi, delle deroghe ai divieti imposti dal 21 dicembre al 6 gennaio 2021. Quando? Principalmente sono tre i casi: rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.

Ma cosa s’intende nello specifico con questi tre termini?

In particolare, la residenza è definita giuridicamente come il luogo in cui la persona ha la dimora abituale. La residenza risulta dai registri anagrafici ed è quindi conoscibile in modo preciso e verificabile in ogni momento.

Il domicilio, diversamente, è definito giuridicamente come il luogo in cui una persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi. Chiaramente il domicilio può essere anche diverso dalla propria residenza.

L’abitazione, invece, non ha una precisa definizione tecnico-giuridica. Ai fini dell’applicazione del dpcm, dunque, l’abitazione va individuata come il luogo dove si abita di fatto, con una certa continuità e stabilità o con abituale periodicità e frequenza. Sono escluse le seconde case utilizzate per le vacanze.

Spostamenti nelle seconde case: è possibile?

In quali casi è possibile spostarsi nella seconda casa nel periodo dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021?

Premesso che dalle ore 22:00 alle ore 5:00 è vietato ogni spostamento, se non per motivi di lavoro, salute o necessità, le regole da seguire per recarsi nelle seconde case sono le seguenti:

  • in area gialla e arancione, se la seconda casa si trova nello stesso comune, ci si potrà sempre andare (negli orari già precisati);
  • esclusivamente in area gialla, se la seconda casa è nella stessa regione, ma in un diverso comune, ci si potrà andare per tutto il periodo (dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021). Fanno eccezione i giorni 25 e 26 dicembre 2020 e 1° gennaio 2021.

Si badi bene che gli spostamenti verso le seconde case in una regione diversa dalla propria sono consentiti soltanto entro il 20 dicembre e dopo il 7 gennaio. In ogni caso è necessario che il luogo di partenza e quello di destinazione si trovano entrambi in area gialla.

Pertanto, lo spostamento dalla seconda casa al luogo di lavoro, nel periodo tra il 21 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021, non può essere addotto come motivo giustificativo di un nuovo rientro nella seconda casa, in un’altra regione, nello stesso periodo.

Spostamenti per visita a parenti anziani: soltanto da area gialla a area gialla

È possibile fare visita ai propri genitori anziani che vivono in un’altra regione? Gli spostamenti per fare visita o per andare a vivere per qualche giorno con parenti o amici, inclusi i propri genitori, saranno possibili per tutti. Tuttavia è necessario che se ci si muove da un luogo in area gialla a un altro luogo in area gialla, esclusivamente fino al 20 dicembre 2020 e a partire dal 7 gennaio 2021.

Nel periodo dal 21 dicembre al 6 gennaio, questi spostamenti saranno consentiti, sempre esclusivamente tra luoghi in area gialla, solo se si ha la residenza o il domicilio o la propria abitazione nella regione/provincia autonoma di destinazione.

Nei giorni 25 e 26 dicembre e 1° gennaio sarà comunque possibile spostarsi solo all’interno del proprio comune.

Spostamento per assistenza: ammesso solo se non autosufficienti

Lo spostamento per dare assistenza a persone non autosufficienti sarà consentito anche dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021, anche tra comuni/regioni in aree diverse. Ciò vale soltanto qualora non sia possibile assicurare loro la necessaria assistenza tramite altri soggetti presenti nello stesso comune/regione.

Si ricorda, al riguardo, che non è possibile andare a trovare un parente che, pur essendo autosufficiente, vive da solo, per alleviare la sua solitudine durante le feste.

San Giovanni della Croce

 

San Giovanni della Croce


Nome: San Giovanni della Croce
Titolo: Sacerdote e dottore della Chiesa
Nascita: 1542, Fontiveros, Spagna
Morte: 14 dicembre 1591, Ubeda, Spagna
Ricorrenza: 14 dicembre
Tipologia: Memoria liturgica
Protettore di: mistici, poeti

Collaboratore di Santa Teresa d’Avila nella fondazione dei Carmelitani Scalzi, Dottore della Chiesa, Giovanni della Croce risulta sempre più un affascinante maestro: le sue parole e il suo messaggio sanno di mistero, del mistero di Dio.

Nacque a Fontiveros in Castiglia (Spagna) nel 1542, da una famiglia poverissima. Orfano molto presto del padre; una madre laboriosa e intraprendente per far fronte alla fame. Il piccolo Juan venne subito colpito dalla durezza della vita. Provato nel fisico, ma temprato nello spirito, si diede da fare come infermiere per mantenersi agli studi cui si sentì portato.

Emerse ben presto la sua voglia di Dio e di Assoluto. A 20 anni decise di entrare nel noviziato dei Carmelitani. Arrivò al Sacerdozio a 24 anni, ma si scoprì dentro una gran voglia di una vita rigorosamente consacrata nel silenzio e nella contemplazione, una voglia che neppure i brillanti studi teologici nella prestigiosa università di Salamanca riuscirono a sopire.

Ci pensò Santa Teresa ad offrirgli una soluzione, invitandolo a partecipare alla Riforma dell’Ordine Carmelitano. Maestro dei novizi, attirò tanti giovani che desideravano condurre una vita come lui. Nello spazio di pochi anni, pieni di fatiche apostoliche sulle strade assolate o ghiacciate di Spagna, accanto a profonde sofferenze, incredibili ed esaltanti esperienze mistiche.

La sua perfezione ascetica, la sua vita d’orazione, la sua elevatezza. di spirito e d’ingegno, l’esperienza mistica personale e la conoscenza dell’ampia esperienza mistica del Carmelo Riformato, la vasta dottrina, la profonda interiorità, e soprattutto la viva fiamma d’amore che lo vivificava e lo consumava fecero di lui non solo un grande santo, ma anche un grande maestro.

Scrisse poemi e trattati che sprigionavano la sua sapienza mistica, quella che non viene dai libri e dagli studi, ma che si “sa per amore”.

Morì a Ubeda il 14 dicembre 1591, a soli 49 anni, facendo sue, in un trasporto d’amore, le parole del Cantico dei cantici: “Rompi la tela ormai al dolce incontro!”.

APPROFONDIMENTO

Il suo linguaggio: poetico e pieno di immagini e simboli, il linguaggio della passione e dell’amore. Con spirito nuovo, da umanista rinascimentale, offre un valido aiuto per il cammino cristiano dell’uomo moderno. Il cammino che propone è necessario e il risultato possibile anche se può sembrare una cosa ardua

Giovanni della Croce invita alla rinuncia, che non è negazione di sé o abdicazione da sé, ma promozione del meglio di sé. L’opera di Giovanni della Croce, se non invita ad un approccio immediato, ridesta tuttavia sempre almeno curiosità e fascino. Sono molte le persone comunque che l’hanno preso sul serio, come Teresa di Gesù Bambino, Elisabetta della Trinità, Edith Stein…, e tanti altri, ci assicurano che l’itinerario proposto da Giovanni della Croce è accessibile. La sua spiritualità non sradica e non impone un programma fisso di vita. Pur rimanendo nei nostri quotidiani impegni, ci chiede di vivere nell’attenzione amorosa, un orientamento a Dio totale e rigorosamente esclusivo.

Il suo magistero orale e scritto, illumina tutto il percorso cui l’anima è chiamata per il raggiungimento del “Monte”, dei vertici della spiritualità ove si compie il mistero amoroso dell’unione con Dio.

La Chiesa ha riconosciuto il valore universale della dottrina ascetica e mistica di S. Giovanni della Croce procamandolo Dottore Mistico della Chiesa Universale.

Quel che è certo è che tutti i pensieri, tutti i detti di S. Giovanni della Croce sono proprio articoli che regolano il modo di camminare sulle orme di Cristo. Un codice della strada, sì, della vera strada: l’imitazione di Cristo, di Colui che è Egli stesso via. Ed è altrettanto certo che il passaggio obbligato è quello della Croce.

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di san Giovanni della Croce, sacerdote dell’Ordine dei Carmelitani e dottore della Chiesa, che, su invito di santa Teresa di Gesù, fu il primo tra i frati ad aggregarsi alla riforma dell’Ordine, da lui sostenuta tra innumerevoli fatiche, opere e aspre tribolazioni. Come attestano i suoi scritti, ascese attraverso la notte oscura dell’anima alla montagna di Dio, cercando una vita di interiore nascondimento in Cristo e lasciandosi ardere dalla fiamma dell’amore di Dio. A Ubeda in Spagna riposò, infine, nel Signore.