Archivio mensile:giugno 2021

PARLAMENTO ITALIANO

Ultimi Decreti-Legge esaminati

Decreti-Legge in corso di conversione

Decreto Legge 23 giugno 2021, n. 92

“Misure urgenti per il rafforzamento del Ministero della transizione ecologica e in materia di sport”

Pubblicazione: G.U. n. 148 del 23 giugno 2021

Iter e lavori preparatori
S.2301   24 giugno 2021:
assegnato (non ancora iniziato l’esame)
Decreto Legge 22 giugno 2021, n. 89

“Misure urgenti in materia di agricoltura e per il settore ferroviario”

Pubblicazione: G.U. n. 147 del 22 giugno 2021

Iter e lavori preparatori
C.3170   23 giugno 2021:
assegnato (non ancora iniziato l’esame)
Decreto Legge 14 giugno 2021, n. 82

“Disposizioni urgenti in materia di cybersicurezza, definizione dell’architettura nazionale di cybersicurezza e istituzione dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale”

Pubblicazione: G.U. n. 140 del 14 giugno 2021

Iter e lavori preparatori
C.3161   22 giugno 2021:
in corso di esame in commissione
Decreto Legge 9 giugno 2021, n. 80

“Misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per l’efficienza della giustizia”

Pubblicazione: G.U. n. 136 del 9 giugno 2021

Iter e lavori preparatori
S.2272   23 giugno 2021:
in corso di esame in commissione
Decreto Legge 8 giugno 2021, n. 79

” Misure urgenti in materia di assegno temporaneo per figli minori.”

Pubblicazione: G.U. n. 135 dell’8 giugno 2021

Iter e lavori preparatori
S.2267   23 giugno 2021:
in corso di esame in commissione
Decreto Legge 31 maggio 2021, n. 77

“Governance del Piano nazionale di rilancio e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure. “

Pubblicazione: G.U. n. 129 del 31 maggio 2021
Rettifica: G.U. n. 130 del 1 giugno 2021

Iter e lavori preparatori
C.3146   22 giugno 2021:
in corso di esame in commissione
Decreto Legge 25 maggio 2021, n. 73

“Misure urgenti connesse all’emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali.”

Pubblicazione: G.U. n. 123 del 25 maggio 2021
Rettifica: G.U. n. 125 del 27 maggio 2021

Iter e lavori preparatori
C.3132   16 giugno 2021:
in corso di esame in commissione
Decreto Legge 18 maggio 2021, n. 65

“Misure urgenti relative all’emergenza epidemiologica da COVID-19”

Pubblicazione: G.U. n. 117 del 18 maggio 2021

Iter e lavori preparatori
C.3119   19 maggio 2021:
assegnato (non ancora iniziato l’esame)
Decreto Legge 6 maggio 2021, n. 59

“Misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti”

Pubblicazione: G.U. n. 108 del 7 maggio 2021
Rettifica: G.U. n. 111 dell’11 maggio 2021
Errata corrige: G.U. n. 110 del 10 maggio 2021

Iter e lavori preparatori
S.2207   17 giugno 2021:
approvato
C.3166   28 giugno 2021:
all’esame dell’assemblea
Decreto Legge 30 aprile 2021, n. 56

“Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi”

Pubblicazione: G.U. n. 103 del 30 aprile 2021

Iter e lavori preparatori
C.3075   11 maggio 2021:
all’esame dell’assemblea

Decreti-Legge approvati dal 30 marzo 2021 a oggi

Decreto Legge 22 aprile 2021, n. 52

“Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19”

Pubblicazione: G.U. n. 96 del 22 aprile 2021
Legge di conversione: Legge 17 giugno 2021, n. 87 , G.U. n. 146 del 21 giugno 2021
Testo coordinato: G.U. n. 146 del 21 giugno 2021

Iter e lavori preparatori
C.3045   9 giugno 2021:
approvato
S.2271   16 giugno 2021:
approvato definitivamente. Legge
Decreto Legge 1 aprile 2021, n. 45

“Misure urgenti in materia di trasporti e per la disciplina del traffico crocieristico e del trasporto marittimo delle merci nella laguna di Venezia. “

Pubblicazione: G.U. n. 79 del 1 aprile 2021
Legge di conversione: Legge 17 maggio 2021, n. 75 , G.U. n. 126 del 28 maggio 2021
Testo coordinato: G.U. n. 126 del 28 maggio 2021

Iter e lavori preparatori
S.2168   29 aprile 2021:
approvato
C.3072   12 maggio 2021:
approvato definitivamente. Legge
Decreto Legge 1 aprile 2021, n. 44

“Misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19, in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2, di giustizia e di concorsi pubblici. “

Pubblicazione: G.U. n. 79 del 1 aprile 2021
Legge di conversione: Legge 28 maggio 2021, n. 76 , G.U. n. 128 del 31 maggio 2021
Testo coordinato: G.U. n. 128 del 31 maggio 2021

Iter e lavori preparatori
S.2167   13 maggio 2021:
approvato
C.3113   25 maggio 2021:
approvato definitivamente. Legge
Decreto Legge 22 marzo 2021, n. 42

“Misure urgenti sulla disciplina sanzionatoria in materia di sicurezza alimentare”

Pubblicazione: G.U. n. 72 del 24 marzo 2021
Legge di conversione: Legge 21 maggio 2021, n. 71 , G.U. n. 121 del 22 maggio 2021
Testo coordinato: G.U. n. 121 del 22 maggio 2021

Iter e lavori preparatori
C.2972   5 maggio 2021:
approvato
S.2201   18 maggio 2021:
approvato definitivamente. Legge
Decreto Legge 22 marzo 2021, n. 41

“Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19”

Pubblicazione: G.U. n. 70 del 22 marzo 2021
Legge di conversione: Legge 21 maggio 2021, n. 69 , G.U. n. 120 del 21 maggio 2021 (suppl.ord.)
Testo coordinato: G.U. n. 120 del 21 maggio 2021 (suppl.ord.)

Iter e lavori preparatori
S.2144   6 maggio 2021:
approvato
C.3099   19 maggio 2021:
approvato definitivamente. Legge
Decreto Legge 13 marzo 2021, n. 31

“Misure urgenti in materia di svolgimento dell’esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato durante l’emergenza epidemiologica da COVID-19”

Pubblicazione: G.U. n. 62 del 13 marzo 2021
Legge di conversione: Legge 15 aprile 2021, n. 50 , G.U. n. 94 del 20 aprile 2021
Testo coordinato: G.U. n. 94 del 20 aprile 2021

Iter e lavori preparatori
S.2133   31 marzo 2021:
approvato
C.2989   13 aprile 2021:
approvato definitivamente. Legge
Decreto Legge 13 marzo 2021, n. 30

“Misure urgenti per fronteggiare la diffusione del COVID-19 e interventi di sostegno per lavoratori con figli minori in didattica a distanza o in quarantena”

Pubblicazione: G.U. n. 62 del 13 marzo 2021
Legge di conversione: Legge 6 maggio 2021, n. 61 , G.U. n. 112 del 12 maggio 2021
Testo coordinato: G.U. n. 112 del 12 maggio 2021

Iter e lavori preparatori
C.2945   27 aprile 2021:
approvato
S.2191   5 maggio 2021:
approvato definitivamente. Legge
Decreto Legge 5 marzo 2021, n. 25

“Disposizioni urgenti per il differimento di consultazioni elettorali per l’anno 2021”

Pubblicazione: G.U. n. 57 dell’8 marzo 2021
Legge di conversione: Legge 3 maggio 2021, n. 58 , G.U. n. 108 del 7 maggio 2021
Testo coordinato: G.U. n. 108 del 7 maggio 2021

Iter e lavori preparatori
S.2120   7 aprile 2021:
approvato
C.3002   29 aprile 2021:
approvato definitivamente. Legge
Decreto Legge 1 marzo 2021, n. 22

“Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri”

Pubblicazione: G.U. n. 51 del 1 marzo 2021
Legge di conversione: Legge 22 aprile 2021, n. 55 , G.U. n. 102 del 29 aprile 2021
Testo coordinato: G.U. n. 102 del 29 aprile 2021

Iter e lavori preparatori
C.2915   8 aprile 2021:
approvato
S.2172   21 aprile 2021:
approvato definitivamente. Legge

Decreti-Legge con esito diverso dall’approvazione, dal 30 marzo 2021 a oggi

Decreto Legge 23 febbraio 2021, n. 15

“Ulteriori disposizioni urgenti in materia di spostamenti sul territorio nazionale per il contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.”

Pubblicazione: G.U. n. 45 del 23 febbraio 2021

Iter e lavori preparatori
S.2100   24 aprile 2021:
decreto legge decaduto
Decreto Legge 12 febbraio 2021, n. 12

“Ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”

Pubblicazione: G.U. n. 36 del 12 febbraio 2021

Iter e lavori preparatori
S.2094   13 aprile 2021:
decreto legge decaduto
Decreto Legge 12 febbraio 2021, n. 12

“Ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”

Pubblicazione: G.U. n. 36 del 12 febbraio 2021

Iter e lavori preparatori
S.2094   13 aprile 2021:
decreto legge decaduto
Decreto Legge 30 gennaio 2021, n. 7

“Proroga di termini in materia di accertamento, riscossione, adempimenti e versamenti tributari, nonché di modalità di esecuzione delle pene in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”

Pubblicazione: G.U. n. 24 del 30 gennaio 2021

Iter e lavori preparatori
C.2879   31 marzo 2021:
decreto legge decaduto
Decreto Legge 30 gennaio 2021, n. 7

“Proroga di termini in materia di accertamento, riscossione, adempimenti e versamenti tributari, nonché di modalità di esecuzione delle pene in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”

Pubblicazione: G.U. n. 24 del 30 gennaio 2021

Iter e lavori preparatori
C.2879   31 marzo 2021:
decreto legge decaduto

Decontribuzione Sud e quattordicesima: chiarimenti

Decontribuzione Sud e quattordicesima: chiarimenti

La legge di bilancio 2021, al fine di contenere gli effetti sull’occupazione determinati dall’epidemia da Covid-19 in aree caratterizzate da gravi situazioni di disagio socio-economico, ha previsto che l’esonero contributivo di cui all’articolo 27, comma 1, decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, si applichi fino al 31 dicembre 2029.

Le regioni che rientrano nel beneficio sono l’Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, la Campania, il Molise, la Puglia, la Sardegna e la Sicilia.

La percentuale di contribuzione oggetto dello sgravio datoriale è pari:

  • al 30% fino al 31 dicembre 2025;
  • al 20% per il 2026 e il 2027;
  • al 10% per il 2028 e il 2029.

Con il messaggio 28 giugno 2021, n. 2434 si forniscono chiarimenti in merito alla possibilità di fruire della Decontribuzione Sud anche sulle mensilità aggiuntive erogate nell’anno in corso.

La misura, riferita all’intero 2021, può trovare applicazione indipendentemente dalla competenza temporale della maturazione dei ratei. Pertanto, con specifico riferimento alla quattordicesima mensilità, la Decontribuzione Sud può trovare applicazione, nella percentuale del 30%, anche per gli eventuali ratei maturati durante il 2020, purché l’erogazione avvenga nel 2021.

Bonus baby-sitting e centri estivi: nuove istruzioni

Bonus baby-sitting e centri estivi: nuove istruzioni

Il decreto Rilancio (articolo 72, decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34) prevede la possibilità di fruire di uno o più bonus per servizi di baby-sitting e per l’iscrizione ai centri estivi e ai servizi integrativi per l’infanzia.

L’INPS, con il messaggio 28 giugno 2021, n. 2433, fornisce le istruzioni per la richiesta del bonus in caso di comprovata iscrizione ai centri estivi e ai servizi integrativi per l’infanzia.

Il messaggio illustra i requisiti per il diritto al bonus e le tipologie di lavoratori ai quali spetta, precisando che il bonus per l’iscrizione ai centri estivi o ai servizi integrativi per l’infanzia è erogato, in alternativa al bonus baby-sitting, direttamente al richiedente. A differenza del bonus baby-sitting, quello per i centri estivi e i servizi all’infanzia viene erogato a prescindere dalla sospensione dell’attività scolastica o educativa in presenza, della durata dell’infezione da SARS-CoV-2 o dalla quarantena del figlio disposta dall’ASL.

La domanda per il bonus baby-sitting deve essere presentata entro il 15 luglio 2021; per le settimane di frequenza dei centri estivi e dei servizi integrativi per l’infanzia, invece, la scadenza è al 30 giugno 2021. La prestazione può essere richiesta attraverso il servizio Bonus servizi di baby sitting, scegliendo la tipologia di domanda. In alternativa, ci si può rivolgere agli Istituti di patronato.

Il messaggio definisce, infine, le modalità di accredito del bonus, i casi di incompatibilità con altre misure e le istruzioni contabili.

Contratto di espansione e indennità mensile: istruzioni operative

Contratto di espansione e indennità mensile: istruzioni operative

Con la circolare INPS 24 marzo 2021, n. 48 , l’Istituto ha illustrato le disposizioni in materia di indennità mensile erogabile ai dipendenti di imprese che hanno stipulato un contratto di espansione, che risolvono il rapporto di lavoro e si trovano a non più di 60 mesi dalla prima decorrenza utile per la pensione di vecchiaia o la pensione anticipata. Sono state fornite, inoltre, le indicazioni relative agli adempimenti procedurali per gli operatori delle strutture territoriali, nonché le modalità di compilazione del flusso UNIEMENS da parte delle aziende interessate. Con il messaggio 25 giugno 2021, n. 2419 , facendo seguito alla precedente circolare, vengono fornite le istruzioni operative relative ai contratti di espansione e alle indennità mensili. Per quanto riguarda le modalità di comunicazione telematica con l’INPS, l’azienda deve utilizzare il “Cassetto previdenziale aziende”, per la presentazione dell’accordo relativo al contratto di espansione, e il Portale delle prestazioni atipiche (PRAT), per la gestione del piano di esodo nelle sue diverse fasi.

Nuova misura di sostegno alle famiglie con figli minori

Nuova misura di sostegno alle famiglie con figli minori

Dal prossimo 1° luglio e fino al 31 dicembre 2021 sarà possibile presentare la domanda per la nuova misura di sostegno ai nuclei familiari con figli minori a carico che non hanno diritto all’Assegno per il Nucleo Familiare (ANF) di cui alla legge n. 153 del 1988.

I destinatari della misura sono:

  • lavoratori autonomi;
  • disoccupati;
  • coltivatori diretti, coloni e mezzadri;
  • titolari di pensione da lavoro autonomo;
  • nuclei che non hanno uno o più requisiti per godere dell’ANF.

L’assegno temporaneo sarà riconosciuto sulla base di requisiti di cittadinanza, residenza e domicilio con il figlio a carico e verrà erogato in funzione del numero dei figli e in misura decrescente all’aumentare del livello di ISEE (fino ad azzerarsi a 50.000 euro di ISEE ). Sarà preso in considerazione l’ ISEE minorenni in corso di validità del genitore in cui risulti presente il minore.

La domanda potrà essere presentata, dal 1° luglio e fino al 31 dicembre 2021, attraverso i seguenti canali:

  • portale web, utilizzando l’apposito servizio raggiungibile dalla home page del sito con SPID, Carta di identità elettronica 3.0 (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS) e PIN (se rilasciato entro il 1° ottobre 2020);
  • Contact Center Integrato;
  • Patronati.

Per le domande che saranno presentate entro il 30 settembre 2021 l’assegno temporaneo sarà riconosciuto dal mese di luglio 2021. Pertanto, non è necessario presentare la domanda nei primi giorni in cui il servizio sarà attivo e in cui potrebbe verificarsi un elevato afflusso di utenti.

Il pagamento dell’assegno avviene, di norma, al genitore richiedente con accredito su conto corrente, bonifico domiciliato, carta di pagamento con IBAN , libretto postale intestati al richiedente. Nell’ipotesi di genitori separati legalmente ed effettivamente oppure divorziati con affido condiviso del minore, il pagamento è diviso al 50% tra i due genitori. In presenza di accordo tra i genitori separati o divorziati, il pagamento è effettuato all’unico genitore richiedente.

I percettori di Reddito di Cittadinanza non dovranno presentare domanda, la quota spettante di assegno sarà corrisposta automaticamente dall’INPS sulla carta di pagamento RdC.

Proroga quota 100: la Fornero avverte Draghi

Proroga quota 100: la Fornero avverte Draghi

La Lega secondo la professoressa Fornero potrebbe chiedere a Draghi la proroga della quota 100
fornero

Quando si parla di pensioni, il connubio con la Fornero è pressoché automatico. La Professoressa Elsa Fornero, che durante il governo tecnico presieduto da Mario Monti era Ministro del Lavoro, è colei a cui si deve probabilmente, la più dura riforma delle pensioni a memoria d’uomo. E la correlazione tra Elsa Fornero e previdenza, non è una cosa positiva. E adesso che si riparla insistentemente di riforma, la Fornero torna a parlare e come al solito fa molto rumore.

Ipotesi rinnovo quota 100

Lega e Movimento 5 Stelle quando erano le due forze reggenti della prima maggioranza del governo di Giuseppe Conte, si accordarono per fare entrare nel sistema pensionistico italiano una misura diversa dal solito, cioè una misura che permetteva di uscire dal lavoro già da partire dai 62 anni di età e con almeno 38 anni di contributi (62+38 la prima combinazione possibile per i cosiddetti contributivi puri). 

La quota 100, che si dice, sia stata lo scotto da pagare per i grillini di fronte all’ok della Lega al Reddito di cittadinanza, nacque nel 2019 in via sperimentale, per una durata di tre anni. E proprio così che sembra finirà l’esperienza con questa misura, che si è deciso di non rinnovare oltre il 31 dicembre 2021.

Fino a quando però in seno al governo ci sarà una componente leghista, una possibilità, seppur minima, che la quota 100 possa di colpo essere rinnovata quanto meno per un altro anno esiste. Lo disse tempo fa un noto esponente leghista e forse, il padre della quota 100, Claudio Durigon. 

Perché un rinnovo di quota 100 potrebbe essere una panacea

Guardando al futuro, a quello che si dice per il post quota 100 dall’anno prossimo, appare evidente che una sua conferma potrebbe rappresentare una soluzione rapida alle ipotizzare problematiche di scalone o alle difficoltà a impostare una riforma delle pensioni.

Prima l’impatto della pandemia, i contagiati, i morti e i problemi sanitari. Poi la crisi economica e la necessità di aiutare chi ha perso lavoro e reddito. Ed infine, la campagna vaccinale.

Sono tutte cose che hanno distolto l’attenzione dell’esecutivo, verso altre urgenze diverse dalle pensioni.

E siamo arrivati in estate, a poco più di tre mesi dalla pubblicazione della nuova legge di Bilancio che dovrebbe essere il contenitore della ipotetica riforma delle pensioni.

Il tempo stringe e così si materializza lo spettro dello scalone. Senza interventi, tra gli ultimi a poter uscire con quota 100 e i primi esclusi passerebbero 5 anni come età di pensionamento.

Ecco che prendere tempo per varare una riforma che detoni il pericolo, potrebbe essere una via, lasciando per un altro anno almeno la quota 100. 

Le parole della Fornero

Se c’è qualcuno che ha criticato duramente quota 100 fin dalla sua nascita, quel qualcuno è Elsa Fornero. E la Professoressa torna proprio a scagliarsi contro la misura tanto cara a Matteo Salvini e alla Lega. E lo fa avvertendo il Premier Mario Draghi su un pericolo a cui forse non si sa peso. Secondo la Fornero, non è azzardato credere che alla fine la Lega andrà a chiedere che quota 100 sia lasciata sopravvivere per un altro anno. La Professoressa lo ha fatto tramite un suo editoriale sul quotidiano “La Stampa” e sono state parole forti. 
“Quota 100  è una misura temporanea di accesso anticipato al pensionamento rispetto alle regole stabilite dalla riforma del 2011.  Nei primi due anni di applicazione 2019-20 l’aumento di spesa è stato pari a circa 16 miliardi, di cui 9 per la sola Quota 100. Il finanziamento è avvenuto a debito, in barba al desiderio di aiutare i giovani”, così la Fornero ha confermato ciò che da tempo lei stessa asseriva, cioè che quota 100 era troppo onerosa per le casse dello Stato. “Draghi deve essere chiaro nel pretendere che non vi sia alcuna proroga di quota 100”, così la Fornero esorta il Premier a spegnere sul nascere queste voci che sembrano anticipata che una eventuale richiesta in questo senso, potrebbe arrivare dalla Lega.

Pensione anticipata nel 2022: come uscire dal lavoro? Le prospettive

Lavoro e Diritti – La tua guida facile su lavoro, pensioni, fisco e welfare
 
Pensione anticipata nel 2022: come uscire dal lavoro? Le prospettive

In mancanza di una riforma delle pensioni o della proroga di misure presenti, dal 2022 tornerebbero i requisiti minimi della legge Fornero.

Pensione anticipata nel 2022: lo abbiamo ricordato più volte su queste pagine: il Governo Draghi si è opposto al rinnovo del meccanismo della pensione anticipata via Quota 100, il quale infatti è un provvedimento che terminerà i suoi effetti entro la fine dell’anno in corso. Insomma, dal primo gennaio 2022 sono attese significative novità concrete ma, in mancanza, all’orizzonte si profila il ritorno della legge Fornero.

Ebbene sì, si tratta proprio della controversa legge collegata alla figura della nota economista, che ha ricoperto la carica di Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con delega alle pari opportunità, dal 16 novembre 2011 al 28 aprile 2013 nel Governo Monti. Come infatti opportunamente rilevato dagli osservatori più attenti, con l’addio al meccanismo di Quota 100, in assenza di una riforma strutturale della delicata materia pensionistica, in prospettiva non può che esservi l’applicazione dell’art. 24 del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, intitolato “Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici“. In buona sostanza, si tornerebbe ai requisiti minimi della Fornero.

Pensione anticipata nel 2022: obiettivo nuove regole, in vista del prossimo anno

E’ chiaro a tutti che uno dei compiti primari del Governo nei prossimi mesi sarà anche mettere in atto una nuova riforma pensioni; con la finalità di dare misure di flessibilità in uscita, differenti da quelle al momento vicine ad essere accantonate.

In particolare, dal 2022 non sarà rinnovata la pensione anticipata con il meccanismo di Quota 100 in ragione del fatto che per le finanze dello Stato ciò sarebbe eccessivamente oneroso. Inoltre, per l’Unione Europea riproporre Quota 100 sarebbe iniquo, giacchè consisterebbe in un privilegio assegnato a pochi. Anzi, per le Istituzioni dell’Unione è auspicabile un ritorno alle regole introdotte nel 2011 dall’allora Governo Monti.

Sostanzialmente, occorrono novità e un nuovo sistema pensionistico ripensato con una riforma strutturale che però al momento è solo allo studio. Diverse le ipotesi avanzate in questi mesi, per sostituire Quota 100, tuttavia il Governo non sembra ancora aver deciso.

Leggi anche: Pensione base, esiste un valore minimo?

In ogni caso, nell’agenda politica il tema pensioni, incluso quello della nuova ‘pensione anticipata’, permane come primario; rimarcando che Quota 100 (62 anni d’età e 38 di contributi), ossia la misura targata Salvini nell’ambito dell’esperienza di Governo con il M5s e Premier Conte, avrà il suo epilogo a fine 2021.  Ciò nonostante altri temi, come pandemia, lotta alla disoccupazione e riforma degli ammortizzatori sociali, restino preponderanti.

Cosa potrebbe succedere a fine anno?

Vero è che in tutta la prima parte del 2021, sono giunti idee e progetti per varare una riforma pensioni post Quota 100. Artefici di queste proposte sono stati i partiti e i sindacati: finalità comune superare la Riforma Fornero, da parecchio tempo bersaglio di critiche da più parti.

Il punto però è molto chiaro e concreto. Se entro la fine del 2021, il Governo Draghi non varerà una dettagliata riforma pensioni, con un nuovo meccanismo della pensione anticipata, vi sarà il temuto ritorno ai requisiti minimi della Fornero. In altre parole, conclusa Quota 100, da gennaio 2022 come opzioni possibili – per uscire dal mondo del lavoro e andare in pensione –  vi sarebbero:

  • la pensione di vecchiaia a 67 anni e almeno 20 anni di contributi per la generalità dei lavoratori;
  • la pensione anticipata con 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini.

Dette opzioni sarebbero sfruttabili da tutti, senza penalizzazioni. Ma avremmo di fronte il temuto scalone. Inoltre, il ritorno alla Fornero si verificherebbe senza adeguamenti all’aspettativa di vita ISTAT; che fanno accrescere l’età pensionabile di tre mesi ogni 2 anni fino alla fine del 2026 per la pensione di vecchiaia; e di 2 mesi 2 anni biennio dal 2027 per ambo le misure (per la pensione anticipata l’adeguamento è stato fermato fino al 2026).

Ricordiamo altresì che la pensione anticipata è in pratica una prestazione patrimoniale rappresentata dal versamento mensile di una somma di denaro da parte dell’INPS verso un lavoratore che – pur non avendo conseguito i requisiti di età previsti per la pensione di vecchiaia – ha comunque pagato contributi per un numero di anni consistente.

La proposta della Corte dei Conti in tema di riforma pensioni

Intanto, la Corte dei Conti ha reso pubbliche le sue analisi circa la spesa previdenziale nel Rapporto 2021 sul coordinamento della finanza pubblica. Rileva soprattutto un passaggio del documento pubblicato dai magistrati contabili: nel prossimo biennio l’andamento della spesa previdenziale “potrà rappresentare un rilevante elemento critico per i conti pubblici”. In altre parole, è stato rilevato che è necessario trovare velocemente una soluzione per rimpiazzare le uscite dal mondo del lavoro con almeno 62 anni d’età e 38 di contributi (appunto il meccanismo di Quota 100).

Concludendo la Corte dei Conti – nel suo interessante Rapporto – illustra anche una sua proposta in tema di riforma pensioni e pensione anticipata. “Andrebbe esaminato il tema di come garantire una maggiore flessibilità in uscita preservando però, per la componente retributiva dei trattamenti, quegli elementi di equità attuariale che informano la crescente platea di lavoratori la cui pensione è calcolata con il metodo interamente contributivo. Sarebbe utile considerare l’ipotesi di costruire, eventualmente
con gradualità ma in un’ottica strutturale, un sistema di uscita anticipata che converga su una età uniforme per lavoratori in regime retributivo e lavoratori in regime contributivo puro“. Staremo però a vedere se il contributo dei magistrati contabili sarà tenuto in stretta considerazione. Ciò in vista di nuove regole circa pensione anticipata e riforma previdenziale.

Santi Primi martiri della santa Chiesa di Roma

 

Santi Primi martiri della santa Chiesa di Roma


Nome: Santi Primi martiri della santa Chiesa di Roma
Titolo: Martiri
Ricorrenza: 30 giugno
Tipologia: Commemorazione

«intorno a questi uomini vissuti santamente [Pietro e Paolo; si è raccolta una grande moltitudine di eletti che, per aver patito a causa della gelosia molti oltraggi e tormenti, sono stati uno splendido esempio fra di noi» (Lettera di Clemente ai Corinzi).

Questa festa commemora tutti i protomartiri della Chiesa di Roma che subirono il martirio nella stessa persecuzione nella quale furono messi a morte Pietro e Paolo; dal 1969 è stata opportunamente fissata il giorno seguente a quella dei due apostoli.

Nerone fu il primo imperatore romano a scatenare una persecuzione contro i cristiani, di cui lo storico Tacito ci racconta dettagliatamente i fatti: il 19 luglio dell’anno 64, il decimo del regno di Nerone, un terribile incendio divampò a Roma, partendo dal Circo Massimo, quartiere di negozi e bancarelle stipati di merce infiammabile; favorito dal clima (si era in piena calura estiva) il fuoco si propagò in tutte le direzioni.

Per sette giorni e sette notti imperversò distruggendo templi, palazzi c monumenti pubblici; rase al suolo, con tutto ciò che conteneva, un agglomerato di caseggiati e tuguri occupati da poveri. Le fiamme raggiunsero anche i giardini dell’abitazione di Caio Tigellino, prefetto del pretorio, divampando per altri tre giorni. Quando finalmente l’incendio fu estinto, due terzi di Roma erano ridotti a un ammasso di mura fumanti.

Per tre giorni Nerone rimase ad Anzio, senza rispondere ai messaggi accorati che gli pervenivano dalla città; finalmente raggiunse la Città Eterna per contemplare l’accaduto: si racconta che, indossato il suo costume teatrale, salisse sulla torre di Mecenate e accompagnandosi con la lira abbia intonato il lamento di Priamo sulle rovine fumanti di Troia. Questo suo deliziarsi nel contemplare le fiamme diede forza alle voci che lo sospettavano di aver ordinato lui stesso di appiccare l’incendio o almeno dall’aver ostacolato il suo spegnimento. Per stornare da sé questi sospetti accusò i cristiani e ordinò che fossero arrestati e messi a morte.

Clemente Romano racconta che coloro che erano noti per essere fedeli di Cristo furono arrestati, derisi pubblicamente, torturati perché denunciassero i loro compagni di fede, messi a morte con le forme più crudeli: alcuni furono crocifissi, altri spalmati di cera e usati come torce umane, altri coperti con pelli d’animale e dati in pasto alle belve. Tutte queste barbarie si svolgevano durante le pubbliche feste date, ogni notte, da Nerone nei giardini del suo palazzo; erano attrazioni di contorno mentre l’imperatore offriva lo spettacolo delle corse dei carri, guidando lui stesso un carro o confuso tra la folla. Benché il popolo di Roma fosse assuefatto a questi spettacoli dalle lotte tra gladiatori, la crudeltà delle torture a cui erano sottoposti i cristiani atterrirono la maggior parte degli spettatori; questi eventi fecero esplodere un’ondata di sollevazioni e Nerone si suicidò quattro anni dopo.

Tacito, lo storico romano nato attorno all’anno 56, scrive che Nerone «era corrotto da ogni lussuria, naturale e contro natura», e lascia aperta qualsiasi ipotesi per le cause dell’incendio: «Accadde un disastro, non si sa con certezza se per caso o per dolo dell’imperatore (l’una e l’altra versione han tramandato gli scrittori)». È in questo contesto che fornisce, egli storico classico, i più antichi riferimenti alla comunità cristiana di Roma, descrivendo come Nerone «condannò alle pene più raffinate quelli che, aborriti per le loro infamie, il volgo chiama cristiani. L’autore di questo nome, Cristo, regnando Tiberio, era stato suppliziato a opera del procuratore Ponzio Pilato».

É evidente che Tacito presta fede a tutte le calunnie popolari divulgate contro i cristiani, descrivendoli come appartenenti a una «superstizione funesta» c commentando «a Roma da ogni parte confluiscono c si diffondono tutti i misfatti e le vergogne», aggiungendo però: «Benché si punivano rei meritevoli di estremi castighi, nasceva un senso di pietà, giacché essi venivano uccisi non per il bene pubblico, ma per soddisfare la crudeltà di uno solo». Questa antica testimonianza scritta degli eventi storici della passione di Gesù e della solidità della comunità cristiana a Roma a partire dal 65 è d’importanza rilevante perché Tacito è uno storico scrupoloso e non ha chiaramente nessun motivo per essere benevolo verso i cristiani; non mostra alcun sentimento favorevole nei loro confronti anzi li considera nemici pubblici, ma allo stesso tempo è lucido nel vederli come i capri espiatori dell’incendio, la cui responsabilità era attribuita da molti a Nerone stesso.

MARTIROLOGIO ROMANO. Santi protomartiri della Santa Chiesa di Roma, che accusati dell’incendio della Città furono per ordine dell’imperatore Nerone crudelmente uccisi con supplizi diversi: alcuni, infatti, furono esposti ai cani coperti da pelli di animali e ne vennero dilaniati; altri furono crocifissi e altri ancora dati al rogo, perché, venuta meno la luce del giorno, servissero da lampade notturne. Tutti questi erano discepoli degli Apostoli e primizie dei martiri che la Chiesa di Roma presentò al Signore.

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