Archivi giornalieri: 20 giugno 2021

Pensioni Quota 100, Durigon in contropiede: rinnovo anche nel 2022

Pensioni, Durigon: Quota 100? Estenderla anche al 2022

“La riforma pensionistica, è un tema importante nel post Covid, la flessibilità in uscita dal mercato del lavoro è un requisito fondamentale, quota 41 darebbe finalmente stabilità al sistema pensionistico”. Lo ha scritto Claudio Durigon, sottosegretario all’Economia su Facebook. E rilancia su Quota 100 che, teoricamente, si chiuderà il 31 dicembre 2021 con la fine del suo ‘triennio’ (iniziato sotto il governo Lega-M5S). “È necessario mantenere strumenti flessibili in uscita, un apr social rivisitata non è adeguata al momento che stiamo vivendo. Rinnovare Quota 100 è sicuramente una possibilità da valutare, il suo costo per l’anno 2022 sarebbe di 400 milioni”.

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LAVORO: BARBAGALLO, ‘CON LICENZIAMENTI A RISCHIO PENSIONI DEL FUTURO’

 “Ora faccio il segretario dei pensionati e mi rendo conto che senza lavoratori attivi sarà poi difficile discutere delle PENSIONI del futuro”. Lo ha detto l’ex numero uno della Uil e attuale segretario generale di Uil pensionati Carmelo Barbagallo interpellato da Adnkronos sull’ipotesi della proroga del blocco dei licenziamenti. “Licenziare senza conversione dei settori economici in crisi e senza riforma degli ammortizzatori sociali significa aumentare i problemi sociali del Paese”, ha poi aggiunto Barbagallo. “Finora abbiamo registrato una sostanziale compostezza, malgrado le difficoltà, anche nelle aziende in crisi con i lavoratori minacciati da licenziamento. Con lo sblocco dei licenziamenti la situazione potrebbe peggiorare”, ha poi detto l’ex segretario generale della Uil. “C’è troppa precarietà nel Paese, tanti lavoratori a termine sono stati mandati a casa quando è scaduto il contratto tanto che adesso abbiamo il bisogno di recuperare sulla stagionalità”, ha concluso Barbagall

Venditore a provvigione: come funziona la retribuzione

Venditore a provvigione: come funziona la retribuzione

Come funziona la retribuzione per il venditore a provvigione, Cos’è la provvigione e come viene determinata? Un’utile guida sull’argomento.

Alcune figure professionali – soprattutto gli agenti di commercio – ricevono un compenso composto da una parte fissa mensile e dalla provvigione. Quest’ultima rappresenta una forma di retribuzione il cui importo è determinato da una serie di variabili, “in proporzione del risultato del lavoro fatto o del profitto derivatone all’imprenditore” (come riporta la versione online dell’Enciclopedia Treccani).

Molto spesso, la provvigione è costituita da una cifra riconosciuta ad un lavoratore dipendente per lo svolgimento di un servizio di mediazione nell’ambito di una trattativa o di una compravendita.

Come lavora un venditore a provvigione

Il caso più tipico di venditore a provvigione è quello rappresentato degli agenti immobiliari, il cui compenso include una parte fissa riconosciuta su base mensile da parte dell’agenzia e dalle ‘commissioni’ sulle vendite. La provvigione costituisce il compenso destinato all’agente in quanto intermediario tra l’acquirente e il venditore all’interno del processo di contrattazione e compravendita dell’immobile. Si tratta di una percentuale derivante dalle spettanze accordate all’agenzia; in genere si aggira attorno al 5% ma l’ammontare effettivo – in percentuale – viene concordato e sottoscritto per contratto da ambo le parti.

La provvigione, quindi, rappresenta il vero premio al lavoro del venditore e dipende esclusivamente da quante vendite questi riesce a formalizzare. Naturalmente, maggiore è il volume di contrattazioni chiuse con esito positivo, più ingenti saranno le provvigioni. Per questo, i professionisti che lavorano con questo particolare inquadramento devono non soltanto possedere ottime capacità relazionali e di contrattazione ma anche padroneggiare le principali tecniche di persuasione. Un venditore a provvigione può assimilarle in vario modo, attraverso l’esperienza diretta a contatto con un professionista più esperto (tirocinio o apprendistato) oppure per mezzo di un corso di formazione incentrato sulle tecniche di vendita, come quello erogato dal portale specializzato PuntoNetFormazione.

La retribuzione con provvigione: i riferimenti normativi

Alcune forme contrattuali possono prevedere che il lavoratore venga pagato in parte o interamente per mezzo delle provvigioni. L’articolo 2099 del Codice Civile, infatti, stabilisce che “il prestatore di lavoro può anche essere retribuito in tutto o in parte con partecipazione agli utili o ai prodotti, con provvigione o con prestazioni in natura”.

Poiché la provvigione ha carattere aleatorio (in altre parole, il lavoratore non ha alcuna garanzia circa la percezione di tali somme), essa può essere utilizzata solo come retribuzione integrativa rispetto ad uno stipendio minimo mensile, stabilito in base ai parametri della contrattazione collettiva.

La parte fissa, nel rispetto di quanto sancito dall’articolo 36 della Costituzione, deve essere congruo e tale consentire al lavoratore di vivere in maniera dignitosa. Ciò si traduce, dal punto di vista pratico, nella impossibilità di stipulare contratti che prevedano una retribuzione erogata esclusivamente sotto forma di provvigione, in quanto non garantirebbe al lavoratore i mezzi per il proprio sostentamento.

L’articolo 1733 del medesimo codice definisce anche quale sia la misura della provvigione; quando questa non è stabilita dalle parte, il compenso che spetta al commissionario (ossia il beneficiario della commissione) può essere determinata “secondo gli usi del luogo in cui è compiuto l’affare”. Infine, il pagamento della provvigione, in base a quanto stabilito dall’articolo 2950 del Codice Civile, si prescrive entro un anno; tale termine decorre a partire dalla data di conclusione dell’affare per la quale il venditore ha diritto alla commissione.

La normativa, più in generale, inquadra come provvigione il compenso spettante al venditore per il lavoro di intermediazione; in altre parole, rappresenta una tariffa professionale; di conseguenza, non possono essere ricompresi nel corrispettivo i rimborsi delle spese sostenute dal lavoratore durante lo svolgimento delle proprie mansioni. Di contro, il committente deve fornire al commissionario i mezzi necessari per implementare la commissione, più eventuali danni subiti, stando a quanto stabilisce l’articolo 1720 del Codice Civile in materia di spese del mandatario.

Assunzioni con contratto di apprendistato: sgravio contributivo

Assunzioni con contratto di apprendistato: sgravio contributivo

La legge 27 dicembre 2019, n. 160 ha disposto uno sgravio contributivo integrale per le assunzioni con contratto di apprendistato (per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore, detto anche apprendistato di primo livello) in favore dei datori di lavoro che assumono alle proprie dipendenze un numero di lavoratori pari o inferiore a nove.

Lo sgravio si applica per i periodi contributivi maturati nei primi tre anni di contratto; per gli anni di contratto successivi al terzo, invece, resta ferma l’aliquota contributiva del 10%. L’esenzione contributiva è stata prorogata per il 2021.

Con la circolare INPS 18 giugno 2021, n. 87, l’Istituto riassume la normativa del contratto di apprendistato di primo livello, il regime contributivo applicabile alle assunzioni, le condizioni per l’applicazione dello sgravio e fornisce le istruzioni per la compilazione del flusso UNIEMENS .

Pensioni quota 100 e poi? La proposta: 64 anni di età e 30 di anzianità lavorativa

 
 
 
 
 
ECONOMIA

Pensioni, uscita dal lavoro 64 anni e i contributi… Il post quota 100

In pensione con 64 anni e 30 di contributi? E’ la proposta di Mario Mantovani, presidente di Manageritalia. Il dibattito sulla riforma del sistema previdenziale, che, a fine anno vedrà ‘pensionare‘ quota 100 resta apertissimo. Intanto le organizzazioni sindacali dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil hanno annunciato che parteciperanno convinte alla mobilitazione confederale del 26 giugno. ”Per uscire dalla gravissima crisi prodotta dalla pandemia serve un Patto per il Paese che unisca lavoratori e pensionati, giovani e anziani, donne e uomini – dichiarano Pedretti, Ragazzini, Barbagallo – obiettivo prioritario: aumentare i posti di lavoro non precari e pagati il giusto, a partire da giovani e donne. In questo modo, si potranno anche garantire pensioni eque oggi e domani. Il Pnrr è un’occasione da non perdere per rilanciare occupazione e investimenti e riformare profondamente il nostro welfare con il coinvolgimento del sindacato”.

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PENSIONI: MANTOVANI (MANAGERITALIA), ‘ANTICIPO A 64 ANNI E 30 DI CONTRIBUTI STRADA POSSIBILE’

“Occorre superare quota 100 e le nostre idee vanno sempre nella direzione della sostenibilità”, ha spiegato Mario Mantovani, presidente di Manageritalia, nel corso dell’assemblea nazionale della federazione dei dirigenti, tenutasi nella sala Zuccari di Palazzo Giustiniani al Senato. “A nostro parere però provvedimenti eccessivamente incentivanti caricano costi su bilancio dello Stato che poi si scaricano sulle generazioni future”, ha sottolineato. E lancia una proposta: “Sosteniamo perciò un provvedimento che preveda il pensionamento anticipato con almeno 64 anni di età e 30 anni di anzianità contributiva, crediamo che così si possa creare un sistema sostenibile che vada gradualmente a convergere verso un sistema puramente contributivo che tra qualche anno sarà il sistema di tutti”.

PENSIONI: NANNICINI, ‘SERVE EQUITA’ SOCIALE E TRA GENERAZIONI’

“Condivido il vostro approccio sulla previdenza, non scordiamoci della sostenibilità finanziaria che abbiamo raggiunto con la transizione lenta al contributivo. Adesso dobbiamo mettere al centro l’equità tra generazioni e l’equità sociale, perchè alcuni dei costi della sostenibilità sono stati caricati sui più giovani e sui più deboli. Quindi ben venga una sostenibilità con il ricalcolo contributivo per chi vuole andare prima in pensione per scelta e strumenti di assistenza per chi invece in pensione ci deve andare prima per necessità perchè non ha un lavoro o fa un lavoro particolarmente gravoso”. Così Tommaso Nannicini, senatore Pd e presidente della Commissione parlamentare per il controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, intervenendo all’assemblea nazionale di Manageritalia al Senato e rivolgendosi alla platea dei manager collegati. Sull’invecchiamento attivo per Nannicini servono “strumenti sul ripensamento dell’organizzazione per valorizzare le competenze di tutti nei diversi momenti della vita, aiutando imprese e lavoratori ad affrontare questa sfida”, conclude.

TCS: CONNOSCHERE SA LIMBA

 
 

 
 
Francesco Casula
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TCS: CONNOSCHERE SA LIMBA
Connoschere sa limba est su titulu de unas cantas puntadas (seighi) chi Tele Costa Smeralda at a trasmitere cada lunis (oras 20.30 in su canale 13 de su digitale terrestre) a comintazre dae su 21 de lampadas. Sa trasmissione est ghiada dae su Professore Frantziscu Casula, istoricu e istudiosu de limba e de literadura sarda e cumbidat e proponet seighi pessonargios sardos (iscritores, poetas, cantadores, amantiosos de sa limba sarda, militantes de su moimentu linguisticu) chi chistionant cun su ghiadore subra sa limba sarda de oe e su de tempus benidore e peri subra unos cantos esponentes de balia de sa literadura sarda chi cada ospite at a isseperare: dae Bonaventura Licheri a sa Scomuniga de Predi Antiogu; dae Gratzia Deledda a Montanaru; dae Peppino Mereu a Emiliu Lussu; dae Aquilino Cannas a Cicitu Masala; dae Benvenuto Lobina a Micheli Columbu; dae Antonello Satta e Franciscu Carlini a Zuanne Frantziscu Pintore. Totu sas seighi puntadas sunt sbodicadas in limba sarda. In custa manera a intro de su processu de amparu, cunservatzione e avaloramentu de sa limba etotu, peri sas televisiones – cun s’iscola – ant a podere ispainare sa limba sarda pro la faghere connoschere e impreare cada die, peri a livellu ufitziale e istitutzionale e no sceti a livellu familiare e de foghile. TCS: CONNOSCHERE SA LIMBA Connoschere sa limba è il titolo del ciclo di sedici puntate che Tele Costa Smeralda manderà in onda ogni lunedì (alle ore 20.30 nel canale 13 del digitale terrestre) ad iniziare dal prossimo 21 giugno. La trasmissione condotta dal Prof. Francesco Casula, storico e studioso di lingua e letteratura sarda, propone sedici personaggi sardi (scrittori, romanzieri, poeti, cantadores, amanti della lingua sarda, militanti del movimento linguistico) che dialogheranno con il conduttore sullo status del sardo oggi e sulle sue prospettive future, nonché su alcuni significativi esponenti della letteratura sarda che ogni ospite proporrà: da Bonaventura Licheri e Grazia Deledda a Montanaru; da Peppino Mereu a Emilio Lussu; da Aquilino Cannas a Cicitu Masala; da Benvenuto Lobina a Michele Columbu; da Antonello Satta e Franco Carlini a Gianfranco Pintore. Le sedici puntate si svolgeranno interamente in lingua sarda. In tal modo, all’interno del processo della sua tutela, conservazione e valorizzazione, anche i Media – insieme alla Scuola – potranno assolvere a un preciso ruolo: quello di diffondere e circuitare la lingua sarda per la sua conoscenza e il suo utilizzo quotidiano, anche a livello ufficiale e nelle Istituzioni e non solo a livello familiare.

Beata Vergine Maria Consolatrice

 

Beata Vergine Maria Consolatrice


Nome: Beata Vergine Maria Consolatrice
Titolo: Consolatrice degli Afflitti
Ricorrenza: 20 giugno
Tipologia: Commemorazione
Patrona di: Brognaturo, Levone

Consolatrice degli Afflitti. Questo il titolo attribuito a Maria, madre di Gesù, sin dai primi tempi del Cristianesimo. Ma da cosa deriva questa “natura consolatrice” di Maria? Il titolo in questione, come dice il nome stesso, vuole mettere in risalto il lato umano della Madonna e quindi la sua capacità di provare dolore quando il Figlio viene crocifisso.

Quello stesso Figlio che in punto di morte le diede la sua consolazione, appunto, facendo nascere l’appellativo di Madonna Consolata. Gesù stesso, infatti, disse “venite a me, affaticati e oppressi” e in un altro passo ribadì il concetto dicendo “beati gli afflitti”.

Perché gli afflitti, ieri come oggi, rappresentano una moltitudine di emarginati bisognosi di tutto: di guarigione se ammalati, di considerazione se messi da parte, di sollievo se afflitti dal tormento, di liberazione se oppressi. Questi emarginati possono essere consolati dal Signore, che si è incarnato tramite Maria ed ha potuto annunciare al mondo il regno di Dio.

In questo clima di dolore e afflizione, Gesù è fonte primaria di ogni consolazione. In Matteo 11,28, si legge: “Venite a me voi che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò”.

E se c’è una persona che ha accettato di soffrire e che ha accolto l’afflizione tra se e se, quella è proprio Maria, la Maria “Consolata” che viene ricordata il 20 giugno. Non è un caso infatti se una nota preghiera reciti: “A te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime”. Perché è lei la rappresentante più autentica degli afflitti che hanno bisogno di essere consolati da Cristo! E’ lei la testimonianza di come Gesù possa andare incontro agli afflitti, rincuorandoli e ridando loro la forza di affrontare le tante asperità della vita!

La figura della Madonna Consolatrice viene ricordata in particolar modo dalla città di Torino, in quanto i Savoia hanno dimostrato sempre una certa devozione a Maria e a questa sua specifica declinazione.