Archivi giornalieri: 16 giugno 2021

Pensione, i contributi mancanti si possono ‘comprare’?

Pensione, i contributi mancanti si possono ‘comprare’?

I contributi li può pagare anche il lavoratore nel caso di quelli da riscatto o volontari.
esonero contributi 2021

Moltissime volte le cose che chiedono i lettori accendono delle lampadine e se non si parla mai di comprare i contributi, quelli da riscatto e quelli volontari cosa sono se non un acquisto da parte del lavoratore?

Rispondiamo ad un nostro lettore che ci scrive:

La mia domanda era: se un operaio ha 62 anni e mancano diciamo 4 anni di contributi si possono comprare? e il costo?e una volta comprati quanto è il tempo di attesa per avere la propria pensione

Pensione e comprare i contributi

Se lei ceca sul sito dell’INPS “comprare contributi” non troverà assolutamente nulla poichè anche se alcune tipologie di contributi vengono riconosciute dietro versamento di soldi e senza lavoro effettivo non si tratta propriamente di una compravendita.

I contributi possono essere pagati quando sono da riscatto ma in questo caso è necessario avere, nel passato, dei periodi riscattabili per legge (anni di studio universitario, maternità fuori dal rapporto di lavoro, servizio militare ecc…).

Per i contributi volontari, invece, è possibile pagare i contributi presenti e futuri ma solo nel caso che non si lavori. In questo caso i contributi si versano trimestre per trimestre e per versare i 4 anni di contributi che le mancano impiegherebbe 4 anni circa (non potendo, di fatto accedere alla quota 100 perchè arriverebbe ai 38 anni di contributi solo fra 4 anni quando ormai la misura sarebbe scaduta).

Miglioriamo il portale INPS: partecipa al questionario

Miglioriamo il portale INPS: partecipa al questionario

Per migliorare l’esperienza dell’utenza e rendere più semplice ed immediato l’accesso ai servizi dell’INPS è stato predisposto un breve questionario che permette di rilevare tutti gli aspetti critici relativi alla fruizione del portale.

Il questionario, accessibile online, ha un tempo di compilazione di circa dieci minuti e ha l’obiettivo di raccogliere informazioni sull’uso del portale INPS da parte di cittadine e cittadini, operatrici e operatori del settore.

La compilazione avviene in forma totalmente anonima ed è davvero importante una partecipazione diffusa.

Il questionario è il punto di partenza di un processo di riprogettazione del portale INPS e del modo in cui i servizi sono presentati all’utenza.

Pensione anticipata: come andarci da gennaio 2022. Requisiti

Pensione anticipata: come andarci da gennaio 2022. Requisiti

Resta la via ordinaria Fornero con finestra mobile: i requisiti per la pensione anticipata standard.

 

Sempre presente nell’agenda politica il tema pensioni, specie alla luce della necessaria riforma del sistema previdenziale che vedrà Quota 100 (62 anni d’età e 38 di contributi, la misura targata Salvini durante l’esperienza di Governo con i Cinquestelle e Premier Conte) terminare alla fine dell’anno.

La ‘foto’ della Corte dei Conti

Nel frattempo, peraltro, la Corte dei conti ha scattato la fotografia sulla spesa previdenziale nel rapporto 2021 sul coordinamento della finanza pubblica. Particolarmente interessante un passaggio dei magistrati contabili: nei prossimi due anni l’andamento della spesa previdenziale “potrà rappresentare un rilevante elemento critico per i conti pubblici”, si legge nel rapporto. Tradotto: bisogna trovare – in fretta – una soluzione per rimpiazzare le uscite con almeno 62 anni d’età e 38 di contributi.

E, in maniera velata, la Corte formula anche una sua proposta: “costruire, eventualmente con gradualità ma in un’ottica strutturale, un sistema di uscita anticipata che converga su una età uniforme per lavoratori in regime retributivo e lavoratori in regime contributivo puro”.

 
 
 

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Pensione anticipata a 64 anni

“È un aspetto, quello dell’età di possibile uscita dal lavoro prima dei 67 anni (attuale requisito per la pensione di vecchiaia), che sarà di crescente rilievo; infatti, ai lavoratori in regime pienamente contributivo la legislazione vigente già garantisce la possibilità di andare in pensione a 64 anni (se con 20 anni di anzianità contributiva e un assegno di importo pari a 2,8 volte l’assegno sociale)”.

Opzione questa già parte del pacchetto al vaglio commissione tecnica voluta dall’ormai ex ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, con l’unica differenza del livello minimo dell’assegno necessario abbassato a 2,5 volte la pensione sociale.

In questo caso la via per uscire almeno tre anni prima della soglia di vecchiaia dei 67 anni sarebbe esclusivamente quella “contributiva” per tutti, lavoratori con carriere “miste” (in parte retributive) inclusi. Una soluzione in chiave flessibile post Quota 100 sembra passare – sempre di più – per la strada contributiva considerando il minor impatto sui conti.

Pensione anticipata 2022

Intanto, per quanto riguarda la pensione anticipata, c’è ancora la possibilità di andarci prima rispetto a quanto previsto dai requisiti richiesti dalla pensione di vecchiaia, oggi pari a:

  • 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi per la generalità dei lavoratori;
  • 66 anni e 7 mesi di età per gli addetti alle mansioni gravose;
  • 5 anni di contributi a patto di aver compiuto i 71 anni di età per chi rientra interamente nel regime contributivo.

La pensione anticipata consente infatti di uscire dal mondo del lavoro con un’opzione vincolata non all’età anagrafica, bensì agli anni di contributi:

  • 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini;
  • 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.

L’adeguamento degli anni contributivi alle speranze di vita era stato bloccato dal decreto 4/2019, che però ha introdotto una finestra mobile di tre mesi per poter effettivamente andare in pensione anticipata.

Per i lavoratori senza contributi al 31/12/1995 è possibile un’ulteriore uscita con 64 anni di età e 20 anni di contributi.

Santi Quirico e Giulitta

 

Santi Quirico e Giulitta


Nome: Santi Quirico e Giulitta
Titolo: Martiri
Ricorrenza: 16 giugno
Tipologia: Commemorazione

Quirico e Giulitta, furono martiri del IV secolo un piccolo bambino, di circa tre anni, e sua madre, una matrona di stirpe regale, di Iconio (Konya) in Licaonia, regione centrale dell’attuale Turchia.

Allo scoppio violento della persecuzione di Diocleziano di diffondeva la caccia ai cristiani, voluta dal governatore Domiziano, Giulitta, rimasta vedova e pensando verosimilmente alla salvezza del suo bambino più che a sè stessa, lasciò la sua città e i suoi averi, per scendere insieme con due ancelle verso Seleucia, nell’Isauria.

Anche qui, il governatore romano, Alessandro, mostrava di eseguire, con ferocia gli ordini di persecuzione degli editti imperiali. Giulitta ritenne quindi prudente proseguire per Tarso, nella Cilicia. Ma subito la condotta e gli atteggiamenti di Giulitta furono notati e presto e venne così denunciata come cristiana.

Proprio in quegli stessi giorni il governatore dell’Isauria, Alessandro, aveva ricevuto l’incarico speciale di recarsi a Tarso, per fare eseguire anche colà gli editti imperiali per cause sconosciute.

Giulitta, la cui reputazione era già nota ad Alessandro, venne per suo ordine raggiunta e tratta in arresto. Ella, non volendo separarsi dal suo bambino, si lasciò tradurre davanti all’implacabile governatore, tenendosi in braccio il piccolo Quirico. Alla vista dei gendarmi le ancelle se ne fuggirono spaventate osservando da lontano la sorte della povera Giuditta.

Alessandro interrogò a lungo la donna ma ne ottiene una sola risposta: ‘Io sono cristiana’. Le venne così imposto di sacrificare agli Dei ma Giulitta si rifiuta. Alessandro ne fu talmente irritato, che, le fece strappar dalle braccia il figliuolo e la mise alla tortura.

Narra la tradizione che il tenero Quirico, sentendo la madre che in mezzo ai tormenti gridava ‘Io sono cristiana’, ripeteva anch’egli: ‘Io sono cristiano’.

Nel frattempo, il governatore Alessandro, fatto togliere il fanciullo alla madre, lo teneva sulle sue ginocchia. Ma, per quanti sforzi facesse il governatore per distogliere gli occhi del fanciullo dal guardar la madre, il piccolo continuava a tenere gli occhi rivolti verso di lei ed a gridare ‘Io sono cristiano’.

Alessandro, attratto anche dall’avvenenza del fanciullo, gli faceva carezze e se lo accostò per baciarlo; ma il fanciullo lo respingeva ripetutamente e assecondando i movimenti naturali e propri della sua età, si sforzava di sottrarglisi.

Finché il preside, adirato e fuori di sé, per un impeto di brutalità, prese per un piede il piccolo Quirico, e, dall’alto della gradinata marmorea su cui stava il suo seggio, lo scagliò furente al suolo, dinanzi agli occhi della madre.

Urtando sui gradini del tribunale, la vittima innocente si sfracellò il capo, e tutto il pavimento all’intorno fu bagnato del suo sangue. La madre, Giulitta, pure impietrita dal dolore, davanti al frutto del suo amore sfracellato per terra sui gradini dello spietato governatore, ferma nella fede e resa per grazia divina superiore, riuscì, davanti a quello straziante e raccapricciante spettacolo, a ringraziare tra le lacrime il Signore per aver preso l’anima del figlio nella gloria del Paradiso.

Poi anch’essa, scorticata e coperta di pece bollente, fu condannata alla decapitazione e il suo corpo fu gettato fuori città con quello del suo figliolo.

L’indomani le due ancelle, rilevarono i due corpi durante la notte e li seppellirono. Quando, con l’impero di Costantino, giunse anche per i Cristiani la pace e la sicurezza, una delle ancelle, che era sopravvissuta, poté indicare ai fedeli di Tarso il luogo dove erano state raccolte le spoglie del piccolo Quirico e di Giulitta ed ebbe così inizio, con l’affermarsi della popolarità della loro storia, la tenera devozione per i due Santi Martiri.

MARTIROLOGIO ROMANO. In Asia Minore, commemorazione dei santi Quirico e Giulitta, martiri.

Pensioni 2022

Pensioni 2022: ecco come lasciare il lavoro con le regole di oggi

Nel 2022 scompariranno alcune misure previdenziali, ed in attesa di una riforma difficile da realizzare, ecco come accedere alle pensioni l’anno prossimo.
pensioni

È vero, si fa un gran parlare di riforma delle pensioni e di misure nuove in arrivo che vadano a sostituire quota 100 e chissà, anche eventualmente l’Ape sociale o Opzione donna. Voci, indiscrezioni ed ipotesi, perché al momento con c’è nulla di certo tranne che quota 100 non verrà prorogata oltre il 31 dicembre 2021.

E con quota 100 scomparirebbero anche Opzione donna e l’Ape sociale. Infatti nessuno lo dice ma anche queste due misure scadono il 31 dicembre prossimo. Verrebbero a mancare diverse misure di anticipo di pensione, anche se su Opzione donna e sull’Ape sociale è assai probabile che si operino proroghe visto che da anni si va avanti così, allungando di anno in anno le misure.

E ad oggi, se qualcuno cerca di capire come potrà andare in pensione nel 2022, non c’è altro che tornare a fare i conti con le regole di uscita della riforma Fornero o di quelle che la Fornero stessa ha lasciato in campo.

Pensione di vecchiaia 2022, escono i nati nel 1955

La pensione di vecchiaia, così come le deroghe Amato o l’assegno sociale, non subiranno inasprimenti relativi all’aspettativa di vita. Per la pensione di vecchiaia e per tutte le misure che prevedono la vigente età pensionabile come requisito, resteranno le medesime del 2021, anche nel 2022.

Quindi, per chi è nato nel 1955, se completa i 20 anni di contributi, il 2022 sarà l’anno giusto di uscita. Se il primo versamento di contributi è successivo al 31 dicembre 1995 però, occorre che la pensione sia liquidata per un importo pari o superiore ad 1,5 volte l’assegno sociale, altrimenti c’è da attendere il 2027.

Sempre a 67 anni resteranno anche le deroghe amato, quelle destinate a chi ha 15 anni di contributi versati già al 1992, oppure a chi ha ricevuto l’ok ai versamenti volontari sempre al 31 dicembre 1992, o chi ha 25 anni di anzianità assicurativa e 10 anni di lavoro svolti per periodi inferiori alle 52 settimane.

Le anticipate nel 2022, non cambia nulla

E non ci saranno scossoni nemmeno per le pensioni anticipate che anche nel 2022 resteranno le stesse in vigore quest’anno. C’è quella ordinaria per esempio, per la quale servono 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Resta così anche la quota 41, per la quale servono 41 anni di versamenti ed uno di questi anche se discontinuo, versato prima dei 19 anni di età (ma occorre pure essere disoccupati, invalidi, caregivers o alle prese coi lavori gravosi).

A 56 anni le donne ed a 61 anni gli uomini, anche nel 2022 si potrà uscire con la pensione di vecchiaia con invalidità pensionabile al 80%. A 64 anni con solo 20 anni di contributi, con primo versamento successivo alla fine del 1995 e con pensione pari o superiore a 2,8 volte l’assegno sociale, anche nel 2022 ci sarà l’anticipata contributiva.

Pensione con 41 anni di contributi subito, ecco quando è possibile

Pensione con 41 anni di contributi subito, ecco quando è possibile

Non sempre il lavoratore precoce, anche se ha svolto mansione gravosa, ha diritto all’accesso alla quota 41.
riforma pensioni

In alcuni casi il pensionamento è possibile fin da subito, soprattutto se si rientra in uno dei profili di tutela dei lavoratori precoci che permettono l’accesso alla quota 41. Vediamo il caso del nostro lettore che ci scrive:

Salve, vorrei sapere quando posso andare in pensione, ho 56 anni e 41 anni di contributi, ho cominciato a lavorare a15 anni, ho sempre fatto il pescatore e gli ultimi 12 anni sto facendo l’ambulante di una pescheria con un mezzo speciale, grazie.

Consigliamo la lettura della nostra guida: Pensione: tutto quello che c’è da sapere, la guida

Pensione quota 41 subito

Per poter accedere alla pensione con 41 anni di contributi oltre ad aver versato almeno 12 mesi di contributi prima di compiere 19 anni è necessario rientrare in uno dei profili di tutela (disoccupati, invalidi, caregiver, gravosi e usuranti),

Il pescatore è una delle professioni riconosciuta come gravosa e per avere diritto all’accesso alla quota 41 è necessario aver svolto la mansione gravosa 6 anni negli ultimi 7 oppure 7 anni negli ultimi 10 che precedono il pensionamento.

Purtroppo lei negli ultimi 10 anni ha svolto la professione di ambulante perdendo il profilo di lavoratore gravoso e, di conseguenza, anche il diritto di accesso alla pensione quota 41.

Proprio per questo motivo non può accedere al pensionamento fin da subito ma dovrà attendere, pur essendo un lavoratore precoce, di perfezionare i 42 anni e 10 mesi di contributi richiesti agli uomini per accedere alla pensione anticipata ordinaria.