Archivi giornalieri: 19 giugno 2021

Sospensione decurtazione NASpI e indennità una tantum Sostegni bis

Sospensione decurtazione NASpI e indennità una tantum Sostegni bis

Messaggio INPS sulla sospensione delle decurtazione della NASpI dal 4° mese e l’indennità una tantum per pescatori autonomi e operai agricoli

Sospensione decurtazione NASpI e indennità una tantum Sostegni bis: con il Messaggio n. 2309 del 16 giugno 2021 l’INPS recepisce le novità introdotte in tema di disoccupazione NASpI dal cd. “Decreto Sostegni-bis” (D.L. n. 73/2021) fra cui la sospensione fino al 31 dicembre del meccanismo di decurtazione NASpI dal quarto mese e le altre misure introdotte dallo stesso Decreto in materia di indennità una tantum di 1600 euro previste a favore di alcune categorie di lavoratori, tra cui i pescatori autonomi e gli operai agricoli.

Il messaggio è stato emanato in attesa che siano completati gli approfondimenti e i dettagli tecnici necessari per la pubblicazione delle circolari attuative e l’adeguamento delle procedure informatiche. Ecco i dettagli.

Sospensione decurtazione NASpI e indennità una tantum Sostegni bis

Il Sostegni bis, in ragione del protrarsi dello stato di emergenza, ha disposto ulteriori misure finalizzate al sostegno di alcune categorie di lavoratori:

  • prorogando le indennità COVID-19 del (c.d. “Decreto Sostegni”);
  • e introducendo nuove indennità a favore dei pescatori autonomi e degli operai agricoli.

Il Decreto Sostegni-bis ha altresì previsto la sospensione, fino al 31 dicembre 2021, del meccanismo di riduzione dell’indennità NASpI pari al 3% mensile a partire dal quarto mese di disoccupazione.

Indennità una tantum 1600 euro Dl Sostegni bis: a chi spetta

L’art. 42, co. 1, del “Decreto Sostegni-bis” prevede l’erogazione di una indennità una tantum di importo pari a 1.600 euro a favore dei soggetti già beneficiari dell’indennità di cui all’art. 10, co. da 1 a 9, del D.L. n. 41/2021.

In particolare, tale prestazione sarà erogata alle seguenti tipologie di lavoratori, già beneficiari della richiamata precedente tutela ovvero i lavoratori:

  • stagionali e lavoratori in somministrazione dei settori del turismo e degli stabilimenti termali;
  • dipendenti stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali;
  • in somministrazione appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali;
  • intermittenti;
  • autonomi occasionali;
  • incaricati alle vendite a domicilio;
  • a tempo determinato dei settori del turismo e degli stabilimenti termali;
  • dello spettacolo.

Pertanto, in attuazione della citata previsione normativa, i lavoratori che hanno già fruito delle indennità, non devono presentare una nuova domanda. Infatti, l’indennità sarà liquidata dall’Istituto ai beneficiari con le modalità indicate dagli interessati per le indennità già erogate.

Attenzione: le indennità del Decreto Sostegni-bis, per espressa previsione di legge, non sono tra loro cumulabili. Le suddette indennità sono invece cumulabili con l’assegno ordinario di invalidità.

Inoltre, le richiamate indennità non concorrono alla formazione del reddito e per il periodo di fruizione delle stesse non è riconosciuto:

  • l’accredito di contribuzione figurativa;
  • il diritto all’assegno per il nucleo familiare.

Indennità un a tantum pescatori autonomi e gli operai agricoli

L’art. 69 del Decreto Sostegni-bis ha introdotto, inoltre, una indennità una tantum a favore dei lavoratori del settore agricolo e della pesca.

In particolare, il richiamato articolo 69 prevede una indennità una tantum di importo pari a 800 euro a favore degli operai agricoli a tempo determinato che, nel 2020, abbiano effettuato almeno 50 giornate effettive di attività di lavoro agricolo.

Sospensione decurtazione NASpI

Come precisato in premessa, l’indennità di disoccupazione NASpI è ridotta in misura pari al 3% ogni mese a decorrere dal primo giorno del quarto mese di fruizione (91° giorno della prestazione).

Fino al 31 dicembre 2021 per le prestazioni in pagamento dal 1° giugno 2021 questo meccanismo di decurtazione NASpI è sospeso. Analogamente per le nuove prestazioni decorrenti nel periodo dal 1° giugno 2021 fino al 30 settembre 2021 è sospesa fino al 31 dicembre 2021 l’applicazione del predetto meccanismo.

Pertanto gli importi delle indennità saranno più elevati, in quanto rimarranno invariati per l’intera durata.

 

Importi assegni familiari 2021

 

Importi assegni familiari 2021: nuove tabelle per il calcolo ANF fino al 31 dicembre

Nuove tabelle ANF 2021 – 2022 con maggiorazione degli importi degli assegni familiari valide dal 1° luglio 2021 al 31 dicembre 2021.

Importi Assegni familiari 2021: l’INPS ha emanato il Messaggio n° 2331 del 17-06-2021 con il quale ha recepito le ultime novità in materia di ANF. In particolare il messaggio indica, in merito alla corresponsione dell’assegno per il nucleo familiare, le nuove tabelle assegni familiari con i livelli reddituali e le maggiorazioni degli importi ANF dal 1° luglio 2021 al 31 dicembre 2021.

Quest’anno, a differenza del passato, l’INPS non ha semplicemente rivalutato le tabelle ANF sulla base delle rivalutazioni ISTAT, ma ha recepito le maggiorazioni degli importi ANF stabilite con il decreto-legge 8 giugno 2021, n. 79, all’articolo 5 (maggiorazioni da 37,50 euro a 55 euro a figlio a seconda della composizione della famiglia).

Ricordiamo infatti che l’assegno al nucleo familiare potrà essere richiesto in via transitoria solo fino al 31 dicembre 2021, data del definitivo tramonto del sussidio (tranne proroghe o deroghe), in favore del nuovo assegno unico per i figli. Per gli altri aventi diritto (disoccupati e partite IVA) si potrà procedere a breve con la richiesta dell’Assegno temporaneo figli minori.

Assegni familiari (ANF): cosa sono e a chi spettano

Prima di vedere a quanto ammonta la rivalutazione degli assegni e dei livelli reddituali ricordiamo, ancora una volta, che il termine assegni familiari non è propriamente quello giusto; infatti la prestazione prende il nome di assegno per il nucleo familiare abbreviato in ANF. Sono quindi gli assegni per le famiglie dei lavoratori dipendenti, pensionati e assimilati. Gli assegni familiari invece tecnicamente riguardano tutte le categorie escluse dagli assegni al nucleo familiare (es. coloni, mezzadri ecc.).

Gli ANF INPS sono una prestazione a sostegno delle famiglie il cui reddito sia entro certi limiti. Ciò significa che il valore dell’assegno mensile è inversamente proporzionale al reddito del nucleo familiare. Quindi più è alto il reddito e più scende l’assegno (fino a essere nullo) e viceversa.

Il reddito deve inoltre derivare prevalentemente da lavoro dipendente o assimilato oppure da NASpI, CIG o da pensione da lavoro dipendente (almeno il 70% del reddito familiare complessivo).

Leggi anche: Calcolo Assegni Familiari

Tabelle assegni familiari: come si leggono

Usare le tabelle ANF e quindi procedere al calcolo dell’importo spettante è molto semplice:

  1. bisogna scaricare il file “Excel” sul proprio computer (allegato a fondo pagina);
  2. quindi si deve deve aprire il file con un programma come Excel di Office o Calc di OpenOffice (gratuito);
  3. ora si può procedere a trovare la propria tabella di riferimento che varia in base alla composizione del nucleo familiare
    1. per fare ciò ci si deve muovere cliccando sulle linguette nel menù in basso a sinistra della pagina (es. Tab. 11, Tab. 12 ecc.)
    2. sulla base delle indicazioni di composizione del nucleo familiare che sono inserite invece in alto alla pagina (es. unico genitore con figli, due genitori con figli ecc.);
  4. quando si trova la tabella di appartenenza del proprio nucleo familiare si può scorrere la fascia di reddito familiare annuo (il reddito di riferimento è quello dell’anno precedente, quindi per le tabelle ANF 2020 – 2021 il reddito è quello del 2019);
  5. quindi ora sulla linea della fascia di reddito si può individuare l’importo dell’assegno familiare spettante incrociando il dato con il numero dei componenti del nucleo familiare.

N.B. nelle tabelle ANF 2021 – 2022 le note delle tabelle dalla n. 11 alla n. 19, riferite ai nuclei con figli, sono state integrate per tenere conto delle maggiorazioni di cui al citato articolo 5 del decreto-legge n. 79/2021.

Reddito di riferimento Assegni Familiari (ANF)

Come detto in precedenza le tabelle assegni familiari ANF sono suddivise in base alla tipologia di nucleo familiare, e poi successivamente ogni tabella è suddivisa in base al numero dei componenti il nucleo e agli importi del reddito familiare.

Il reddito del nucleo familiare di riferimento è dato dalla somma dei redditi lordi del richiedente l’ANF e dei familiari che concorrono alla composizione del nucleo. Pertanto, ad esempio, nel caso in cui entrambi i genitori producano reddito, bisogna fare la somma dei due. Inoltre il reddito da lavoro dipendente deve essere almeno il 70% del reddito totale. Quindi se un genitore è dipendente e l’altro è autonomo il reddito complessivo deve essere composto di almeno il 70% da lavoro dipendente e 30% da autonomo.

Il periodo di riferimento invece è quello dell’anno precedente il 1° luglio dell’anno per il quale viene effettuata la richiesta di assegno; per la domanda da presentare entro il 30 giugno 2021 il reddito da usare è quello del 2020 e non varia fino al 30 giugno del 2022.

Leggi anche: Assegno per il nucleo familiare: cos’è, a chi spetta e come funziona

Importi ANF 2021: rivalutazione dei livelli reddituali e maggiorazioni

L’Art. 5 del Dl 79/2021 riconosce agli aventi diritto all’assegno per il nucleo familiare dal 1° luglio 2021 e fino al 31 dicembre 2021, una maggiorazione di:

  • euro 37,5 per ciascun figlio, per i nuclei familiari fino a due figli,
  • e di euro 55 per ciascun figlio, per i nuclei familiari di almeno tre figli.

Alla luce delle disposizioni vigenti l’INPS rivaluta i livelli di reddito familiare validi per la definizione del diritto e degli importi degli Assegni Familiari ANF. In fondo a questo articolo trovate le tabelle ANF aggiornate al 1° luglio 2021.

Inoltre, le note di cui alle tabelle dalla n. 11 alla n. 19, riferite ai nuclei con figli, sono state integrate per tenere conto delle maggiorazioni di cui al citato articolo 5 del decreto-legge n. 79/2021.

I livelli di reddito e le maggiorazioni sono validi per il calcolo degli importi ANF giornalieri, settimanali, quattordicinali e quindicinali.

Come di consueto gli importi saranno calcolati dall’INPS a seguito di domanda dell’interessato e messi a disposizione del datore di lavoro per l’inserimento in busta paga (o nel cedolino pensione o in NASPi o CIG diretta a seconda dei casi).

Domanda ANF online

Ricordiamo che dal 1° aprile del 2019 la domanda ANF per i lavoratori del settore privato (esclusi gli agricoli a tempo indeterminato) si presenta solo online. Quindi non si può più presentare la domanda cartacea di ANF al proprio datore di lavoro, ma si deve procedere:

  • sul sito INPS con le proprie credenziali: PIN, SPID, CIE o CNS;
  • tramite contact center INPS (803164 da fisso o 06164164 da mobile), ma solo se si ha il PIN INPS dispositivo;
  • oppure tramite patronato (anche senza PIN);
  • infine la richiesta può essere fatta tramite il Consulente del Lavoro (o altro intermediario abilitato) del proprio datore di lavoro.

Come indicato nel presente messaggio la procedura di richiesta degli ANF 2021 sarà rilasciata a breve fra i servizi nel portale INPS.

Leggi anche: Come richiedere gli assegni familiari (ANF): domanda online e istruzioni

Assegni familiari, chi paga?

La domanda di ANF assegni familiari va presentata all’INPS che ne calcola l’importo e lo mette a disposizione del datore di lavoro.

Il datore di lavoro riceve quindi la domanda dall’INPS e paga gli assegni familiari direttamente in busta paga sulla base dei dati ricevuti e poi procede con il recupero dall’INPS (tramite DM10).

I dipendenti pubblici continuano ad inoltrare la domanda direttamente alla propria amministrazione ovvero al responsabile del personale.

ANF pagamento diretto INPS

In alcuni casi è possibile ricevere il pagamento degli ANF direttamente dall’INPS:

  1. ANF per pensionati da lavoro dipendente;
  2. percettori di NASPI o Cassa Integrazione a pagamento diretto dell’INPS;
  3. lavoratori parasubordinati iscritti alla gestione separata;
  4. lavoratori agricoli a tempo determinato;
  5. assegni familiari colf, badanti e baby sitter con contratto di lavoro domestico (anche somministrato).

Gli assegni familiari vengono pagati direttamente dall’INPS mensilmente nei casi di cui al punto 1 e 2 o semestralmente nei casi indicati ai punti 3, 4 e 5.

Arretrati ANF

Infine ricordiamo che è possibile richiedere gli arretrati ANF fino a 5 anni indietro.

Leggi anche: Assegni familiari arretrati

Importi assegni familiari 2021: nuove tabelle per il calcolo ANF fino al 31 dicembre

Alleghiamo infine le tabelle assegni familiari INPS 2021 rilasciate con Messaggio n° 2331 del 17-06-2021 con i livelli reddituali aggiornati e validi per il periodo 1° luglio 2021 – 30 giugno 2022.

San Romualdo

 

San Romualdo


Nome: San Romualdo
Titolo: Abate
Nascita: 952 circa, Ravenna
Morte: 19 giugno 1027, Fabriano
Ricorrenza: 19 giugno
Tipologia: Commemorazione
Patrono di:Bonarcado

S. Romualdo nacque a Ravenna dalla nobile famiglia degli Onesti: i costumi del casato però non corrispondevano al nome. Il duca Sergio, padre del nostro Santo, uomo irascibile e per nulla religioso, venuto in lite con un parente per il possesso di un podere, lo sfidò a duello. Romualdo sebbene aborrisse lo spargimento di sangue, costretto dal padre, dovette assistere a quell’atto irragionevole che terminò coll’uccisione dell’avversario. A quella vista il suo cuore inorridì e corse a nascondersi nel monastero di Classe presso Ravenna, per riparare, con quaranta giorni di penitenza, l’omicidio commesso dal genitore.

Finita quella quaresima, si sentì mutato; le esortazioni di un frate laico e di due visioni di S. Apollinare, lo decisero a vestire l’abito religioso in quel monastero.

Trascorsi tre anni, abbandonò il paese natio e recatosi in una solitudine vicino a Venezia, si pose sotto la direzione di un celebre eremita chiamato Marino. Dopo vent’anni di tirocinio, Romualdo in compagnia del maestro e di alcuni nobili veneziani, passò in Francia. fermandosi nei dintorni di S. Michele di Cusa.

Colà prese a progredire mirabilmente di virtù in virtù, superando lo stesso Marino, e molti, ammirando il suo tenore di vita, venivano a mettersi sotto la sua guida. Ivi pure dovette sostenere terribili lotte col demonio, che gli dipingeva in mille modi le difficoltà della vita religiosa, la fragilità della nostra debole natura e l’enorme fatica che ci vuole per giungere a piacere davvero al Signore. Il Santo tutto vinse con la mortificazione e la preghiera.

Dalla Francia tornò nuovamente in Italia ed ebbe la consolazione di constatare la conversione del duca suo padre.

Avuto intanto notizia che il suo discepolo Brunone di Querfurt era stato coronato del martirio in Russia, bramando anch’egli di versare il suo sangue per la fede, s’incamminò verso quelle regioni. Ma una grave malattia lo arrestò nell’Ungheria ed egli, scorgendovi un segno della volontà divina, fece ritorno in Italia.

Riprese quindi le fondazioni e le visite ai monasteri. Un giorno ad Arezzo s’incontrò con un conte aretino di nome Maldolo, padrone di una casa e di una magnifica selva che dal suo nome si chiamava CaMaldoli. Il conte, conosciuto chi fosse quel venerando pellegrino, gli manifestò una visione avuta e gli donò casa e selva. Romualdo, giudicando quella località adattissima per i suoi, ridusse la casa ad ospizio e vicino costruì un eremo per i religiosi contemplativi. Diede loro, con qualche modificazione, la regola benedettina e dal nome del luogo li denominò Camaldolesi.

Il santo vegliardo fondò ancora un altro cenobio nella valle di Castu, e vicino a questo si costruì una cella romita per passarvi gli ultimi anni. Quivi, affranto, mori il 19 giugno 1027 a 120 anni. La festa odierna ricorda la traslazione delle sue reliquie nella chiesa di Fabriano.

PRATICA. Imitare S. Romualdo in questo suo bel consiglio: «Presto a letto e presto fuor di letto».

PREGHIERA. Dela! Signore, ci renda accetti l’intercessione del beato abate Romualdo, affinché quel che non possiamo coi nostri meriti, lo conseguiamo per il suo patrocinio.

MARTIROLOGIO ROMANO. San Romualdo, anacoreta e padre dei monaci Camaldolesi, che, originario di Ravenna, desideroso di abbracciare la vita e la disciplina eremitica, girò l’Italia per molti anni, costruendo piccoli monasteri e promovendo ovunque assiduamente tra i monaci la vita evangelica, finché nel monastero di Val di Castro nelle Marche mise felicemente fine alle sue fatiche.