Archivi giornalieri: 18 luglio 2012

Istat – Povere otto milioni di persone..

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I poveri sono diventati ancora più poveri. E’ quanto emerge dal report dell’Istat sulla povertà in Italia. Dai dati risulta che l’11,1% delle famiglie del nostro Paese versa in condizioni di relativa povertà, per un totale di circa 8,1 milioni di persone. Per il 5,2% delle famiglie invece la povertà è in termini assoluti: circa 3,4 milioni di persone. La soglia di povertà relativa per una famiglia di due componenti, spiega l’Istat, è pari a 1.011,03 euro al mese. La sostanziale stabilità della povertà relativa rispetto all’anno precedente deriva dal peggioramento del fenomeno per le famiglie in cui non vi sono redditi da lavoro o vi sono operai, compensato dalla diminuzione della povertà tra le famiglie di dirigenti/impiegati. E proprio tra le famiglie operaie la situazione peggiora, con il 15,4% del totale in condizioni di povertà relativa contro il 15,1% del 2010 e con il 7,5% (il 6,4% nel 2010) in condizioni invece di povertà assoluta. Aumenta poi l’incidenza della povertà relativa per le famiglie dove non ci sono né occupati né ritirati dal lavoro: dal 40,2 si passa al 50,7%. Stesso trend per le famiglie con tutti i componenti ritirati dal lavoro, essenzialmente anziani soli e in coppia: il valore passa dall’8,3% al 9,6%. Tra queste ultime aumenta anche l’incidenza di povertà assoluta cresce, passando dal 4,5% al 5,5%. L’Istat sottolinea poi che la povertà assoluta cresce tra le famiglie con persona di riferimento ritirata dal lavoro (dal 4,7% al 5,4%), soprattutto se non ci sono redditi da lavoro e almeno un componente è alla ricerca di occupazione (dall’8,5% al 16,5%). Segnali di peggioramento si osservano tra le famiglie senza occupati né ritirati dal lavoro, famiglie cioè senza alcun reddito proveniente da attività lavorative presenti o pregresse, per le quali l’incidenza della povertà, pari al 40,2% nel 2010, sale al 50,7% nel 2011. I tre quarti di queste famiglie risiedono nel Mezzogiorno, dove la relativa incidenza passa dal 44,7% al 60,7%. Un aumento della povertà si osserva anche per le famiglie con tutti i componenti ritirati dal lavoro, che, in oltre il 90% per cento dei casi, sono anziani soli e coppie di anziani; un leggero miglioramento, tra le famiglie in cui vi sono esclusivamente redditi da pensione, si osserva solo laddove la pensione percepita riesce ancora a sostenere il peso economico dei componenti che non lavorano, tanto da non indurli a cercare lavoro (dal 17,1% al 13,5%). Una dinamica negativa si osserva anche tra le famiglie con un figlio minore, in particolare coppie con un figlio, dove l’incidenza di povertà relativa dall’11,6% sale al 13,5%; la dinamica è particolarmente evidente nel Centro, dove l’incidenza tra le coppie con un figlio passa dal 4,6% al 7,3%.