Archivi giornalieri: 10 luglio 2012
IL SULCIS È COI MINEROS DELLE ASTURIE
COSE DI SARDEGNA
IL SULCIS
È COI MINEROS
DELLE ASTURIE
di FRANCESCO CASULA
Venerdì 6 luglio, alla
Camera dei deputati a
Roma, si è svolta una
interessante conferenza
Stampa dei minatori
del Sulcis in solidarietà a quelli
delle Asturie in Spagna, con la
presenza di Marco Rizzo, già
europarlamentare del Pdci e Astor
Garcia, responsabile esteri del
Partito comunista dei popoli di
Spagna. Artefice e promotore
dell’iniziativa è stato Antonello
Tiddia, combattivo delegato Rsu
della Carbosulcis, impegnato da
sempre nel movimento
ambientalista e pacifista sardo; fra
l’altro è stato in prima fila contro i
radar, contro le basi militari e
contro il nucleare. La lotta dei
minatori della Comunità autonoma
delle Asturie, iniziata un mese e
mezzo, è una reazione forte alla
decisione del governo spagnolo di
Mariano Rajoy, per conto (o, per
meglio dire, per ordine)
dell’Unione Europea, di tagliare i
sussidi per l’industria mineraria di
oltre il 60%, minacciando così 8
mila posti di lavoro diretti nel
settore minerario e, probabilmente,
circa altri 30.000 nell’indotto. I
minatori della Sardegna, hanno
così raccolto centinaia di firme di
solidarietà (di intellettuali, scrittori,
sindacalisti, politici sardi e italiani)
per i loro compagni spagnoli che
sono state consegnate nella sala
stampa della Camera dei deputati il
6 luglio, in occasione della
Conferenza stampa, fortemente
voluta dallo stesso Tiddia, per far
conoscere all’opinione pubblica
una lotta che i media italiani
sottacciono. E di cui non c’è traccia
nella stampa sarda. Una lotta e uno
sciopero che coinvolge l’intero
settore minerario asturiano e che
prosegue a oltranza. Proprio nei
giorni scorsi è sfociata in violenti
scontri fra le forze della sicurezza e
i minatori, per i quali il taglio degli
“aiuti ” decisi dal governo, porrà di
sicuro fine all’intera attività
mineraria. Di qui anche la
decisione di organizzare una
“Marcia nera” che dovrebbe portare
a Madrid, il prossimo 13 luglio,
migliaia di mineros, accompagnati
dai familiari, sindacalisti e militanti
di sinistra che sostengono le loro
lotte. Attualmente in Spagna i
minatori sono l’unica categoria
sociale fortemente mobilitata
contro il governo di Madrid e gli
ordini provenienti dall’Europa. I
minatori del Sulcis, anche per
conoscere meglio la situazione dei
loro colleghi spagnoli, vorrebbero
invitare in Sardegna una loro
delegazione, per poi ricambiare la
visita nelle Asturie
n. 527 del 5 luglio 2012
Eu Osha – La salute e la sicurezza in tempo di crisi
09-07-2012
NEWS
“Adesso più che mai dobbiamo raccomandare di fare un lavoro di qualità per ambienti di lavoro sani e sicuri”, secondo il capo dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA). Nella sua relazione annuale il neo direttore descrive le nuove pressioni per operare tagli alla sicurezza e alla salute sul lavoro (SSL) in un clima economico sfavorevole; “per molte imprese, l’obiettivo primario è semplicemente sopravvivere. Tuttavia, le organizzazioni devono tener presente che garantire delle buone condizioni di salute e sicurezza sul posto di lavoro è indispensabile non solo per ragioni etiche ma anche per la competitività economica.”
Nella relazione annuale si afferma chiaramente che nel 2011 l’EU-OSHA ha continuato a raggiungere nuovi destinatari con messaggi sull’importanza della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro(ssl) e si ribadisce che, anche in tempi difficili, dedicare tempo e risorse alla ssl è un investimento, non un costo, e che un buon livello di ssl è positivo per l’impresa.
Uno degli eventi chiave dell’anno è stato lo sviluppo del progetto faro dell’Agenzia, Esercizio di previsione, finalizzato a prevenire i rischi a lungo termine sul luogo di lavoro (inizialmente sui posti di lavoro ecologici), e ad aiutare le istanze decisionali ad adottare provvedimenti per prevenirli.
Un altro importante progetto è stato l’indagine europea fra le aziende sui rischi nuovi ed emergenti (Esener), che, per la prima volta, ci ha fornito un’immagine in tempo reale delle modalità di gestione di alcuni importanti rischi sul luogo di lavoro in Europa. Nel 2011 è stato avviato il processo di elaborazione di analisi secondaria dei dati raccolti dall’indagine.
Nel 2011 è stato lanciato ufficialmente lo strumento interattivo di valutazione dei rischi online (OiRA), ereditato dalla campagna “Ambienti di lavoro sani e sicuri” sulla valutazione dei rischi del 2008-2009. Lo strumento per generare OiRA, messo a disposizione gratuitamente dall’Agenzia, aiuterà le piccole imprese di tutta l’UE a effettuare le valutazioni dei rischi in modo semplice ed economicamente conveniente.
Infine, il 2011 è stato il secondo e ultimo anno della campagna “Ambienti di lavoro sani e sicuri” sulla manutenzione sicura. Le campagne “Ambienti di lavoro sani e sicuri” oggigiorno costituiscono la più estesa iniziativa del genere su scala mondiale. L’ultima campagna ha registrato livelli record di partecipazione, svolgendo attività di sensibilizzazione sull’importanza della manutenzione per la sicurezza e la salute dei lavoratori e sulla necessità di eseguire operazioni di manutenzione sicure.
dal sito www.osha.europa.eu
Sempre meno l’offerta di servizi risponde ai bisogni sociali
09-07-2012
NEWS
Il III Rapporto Cgil
Sempre meno l’offerta di servizi risponde ai bisogni sociali in costante crescita per effetto della recrudescenza della crisi. E’ quanto emerge dal terzo rapporto sulla Contrattazione sociale territoriale relativo al 2011, a cura dell’Osservatorio sulla Contrattazione Sociale (Ocs), costituito dalla Cgil e dallo Spi, con il contributo dell’Ires.
I tagli drastici operati dal precedente e dall’attuale governo sulle politiche sociali e su quelle sanitarie hanno avviato “un processo di ridimensionamento del welfare locale” in parte difeso dalla contrattazione sociale territoriale.
Lì dove si è svolta, sostiene il rapporto, la negoziazione territoriale ha garantito “un mantenimento nell’erogazione delle prestazioni e dei servi grazie a una complicata azione di contenimento dei tagli”. Per ovviare a questi ultimi si è fatto ricorso ad “un aumento delle tariffe e della tassazione locale, così come a strumenti di compartecipazione, con una vera e propria esplosione nel ricorso all’Isee, e alla diffusa promozione di patti antievasione a livello comunale capaci di reperire risorse da destinare ai servizi di welfare”.
Nell’82,3% degli accordi si riscontrano iniziative e interventi favore della “generalità di cittadini e famiglie”, ovvero interventi sulla spesa sociale complessiva e sui servizi, sulla fiscalità locale, i trasporti, l’ambiente e il territorio.
Largamente presente è l’azione a favore degli anziani (81,6%), sostanzialmente appaiata a quella rivolta ai cittadini nel loro complesso. Segue la forte presenza, e in crescita rispetto al 2010, di soggetti fragili o bisognosi di sostengo: persone non autosufficienti (51,2%), disabili (42,2%) e famiglie e individui in condizione di povertà (41,3%).
Per quanto riguarda invece il binomio crisi e lavoro, il rapporto segnala che il tema della tutela o della riorganizzazione sul posto di lavoro è presente nel 13,2% del totale degli accordi, il sostegno ai lavoratori di aziende in crisi (36,6%), ai disoccupati (20,6%), agli inoccupati (3,6%) e ai precari (3,2%).
Questo dato, specie quello relativo ai lavoratori di aziende in crisi, si mostra più basso rispetto al 2010, e questo probabilmente mostra “la difficoltà di avviare nuovi interventi di sostegno al reddito dei lavoratori in situazione di crisi”.
Inoltre uno spazio “decisamente più compresso” è dedicato ad altri soggetti portatori di bisogni e di diritti: giovani (12,2%), donne (6,8%), immigrati (11,1%). Viene così confermato un dato critico già evidenziato nel corso del 2010, specie a fronte di una più ampia presenza di tali soggetti entro le piattaforme sindacali.
da Diario del lavoro
Immigrati: permesso a chi denuncia il caporale
09-07-2012
NEWS
Il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva, su proposta del Ministro per gli affari europei e del Ministro del lavoro, il decreto legislativo che recepisce la normativa comunitaria in materia di sanzioni e provvedimenti nei confronti dei datori di lavoro che impiegano cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è irregolare.
Permesso di soggiorno anche per lo straniero che denuncia il suo datore di lavoro in nero. C’è poi una terza norma, transitoria (che è in attesa del via libera europeo: una sorta di sanatoria per chi mette in regola il dipendente extracomunitario, stipulando finalmente un contratto alla luce del sole.
Lo schema di Decreto-Legislativo, approvato dal Consiglio dei Ministri, recepisce la Direttiva Europea n. 53/2009 che inasprisce le sanzioni penali e amministrative per quei datori di lavoro che impiegano irregolarmente cittadini di Paesi terzi. In caso di grave sfruttamento è prevista, la concessione del permesso di soggiorno per un anno per l’immigrato che denuncia lo sfruttamento.
I tecnici dei Ministeri interessati stanno ora lavorando per ultimare i dettagli della normativa approvata. Si parla di una sanzione intorno ai 1.000 euro, oltre ai mancati pagamenti degli oneri fiscali, previdenziali ed assistenziali.