Archivi giornalieri: 5 giugno 2023

5 giugno: Giornata mondiale dell’ambiente

.

 
Francesco Casula
5 giugno: Giornata mondiale dell’ambiente
di Francesco Casula
Il filosofo Eraclito di Efeso, gran teorico del “πάντα ῥεῖ” (tutto scorre), ovvero dell’incessante fluire e divenire delle cose, nella sua concezione relativistica, salvava un unico valore, considerato assoluto, stabile e perenne: l’ambiente. A più di 2.500 anni di distanza, l’intuizione del filosofo greco non pare abbia il consenso, in Sardegna, degli ultimi epigoni dello “sviluppismo”, ancora disposti a barattare l’ambiente con un po’ di occupazione e di crescita economica, peraltro momentanee e incerte, e di sviluppo, peraltro illusorio ed effimero. Non capendo, fra l’altro, che devastando la natura, dissestando e consumando il territorio, si distruggono, nel tempo, molti più posti di lavoro di quanti non se ne creino. Per non parlare, dei danni profondi agli ecosistemi e alla salute della popolazione. Comunque nonostante inquinamento, brutture e devastazioni ambientali, sfregi profondi al paesaggio e all’ecosistema. la Sardegna, fortunatamente, non è ancora precipitata del tutto nell’inferno industrialista, tutto giocato sullo sfruttamento spietato della natura, del territorio, delle materie prime e delle risorse naturali, teso esclusivamente a produrre merci finalizzate alla realizzazione di un profitto e di un consumo immediato. L’ambiente – pur profondamente manomesso – rimane ancora la nostra risorsa più pregiata, il “valore” primario che rischiamo però di sbranare se andassero avanti progetti devastanti come i tentativi di impiantare, in dosi industriali, le Pale eoliche, di continuare con le esercitazioni militari o con lo stoccaggio di alighe radioattive e non solo: come se fosse su muntonargiu de s’Italia. Occorre essere consapevoli che l’ambiente è una risorsa, limitata e irriproducibile. Di qui la necessità di difenderlo con le unghie e con i denti e di conservarlo, valorizzandolo e non semplicemente sfruttandolo e divorandolo. Esso è l’habitat la cui qualità non è un lusso ma la necessità stessa per sopravvivere. Ed il territorio deve essere certo utilizzato anche come supporto di attività turistiche, economiche e produttive ma nel rigoroso rispetto e della salvaguardia del nostro complesso sistema di identità ambientali, paesaggistiche, geografiche, etno-storiche, culturali e linguistiche.

San Bonifacio

 

San Bonifacio


Nome: San Bonifacio
Titolo: Vescovo e martire
Nascita: 680, Crediton, Inghilterra
Morte: 5 giugno 755, Frisia
Ricorrenza: 5 giugno
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione

S. Bonifacio nacque in Inghilterra verso l’anno 680. Educato nella religione cristiana, fin dalla più tenera età mostrò grande amore verso Dio e di Lui parlava con grande gusto.

Due missionari di passaggio per quelle contrade domandarono alloggio nella sua casa, e durante la sosta parlarono di Dio. Il piccolo Bonifacio, approfittando dell’occasione, domandò cosa dovesse fare per salvarsi. Ascoltò attentamente quanto dissero i due padri e Dio, premiando quest’anima candida, fece sentire distintamente nel cuore del fanciullo la sua voce che lo chiamava al suo servizio.

Da quel momento l’idea di farsi sacerdote non si partì più da lui. Ma il padre avendo fondato sul giovane le più lusinghiere speranze, si oppose energicamente, finché una grave malattia non gli fece comprendere il suo dovere di lasciar libero il figlio. Bonifacio allora pensò sol più a corrispondere alla divina chiamata ed entrò nel monastero di Exter dove ricevette la prima educazione.

Alla santità della vita univa pure grande ingegno e amore allo studio, massime della Sacra Scrittura, che fu sempre la fonte inesauribile della sua predicazione. Dopo il regolare corso di studi venne ordinato sacerdote l’anno 710.

Le sue rare doti di santità e di scienza si manifestarono meglio in lui, con ammirazione dei suoi superiori, quando fu mandato all’Arcivescovo di Canterbury per sistemare una delicata questione. Aborriva qualsiasi lode e approvazione; e temendo di poter essere in seguito elevato ad altre cariche, partì dall’Inghilterra e andò in Francia. Ma presto fu costretto al rimpatrio.

Morto poco dopo il suo ritorno l’Abate del monastero, la comunità lo elesse a successore; egli umilmente si rifiutò e andò a predicare tra gli infedeli. Venuto a Roma, Gregorio II lodò il suo zelo e la sua virtù e gli affidò l’evangelizzazione della Germania.

Nella Turingia cominciò il suo apostolato. Quando però morì Rodbodoro re di Frisia, il paese fu inaccessibile ai missionari e Bonifacio si recò da S. Willebrordo, vescovo di Utrecht e insieme esercitarono il sacro ministero. San Willebrordo conosciuta presto la santità e lo zelo di Bonifacio nell’esercizio del sacro ministero, lo volle a suo successore.

Ma egli bramando essere semplice missionario, lasciò Utrecht e passò nell’Ansia.

Gregorio II quasi in premio del gran bene da lui compiuto lo consacrò vescovo della Germania, e Gregorio III gli aggiunse il titolo di arcivescovo.

Tuttavia le nuove dignità e i nuovi onori non furono di danno alla propria santificazione, ed egli continuò come prima la vita di travagli apostolici e di lotte interiori. Nel 738 rivide ancora una volta il Papa nella città eterna e nel 753 successe nella sede episcopale di Magonza.

Il suo pellegrinaggio terreno intanto volgeva al termine; per meglio prepararsi al gran passo, rinunziò al vescovado e attese sol più alla predicazione.

Il 5 giugno del 755 sorpreso insieme a molti altri sacerdoti da una banda di furibondi idolatri, diede il suo sangue per il nome di Gesù Cristo, dopo aver esortati tutti gli altri sacerdoti a prepararsi coraggiosamente al martirio.

Martirio di San Bonifacio

PRATICA. Distacchiamo il cuore dagli onori, beni e piaceri della terra e prepariamoci un tesoro nel cielo, umiliandoci e mortificandoci.

PREGHIERA. Dio, che per lo zelo del beato Bonifacio tuo vescovo e martire, ti sei degnato chiamare alla conoscenza del tuo nome una moltitudine di popoli, concedi, propizio, che mentre celebriamo la sua solennità, sperimentiamo anche il suo patrocinio.

MARTIROLOGIO ROMANO. Nella Frisia san Bonifacio, Vescovo di Magónza e Martire. Questi, dall’Inghiltérra andato a Roma, dal Papa beato Gregorio secondo fu mandato in Germania per predicare la fede di Cristo a quelle genti, e, avendo ivi sottomesso alla religione Cristiana una grandissima moltitudine, specialmente dei Frisoni, meritò di essere chiamato Apostolo dei Germàni; alla fine nella Frisia dai pagani infuriati colpito con la spada, compì il martirio insieme ad Eóbano Coepiscopo e ad alcuni altri servi di Dio.