Archivi giornalieri: 15 aprile 2021

Bonus servizi di baby-sitting 2021: come fare domanda

Bonus servizi di baby-sitting 2021: come fare domanda

L’INPS ha fornito le istruzioni operative per l’invio delle domande di bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting per il 2021.

Semaforo verde per l’invio dell’istanza all’INPS per il bonus servizi di baby-sitting. La domanda potrà essere presentata avvalendosi di una delle seguenti due modalità:

  • applicazione web, disponibile sul portale dell’INPS al seguente percorso: “Prestazioni e servizi” > “Tutti i servizi” > “Domande per Prestazioni a sostegno del reddito” > “Bonus servizi di baby sitting D.L.30/2021”;
  • Patronati, attraverso i servizi offerti gratuitamente dagli stessi.

I cittadini che intendano presentare domanda mediante l’applicazione web possono accedere al servizio mediante riconoscimento dell’identità digitale tramite:

  • SPID almeno di livello 2;
  • Carta di identità elettronica (CIE);
  • Carta nazionale dei servizi (CNS);
  • PIN di tipo dispositivo rilasciato dall’Istituto.

Il bonus, si ricorda, ammonta al limite massimo complessivo di 100 euro settimanali. Nell’ipotesi in cui, all’interno del medesimo nucleo familiare, siano presenti più soggetti minori, sarà possibile percepire il bonus anche relativamente a tutti i minori presenti, formulando più domande. In ogni caso, non potrà essere superato l’importo complessivo settimanale di 100 euro.

Bonus servizi di baby-sitting 2021: la disciplina

Per fronteggiare la diffusione del COVID-19, l’art. 2 del D.L. n. 30/2021 ha disposto, per il 2021, interventi di sostegno per lavoratori con figli minori:

  • affetti da Coronavirus;
  • in quarantena o in caso di sospensione dell’attività didattica in presenza.

Ai fini del diritto al bonus per i servizi di baby-sitting, rilevano tutti i casi sopra descritti che si siano verificati dal 1° gennaio 2021 al 30 giugno 2021.

Bonus servizi di baby-sitting 2021: cos’è e come funziona

La suddetta norma prevede la possibilità di fruire di uno o più bonus per servizi di baby-sitting, fino a un massimo di 100 euro settimanali, per i genitori di figli conviventi minori di 14 anni.

Il beneficio spetta anche in caso di adozione, affido preadottivo o condiviso tra i genitori, allegando la sentenza dell’Autorità che attesti l’affido.

Il bonus è riconosciuto anche ai minori di 14 anni affetti da disabilità grave accertata ai sensi dell’art. 4, co. 1, della L. n. 104/1992:

  • iscritti a scuole di ogni ordine e grado per le quali sia stata disposta la sospensione dell’attività didattica in presenza;
  • ospitati in centri diurni a carattere assistenziale, per i quali sia stata disposta la chiusura.

In caso di sospensione dell’attività didattica in presenza, nel modello di domanda di bonus dovrà essere indicata la scuola, ossia:

  • il codice meccanografico della scuola;
  • il nome dell’Istituto;
  • la partita IVA;
  • la tipologia di scuola;
  • classe frequentata.

Il bonus per servizi di baby-sitting si rende applicabile alle seguenti tipologie di lavoratori:

  • iscritti in via esclusiva alla Gestione separata;
  • lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’INPS;
  • lavoratori autonomi iscritti alle casse professionali autonome non gestite dall’INPS;
  • personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico;
  • lavoratori dipendenti del settore sanitario, pubblico e privato accreditato, appartenenti alle categorie dei medici, infermieri, tecnici di laboratorio biomedico, tecnici di radiologia medica e operatori sociosanitari.

Sono compresi i medici di base e i pediatri di libera scelta che operano in convenzione con le ASL, gli ostetrici, i soccorritori, gli autisti, i medici e il personale sanitario addetto al servizio emergenza/urgenza 118.

Bonus servizi di baby-sitting 2021: incompatibilità

La misura bonus per servizi di baby-sitting può essere erogata, alternativamente, a entrambi i genitori purché non ricorra, nelle stesse giornate della settimana prescelta, una delle seguenti condizioni:

  • la prestazione lavorativa è svolta in modalità agile;
  • l’altro genitore non svolga alcuna attività lavorativa ovvero sia sospeso dal lavoro ovvero sia beneficiario di altri strumenti previsti a sostegno del reddito;
  • i genitori abbiano fruito del congedo di cui ai co. 2 e 5 del medesimo art. 2 del D.L. n. 30/2021.

Nel rispetto del principio di “alternatività”, si precisa che non è possibile rinunciare ai periodi di congedo COVID per l’anno 2021 effettivamente fruiti.

Si ricorda che i bonus non possono essere fruiti:

  • se l’altro genitore è a sua volta in congedo “COVID 2021”, disoccupato o non lavoratore;
  • se percettore per le giornate di riferimento di qualsiasi beneficio di sostegno al reddito per sospensione o cessazione dell’attività lavorativa, quale ad esempio, NASpI, cassa integrazione ordinaria, straordinaria o in deroga, ecc.

In particolare, in caso di genitori beneficiari di trattamenti di integrazione salariale, l’incompatibilità opera solo nei casi e limitatamente ai giorni di sospensione dell’attività lavorativa per l’intera giornata.

Diversamente, nel caso in cui il genitore sia beneficiario di un trattamento di integrazione salariale per riduzione di orario di lavoro, l’altro genitore è ammesso alla fruizione dei bonus.

Inoltre, i bonus possono spettare anche in caso di congedo di maternità, ferie e congedo parentale di entrambi i genitori.

Inps: tentativo di truffa tramite phishing

Inps: tentativo di truffa tramite phishing

L’Inps avvisa tutti i suoi utenti che è tuttora in corso un tentativo di truffa tramite e-mail di phishing

 

Ubi Banca – Intesa: cosa cambia per carte di credito, mutui e Iban Inps

Ubi Banca – Intesa: cosa cambia per carte di credito, mutui e Iban Inps

Dal 12 aprile Ubi Banca è diventata Intesa Sanpaolo: ecco cosa è cambiato per i correntisti in merito alle carte di credito, mutui e Iban Inps.

di , pubblicato il  alle ore 15:45
Ubi Banca Intesa Sanpaolo

Dal 12 aprile Ubi Banca è diventata Intesa Sanpaolo. Ci sono stati quindi cambiamenti per le carte di credito e le altre carte di pagamento ma anche per il conto corrente, i mutui e l’Iban per l’Inps. Ad esempio il conto “Ubi conto Qubi” ha preso il nome di Xme Conto Ubi ed il numero verde per bloccare le carte è cambiato. In pratica i prodotti della vecchia banca si sono unificati con quelli della nuova. Chi vorrà, comunque, potrà cambiare banca ma le differenze non risultano eccessive. Ecco maggiori info in merito.

Cosa cambia da aprile per i clienti di Ubi Banca Intesa

Da aprile 2021 cambiano le condizioni contrattuali e il nome di alcuni prodotti per i clienti Ubi Banca Intesa Sanpaolo. Per quanto concerne le carte di debito/prepagate emesse da Ubi ora il numero per bloccarle sarà l’800.30.33.03. Per le carte di credito Ubi banca Intesa, invece, l’800.50.02.00.

Chi invece ha un mutuo o un prestito con Ubi Banca dovrà stare tranquillo in quanto non cambierà nulla. Il pacchetto dei mutui gestito dalla vecchia banca, infatti, sarà preso in carico dalla nuova per cui il cliente dovrà solo pagare le rate come faceva prima.
Per quanto riguarda le carte di credito dal 1° gennaio 2022 quelle Hybrid/Libra e quelle Kalia non esisteranno più. Al momento si potranno usare ma poi dovranno essere rimpiazzate con nuove carte. Anche la carta di debito Libramat abbinata al conto corrente si potrà usare dopo il 12 aprile. Qualora venga smarrita o deteriorata, però, non verrà più emessa. Sarà quindi necessario sceglierne una di Intesa.
Infine per la prepagata Enjoy per effettuare le ricariche ora sarà necessario utilizzare un nuovo codice utente.

Lo si troverà sul sito ufficiale di Intesa Sanpaolo alla sezione dedicata. In alternativa si potrà chiamare il numero verde della nuova banca che è 800.30.33.03. Si ricorda che per i pagamenti in modalità online non servirà più l’sms o il token e che quando la carta scadrà, verrà sostituita con quella Superflash.

Ubi Banca in Intesa Sanpaolo: Iban Inps

L‘Inps sulla sua pagina ufficiale spiega che Ubi Banca dal 12 aprile è stata incorporata con Intesa Sanpaolo. Tutti i correntisti della vecchia banca quindi avranno un nuovo codice Iban. Chi beneficia di una prestazione non pensionistica ed ha un conto che transita in Intesa dovrà comunicare la variazione dell’Iban. Ciò mediante i sistemi telematici Inps: sarà solo necessario inserire il nuovo Iban per avere la certezza che i pagamenti vengano disposti correttamente. In ogni caso l’Inps, ancora per dodici mesi, continuerà a disporre i pagamenti sulle vecchie coordinate bancarie. Per chi percepisce la pensione, invece, non cambierà nulla.
alessandra.dibartolomeo@investireoggi.it

Hype, carta risparmio con app che pianifica le spese, bonus di 25 euro
Con Hype è possibile pianificare tutte le spese e risparmiare sugli acquisti.
carta Hype, app per risparmiare
 

Ecco un’app che aiuta a tenere traccia delle spese, anzi fa di più, le organizza in modo automatico. Si chiama Hype, ed offre tra l’altro subito un buono di 25 euro per i nuovi iscritti.

Hype, l’app che organizza le spese

Cosa offre l’app Hype? Innanzitutto c’è il conto con le tue coordinate IBAN, subito disponibile e senza nessun costo. È inoltre possibile effettuare ricariche delle carta ed effettuare prelievi senza commissioni in tutto il mondo. Come dicevamo è inoltre possibile consultare tutti i movimenti dall’app, impostare obiettivi di risparmio e scambiare denaro in tempo reale. Insomma, è l’app perfetta per chi vuole tenere tutto sotto controllo al fine di risparmiare.

La registrazione può essere effettuate direttamente ed esclusivamente online in 5 minuti sulla pagina ufficiale dell’app. Dopo pochi giorni la carta di tipo MasterCard verrà ricevuta direttamente a casa. Non c’è bisogno di inviare documenti cartacei. Inoltre, come già anticipato, è previsto un bonus di 25 euro per i nuovi iscritti inserendo il codice promo SUPER.

Reddito di emergenza fino a 840 euro, nuove istruzioni Inps

Reddito di emergenza fino a 840 euro, nuove istruzioni Inps

Regole e domande anche per gli ex percettori di NASpI e DIS-COLL nella nuova circolare Inps

 

 

 
 

 
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Fino al 30 aprile è possibile inviare la domanda di Reddito di emergenza 2021 solo per via telematica sul sito dell’Inps. L’Istituto ha pubblicato una nuova circolare sulla misura prevista dal dl Sostegni che prevede il riconoscimento di tre mensilità (marzo, aprile e maggio) per le famiglie in condizioni di difficoltà a causa dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, in possesso dei requisiti di residenza, economici, patrimoniali e reddituali previsti dalla legge.

Reddito di emergenza, a quanto ammonta

Il beneficio economico del Rem è determinato moltiplicando 400 euro per il corrispondente parametro della scala di equivalenza.
L’importo del beneficio economico non può essere superiore a 800 euro mensili, tranne nelle ipotesi in cui la scala di equivalenza viene maggiorata fino a 2,1.
La scala di equivalenza è pari a 1 per il primo componente del nucleo familiare ed è incrementata di:

  • 0,4 per ogni ulteriore componente di età maggiore di 18 anni;
  • 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne.

La scala può raggiungere la soglia massima di 2. Nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti componenti in condizioni di disabilità grave o non autosufficienza, come definite ai fini ISEE, la soglia massima è elevata a 2,1. La scala di equivalenza non tiene conto dei soggetti che – al momento della presentazione della domanda – si trovano in stato detentivo o sono ricoverati in istituti di cura di lunga degenza o altre strutture residenziali a totale carico dello Stato o di altra pubblica Amministrazione; la presenza di un componente che si trova in tali condizioni deve essere autodichiarata in domanda.

Di seguito alcuni esempi di calcolo del valore mensile del Rem, in relazione alla composizione del nucleo familiare:

  • Un adulto: scala di equivalenza 1, 400 euro
  • Un adulto e un minorenne: scala di equivalenza 1.2, 480 euro
  • Due adulti: scala di equivalenza 1.4, 560 euro
  • Due adulti e un minorenne: scala di equivalenza 1.6, 640 euro
  • Due adulti e due minorenni: scala di equivalenza 1.8, 720 euro
  • Tre adulti e due minorenni: scala di equivalenza 2, 800 euro
  • Tre adulti e due minorenni di cui un componente è disabile grave: scala di equivalenza 2.1: 840 euro

Reddito di emergenza, nuovi beneficiari

Come ricorda la circolare n°61 del 14/04/2021, il decreto Sostegni ha individuato a una nuova categoria di beneficiari rispetto a quelli previsti dai decreti precedenti (Rilancio e Agosto), ossia coloro che hanno terminato tra il 1° luglio 2020 e il 28 febbraio 2021 di percepire la Naspi e la Discoll e sono in possesso dei requisiti previsti dalla legge. In questa ipotesi, il destinatario del Rem non è più il nucleo familiare nel suo complesso, ma il singolo beneficiario.

Nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti uno o più soggetti che hanno terminato di percepire la Naspi o la Discoll tra il 1° luglio 2020 e il 28 febbraio 2021 la domanda deve essere presentata da uno dei medesimi soggetti.

Per ottenere il Rem la famiglia deve avere un valore del reddito familiare, nel mese di febbraio 2021, inferiore alla soglia corrispondente all’ammontare del beneficio. In caso di canone di locazione dichiarato in DSU (Dichiarazione sostitutiva unica), tale soglia è incrementata di un dodicesimo dell’ammontare annuo del canone stesso.

Rem, come viene pagato

In caso di accoglimento, il Rem è erogato per tre mensilità: marzo, aprile e maggio 2021. Al fine di rendere noto tempestivamente l’esito del procedimento, l’Istituto comunica l’accoglimento o la reiezione della domanda mediante sms e/o e-mail, utilizzando i dati di recapito indicati in domanda. In caso di respinta, l’Istituto rende disponibili le motivazioni del mancato accoglimento dell’istanza.

Il beneficio è erogato mediante bonifico bancario/postaleaccredito su Libretto postale o bonifico domiciliato (pagamento in contanti presso gli sportelli di Poste Italiane S.p.A.), secondo la preferenza espressa nel modulo di domanda.

Si precisa che il Rem verrà pagato con bonifico domiciliato presso gli sportelli di Poste Italiane S.p.A. nel caso in cui:

  • l’Iban indicato in domanda non è corretto perché il codice fiscale del beneficiario della prestazione non corrisponde a quello del titolare del conto corrente;
  • le coordinate bancarie sono formulate in modo errato.

In tal caso, una volta disposto il pagamento, il lavoratore riceverà un sms di notifica del pagamento. Successivamente, verrà inviata da Postel la comunicazione di liquidazione all’indirizzo di residenza o domicilio. Il beneficiario potrà recarsi a riscuotere il Rem presso qualsiasi ufficio postale del territorio nazionale, munito della suddetta comunicazione, di un proprio valido documento di identità e un documento attestante il codice fiscale.

Qualora nel medesimo nucleo, oltre al richiedente siano presenti più soggetti che soddisfino i requisiti, il diritto al beneficio attiene a tutti gli ex percettori di indennità di disoccupazione del nucleo.

Cig Covid 2021

Cig Covid 2021, Inps paga prima: nuova modalità UniEmens-Cig più rapida del modulo Sr41. La circolare

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Aprile 2021 16:53 | Ultimo aggiornamento: 15 Aprile 2021 16:53
Cig Covid 2021 Inps
Cig Covid 2021, Inps annuncia termini di pagamento più rapidi (Ansa)

Cig Covid 2021, Inps paga prima. Si stringono i tempi per il pagamento della cassa integrazione con causale Covid pagata direttamente dall’Inps. L’Istituto ha pubblicato la circolare con le indicazioni operative relative alla nuova modalità di invio dei flussi di pagamento diretto.

 
 

Cig Covid 2021, Inps paga prima: la circolare

Sia per la cassa ordinaria, per quella in deroga e per gli assegni dei fondi di solidarietà tramite l’utilizzo del flusso “UniEmens-Cig”, introdotta da decreto Sostegni.

 

Il sistema – afferma l’Istituto in una nota “implica una serie di vantaggi rispetto all’attuale modalità di trasmissione dei dati tramite il modulo “SR41″. Che da una parte migliorano e semplificano le modalità di trasmissione dei complessi flussi dei dati sui lavoratori in cig da parte di aziende e intermediari. Dall’altra permettono a Inps di tracciare e recepire più rapidamente gli elementi che portano ai pagamenti”.

Inps consiglia UniEmens al posto del modulo Sr41

Con le nuove regole non si deve dunque aspettare l’autorizzazione, che può arrivare successivamente. I tempi di gestione passano da 7 gg in media di pagamento con SR41 alla gestione in tempo reale con UniEmens-Cig, se ovviamente è già stata concessa l’autorizzazione.

Gli intermediari possono effettuare un unico invio Uniemens-Cig per tutte le aziende in delega, mentre oggi effettuano un invio SR41 per ciascuna azienda in delega, con evidente riduzione dei tempi operativi nella trasmissione dei dati.

Le nuove modalità di pagamento – sottolinea l’Inps – possono ridurre di qualche settimana l’attuale processo che dura circa 8-9 settimane.

“Innovare e semplificare sono da oltre un anno le direttrici di numerosi progetti dell’Inps. Le implementazioni sul flusso di autorizzazione e trasmissione dei dati per la procedura Cig sono un chiaro esempio”. Questo il commento del Presidente dell’Inps Pasquale Tridico. “L’Inps ha sino ad oggi pagato – sottolinea – il 99,4% delle richieste di pagamento di cig”.