Archivi giornalieri: 15 ottobre 2013

Legge di stabilità

Legge stabilità: Cgil, allarme rosso sanità, tagli devastanti

 

Nuovi tagli sarebbero ”devastanti per la tenuta dei servizi ai cittadini e per la qualità del lavoro di medici e operatori”. Così Cecilia Taranto, segretario Fp-Cgil, e Massimo Cozza, segretario Fp-Cgil Medici, ricordando già il Def prevede un taglio della spesa dall’attuale 7,1% del Pil al 6,7% nel 2017.

Il governo Letta, dicono, smentisca la riduzione del finanziamento al sistema sanitario nazionale” perché il sistema è già stato ”spremuto come un limone. Siamo all’allarme rosso, al limite della sussistenza”.

La Cgil chiede insomma di ”scongiurare ulteriori pesanti riduzioni dei livelli essenziali di assistenza, a partire dalla cancellazione dell’aumento dei ticket, che si tradurrebbero in altri 2 miliardi di tagli alla salute”.

”Sarebbe una scelta scellerata – aggiungono Taranto e Cozza – visto che il nostro è uno dei sistemi pubblici più sostenibili dell’area Ocse, meno costoso di quello tedesco (8,4% del Pil), francese (8,7%) e olandese (9,5%), e persino del tanto citato esempio statunitense (8,3%), che registra il livello più alto di spesa sanitaria complessiva, pari al 17,7% del Pil tra spesa pubblica e privata, contro il nostro virtuosissimo 9,2%”.

”Medici e operatori sono allo stremo. Mentre le strutture sanitarie sono state ”asciugate” con la riduzione dei posti letto e dei finanziamenti, nulla si è fatto sui servizi di prossimità. Invece di portare la sanità tra i cittadini, con presidi territoriali, in questo modo la si ridimensionerebbe in modo drammatico. Con il taglio degli sprechi si giustificherebbe un insopportabile colpo all’universalità del nostro sistema. La spesa va semmai efficientata – concludono i due sindacalisti – ma vista la sua entità non può ulteriormente essere ridotta”.

Immigrazione

Immigrazione: Rapporto, buste paga stranieri 1/5 meno italiani

 

Le retribuzioni medie dei lavoratori stranieri sono inferiori a quelle degli italiani di oltre un quinto, ma se si considera il reddito familiare disponibile, lo svantaggio quasi si raddoppia, salendo al 40%.

E’ quanto emerge dal ”Rapporto sulle diseguaglianze nei diritti e nelle condizioni di vita degli immigrati” presentato a Torino dalla Fondazione Gorrieri.

Oltre la metà dei minori stranieri – sempre secondo il Rapporto – vive in famiglie povere. Complessivamente, risulta a rischio povertà il 58% delle persone che vive in famiglie di soli stranieri con cittadinanza di paesi a sviluppo non avanzato. Rilevanti anche le diseguaglianze fra gli stranieri regolarmente residenti (è su questi che si concentra il rapporto) e gli italiani per la collocazione nel mercato del lavoro, per l’accesso all’abilitazione e nel campo scolastico.

Immigrati

Immigrati: Kyenge al lavoro per accordi reciprocità su pensioni migranti

 

“Oggi una persona che lascia l’Italia per tornare nel suo Paese di origine non può usufruire della pensione nè accedere ai contributi versati. Noi stiamo lavorando insieme ai ministeri degli Esteri e del Lavoro con l’Inps per accordi di reciprocità in modo che chi torna nel suo Paese possa percepire la pensione e recuperare i contributi”.

Lo ha sottolineato il ministro dell’Integrazione, Cecile Kyenge evidenziando che questi accordi “consentirebbero di acquisire vantaggi non al solo al migrante, permettendogli di uscire dall’invisibilità, disincentivando così il ricorso al lavoro nero, ma anche allo Stato grazie al versamento dei contributi”.

 

15/10/2013 08.58