Archivi giornalieri: 4 ottobre 2013

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Titolo: Nuoro, il poeta Montanaru con la moglie e lo scultore Francesco Ciusa
Autore: Ballero Antonio
A cura di: Ilisso Edizioni S.r.l.
Editore: Ilisso Edizioni S.r.l.
Luogo di pubblicazione: Nuoro
Agenzia di digitalizzazione: Ilisso Edizioni S.r.l.
Raccolta: Fondo Ballero, Ilisso
Tratta da: M. Fois, S. Novellu, “Antonio Ballero. Lo sguardo fotografico del pittore”, Nuoro, Ilisso, 2007
Comune: Nuoro
Argomento: Storia e tradizioni
Data di realizzazione: 1925 ante
Proprietario della risorsa: Ilisso Edizioni S.r.l.
Locazione della risorsa: Archivio Ilisso – via Guerrazzi, 6 – 08100 Nuoro
Didascalia: Nuoro, il poeta Montanaru con la moglie e lo scultore Francesco Ciusa
Descrizione: L’ immagine è stata scattata nello slargo del corso Garibaldi che si apre sui giardini pubblici (attuale piazza Mazzini). I due personaggi sono rispettivamente il poeta Antioco Casula (Montanaru) (Desulo, 1878-1957) accompagnato dalla seconda moglie Basilia Murgia, in abito tradizionale desulese, e, di profilo sulla destra, lo scultore Francesco Ciusa (Nuoro, 1883-Cagliari, 1949).
Note: Montanaru fu legato da profonda amicizia a Francesco Ciusa al quale, in occasione del successo riscosso alla Biennale veneziana del 1907, dedicò un componimento intitolato “Sa mama ’e su mortu” (cfr. Montanaru (A. Casula), “Boghes de Barbagia. Cantigos d’Ennargentu” [1922], Nuoro, Ilisso, 1997, pp. 325-326). Fu Sebastiano Satta a presentare i due come lo stesso poeta ricorda nei versi “A sos amigos artistas”. Nel medesimo componimento, nel quale di ognuno degli amigos artistas, secondo la testimonianza dell’autore, «ho voluto segnare in rime fugaci le caratteristiche dell’arte e le impressioni che ne serbo», le rime «E non b’est cuddu bravu dipintore / chi tue istimaias e istimo: / subra sa tumba tua un’ora frimo / e canto duas rimas de dolore» si riferiscono allo stesso Ballero (Montanaru (A. Casula), “Sas ultimas canzones. Cantigos de amargura” [1978: pubblicazione postuma], Nuoro, Ilisso, 1998, pp. 167-172). Riguardo alla cronologia delle immagini, dall’epistolario del poeta risulta un interessante riferimento: in una missiva firmata «Ant. Ballero», manoscritta su una cartolina postale datata «Sassari 21-2-25» (con timbro «Sassari – Centro – 22.2.25»), il mittente, nella chiusa della lettera, afferma: «Non so ancora come sia venuta la piccola fotografia fatta a Nuoro alla tua signora perché non ho ancora esaurita tutta la pellicola. Te la manderò comunque verrò assieme ad un mio lavoruccio» (inedito afferente all’Archivio Eredi Montanuru di Desulo). Se lo scatto a cui si fa riferimento ha qualche attinenza con le immagini di questa serie la data del febbraio 1925 costituirebbe un inequivocabile terminus ante quem.

Pensionati

Pensionati Cgil – Non faremo sconti a nessuno

 

I pensionati di Cgil, Cisl e Uil sono pronti a scendere in piazza a novembre a difesa del potere d’acquisto delle pensioni e per il rifinanziamento del fondo per la non autosufficienza. Lo ha annunciato il segretario generale dello Spi, Carla Cantone, precisando che per il 21 ottobre è previsto un direttivo unitario dei tre sindacati per mettere a punto la protesta. La mobilitazione dovrebbe prevedere una manifestazione nazionale a Roma per i primi di novembre.

Siamo molto preoccupati – ha detto Cantone ribadendo il no dei sindacati a qualsiasi ipotesi di proroga del blocco dell’inflazione per le pensioni deciso dal governo monti per il 2012-2013 – se proveranno a prorogare il blocco chiederemo a Cgil, Cisl e Uil  di scendere in piazza al nostro fianco. Vogliamo risposte dal governo. Non faremo sconti a nessuno. Neanche al governo Letta.

Servizio civile

Servizio civile: Kyenge, al via il bando per 15mila volontari

 

La ministra per l”Integrazione con delega alle Politiche giovanili e al Servizio civile nazionale, Cecile Kyenge , annuncia ”con soddisfazione la pubblicazione sul sito del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, del nuovo bando di selezione per 15.466 volontari del Servizio civile, di cui 502 all’estero, da impiegare nei 1.785 progetti, presentati dagli Enti, che riguardano -spiega una nota- i settori dell’educazione, del patrimonio artistico e culturale, dell’ambiente, della protezione civile e dell”assistenza alle fasce più deboli”.

Per Cecile Kyenge ”è uno spiraglio in controtendenza con la crisi che stiamo vivendo, nel momento in cui l’Istat fotografa la drammaticità’ della situazione giovanile. I 65 milioni di euro stanziati per rinnovare questo appuntamento, sospeso per mancanza di finanziamenti nel 2012, ribadiscono l”attenzione che questo governo ha per il futuro dei nostri figli”.

”Il contributo essenziale dei nostri giovani – ha concluso Kyenge – alla vita sociale è un momento di alta formazione per una generazione che ha bisogno di individuare una propria identità per la tutela del bene e del benessere pubblico”.

Riforma Fornero

Riforma Fornero, rischio pensione posticipata per chi ha parenti disabili

 

Arriva un nuovo “caso” legato alla riforma delle pensioni dell’ex ministro Elsa Fornero: c’è il rischio di pensione posticipata per chi ha parenti disabili. Lo riporta oggi quotidianosanita.it, spiegando la questione legata alla legge: il conteggio per la pensione anticipata, scrive, “include soltanto i giorni di lavoro effettivo e non più quelli coperti da contributi figurativi, a eccezione di malattia, leva e maternità obbligatoria. In sostanza non vengono riconosciuti, ai fini del calcolo, i giorni di assenza richiesti e ottenuti da coloro che usufruiscono della legge 104/92”. Questo porterebbe a posticipare la pensione per chi ha assistito i parenti disabili.

“Ci stiamo attivando affinché venga richiesta un’interpellanza parlamentare. Si tratta di un caso di fortissima ingiustizia sociale, da affrontare e risolvere al più presto”. Questo il commento di Nina Daita, responsabile dell’Ufficio politiche disabilità della Cgil, rilasciato allo stesso quotidiano.

co.co.co e a progetto

Cgil, dal 2007 “addio” a 340mila collaboratori

 

Dal 2007 al primo semestre di quest’anno nel nostro Paese abbiamo detto ”addio” a 340 mila contratti di collaborazione, tra co.co.co e a progetto, nel mondo del lavoro autonomo e professionale. E’ la stima che arriva  dalla Cgil in occasione della Conferenza d’indirizzo della Consulta del lavoro professionale Cgil ”Diritti e rappresentanza nel lavoro professionale”.

Secondo il sindacato, infatti, “ai 208 mila posti da collaborazione persi nel quinquennio fino al 2011 vanno aggiunti, secondo l’Istat, ulteriori 132 mila rapporti di contratto a progetto persi tra l”ultimo trimestre 2012 e il primo semestre 2013 dopo la riforma del lavoro Fornero”. Posti di lavoro, che, spiega la Cgil, “al contrario di quanto sperato, si sono ”persi” verso la disoccupazione, verso l’apertura di partite Iva individuali (confermato dal contemporaneo aumento delle partite Iva iscritte alla stessa Gestione separata, con un +59 mila negli stessi 5 anni), verso forme di lavoro ancora meno controllate e visibili nelle statistiche come le collaborazioni occasionali con ritenuta d”acconto e, in alcuni settori, la cessione dei diritti d’autore”.

“Da ultimo, probabilmente -attacca il sindacato- una quota non irrilevante di posti scomparsi si sono spostati verso il lavoro nero”.

E per la confederazione di Corso d”Italia “l’aggravante di questa enorme perdita di lavoro è che essa ha riguardato lavoratori spesso laureati e più giovani della media dei lavoratori italiani, senza che ci fosse nessun ammortizzatore sociale durante tutta la crisi. Ciò stride fortemente se paragonato ai giusti ed enormi sforzi fatti per sostenere il reddito di tutte le altre componenti del lavoro durante gli anni della crisi”.

Secondo il sindacato, un lavoratore con partita Iva che guadagna 1.000 euro lordi al mese oggi ha un reddito netto disponibile di 545 euro. Se fosse confermato l’aumento delle aliquote Inps decise dai precedenti governi, il reddito si ridurrebbe a 485 euro mensili. Chi realizza un reddito di 2.000 euro lordi al mese se ne ritrova in tasca 960 che diventeranno 840 euro quando l’aumento dei contributi sarà a regime.

“E non stiamo parlando di potenziali evasori -contesta ilsindacato- ma di lavoratori con partita Iva individuale che lavorano prevalentemente per imprese private e pubbliche alle quali fatturano fino all”ultimo centesimo”.

Ma per la Cgil ben poco è stato fatto in questi anni per”proteggere” questo ”popolo” variegato di lavoratori autonomi del mondo professionale. Infatti, si legge nell’analisi del sindacato, mentre “la crescita consistente di tale fenomeno ha posto, in tutta Europa, l’esigenza della regolazione e della protezione sociale e legale dei lavoratori interessati, in Italia, contrariamente al resto d’Europa, l’attenzione si è concentrata unicamente sulle derive negative prodotte sul lavoro subordinato, ma non si è analizzato a sufficienza il mondo del lavoro autonomo e professionale, nè si è  intervenuto sugli equilibri economici e sociali che, man mano, si spezzavano nel mondo del lavoro autonomo e professionale”.

Senza parole …

Senza parole …

 

Quanta ipocrisia sulle facce dei potenti listate a lutto, mentre le vittime della strage annegano una seconda volta nella retorica. Quanto cinismo tra i leghisti che considerano una soluzione respingere i disgraziati, affinché si rassegnino a morire a casa propria: lontano dagli occhi, lontano dal cuore.

Intanto in tv va in scena il rito della commozione a reti unificate, la ricerca del caso umano, l’intervista all’eroe da esibire nel talk show per far dimenticare le radici di questo dramma, più ampio nelle dimensioni ma identico ai tanti altri che ci sono scivolati addosso senza lasciare traccia, a parte uno spruzzo di lacrime.

Finché i disperati in fuga dalla violenza e dalla miseria marcivano a spese nostre nei lager di Gheddafi, nessuno si interessava alla loro sorte. Adesso che le gabbie si sono aperte e le bagnarole dei banditi hanno preso il largo, si piangono i morti e si continuano a ignorare i vivi.

L’Europa, che fa la morale all’Italia per lo sfondamento di un parametro economico o la dimensione non regolamentare di una zucchina, tratta Lampedusa come se fosse una provincia romana anziché l’avamposto di un continente.

Tutti sanno che l’unica soluzione consiste nel pattugliare le coste africane e mettere in salvo quei poveri cristi prima che le bagnarole affondino, invece di fingersi ogni volta sorpresi per il loro arrivo. Ma iniziative simili richiedono un cuore e una testa, non solo un apparato lacrimatorio da sepolcri imbiancati. Richiedono una visione politica, che nell’Europa dei paurosi sembra aver fatto naufragio.

di Massimo Gramellini, da La Stampa del 4.10.2013

Immigrazione

Immigrazione, Camusso, non possiamo far finta di niente

 

“Non si può asssistere a queste tragedie come se quello che sta accadendo fosse altro da noi, fuori da da noi. Quello che sta accando è conseguenza delle guerre, delle grandi difficoltà e anche la conseguenza di una “Europa che non diventa grande potenza in grado di proporre pace e interventi”. Così Susanna Camusso, segretaria Cgil, ha commentato la recente tragedia avvenuta nel nostro mare in occasione della manifestazione per la sierirgia a Piombino.

“Ma intanto che aspettiamo che l’Europa diventi una potenza – ha aggiunto Camusso – non possiamo trascurare la vita degli altri, dobbiamo costruire condizioni di accoglienza ben diverse da quelle che caratterizzano queste tragedie quotidiane. Non si può lasciare sola una persona che sta scappando dalla guerra, dalla miseria, bisogna costruire percorsi ragionevoli di accoglienza e anche un pattugliamento delle coste non fatto per allontanare ma per soccorrere e magari ragionare anche con gli altri paesi europei, perché tanti di quelli che arrivano qui vorrebbero proseguire per l’Europa. Quello che non possiamo fare è fare finta che ciò non ci riguardi”.