Archivi giornalieri: 7 ottobre 2013

Lampedusa

Lampedusa: sindacati, 11 ottobre mobilitazione nazionale

 

Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato una giornata di mobilitazione nazionale ‘Fermiamo le stragi nel Mediterraneo’ per chiedere “una diversa politica in materia di immigrazione ed asilo”, che si svolgerà venerdì 11 ottobre, con iniziative che verranno definite a livello territoriale.

“La tragedia di Lampedusa – scrivono in una nota le tre sigle – si aggiunge a decine di altre che si sono consumate negli ultimi anni e che sono costate la vita ad oltre ventimila persone: esseri umani che hanno lasciato il loro Paese fuggendo da guerre e persecuzioni o alla ricerca di una vita migliore”. 

“Nel giorno del dolore, dell’indignazione e della vergogna per l’ennesima tragedia di morte nel Mare Nostrum – proseguono i sindacati – per fermare i viaggi dell’orrore e per fare in modo che l’esortazione gridata da tutti non sia vana, Cgil Cisl e Uil, nel segno di cordoglio e solidarietà, indicono una mobilitazione nella giornata di venerdì 11 ottobre per una diversa politica in materia di immigrazione ed asilo. Cgil, Cisl e Uil non resteranno in silenzio di fronte al ripetersi di queste tragedie. Il mondo del lavoro si mobilita perché all’indignazione ed al dolore possa seguire la ricerca di soluzioni concrete”.

Nel merito, i sindacati chiedono di “realizzare un piano per la costruzione di un efficace sistema di accoglienza, anche attraverso l’impegno dell’Unione europea, che non può esimersi dalla responsabilità di sostenere una delle più importanti frontiere europee nel Mediterraneo; istituire corridoi umanitari per i profughi che fuggono dalle guerre, rendendo esigibili in condizioni di sicurezza, l’accesso all’asilo ed alle misure di protezione internazionale; riformare la legislazione sull’immigrazione e dotare l’Italia di una legge organica in materia di asilo; contrastare la tratta degli esseri umani, anche attraverso forme efficaci di collaborazione con i Paesi di origine e di transito di migranti e profughi e colpendo duramente i trafficanti”.

Professioni

Professioni: Cgil, contrattazione inclusiva e nuove norme per più tutele

 

Contrattazione collettiva e nuove leggi. Queste le ”strade” che la Cgil, in occasione della prima Conferenza d’indirizzo della consulta del lavoro professionale del sindacato, propone di seguire per dare più diritti e tutele agli oltre 4 milioni e 300mila lavoratori autonomi e parasubordinati che operano nel mondo professionale, sulla base delle stime della Cgil.

Un ”esercito” di lavoratori con stipendi medi intorno ai 750 euro mensili e poche tutele. “Non c’è una distribuzione equa dei compensi -spiega Davide Imola, responsabile della consulta delle professioni della Cgil- e in gran parte sono assenti tutele in caso di maternità, infortunio, malattia. Quando si perde il lavoro non si hanno ammortizzatori sociali e in questi anni di crisi questo è capitato a tantissimi lavoratori. Noi chiediamo che la contrattazione collettiva, e quindi anche il sindacato insieme alle organizzazioni datoriali, diano risposte a questa parte del mondo del lavoro perché altrimenti rischiamo di perdere un’intera generazione”.

“Si tratta -aggiunge- di lavoratori altamente scolarizzati, possono essere il futuro del nostro Paese e li stiamo trattando malissimo. D’altra parte -conclude- ci auguriamo che anche il Parlamento faccia la sua parte e crei le condizioni, con regole e diritti, perché questo sia un lavoro dignitoso”.

E il sindacato sta già operando per accrescere le tutele per questi lavoratori. “Ci sono tanti giovani laureati -spiega Franco Martini, segretario generale della Filcams Cgil, la categoria che tutela gli addetti del terziario, del turismo e dei servizi, presente alla Conferenza- con master alle spalle che svolgono un”attività spesso di praticantato, sottopagata e senza dei diritti contrattuali. Anche per questo, come Filcams, e con altre categorie, abbiamo rinnovato l’ultimo contratto facendo degli avanzamenti dal punto di vista dei diritti e delle tutele. E quindi un giusto trattamento economico ma anche le tutele sociali ad esempio per le donne in caso di maternità”.

Un fenomeno, quello dei ”falsi” lavoratori autonomi, che, in questi anni, secondo il sindacato, ha trovato ampio spazio nella pubblica amministrazione. “Spesso anche nel lavoro pubblico si sono utilizzati lavoratori attraverso partite Iva, co.co.co e co.co.pro -spiega Cecilia Taranto, segretario nazionale Fp Cgil, presente all’iniziativa- e quindi il ricorso a un professionismo che ”maschera” lavoro dipendente fino al punto di creare nel nostro mondo un esercito di lavoratori precari che in questo momento consente ai servizi pubblici di poter continuare ad erogare servizi fondamentali”.

Donatori

Donatori di sangue, il nodo dei contributi

 

Pubblichiamo un articolo apparso quest’oggi su La Stampa, riguardante il non riconoscimento, ai fini pensionistici, dei contributi per i donatori di sangue.

“In questi giorni è salito alla ribalta il problema della decurtazione (o meglio del non riconoscimento ai fini pensionistici) di alcuni tipi di contributi figurativi tra i quali quelli versati a sensi della legge 21 ottobre 2005 n. 219, relativi al riposo per l’intera giornata della donazione di sangue o emoderivati, per i lavoratori/donatori di sangue che richiedono la pensione anticipata prima del compimento dei 62 anni di età. Questo in c conseguenza della riforma Fornero sulle pensioni.

Il danno per i donatori che richiedono la pensione è notevole, a causa delle decurtazioni che verranno applicate, in alternativa il lavoratore/donatore di sangue dovrebbe recuperare i giorni di assenza prolungando la permanenza sul lavoro per un numero equivalente di giorni corrispondenti al numero delle donazioni effettuate.

Conosco per esempio il caso di un donatore che ha raggiunto le 200 donazioni, per cui dovrebbe lavorare ancora per altri 200 giorni, ossia un anno per il recupero..

Questa è una vera e propria mazzata per il mondo del volontariato ed in particolare per i donatori di sangue che sicuramente porterà al calo delle donazioni di sangue ed emoderivati. Le donazioni sono già ridotte a causa di vari motivi e vari paletti sempre più stringenti di prevenzione sanitaria a tutela dei malati riceventi la donazione (…).

Una situazione assurda che fa sì che i volontari  e le volontarie che donano il proprio sangue gratuitamente, in aggiunta al tempo che dedicano per svolgere questa attività (…) vengano ulteriormente penalizzati. La conseguenza sarà che le donazioni di sangue da parte di lavoratori dipendenti iscritti all’Inps diminuiranno drasticamente…”.

 

di Fernando Prono, presidente del consorzio Amici della banca del sangue

Inabilità

Inabilità, via libera alla totalizzazione contributiva

 

L’Inps nella circolare n. 140/13 spiega   che ai lavoratori in possesso di più periodi contributivi versati alla gestione lavoratori dipendenti, a quella dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, etc.) e alla gestione separata (co.co.co, etc.) nonché le forme sostitutive ed esclusive (Inpgi, Enpals, ferrovieri, etc.), la pensione d’inabilità sarà liquidata tenendo conto di tutta la contribuzione utile.

La novità è prevista nelle legge di stabilità 2013,si applica ai lavoratori che presentano la domanda per la pensione di inabilità dal 1° gennaio 2013, mentre nel caso dei lavoratori pubblici si applica a coloro che cessano dal servizio dalla predetta data nel caso in cui la domanda sia stata presentata in attività di servizio.

La pensione d’inabilità, ricordiamo, spetta per le infermità gravi che comportino l’impossibilità assoluta per il lavoratore di svolgere qualsiasi attività lavorativa.

Immigrati

Immigrati: domani presentazione “schiavi”, odissea tra dramma e soprusi

 

Domani, martedì 8 ottobre, alle 10,30, presso la sala stampa Estera, in via dell’Umiltà 83, a Roma, si terrà la presentazione del film inchiesta ”Schiavi. Le rotte di nuove forme di sfruttamento”, realizzato da Stefano Mencherini, giornalista indipendente e regista Rai, e coprodotto da Flai Cgil nazionale, insieme alla Less onlus di Napoli.

Al centro del film-inchiesta l’odissea, purtroppo drammaticamente attuale, di quanti tentano di raggiungere l’Italia dalle coste africane in cerca di un lavoro e di un futuro migliore e troppo spesso si trovano davanti sfruttamento, lavoro nero e condizioni di vita assai difficili. Stefano Mencherini spiega così questo suo lavoro: “Nel tentativo di raccontare come affrontiamo i temi dell”immigrazione, ”Schiavi”, dopo ”Mare nostrum” del 2003 è la quadratura del cerchio nella denuncia di una quindicina d’anni di nefaste politiche dell’immigrazione in Italia come in Europa.

Repressione fine a se stessa e sperpero di denari pubblici, almeno da noi, stanziati per tutelare diritti e dignità dei migranti. Con una sorpresa finale: l’avvento di nuove forme di schiavitù che altro non sono se non il ”prodotto” di quelle politiche”.

Stefania Crogi, segretario generale della Flai Cgil nazionale, sottolinea come il film-inchiesta “racconta il dramma di uomini e donne che partono da Paesi in guerra, in preda a violenze ed estrema povertà, e, se raggiungono le nostre coste, passano dalle mani degli scafisti a quelle dei caporali”. “Storie e racconti che come Flai Cgil -dice- quotidianamente registriamo, incontrando i tanti migranti che trovano lavoro nei campi in condizioni non eque ma, appunto, di nuovo sfruttamento. Si tratta di drammi e soprusi, negazione dei diritti, che si consumano sulla pelle dei lavoratori stranieri e che sono al centro delle nostre attività svolte attraverso le campagne ”Sgombriamo il campo”, ”Gli invisibili delle campagne di raccolta”, ”Stop caporalato”. ”Schiavi” è per noi anche un modo per amplificare la denuncia, suscitare indignazione e spingere le istituzioni tutte ad intervenire con nuove politiche di accoglienza ma anche nuove regole per un mercato del lavoro che annienti il potere ricattatorio deicaporali e la loro stessa funzione”.

Alla proiezione saranno presenti Stefania Crogi, segretario generale Flai Cgil nazionale; Vera Lamonica, segretario confederale Cgil nazionale; Stefano Mencherini, autore di ”Schiavi”.

Immigrati

Immigrati: in Italia 6.044 minori stranieri non accompagnati

 

Al 31 agosto scorso in Italia risultavano presenti 6044 minori stranieri non accompagnati. Lo rileva il viceministro del Lavoro, Maria Cecilia Guerra, rispondendo ad un”interrogazione della deputata del Pd Maria Iacono, che chiedeva chiarimenti sulle iniziative del governo, anche a livello finanziario, in riferimento a questo fenomeno.

“La rilevante presenza di minori stranieri non accompagnati sul territorio nazionale -spiega l’esponente dell”esecutivo- ha portato all’adozione di interventi specifici di tutela e integrazione; sin dal loro arrivo sul territorio nazionale, i minori sono accolti nei centri di primo soccorso e accoglienza -ma in aree riservate e dedicate esclusivamente alle categorie vulnerabili- per il tempo strettamente necessario a prestare loro le prime cure e, nei casi dubbi, a svolgere gli esami medici volti all’accertamento dell’età, qualora si rendano necessari per difetto di documentazione o di evidenza visiva. Anche nella disciplina dell’ingresso e soggiorno del minore straniero prevale una particolare forma di tutela: i minori, infatti, non possono essere espulsi”. Perciò “in questi casi il Questore rilascia al minore un permesso di soggiorno per minore età ovvero un permesso per integrazione sociale e civile”.   

Per potenziare le attività di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati rintracciati sul territorio nazionale, è prevista da parte del ministero del Lavoro la realizzazione di un sistema informativo on-line “finalizzato alla tracciabilità del loro percorso di accoglienza dal momento dell’arrivo nel territorio italiano. Tale  sistema -spiega il viceministro- consentirà a tutti gli attori coinvolti (Questure, Regioni, Comuni, comunità, Tribunali) di accedere ad una base dati condivisa nella quale ciascuno, in relazione alle proprie competenze, possa inserire e visualizzare le informazioni sul minore, al fine di organizzare in modo più funzionale i percorsi di accoglienza e integrazione dei minori”. al punto di vista finanziario, per assicurare la prosecuzione degli interventi finanziari centrali a favore dei minori stranieri non accompagnati, è stato istituito presso il ministero del Lavoro e delle politiche sociali il Fondo nazionale per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, la cui dotazione, per l’anno 2012, ammontava a 5 milioni di euro. Per l’anno 2013, ricorda il viceministro Guerra, il Fondo “non è stato però rifinanziato”, ma il dicastero, “in accordo con l”intesa raggiunta in Conferenza unificata, ha destinato 5 milioni di euro del Fondo politiche sociali ai costi dell’accoglienza per i minori stranieri non accompagnati”, somma che sarà possibile distribuire entro l”anno.

Cig

Lavoro: Cgil, anche nel 2013 supereremo 1 miliardo di ore di Cig

 

“Seppure in leggerissimo calo la media di ore di cassa integrazione staziona stabilmente sulle ottanta al mese, il che vuol dire che anche quest’anno supereremo il miliardo di ore di cig richieste”. lo afferma il segretario
confederale della Cgil, Elena Lattuada, commentando i dati diffusi oggi dall’Inps.

“La flessione registrata – spiega la dirigente sindacale – sottende soprattutto un progressivo passaggio verso la disoccupazione, e i dati sulle domande di mobilità e disoccupazione sono lì a dimostrarlo, nonché un carattere sempre più strutturale della crisi, come emerge inequivocabilmente dalla crescita del ricorso alla cassa straordinaria. Il tutto mentre l’ennesima flessione della cassa in deroga ci dice che sono ancora centinaia di migliaia i lavoratori di aziende in crisi che non stanno percependo alcun sostengo al reddito”.

I dati dell’Inps, inoltre, continua Elena Lattuada, “mostrano quindi le urgenze da affrontare, a partire da un adeguato finanziamento della deroga per ciò che resta del 2013 e per tutto il prossimo anno. Così come, per mettere in sicurezza il sostegno al reddito per i lavoratori delle centinaia di aziende in crisi, vanno accelerati da parte dell’Inps i pagamenti a quei lavoratori che da mesi sono in attesa. Ma non solo: accanto al finanziamento della deroga bisogna allo stesso tempo sostenere e rilanciare i contratti di solidarietà, come strumento vitale per sostenere il reddito, ridistribuire il lavoro e mantenere con quest’ultimo un legame necessario”.

Per la Cgil “la rincorsa alle emergenze non può e non deve essere la sola risposta. Bisogna rimettere in moto l’economia e tentare di invertire il trend di una crisi che, con i dati di oggi, ci dimostra aver fatto un salto di qualità in negativo.

Per questo sosteniamo – conclude Lattuada – che ci sia una scelta obbligata da fare: con la legge di stabilità si mettano in campo azioni per la redistribuzione del reddito, ovvero misure concrete per alleggerire il prelievo sul lavoro e sulle pensioni”.

Cig

Inps: a settembre 85 mln ore Cig

 

Nel periodo gennaio-settembre 2013, complessivamente per la cassa integrazione – comunica l’Inps – sono state autorizzate 789 milioni di ore, con una diminuzione pari allo 0,46% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (792 milioni di ore).

A settembre si continua dunque a registrare ”una tendenziale diminuzione della cassa integrazione ordinaria (Cigo) pari al -3,7% rispetto all’anno precedente”, riferisce l’istituto previdenziale. Le ore di Cigo autorizzate a settembre 2013 sono state 31,8 milioni contro i 33 milioni di ore autorizzate nello stesso mese del 2012. In particolare, la variazione è stata del
-8% nel settore Industria e del -14,7% nel settore edilizia.

Di diverso segno l’andamento a settembre della cassa integrazione straordinaria (Cigs): sono state utorizzate 36 milioni di ore per interventi straordinari contro i 24,5 milioni di settembre 2012, registrando un incremento del 46,8% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Infine, le ore di casa integrazione in deroga (Cigd) sono state 17,4 milioni a settembre 2013, con un decremento del -39,5% rispetto a settembre 2012, quando furono autorizzate 28,8 milioni di ore.

Nel mese di agosto 2013 sono state presentate 70.797 domande di ASpI, 18.647 domande di mini ASpI, 222 domande tra disoccupazione ordinaria e speciale edile, 7.373 domande di mobilità e 199 di disoccupazione ordinaria ai lavoratori sospesi. In totale nel mese di agosto 2013 sono state presentate 97.238 domande, il 10,53% in più rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (87.976 domande).

Nel periodo gennaio-agosto complessivamente sono state presentate 1.214.582 domande di mobilità e disoccupazione, con un aumento del 22,3% rispetto alle 993.287 domande presentate nel corrispondente periodo del 2012.

Crisi

Crisi: sindacati-Ilo, senza contrattazione non se ne esce

 

Non si può uscire dalla crisi senza contrattazione collettiva. Lo ribadiscono Cgil, Cisl e Uil che denunciano un ”attacco alla contrattazione a livello europeo e globale” in un incontro presso l’ufficio Ilo per l’Italia e San Marino, in occasione della Giornata mondiale del lavoro dignitoso ”Sindacalizziamo!” istituita dalla Confederazione internazionale dei sindacati. 

Il direttore dell’ufficio Ilo, osserva che la crisi ha portato a una ”degenerazione del sistema economico e sociale” e che ”le contrapposizioni tra competitività e occupazione di qualità e tra riforme strutturali e consolidamento economico non si possono superare senza un dialogo sociale a tutti i livelli”.

Stress

Stress lavoro correlato

 

Si terrà l’8 ottobre p.v. all’Auditorium Mario Magnetto a Torino il seminario su “Stress lavoro correlato: due anni di esperienza nell’attività di vigilanza e di controllo.

Il seminario si rivolge al personale delle Asl e degli altri organi di vigilanza in materia di igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro ed ai soggetti del sistema di prevenzione aziendale (Rspp, medici competenti, psicologi del lavoro, Rls, etc.).

L’iniziativa si propone l’obiettivo di fare il punto sull’applicazione della normativa in materia di valutazione del rischio stress lavoro correlato attraverso la presentazione dell’esperienza di vigilanza e di controllo effettuata negli ultimi anni dallo Spresal della Asl di Torino 3.

Parteciperanno al seminario esperti e tecnici della prevenzione tra cui il dr. G. Porcellana, la prof. I., Corradini, l’ing. G. Piegari e per il patronato della Cgil,  su indicazione dell’Etui (European Trade Union Institute), il coordinatore medico legale, Marco Bottazzi che,  relazionerà sull’applicazione degli obblighi di valutazione dello stress lavoro correlato in Europa. La prima sessione sarà chiusa da un intervento del dr. R. Guariniello.

Nel pomeriggio si svolgerà la tavola rotonda che valuterà sia le opportunità di miglioramento delle condizioni di sicurezza e salute dei lavoratori che gli adempimenti formali.

Salute

Salute: obbligo camici e guanti contro infezioni ospedaliere da superbatteri

 

Rendere obbligatorio l’uso di camici e guanti in ospedale, soprattutto nei reparti di terapia intensiva, può aiutare ad abbattere del 40% il rischio legato al batterio Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (Mrsa). Un ceppo resistente agli antibiotici che può mettere a rischio la salute dei pazienti ricoverati con ferite aperte, dispositivi invasivi o con un sistema immunitario indebolito.

A stabilirlo è lo studio dell”University of Maryland e della Yale New Haven Health System Center for Healthcare Solutions pubblicato su ”Jama”.

Secondo i ricercatori ad usare queste protezioni dovrebbero essere sia gli operatori sanitari che lavorano nei reparti di terapia intensiva, che i familiari o i visitatori che accedono nelle stanze.

Il lavoro ha coinvolto 20 unità di terapia intensiva in 15 stati americani ed ha esaminato quasi 92 mila colture batteriche provenienti da più di 26 mila pazienti per un periodo di nove mesi nel 2012.

“Sulla base dei risultati di questo studio – suggeriscono gli autori – sarebbe prudente per le unità di terapia intensiva prendere in considerazione l’adozione dell’obbligo per il personale di usare camici e guanti, indipendentemente dal fatto che i pazienti sono risultati positivi ai batteri resistenti”. Lo studio non ha mostrato dati statisticamente significativi nel caso di un altro ceppo batterico, l”Enterococco vancomicina-resistente (Vre). In questo caso l’aumento dell’uso di camici, guanti e della frequenza nel lavaggio delle mani tra gli operatori sanitari non ha comportato alcuna diminuzione di eventi avversi per i pazienti .