Archivi giornalieri: 29 ottobre 2022

Pensionati: il cedolino di pensione di novembre 2022

Pensionati: il cedolino di pensione di novembre 2022

Il cedolino della pensione, accessibile tramite servizio online, è il documento che consente ai pensionati di verificare l’importo erogato ogni mese dall’INPS e di conoscere le ragioni per cui tale importo può variare. Si riportano di seguito le informazioni sul cedolino della pensione di novembre 2022.

La data di pagamento

Il pagamento avverrà con valuta 2 novembre.

Trattenute fiscali: addizionali regionali e comunali, conguaglio 2021 e tassazione 2021

Per quanto riguarda le prestazioni fiscalmente imponibili, sul rateo di pensione di novembre, oltre all’ IRPEF mensile, vengono trattenute le addizionali regionali e comunali relative al 2021.

Queste trattenute sono infatti effettuate in 11 rate nell’anno successivo a quello cui si riferiscono.

Continua a essere applicata anche la trattenuta per addizionale comunale in acconto per il 2022, avviata a marzo, che proseguirà anche sul rateo di novembre.

Prosegue, inoltre, il recupero delle ritenute IRPEF relative al 2021 laddove le stesse siano state effettuate in misura inferiore rispetto a quanto dovuto su base annua.

Infatti, nel caso di pensionati con importo annuo complessivo dei trattamenti pensionistici fino a 18.000 euro, per il quali il ricalcolo dell’ IRPEF ha determinato un conguaglio a debito di importo superiore a 100 euro, la rateazione viene estesa fino alla mensilità di novembre (articolo 38, comma 7, legge 122/2010).

Per i redditi di pensione annui di importo superiore a 18.000 euro e per quelli di importo inferiore a 18.000 euro con debito inferiore a 100 euro, il debito d’imposta è stato applicato sulle prestazioni in pagamento alla data del 1° marzo, con azzeramento delle cedole laddove le imposte corrispondenti siano risultate pari o superiori alle relative capienze.

Le somme conguagliate sono state certificate nella Certificazione Unica 2022.

Decreto Aiuti-bis

Anche sul rateo di novembre è stato messo in pagamento l’incremento del 2% del trattamento pensionistico lordo complessivo in pagamento.

L’incremento è riconosciuto qualora il trattamento pensionistico mensile sia complessivamente pari o inferiore all’importo di 2.692 euro.

L’importo spettante è riportato nel cedolino di pensione ed è descritto dalla voce “Incremento D.L. Aiuti bis”.

È stato inoltre effettuato il calcolo del conguaglio di perequazione della pensione per il 2021 (0,2%).

Il conguaglio, il cui importo medio è di circa 17 euro, è stato pagato in linea generale con il rateo di pensione del mese di novembre.

L’importo pagato è riportato nel cedolino della pensione di novembre con la descrizione “Conguaglio per arretrati”.

Solo una limitata platea di pensionati, invece, riceverà il pagamento del conguaglio a dicembre 2022.

Coloro che riceveranno il pagamento del conguaglio con il rateo di pensione di dicembre, sono informati attraverso il cedolino della pensione di novembre che riporta la seguente informazione: “Si comunica che l’importo spettante a titolo di conguaglio di perequazione 2021, previsto dal cosiddetto decreto aiuti bis, sarà erogato sulla rata di dicembre 2022 unitamente all’adeguamento della rata di pensione”.

La stessa comunicazione è presente nell’area notifiche della sezione MyINPS ed è stata trasmessa anche via email/PEC o tramite le app IO e INPS Mobile.

Decreto Aiuti-ter: indennità una tantum 150 euro

Con la pensione di novembre è stata pagata anche l’indennità una tantum di 150 euro ai titolari di pensione con decorrenza entro il 1° ottobre 2022, con un reddito personale assoggettabile a IRPEF non superiore per il 2021 a 20.000 euro.

I beneficiari del pagamento sono informati attraverso il cedolino di pensione sul quale è riportata è presente la voce “Ind. Una tantum D.L. Aiuti ter”.

Assistenza fiscale: conguagli da modello 730/2022

Proseguono le operazioni di abbinamento delle risultanze contabili di cui ai modelli 730 per i pensionati/contribuenti che abbiano optato per INPS quale sostituto di imposta e i cui flussi siano pervenuti da Agenzia delle Entrate dopo il 30 giugno.

Sul rateo di pensione di novembre si procede:

  • al rimborso dell’importo a credito del contribuente;
  • alla trattenuta, in caso di conguaglio a debito del contribuente. Si ricorda che la eventuale rateazione degli importi a debito risultanti dalla dichiarazione dei redditi deve obbligatoriamente concludersi entro novembre per cui, qualora la risultanza contabile sia stata ricevuta dall’Istituto nei mesi successivi a quello di giugno, non sarà possibile garantire il numero di rate scelto dal dichiarante per il versamento dei debiti d’imposta.

I contribuenti che hanno indicato l’INPS quale sostituto d’imposta per l’effettuazione dei conguagli del modello 730/2022 possono verificare le risultanze contabili della dichiarazione e i relativi esiti attraverso il servizio online “Assistenza fiscale (730/4): servizi al cittadino”, disponibile anche tramite l’app INPS Mobile.

Pensioni decorrenti nel 2021 e primi nove mesi del 2022: i dati

Pensioni decorrenti nel 2021 e primi nove mesi del 2022: i dati

È stato pubblicato l’Osservatorio di monitoraggio dei flussi di pensionamento con i dati delle pensioni decorrenti nel 2021 e nei primi nove mesi del 2022.

Il monitoraggio riguarda i trattamenti liquidati, fino al 2 ottobre 2022, dalle seguenti gestioni:

  • Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD);
  • coltivatori diretti, mezzadri e coloni;
  • artigiani e commercianti;
  • Gestione Dipendenti Pubblici (GDP);
  • lavoratori parasubordinati;
  • assegni sociali.

I dati subiranno delle variazioni a seguito della futura liquidazione di tutti i trattamenti con decorrenza anteriore al 30 settembre 2022, dovuta allo smaltimento delle domande ancora in giacenza.

Per il 2022 sia i requisiti di età per la vecchiaia, sia quelli di anzianità contributiva per la pensione anticipata sono rimasti immutati rispetto al 2021.

In particolare, l’età di accesso alla pensione di vecchiaia è di 67 anni, per entrambi i sessi e i settori lavorativi dipendenti privati e autonomi, l’anzianità contributiva per quella anticipata è di 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini, indipendentemente dall’età.

Esistono tuttavia ulteriori possibilità di uscita anticipata dal lavoro, tra cui “Quota 100″, l'”Opzione donna”, e i canali di uscita più favorevoli per i lavoratori precoci e per gli addetti a mansioni “gravose”.

I DATI

Nei primi nove mesi del 2022 si registra in tutte le gestioni, ad eccezione degli assegni sociali per i quali si registra un aumento del 7%, un numero di liquidazioni di pensioni di vecchiaia mediamente inferiore del 13% rispetto al corrispondente valore nel 2021.

Dall’analisi degli indicatori statistici si osserva infine che:

  • il rapporto tra le pensioni di invalidità e quelle di vecchiaia nei primi nove mesi del 2022 è inferiore a quello registrato nell’ anno 2022 e pari al 20%;
  • le pensioni anticipate rispetto a quelle di vecchiaia che nel 2021 arrivavano al 43% in più per il totale delle gestioni, nei primi nove mesi del 2022 si attestano al 33% in più rispetto a quelle di vecchiaia. Si fa presente che nell’indicatore si considerano le pensioni di vecchiaia al netto delle pensioni/assegni sociali considerati invece nella somma delle pensioni di vecchiaia di tutte le gestioni;
  • la percentuale delle pensioni femminili su quelle maschili presenta nei primi nove mesi del 2022 un valore leggermente superiore a quello del 2021 attestandosi al 128% (126 nel 2021);
  • a livello territoriale il peso percentuale delle pensioni liquidate a residenti nel Nord Italia resta pressoché invariato: 48% nel 2021 contro il 49% nei primi nove mesi del 2022.

Infine, le pensioni liquidate con “Opzione Donna” nei primi nove mesi del 2022 sono in linea rispetto all’anno 2021 superando le 18 mila pensioni liquidate.

Congedo di paternità, maternità autonome, congedo parentale: le novità

Congedo di paternità, maternità autonome, congedo parentale: le novità

Con la circolare INPS 27 ottobre 2022, n. 122 l’Istituto, in seguito alle novità introdotte dal decreto legislativo 30 giugno 2022, n. 105, fornisce le indicazioni su:

  • congedo di paternità obbligatorio dei lavoratori dipendenti del settore privato;
  • periodi indennizzabili di maternità delle lavoratrici autonome;
  • modifica dei periodi indennizzabili di congedo parentale dei lavoratori iscritti alla Gestione Separata e dei lavoratori dipendenti del settore privato;
  • riconoscimento del diritto di fruire del congedo parentale per i lavoratori autonomi.

Tra le principali novità introdotte dal decreto legislativo 105/2022 vi è il nuovo congedo di paternità obbligatorio, che sostituisce il congedo obbligatorio del padre e il congedo facoltativo del padre ed è riconosciuto a tutti i lavoratori dipendenti, compresi i domestici e gli agricoli a tempo determinato. Il decreto aumenta il limite massimo dei periodi di congedo parentale indennizzati dei lavoratori dipendenti, portandolo da sei mesi a nove mesi totali. Per la prima volta viene riconosciuto anche ai padri lavoratori autonomi il diritto al congedo parentale. Il decreto, inoltre, introduce la possibilità di indennizzare periodi antecedenti i due mesi prima del parto, in caso di gravidanza a rischio delle lavoratrici autonome.

La circolare riporta i dettagli relativi alle novità legislative e le informazioni su modalità di presentazione delle domande, durata e arco temporale di fruizione dei congedi, compatibilità e misura delle indennità.

Beata Chiara Luce Badano

 

Beata Chiara Luce Badano


Nome: Beata Chiara Luce Badano
Titolo: Giovane focolarina
Nome di battesimo: Chiara Badano
Nascita: 29 ottobre 1971, Sassello
Morte: 7 ottobre 1990, Sassello
Ricorrenza: 29 ottobre
Tipologia: Commemorazione
Sito ufficiale:www.chiarabadano.org

La beatificazione di Chiara Luce Badano, avvenuta il 25 settembre 2010, è stata accompagnata da una corrente di gioia ed entusiasmo giovanile.

Chiara nasce a Sassello il 29 ottobre 1971. l genitori sono di origini modeste, Chiara è bella di aspetto e radiosa nello spirito. Le piace vestir bene, ama lo sport, stringe amicizie, entra a far parte del movimento dei Focolari. Nel 1985, per poter frequentare il liceo classico, si trasferisce con la famiglia a Savona. Qui succede l’imprevedibile: durante una partita a tennis, avverte un forte, persistente dolore alla spalla. Gli accertamenti danno un responso impietoso: sarcoma osseo, senza grandi possibilità di guarigione. Cominciano le visite e i ricoveri in ospedale, ma nulla sembra poter togliere il sorriso dal volto di Chiara. La sua cameretta diventa una piccola chiesa, luogo di incontro e di preghiera.

Dice Chiara: «l ‘importante è fare la volontà di Dio». E la sua omonima, la fondatrice dei Focolari, le attribuisce un secondo nome: Luce, perché dai suoi grandi occhi promana una luce di gioia. Si avvicina ormai il momento del distacco e la giovane ne è più che mai cosciente. È il suo incontro con lo sposo Gesù e Lei vuole presentarsi bella ed elegante. Si sceglie l’abito bianco, i canti per la cerimonia, raccomanda a tutti di non piangere. Alla mamma lascia le sue ultime parole: «Mamma sii felice, perché io lo sono già», È l’alba di domenica 7 ottobre 1990. Chiara è una giovane del nostro tempo. Per questo la Chiesa l’ha posta sul moggio della santità come segno di speranza soprattutto per i suoi coetanei.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Sassello (Italia), Beata Chiara Badano, laica, membro del movimento dei Focolari o Opera di Maria.

3. Non è un parlamento per giovani

3. Non è un parlamento per giovani

Il nuovo parlamento presenta senz’altro delle particolarità rispetto ai precedenti. Come abbiamo raccontato negli approfondimenti dei giorni scorsi, è il primo dal 2008 in cui una delle coalizioni pre-elettorali ha ottenuto la maggioranza assoluta in entrambe le camere (il 59% alla camera dei deputati e il 56% al senato). Inoltre è anche la prima formazione di questo ventennio a segnare un aumento della disparità di genere.

In questo approfondimento vedremo che un’altra sua caratteristica è l’aumento dell’età media, anche in questo caso in controtendenza rispetto alle ultime legislature. Eppure l’età è un fattore importante, un indicatore cruciale del tasso di rinnovamento della classe politica. Un’età media elevata può infatti essere indice di una maggiore esperienza, ma anche di una minore forza innovativa.

Un vecchio nuovo parlamento

Il nuovo parlamento sarà il primo dalla recente riduzione a essere composto di 606 membri: 400 deputati e 206 senatori, di cui 6 senatori a vita.

Nel complesso, l’età media si attesta in questa nuova legislatura sui 51,5 anni. Una cifra che scende lievemente se escludiamo i senatori a vita.

51,2 l’età media dei parlamentari eletti nella XIX legislatura.

Si tratta di un dato in controtendenza rispetto alle ultime tre legislature, in cui l’età media era andata gradualmente diminuendo.

 

Pur con delle oscillazioni, negli anni l’età media sia dei deputati che dei senatori è andata progressivamente calando. Il valore più basso è stato registrato nella XVIII legislatura, quando si è attestato sui 44 anni per la camera e sui 53 per il senato.

Con la XIX legislatura si è però verificata un’inversione di tendenza, e l’età media è risalita rispettivamente a 49 e 56 anni. Un valore superiore rispetto alla XVIII (44 e 53) e alla XVII (45 e 54). Paragonato alla legislatura precedente, l’aumento appare particolarmente marcato nel caso della camera (+5 anni), un’entità quasi doppia rispetto a quello che ha interessato il senato (+3 anni).

Se osserviamo i singoli gruppi parlamentari, vediamo che sussistono al loro interno delle differenze significative. Il gruppo con l’età media più elevata, al senato, è Forza Italia (60,9 anni), seguito da Noi moderati (58,5) e Misto (57,2). Mentre il dato più basso lo registra Azione – Italia viva (48,4 anni), seguito da Lega (51,1) e Movimento 5 stelle (52,9).

Anche nel caso della camera il dato più elevato è quello di FI (53 anni di media)L’età media più bassa si registra invece tra le file del M5s (45,7). Cifre contenute sono invece registrate da Lega (47 anni) e Azione – Iv (48,9).

I deputati under 40

Come abbiamo raccontato in numerose occasioni, le persone di età compresa tra i 40 e i 60 anni sono i veri protagonisti della politica italiana, a tutti i livelli istituzionali. Il nuovo parlamento non si discosta da questa tendenza. Sono infatti 413 (su 606) le persone che fanno parte di questa categoria – il 68,1% del totale.

Per quanto riguarda invece i giovani, di età inferiore ai 40 anni, questa quota scende al 10,7%, per il parlamento nel suo complesso, e al 16,2% nel caso specifico della camera dei deputati. Infatti è la stessa costituzione e stabilire un’età minima per accedere al senato, fissata a 40 anni, ragione per cui tutti i giovani parlamentari sono deputati.

Gli under 40 costituivano il 15% dei candidati, ma il 10,7% degli eletti.

Si tratta comunque di una cifra inferiore rispetto alle aspettative. Come abbiamo rilevato nella nostra precedente analisi sui candidati infatti il 15% dei candidati aveva meno di 40 anni. Tra la candidatura e le elezioni vere e proprie la quota si è quindi ridotta di oltre 4 punti percentuali. L’intera fascia degli under 30, per quanto arrivasse solo al 3% del totale dei candidati, è completamente scomparsa.

65 i deputati di età inferiore ai 40 anni, nel nuovo parlamento.

Ma laddove possibile, quali sono i gruppi che hanno eletto più giovani?

GRAFICO
DA SAPERE

I dati si riferiscono alla quota di persone di età inferiore ai 40 anni nei gruppi parlamentari e sono limitati alla camera dato che le persone di età inferiore ai 40 anni non possono accedere al senato. Per il calcolo delle percentuali, è stato considerato il numero totale di eletti nel singolo gruppo parlamentare alla camera o al senato.

FONTE: openpolis
(consultati: giovedì 20 Ottobre 2022)

 

Tra i gruppi, il Movimento 5 stelle è quello che registra la quota più elevata di eletti under 40 (18 persone, per il 34,6% dei deputati). Si tratta dell’unico gruppo alla camera in cui gli under 40 costituiscono la fascia di età più rappresentata (il 32,7% ha invece un’età compresa tra i 40 e i 50 anni, il 21,1% tra i 50 e i 60, il 9,6% tra i 60 e i 70% e l’1,9% oltre i 70).

Seguono, per quota di under 40, la Lega (21,2%) e, a distanza, Forza Italia e Fratelli d’Italia, con rispettivamente il 13,6% e il 13,5%. L’ultimo gruppo da questo punto di vista è quello misto, con appena il 3,3% di eletti giovani.

Foto: governo