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Archivi giornalieri: 5 ottobre 2015
Stabilità 2016
Stabilità 2016, taglio IRES e canone RAI in bolletta
Taglio IRES per imprese anticipato al 2016 e completato nel 2017, canone RAI a 100 euro in bolletta elettrica, slittamento web tax: anticipazioni Renzi sulla Legge di Stabilità.
Pensioni
Blocco Pensioni: ricorso collettivo sul rimborso parziale
Secondo ricorso Codacons su rimborso pensioni non indicizzate: adesioni entro il 15 ottobre, pronunciamento TAR su primo ricorso entro 20 giorni.
Prosegue la battaglia del Codacons contro il bonus Poletti in riparazione della mancata indicizzazione delle pensioni: depositato al Tar Lazio il ricorso contro il rimborso parziale, l’associazione avvia una nuova iniziativa per i pensionati che non hanno aderito alla richiesta di risarcimento, con un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica.
=> Rivalutazione pensione dopo il bonus d’agosto: i calcoli
La questione
Ricordiamo che la Consulta, con sentenza 70/2015, ha definito illegittimo il blocco dell’indicizzazione sulle pensioni 2012 e 2013contenuto nella Riforma Fornero 2011. Successivamente, il Governo ha recepito solo parzialmente la sentenza, con il cosiddetto bonus Poletti contenuto nel decreto 65/2015, che ha disposto il rimborso parziale della quota di pensione non versata (in base a un meccanismo per soglie) con una rivalutazione che cambia a seconda dell’importo della pensione. I pensionati hanno ricevuto la somma una tantum inagosto.
=> Rimborso pensioni: il calcolo per soglie
Il primo ricorso
Il ricorso collettivo del Codacons al TAR Lazio riguarda circa 4mila pensionati, chiede l’annullamento della circolare INPS n.125 del 25 giugno 2015, attuativa del bonus Poletti, la piena applicazione della sentenza della Corte Costituzionale e la contestuale restituzione ai pensionati delle intere somme dovute. La decisione del Tribunale amministrativo regionale si attende a questo punto tra 20 giorni.
=> Blocco Pensioni: la legge su restituzione e rivalutazioni
Il secondo ricorso
Come detto, c’è anche una seconda iniziativa del Codacons, per i pensionati che non hanno chiesto il rimborso integrale e intendessero invece farlo: si tratta di un ricorso straordinarioal Presidente della Repubblica, che costituisce una forma alternativa al ricorso al TAR, a cui c’è tempo per aderire fino al 15 ottobre.
Per approfondimenti: adesione al ricorso straordinario Codacons
Privacy
Privacy: vietato spiare le conversazioni dei dipendenti su Skype
Per il Garante della Privacy il datore di lavoro non può spiare le conversazioni Skype dei dipendenti e più in generale le comunicazioni di tipo elettronico
- Antonio Maroscia
- |
- 05/10/2015
- (0)
Nella NEWSLETTER N. 406 del 28 settembre 2015 il Garante della Privacy riporta un recente provvedimento nel quale afferma, a seguito di un ricorso da parte di una lavoratrice dipendente, un importante principio circa la riservatezza del contenuto di comunicazioni di tipo elettronico o telematico scambiate dai dipendenti nell’ambito del rapporto di lavoro.
Il datore di lavoro non può spiare le conversazioni Skype dei dipendenti, più in generale il contenuto di comunicazioni di tipo elettronico o telematico scambiate dai dipendenti nell’ambito del rapporto di lavoro godono di garanzie di segretezza tutelate anche a livello costituzionale.
Il principio è stato ribadito dal Garante privacy in accoglimento di un ricorso proposto da una lavoratrice dipendente, la quale lamentava l’illecita acquisizione di conversazioni, avute con alcuni clienti/fornitori, che sono state poste poi alla base del suo licenziamento da parte dell’azienda.
A seguito del provvedimento del Garante della privacy il datore di lavoro non potrà effettuare alcun trattamento dei dati personali contenuti nelle conversazioni ottenute in modo illecito, limitandosi alla conservazione di quelli finora raccolti ai fini di una eventuale acquisizione da parte dell’autorità giudiziaria.
Per il Garante, il datore di lavoro è incorso in una grave interferenza nelle comunicazioni. Infatti il datore per sua stessa ammissione, ha installato un software sul computer assegnato alla dipendente, in grado di visualizzare sia le conversazioni effettuate dalla ricorrente dalla propria postazione di lavoro prima di uscire dall’azienda, sia quelle avvenute successivamente da un computer collocato presso la propria abitazione.
Questa procedura, secondo il Garante, è in evidente contrasto con le “Linee guida del Garante per posta elettronica e Internet” e con le disposizioni poste dall’ordinamento a tutela della segretezza delle comunicazioni, nonché con la stessa policy aziendale approvata anche dalla competente Direzione territoriale del lavoro.
Il Garante conclude che pur spettando al datore di lavoro definire le modalità di utilizzo degli strumenti aziendali, occorre comunque che queste rispettino la libertà e la dignità dei lavoratori, nonché i principi di correttezza (secondo cui le caratteristiche essenziali dei trattamenti di dati devono essere rese note ai lavoratori), di pertinenza e non eccedenza stabiliti dal Codice privacy. Principi questi da tenere ben presenti, in considerazione del fatto che l’esercizio del controllo da parte del datore di lavoro può determinare la raccolta di informazioni personali, anche non pertinenti, di natura sensibile oppure riferite a terz
Il Fatto Quotidiano
Rassegna stampa del 05/10/2015
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IN EVIDENZA
IN EVIDENZA
2 OTTOBRE 2015 – “VOLUNTARY DISCLOSURE”
La Banca Dati è aggiornata in multivigenza con le modifiche apportate dal Decreto-Legge 30 settembre 2015, n. 153.
29 SETTEMBRE 2015 – “ATTUAZIONE JOBS ACT”
La Banca Dati è aggiornata in multivigenza con le modifiche apportate dai:
– Decreto Legislativo 14 settembre 2015, n. 148;
– Decreto Legislativo 14 settembre 2015, n. 149;
– Decreto Legislativo 14 settembre 2015, n. 150;
– Decreto Legislativo 14 settembre 2015, n. 151.
25 SETTEMBRE 2015 – “CRESCITA E INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE”
La Banca Dati è aggiornata in multivigenza con le modifiche apportate dal Decreto Legislativo 14 settembre 2015, n. 147.
22 SETTEMBRE 2015 – “FRUIZIONE DEL PATRIMONIO STORICO E ARTISTICO”
La Banca Dati è aggiornata in multivigenza con le modifiche apportate dal Decreto-Legge 20 settembre 2015, n. 146.
9 SETTEMBRE 2015 – “RIFORMA DEI BILANCI”
La Banca Dati è aggiornata in multivigenza con le modifiche apportate dal Decreto Legislativo 18 agosto 2015, n. 139.
25 AGOSTO 2015 – “GIUSTIZIA PER LA CRESCITA”
La Banca Dati è aggiornata in multivigenza con le modifiche apportate dal Decreto-Legge 27 giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla Legge 6 agosto 2015, n. 132.
21 AGOSTO 2015 – “ENTI TERRITORIALI”
La Banca Dati è aggiornata in multivigenza con le modifiche apportate dal Decreto-Legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla Legge 6 agosto 2015, n. 125.
20 AGOSTO 2015 – “RISOLUZIONE DELLE CONTROVERSIE DEI CONSUMATORI”
La Banca Dati è aggiornata in multivigenza con le modifiche apportate dal Decreto Legislativo 6 agosto 2015, n. 130.
Amianto
Amianto – Olivetti, imputati rinviati a giudizio
Sono 17 le persone rinviate a giudizio a Ivrea al termine dell’udienza preliminare per i morti da amianto all’Olivetti. Fra esse figurano Carlo De Benedetti, l’ex ministro Corrado Passera e l’imprenditore Roberto Colaninno.
“Un passo importante per fare giustizia, per tutti coloro che fino ad oggi e, purtroppo, per gli anni a venire, moriranno per una patologia che non lascia scampo”. Così Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom-Cgil, sul rinvio a giudizio di 17 dei 28 imputati nel processo per le morti da amianto.
“La decisione di oggi, che pure assolve i semplici membri del Cda, consente di andare a processo e stabilire finalmente – aggiunge – le responsabilità anche individuali, a partire dalle figure più autorevoli, amministratori delegati e presidenti, evitando lo scaricabarile verso le figure più in basso nella scala gerarchica”.
La Procura di Ivrea, ricordiamo, sta procedendo per il decesso di quattordici ex lavoratori, attribuito al contatto con l’amianto, e per un caso di lesioni colpose. Ad essere chiamate in causa sono state persone che a partire dagli anni Sessanta avevano ricoperto incarichi dirigenziali e di vertice, o sedevano nei consigli di amministrazione.
Il processo si aprirà il 23 novembre. Ammessi come parti civili oltre ai familiari delle vittime, anche Fiom e Fim, Comune di Ivrea, Città metropolitana di Torino, un gruppo di Comuni, Inail e le associazione Afeva e Anmil.
ansa
Cassazione
Cassazione – Fondi Pensione: niente operazioni a rischio
La banca non può proporre un prodotto finanziario a rischio come piano pensionistico integrativo sfruttando i timori legati alla pensione dei clienti: è quanto ha stabilito la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 19559/2015.
Secondo la Corte:
“Non integra, ai fini dell’art. 1332, comma 2, c.c., un interesse meritevole di tutela da parte dell’ordinamento, per contrasto con i principi generali ricavabili dagli artt. 47 e 38 Cost. circa la tutela del risparmio e l’incoraggiamento delle forme di previdenza anche privata, quello perseguito mediante un contratto atipico fondato sullo sfruttamento delle preoccupazioni previdenziali del cliente da parte degli operatori professionali mediante operazioni negoziali complesse di rischio e di unilaterale riattribuzione del proprio rischio di impresa in capo a colui a cui il prodotto è stato espressamente presentato come rispondente alle sue esigenze di previdenza complementare, quale piano pensionistico a profilo di rischio molto basso e con possibilità di disinvestimento senza oneri in qualunque momento.
La Corte di Cassazione ha quindi respinto il ricorso presentato dall’istituto bancario contro la sentenza con cui la Corte d’Appello di Napoli, confermando la decisione di primo grado, ha accolto la richiesta del cliente di invalidare il contratto di “piano finanziario” stipulato con la Banca e consistente nell’acquisto di titoli obbligazionari e nella sottoscrizioni di quote di fondi comuni di investimento, affidati alla gestione della mutuante, in virtù di un finanziamento contestualmente concesso dalla Banca
Infortuni – Morti sul lavoro
Infortuni – Morti sul lavoro + 11,7% nei primi 8 mesi dell’anno
Morti sul lavoro in aumento nei primi 8 mesi dell’anno: da gennaio ad agosto 2015 l’incremento è stato dell’11,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; 546 vittime contro le 489 del 2014. Questi i numeri dell’indagine elaborata dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre sulla base di dati Inail. “Un racconto di morti inarrestabili in seno ad un’emergenza che sembra sempre più irrisolta”, commenta in una nota il presidente dell’Osservatorio.
E alla testa della triste classifica sempre salda la Lombardia con le sue 84 vittime seguita dalla Toscana (55), dalla Campania (52), dal Veneto (48), dal Lazio (46), dall’Emilia Romagna e dalla Sicilia (39) e dal Piemonte (38). Seguono: Puglia (35), Abruzzo e Marche (17), Trentino Alto Adige (15), Umbria (13), Friuli Venezia Giulia, Calabria e Sardegna (9), Liguria (8), Molise (7) e Basilicata (6).
Sul fronte del rischio di mortalità rispetto alla popolazione lavorativa per macroaree, invece, spiega ancora l’indagine, è il Sud ad emergere con il dato peggiore con un indice di incidenza del 36,7% contro una media nazionale del 24,4%. Seguono: il Nordest (36,3), le Isole (25,6), il Nord Ovest (19,2) e il Centro (18). A livello regionale, invece, nei primi otto mesi del 2015 è il Molise ad indossare la maglia nera con un indice di 70,4. Seguono: Umbria (36,3) e Toscana (35,4).
Il settore delle Costruzioni conta ancora il maggior numero di vittime (69 pari al 12,5 per cento del totale degli infortuni mortali). Al secondo posto le Attività manifatturiere (11,5 per cento delle vittime); al terzo posto Trasporto e magazzinaggio (9,3 per cento). Al quarto, invece, troviamo il Commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione autoveicoli e motocicli con il 6,4 per cento delle vittime. Dal punto di vista anagrafico sono sempre quarantenni e cinquantenni i lavoratori più spesso coinvolti dagli infortuni mortali. Per la precisione il 35,7% di tutte le vittime del Paese aveva un’età compresa tra i 45 e i 54 anni e il 24% tra i 55 e i 64 anni.
Le donne che hanno perso la vita nei primi otto mesi dell’anno in occasione di lavoro sono state 28. Gli stranieri deceduti sul lavoro sono 88 pari al 16,1 per cento del totale. A livello provinciale è Roma a guidare la triste classifica con 25 morti sul lavoro, seguita da: Milano (23), Bari (21), Napoli (20), Brescia (18), Torino (14), Salerno (13), Palermo e Treviso (11).
Istat povertà
Focus sui dati Istat, 1 povero su 4 è minore
Sono più di un milione gli individui che non hanno raggiunto la maggiore età e vivono in condizioni di assoluta povertà nel 2014, pari al 25,5% del totale. Secondo i dati dell’Istat, elaborati dall’Adnkronos, la situazione è rimasta sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente ma è notevolmente peggiorata dall’inizio della crisi. Le persone che vivono in difficoltà, complessivamente, sono più di 4 milioni e rappresentano il 6,8% delle popolazione residente (60,4 milioni).
Con la crisi il numero di soggetti indigenti in Italia è più che raddoppiato, passando da 1,8 milioni del 2007 a 4,1 milioni del 2014. Le situazioni di difficoltà si concentrano al sud, dove si trova quasi la metà delle popolazione indigente (45,4%); al nord vive un’altra quota rilevante (38,5%), mentre al centro si trova il restante 16%. La povertà assoluta nei piccoli comuni del mezzogiorno è quasi doppia rispetto a quella rilevata nelle aree metropolitane (9,2% contro 5,8%), mentre al nord l’incidenza più elevata si registra nelle aree metropolitane (7,4% contro 3,9%).
Le famiglie povere sono 1,4 milioni, pari al 5,7% dei nuclei residenti nel paese; rispetto al 2007 (quando erano 823.000) il numero è quasi raddoppiato. Le tipologie più esposte sono quelle con 5 o più componenti (16,4%) e quelle composte da stranieri: rispetto alle famiglie povere di italiani (4,3%), la percentuale risulta tre volte superiore nelle famiglie miste (12,9%) e di sei volte superiore nel caso in cui siano composte di soli stranieri (23,4%).
I dati delle serie storiche mostrano che l’incidenza della povertà assoluta è notevolmente peggiorata per le famiglie con minori: si è passati dall’1,8% del 2007 al 6,4% nei nuclei dove c’è un ”under 18”, dal 2% al 9% quando i minori sono 2, e dal 9% al 18,6% nel caso di 3 o più minori.
Le tabelle dell’Istat consentono di individuare i soggetti su cui la crisi ha pesato di più. Per i giovani l’incidenza della povertà assoluta è quadruplicata, passando dall’ 1,9% del 2007 all’8,3% del 2014. Nella fascia immediatamente successiva (tra 35 e 44 anni) si è passati dal 3,2% al 7,2%; mentre per il gruppo tra 45 e 54 anni si è passati dal 2,6% al 6%. Seguono le persone tra 55 e 64 anni, che dal 2% sono salite al 4,5%; resta invece stabile il numero di persone in difficoltà over 65 (erano 4,8% e sono il 4,7%).
A influire sulle condizioni delle persone è, ovviamente, anche il titolo di studio: l’incidenza di povertà è passata dal 6,5% all”8,4% per i soggetti che non hanno alcun titolo di studio; l’aumento dei poveri è stato più accentuato tra i soggetti che terminato le scuole medie (dal 3,2% si è passati al 7,8%), mentre l’incidenza per chi ha un titolo superiore è oltre è passato dall’1,2% al 3,2%.
AdnKronos
Ultimi Decreti-Legge esaminati
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Decreti-Legge in corso di conversione
- Decreto Legge 1 Ottobre 2015, n. 154
- Disposizioni urgenti in materia economico-sociale
Pubblicazione: G.U. n. 228 del 1 Ottobre 2015
Iter e lavori preparatori C.3340 2 ottobre 2015:
assegnato (non ancora iniziato l’esame) - Decreto Legge 30 Settembre 2015, n. 153
- Misure urgenti per la finanza pubblica
Pubblicazione: G.U. n. 227 del 30 Settembre 2015
Iter e lavori preparatori S.2070 1 ottobre 2015:
assegnato (non ancora iniziato l’esame) - Decreto Legge 20 Settembre 2015, n. 146
- Misure urgenti per la fruizione del patrimonio storico e artistico della Nazione
Pubblicazione: G.U. n. 219 del 21 Settembre 2015
Iter e lavori preparatori C.3315 29 settembre 2015:
in corso di esame in commissione
Decreti-Legge approvati dal 7 Luglio 2015 a oggi
- Decreto Legge 27 Giugno 2015, n. 83
- Misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria
Pubblicazione: G.U. n. 147 del 27 Giugno 2015
Legge n. 132/15 del 6 Agosto 2015
- Decreto Legge 19 Giugno 2015, n. 78
- Disposizioni urgenti in materia di enti territoriali
Pubblicazione: G.U. n. 140 del 19 Giugno 2015
Legge n. 125/15 del 6 Agosto 2015
- Decreto Legge 8 Luglio 2015, n. 99
- Disposizioni urgenti per la partecipazione di personale militare all’operazione militare dell’Unione europea nel Mediterraneo centromeridionale denominata EUNAVFOR MED
Pubblicazione: G.U. n. 156 dell’8 Luglio 2015
Legge n. 117/15 del 4 Agosto 2015
- Decreto Legge 21 Maggio 2015, n. 65
- Disposizioni urgenti in materia di pensioni, di ammortizzatori sociali e di garanzie TFR
Pubblicazione: G.U. n. 116 del 21 Maggio 2015
Legge n. 109/15 del 17 Luglio 2015
Decreti-legge con esito diverso dall’approvazione, dal 7 Luglio 2015 a oggi
- Decreto Legge 4 Luglio 2015, n. 92
- Misure urgenti in materia di rifiuti e di autorizzazione integrata ambientale, nonche’ per l’esercizio dell’attivita’ d’impresa di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale
Pubblicazione: G.U. n. 153 del 4 Luglio 2015
Iter e lavori preparatori C.3210 2 settembre 2015:
decreto legge decaduto - Decreto Legge 1 Luglio 2015, n. 85
-
Disposizioni urgenti per garantire la continuità dei dispositivi di sicurezza e di controllo del territorio
Pubblicazione: G.U. n. 150 del 1 Luglio 2015
Iter e lavori preparatori S.1992