Istat povertà

Focus sui dati Istat, 1 povero su 4 è minore

Sono più di un milione gli individui che non hanno raggiunto la maggiore età e vivono in condizioni di assoluta povertà nel 2014, pari al 25,5% del totale. Secondo i dati dell’Istat, elaborati dall’Adnkronos, la situazione è rimasta sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente ma è notevolmente peggiorata dall’inizio della crisi. Le persone che vivono in difficoltà, complessivamente, sono più di 4 milioni e rappresentano il 6,8% delle popolazione residente (60,4 milioni).

Con la crisi il numero di soggetti indigenti in Italia è più che raddoppiato, passando da 1,8 milioni del 2007 a 4,1 milioni del 2014. Le situazioni di difficoltà si concentrano al sud, dove si trova quasi la metà delle popolazione indigente (45,4%); al nord vive un’altra quota rilevante (38,5%), mentre al centro si trova il restante 16%. La povertà assoluta nei piccoli comuni del mezzogiorno è quasi doppia rispetto a quella rilevata nelle aree metropolitane (9,2% contro 5,8%), mentre al nord l’incidenza più elevata si registra nelle aree metropolitane (7,4% contro 3,9%).

Le famiglie povere sono 1,4 milioni, pari al 5,7% dei nuclei residenti nel paese; rispetto al 2007 (quando erano 823.000) il numero è quasi raddoppiato. Le tipologie più esposte sono quelle con 5 o più componenti (16,4%) e quelle composte da stranieri: rispetto alle famiglie povere di italiani (4,3%), la percentuale risulta tre volte superiore nelle famiglie miste (12,9%) e di sei volte superiore nel caso in cui siano composte di soli stranieri (23,4%).

I dati delle serie storiche mostrano che l’incidenza della povertà assoluta è notevolmente peggiorata per le famiglie con minori: si è passati dall’1,8% del 2007 al 6,4% nei nuclei dove c’è un ”under 18”, dal 2% al 9% quando i minori sono 2, e dal 9% al 18,6% nel caso di 3 o più minori.

Le tabelle dell’Istat consentono di individuare i soggetti su cui la crisi ha pesato di più. Per i giovani l’incidenza della povertà assoluta è quadruplicata, passando dall’ 1,9% del 2007 all’8,3% del 2014. Nella fascia immediatamente successiva (tra 35 e 44 anni) si è passati dal 3,2% al 7,2%; mentre per il gruppo tra 45 e 54 anni si è passati dal 2,6% al 6%. Seguono le persone tra 55 e 64 anni, che dal 2% sono salite al 4,5%; resta invece stabile il numero di persone in difficoltà over 65 (erano 4,8% e sono il 4,7%).

A influire sulle condizioni delle persone è, ovviamente, anche il titolo di studio: l’incidenza di povertà è passata dal 6,5% all”8,4% per i soggetti che non hanno alcun titolo di studio; l’aumento dei poveri è stato più accentuato tra i soggetti che terminato le scuole medie (dal 3,2% si è passati al 7,8%), mentre l’incidenza per chi ha un titolo superiore è oltre è passato dall’1,2% al 3,2%.

AdnKronos

Istat povertàultima modifica: 2015-10-05T18:16:37+02:00da vitegabry
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