Archivi giornalieri: 21 ottobre 2015

Pensioni

Pensione anticipata: boom 2015, effetto Fornero

Raddoppia il numero di lavoratori dipendenti in pensione anticipata nei primi nove mesi dell’anno, due volte e mezzo per gli artigiani: il monitoraggio INPS e l’impatto della Riforma Fornero sul 2015.

 – 21 ottobre 2015
Pmi TVRiforma Pensioni INPS: si parte dal reddito minimo
 

 

Pensione anticipata

E’ un piccolo boom quello delle pensioni anticipate 2015 in base al report INPS: nei primi nove mesi dell’anno, gli assegni erogati dall’istituto di previdenza sono saliti al 34% del totale, con un incremento di 12 punti rispetto al 22% registrato nell’analogo periodo 2014. Il numero di pensioni di vecchiaia invece non registra sostanziali variazioni. L’incremento relativo alle pensioni di anzianità, sottolinea l’istituto di previdenza,

«dipende essenzialmente dalla normativa introdotta con la legge 214/2011», ovvero laRiforma Pensioni Fornero, che ha aumentato i requisiti contributivi per il diritto alla pensione anticipata, causando «un blocco dei pensionamenti di anzianità: nel 2015 un numero consistente di soggetti ha potuto raggiungere la maggiore anzianità richiesta per questo tipo di trattamento».

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Nel dettaglio, le pensioni anticipate dei lavoratori dipendenti hanno visto il peso sul totale dei trattamenti previdenziali salire al 34%, contro il 22% del 2014, mentre quelle deilavoratori autonomi sono passate dal 17 al 27%.

numeri assoluti: l’Inps ha liquidato nei primi nove mesi dell’anno 109mila 796 pensioni di anzianità/anticipate, un numero superiore rispetto ai 104mila 851 trattamenti di vecchiaia. Il totale delle pensioi erogate nei primi nove mesi dell’anno (contando anche assegni di invalidità e superstiti), sono 383mila 003. L’incremento delle pensioni di anzianità risulta particolarmente accentuato nellagestione degli artigiani, con un numero di trattamenti pari a due volte e messo quello dell’analogo periodo 2014. Sugli altri due gradini del podio, lavoratori dipendenti e commercianti.

=> Esodati e pensioni nella Legge di Stabilità

In parole semplici, spiega l’INPS, coloro che «nel 2011 non sono riusciti ad agganciare ilrequisito delle quote anche in presenza di anzianità elevata (inferiore comunque a 40), poiché con età inferiore al requisito minimo richiesto (60 anni per i dipendenti – 61 per gli autonomi), hanno cominciato quest’anno a raggiungere in misura consistente i 42 anni e 6 mesi di anzianità richiesti dal trattamento anticipato» Non sono compresi in questo numeri gli esodati tutelati dalle operazioni di salvaguardia.

Infine, rilevante anche l’effetto dell’Opzione Donna (la possibilità di pensione anticipata per le lavoratrici prorogata al 2016 dalla Legge di Stabilità): mentre nel 2014 per ogni 100 pensioni maschili ne risultavano 119 femminili, l’alto numero di prepensionamento da Opzione Donna 2015 ha fatto scendere il rapporto a 103.

Fonte: monitoraggio INPS

 

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Eu-Osha

Eu-Osha, insieme per gestire stress e rischi psicosociali

Affrontare, a livello europeo, lo stress e i rischi psicosociali nel luogo di lavoro. E’ questo l’obiettivo della Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro 2015, momento della campagna ”Insieme per la prevenzione e la gestione dello stress lavoro-correlato”, che si celebra in questi giorni e promossa dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu-Osha).

La rete dei punti focali nazionali dell’Eu-Osha organizza, quindi, numerosi eventi in oltre 30 paesi allo scopo di dare risalto ai messaggi della campagna. Fra le tematiche trattate, ci sono lo stress e il rischio psicosociale in relazione alle ore lavorative, un nuovo protocollo in materia di bullismo e molestie, la valutazione dei rischi psicosociali nelle piccole imprese o il rapporto tra gli organismi che si occupano di sicurezza e salute sul lavoro, il settore dell’istruzione e le società nella gestione dei rischi psicosociali.

Sono previste conferenze di presentazione delle attività realizzate 
durante i due anni della campagna in Austria, Belgio, Ungheria, Spagna e Svezia.

Quest’anno la Settimana europea mette in evidenza, inoltre, due questioni particolari: le molestie sessuali e la violenza da parte di terzi, per le quali sono state prodotte due 
nuove infografiche. La prima spiega in che cosa consistono le molestie sessuali, il numero di lavoratori interessati e le misure che possono attuare le società per affrontare il problema. La seconda descrive la violenza da parte di terzi, che è il rischio psicosociale più diffuso per le aziende europee, le persone più colpite, le occupazioni a rischio e i suoi effetti sui lavoratori.

“Sebbene la violenza – ha spiegato Christa Sedlatschek, direttore dell’Eu-Osha- possa potenzialmente colpire qualsiasi luogo di lavoro e qualunque lavoratore, alcune caratteristiche del lavoro aumentano i rischi”.

“Avere un contatto diretto con i clienti, il pubblico o altre persone al di fuori dell’organizzazione – ha chiarito – aumenta il rischio di episodi di violenza, noti anche come violenza da parte di terzi. Secondo l’indagine Esener-2 il dover trattare con clienti, pazienti o allievi difficili è il fattore di rischio più diffuso nelle aziende europee (57,4%)”.

Sempre in ambito sicurezza, il 3 e 4 novembre, a Bilbao, in Spagna, si terrà il vertice ”Ambienti di lavoro sani e sicuri 2015”. I principali esperti e responsabili politici europei discuteranno i risultati finali dei due anni di campagna, le strategie e i programmi per la gestione dello stress e dei rischi psicosociali sul lavoro, nonché il futuro della sicurezza e salute sul lavoro in Europa.

Nel corso dell’evento, che si terrà in memoria di Eusebio Rial González, ex direttore dell’unità di prevenzione e ricerca presso l’Eu-Osha, verrà annunciato il premio Eusebio Rial González per l’innovazione e la prassi in materia di psicologia della salute 
occupazionale.

Osservatore Romano

Al sinodo si conclude
il lavoro dei circoli minori

 
 

20 ottobre 2015

 
 

 

Al sinodo si conclude il lavoro dei tredici circoli minori, riuniti da lunedì 19 ottobre per discutere sulla terza parte dell’Instrumentum laboris, dedicata alla «missione della famiglia oggi». Nel pomeriggio di martedì 20 riprendono le congregazioni generali: i padri si ritrovano in aula per la lettura delle relazioni dei gruppi linguistici e la consegna dell’ultimo elenco dei modi. Quindi, nella giornata di mercoledì, si riunisce la commissione per l’elaborazione della relazione finale.

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Censis/Ania

Censis/Ania – Le prospettive del welfare. Verso uno stato sociale sostenibile

L’analisi attuata dal Censis ha fatto emergere come sia in aumento la quota di famiglie con una sostenibilità finanziaria precaria, i cui redditi sono quasi interamente assorbiti dalle spese per la routine mensile, in particolare quelle relative alla gestione della casa e al pagamento delle tasse locali. Nei budget familiari sono in crescita le spese per prestazioni socio-sanitarie, acquistate sia sui mercati privati, sia compartecipate attraverso i ticket sanitari.

Dalla ricerca è emersa la presenza di un’alta quota di persone che dichiara di essere fortemente preoccupata per l’incremento della spesa per il welfare a proprio carico. Tra queste, in maggior misura le famiglie più fragili che, secondo l’analisi Censis, hanno pesantemente subito l’impatto dei tagli al welfare. Questi tagli hanno avuto effetti regressivi, causando costi sociali più alti per le famiglie con redditi bassi, monoparentali e/o con figli disabili. Tale fenomeno ha contribuito all’ampliamento delle diseguaglianze, a discapito dei gruppi sociali già vulnerabili.

La riduzione dei servizi sociali pubblici ha comportato un maggiore ricorso al privato, favorendo anche il mercato nero con l’obiettivo di ottenere prezzi più vantaggiosi per le prestazioni socio-sanitarie. Alla problematica del proliferare del mercato sommerso, si vanno a sommare i fenomeni di frode da parte di cittadini che godono di benefici sociali non avendone diritto e di cattiva gestione e di sprechi delle risorse pubbliche in campo socio-sanitario.

E’ urgente ridefinire un sistema di welfare che, attualmente, non risulta in grado di individuare e rispondere prontamente ai nuovi bisogni dei cittadini. In primis, il problema della non autosufficienza, fenomeno in continuo ampliamento: secondo le analisi Censis, sono circa 3 milioni i soggetti non autosufficienti in Italia, di cui 180.000 in strutture residenziali.

Da quanto emerge dal rapporto, per uscire da questa complessa situazione, è necessario puntare su dinamiche e comportamenti sociali funzionali a promuovere un welfare equo e sostenibile. Importante è svolgere un’attenta analisi delle innovazioni reali già in atto e saper promuovere una serie di proposte operative e fattibili in grado di raggiungere numerosi stakeholder.