Osservatorio INCA CGIL per le politiche sociali in europa
Asilo. La Commissione europea lancia un procedimento contro 19 Stati membri
La Commissione europea ha avviato una serie di procedimenti giudiziari davanti alla Corte di giustizia, contro 19 Stati europei che non rispettano le leggi dell’UE in materia di asilo. Malgrado la lentezza delle procedure che caratterizza l’Italia, questa non figura tra i paesi a rischio di sanzioni…
Un cittadino UE può essere escluso dalle prestazioni non contributive se non ha lavorato almeno un anno nel paese ospitante
Secondo la Corte di giustizia dell’Ue, un cittadino europeo che si trova in disoccupazione dopo aver lavorato per meno di un anno conserva lo status di lavoratore e, con questo, il diritto di soggiorno per almeno sei mesi. Scaduto questo periodo, o se la persona non ha mai lavorato, il cittadino non può essere espulso finché continua a cercare lavoro e ha reali possibilità di essere assunto, ma può essere escluso dalle prestazioni non contributive.
Orario di lavoro. Anche gli spostamenti domicilio-clienti sono orario di lavoro
Una sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea, del 10 settembre 2015, ha stabilito che il tempo di percorrenza “domicilio-clienti” dei lavoratori che non hanno un luogo di lavoro fisso o abituale, costituisce a tutti gli effetti orario di lavoro, e in tal senso deve essere retribuito…
Precedenti articoli
Lavoratori distaccati. Otto Stati membri dicono no a qualsiasi revisione delle norme
Con una lettera congiunta alla Commissaria europea Thyssen, i Ministri del Lavoro di Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia Romania e Repubblica slovacca, chiedono di bloccare ogni revisione delle direttive sul distacco dei lavoratori nell’ambito di una prestazione di servizi, prevista dal programma di lavoro della Commissione europea. I Ministri degli otto Stati membri dell’Europa dell’est ritengono “qualsiasi riferimento alla parità di retribuzione per pari lavoro nello stesso luogo sbagliato e incompatibile con un vero e proprio mercato unico, in cui lo sviluppo economico sostenibile sia guidato da imprese efficienti, innovative e competitive in un mercato sostenuti da robuste disposizioni regolamentari”…
Aborto. Il Governo italiano difende l’obiezione di coscienza davanti al Consiglio d’Europa
Cgil e Governo italiano si sono affrontati a Strasburgo davanti al Comitato europeo dei diritti sociali del Consiglio d’Europa, a proposito della legge 194 sull’aborto. Secondo la Cgil, l’obiezione di coscienza si ripercuote negativamente sia sulle donne, sia sui medici e paramedici non obiettori, costretti a carichi di lavoro eccessivi. Per il Governo italiano invece l’obiezione di coscienza non arreca “alcun disservizio”…
Permesso di soggiorno. Corte europea dà ragione alla Cgil e all’Inca
Su iniziativa della Cgil e dell’Inca, la Corte di giustizia europea boccia la legge italiana che impone a cittadini extracomunitari richiedenti il rilascio o il rinnovo di un permesso di soggiorno, di pagare un contributo tra 80 e 200 euro. Secondo i giudici il costo è “sproporzionato rispetto alla finalità perseguita dalla direttiva ed è atto a creare un ostacolo all’esercizio dei diritti conferiti”…
Prescrizione breve. Normativa italiana incompatibile con il diritto UE
Impedendo sanzioni effettive e dissuasive, a causa di un termine di prescrizione troppo breve, la normativa italiana lede gli interessi finanziari dell’Unione europea. Lo ha stabilito una sentenza della Corte di Giustizia Ue, del 8 settembre 2015. Il sistema italiano consente infatti ai grandi evasori IVA di rimanere impuniti protraendo i tempi del processo. Una situazione che nel nostro Paese “non è inconsueta”, sottolineano i giudici europei…
Evasione fiscale. Italia agli ultimi posti in Europa per la riscossione dell’IVA
L’Italia è uno degli Stati con la maggiore evasione fiscale, più precisamente il quinto nell’Unione europea per la differenza tra entrate previste e entrate effettivamente riscosse.Il gap nel 2013 è stato del 33,6%. Peggio dell’Italia soltanto Romania, Lituania , Slovacchia e Grecia . L’Italia è anche il paese in cui la situazione è peggiorata di più rispetto all’anno precedente…
Migranti salvati e subito rimpatriati. Italia condannata dalla Corte dei diritti umani
La Corte europea dei diritti umani condanna l’Italia perché ha violato i diritti di tre migranti di origine tunisina tunisini: dopo il soccorso in mare erano stati rinchiusi a Lampedusa e poi rispediti via nave nel loro paese. “Sottoposti a trattamento degradante e detenuti senza che alcuna legge lo prevedesse”. Violato anche il divieto di espulsioni collettive…
Labour Mobility Package: Una truffa europea ai danni dei lavoratori mobili e dei loro paesi d’origine?
Un Dossier a cura dell’Osservatorio svela in anteprima i contenuti del cosiddetto Labour Mobility Package, il pacchetto di nuove misure sulla libera circolazione dei lavoratori che la Commissione Juncker si appresta a proporre. Se entrassero davvero in vigore, verrebbero messi in discussione i pilastri della libera circolazione e del coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale, e tra questi, il principio fondamentale del diritto sociale secondo il quale le prestazioni previdenziali sono un diritto che appartiene alla persona in virtù dei contributi versati durante la propria carriera lavorativa…
Assegni familiari. Prevale il principio del miglior trattamento
Marco, un cittadino italiano residente in Svezia dal 2012 con la sua famiglia non riusciva a farsi riconoscere il diritto all’assegno familiare dovuto, secondo la normativa svedese, a tutti i bambini residenti nel paese. L’intervento del SOLVIT (un servizio gratuito fornito da ogni paese UE) ha indotto l’ente previdenziale scandinavo a concedere l’assegno con effetto retroattivo al 2013…
Corte europea: Il riconoscimento delle coppie omosessuali è un diritto umano
Con sentenza resa pubblica il 21 luglio 2015 la Corte europea per i diritti umani (CEDU) ha condannato l’Italia per non prevedere alcuna forma di riconoscimento delle unioni fra persone dello stesso sesso. Pur riconoscendo che la non estensione del fondamentale diritto al matrimonio rimane una scelta legittima degli Stati, la Corte ritiene non più ammissibile lasciare queste coppie nel vuoto normativo…
Migrazioni. Un esame di integrazione civica è legittimo se non ostacola il diritto al ricongiungimento familiare
Secondo la Corte di giustizia dell’Unione europea, la Direttiva 2003/86 sul diritto al ricongiungimento familiare per i cittadini di paesi terzi, ammette che gli Stati membri subordinino il rilascio di un permesso di ingresso al superamento di un esame d’integrazione civica, ma solo a condizione che questo non diventi un ostacolo all’effettivo esercizio del diritto al ricongiungimento familiare…
Licenziamenti collettivi. La Corte di giustizia chiarisce la definizione di «stabilimento»
Una normativa, come quella spagnola, che in caso di licenziamento collettivo usa come sola unità di riferimento l’«impresa», anziché lo «stabilimento», può ostacolare la procedura di informazione e di consultazione prevista nel diritto dell’Unione…
Mini-job. La Corte Ue chiarisce i diritti previdenziali dei migranti che svolgono piccoli lavori occasionali
Un cittadino residente in uno Stato membro, e che lavora per alcuni giorni al mese in un altro Stato membro, è assoggettato alla normativa dello Stato di occupazione anche nei giorni in cui non lavora. Il cittadino in questione può tuttavia ricevere dallo Stato di residenza le prestazioni di vecchiaia e familiari, se queste non sono già fornite dallo Stato di occupazione (come nel caso dei mini-job tedeschi)…
L’Osservatorio per le politiche sociali in Europa è un’iniziativa di INCA CGIL Italia e INCA CGIL Belgio
Per saperne di più: osservatorioinca.org
Carlo CALDARINI
Direttore dell’Osservatorio per le politiche sociali in Europa
INCA CGIL
Rue de la Loi, 26/20
B-1040 Bruxelles