Archivi giornalieri: 13 ottobre 2015

Osservatore Romano

Protezione sociale e sviluppo

  Il rapporto annuale delle agenzie dell’Onu per l’alimentazione e l’agricoltura ·

13 ottobre 2015

 
 

Centocinquanta milioni di persone sottratte nel 2014 alla povertà estrema

La protezione sociale, soprattutto per quanto riguarda le comunità rurali e in esse le donne, è la principale garanzia di sviluppo umano. Questo il punto nodale del rapporto sullo stato del cibo e dell’agricoltura (Sofa 2015) della Fao, l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura, presentato questa mattina a Roma. 

Il documento, come da tradizione, è stato diffuso in vista della Giornata mondiale dell’alimentazione del 16 ottobre. Il Sofa 2015 documenta come proprio grazie a programmi di protezione sociale l’anno scorso siano state sottratte alla povertà estrema centocinquanta milioni di persone. L’assistenza sociale e la tutela del mercato del lavoro aiutano infatti ad aumentare i redditi delle famiglie e la loro capacità di produrre cibo. In tutto il mondo si stima che circa 2.100 milioni di persone — un terzo della popolazione — ricevono una qualche forma di protezione sociale, anche se le differenze sono notevoli tra le regioni. «La maggior parte dei Paesi, anche i più poveri, può permettersi potenzialmente significativi programmi nella lotta contro la povertà», afferma il rapporto, ammonendo però che in alcuni Paesi resta indispensabile nel breve e medio periodo l’aiuto internazionale. Per spezzare il circolo vizioso della povertà, il Sofa 2015 giudica cruciali proprio i programmi di sostegno alle donne, a partire da quelli a garanzia del reddito, sottolineando che «la malnutrizione materna e infantile perpetua la povertà una generazione all’altra».

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Osservatore Romano

Non problema ma parte della soluzione

 

 ​Libertà religiosa e diritti umani nell’Europa del XXI secolo ·

13 ottobre 2015

 
 

 

Pubblichiamo stralci dell’intervento che il Segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede tiene a Roma, a Palazzo Giustiniani, nel pomeriggio del 13 ottobre alla conferenza annuale dell’Accademia internazionale per lo sviluppo economico e sociale intitolata «Libertà religiosa, sicurezza e sviluppo in Europa».

Aligi Sassu, «Il concilio Vaticano II» (1964)

Nel contesto europeo, il concetto dei diritti umani sorge, a partire dal XVIII secolo, come affermazione della dignità di ogni singola persona, indipendentemente dalle proprie idee, convinzioni o appartenenza religiosa. Sin dagli inizi, tale affermazione dei diritti dell’uomo si è basata su principi ritenuti evidenti e comuni a tutti gli esseri umani; principi che sino a oggi hanno mantenuto tutto il loro significato, costituendo il fondamento della cultura dei diritti umani.

A partire dal concilio Vaticano II, anche la Chiesa cattolica, dopo una riflessione lunga e non priva di difficoltà, si è dotata di un quadro normativo rinnovato per le relazioni che potremmo qualificare come “esterne”: con le altre religioni, con gli Stati e, più profondamente, con la società e la cultura del nostro tempo. Non si è trattato di un semplice mutamento di politiche, bensì di un autentico rinnovamento, reso possibile, come sempre accade per i processi di riforma della Chiesa, da un’approfondita riflessione teologica sulla propria identità. Tutto ciò l’ha portata a ricomprendere il proprio rapporto con il mondo, in una feconda tensione, che ancora oggi sperimentiamo, tra la valorizzazione di ciò che di positivo la civiltà moderna apporta, e uno spirito critico verso ciò che appare non coerente con il Vangelo e con la retta ragione.

Tra i diritti umani, una posizione di rilievo spetta alla libertà religiosa, che Benedetto XVI ebbe a definire come «il primo dei diritti, perché, storicamente, è stato affermato per primo, e, d’altra parte, ha come oggetto la dimensione costitutiva dell’uomo, cioè la sua relazione con il Creatore». Inoltre, la libertà religiosa, intesa come diritto a vivere nella verità della propria fede e nel rispetto della dignità trascendente della persona umana, è la fonte e la sintesi dei diritti. Ne consegue, continua Benedetto xvi, che «negare o limitare in maniera arbitraria tale libertà significa coltivare una visione riduttiva della persona umana; oscurare il ruolo pubblico della religione significa generare una società ingiusta, poiché non proporzionata alla vera natura della persona umana; ciò significa rendere impossibile l’affermazione di una pace autentica e duratura di tutta la famiglia umana».

Più recentemente Papa Francesco ha ricordato che la libertà religiosa «è un diritto fondamentale che plasma il modo in cui noi interagiamo socialmente e personalmente con i nostri vicini, le cui visioni religiose sono diverse dalla nostra».

Si comprende così la grande considerazione in cui la Santa Sede tiene la libertà religiosa e i suoi sforzi affinché gli Stati e le organizzazioni internazionali possano tenerla da conto come un parametro essenziale di valutazione del reale grado di libertà in una società e un criterio per valutare lo stato di salute di una democrazia.

La Santa Sede sostiene perciò da sempre l’opportunità di un dialogo diretto e anche istituzionalizzato tra autorità civili e confessioni religiose. Ciò vale a livello degli Stati, ma anche per i poteri locali e per le Organizzazioni internazionali. Un tale dialogo è particolarmente importante nel contesto di una società multipolare. Infatti, se le religioni non sono parte della soluzione, diventano facilmente parte del problema.

di Paul Richard Gallagher

 

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Legge di Stabilità

 

Legge di Stabilità: nuovi incentivi fiscali e sui consumi

 

Incentivi in busta paga sul salario di produttività, nuovo regime dei minimi per Partite IVA, sgravi assunzioni e contante fino a3mila euro: nuove anticipazioni sulla Legge di Stabilità 2016.

 – 13 ottobre 2015
Pmi TVContribuenti Minimi e contributi previdenziali
 

 

Matteo Renzi
Nuove anticipazioni sulla Legge di Stabilità 2016 – in calendario per approvazione in CdM il 15 ottobre – focalizzate su: tetto al contante, sgravio salario di produttività, Regime dei Minimi e Partite IVA. Su alcune delle novità la fonte è il consigliere all PdC Maurizio Del Conte mentre per altre è lo stesso premier Renzi a Rtl 102.5, dopo il recente marcia-indietro sulla flessibilità in uscita, definitivamente uscita dalla manovra economica.

=> Legge Stabilità 2016 senza pensione anticipata

 

 

Tetto contante 3mila euro

Per contrastare l’evasione fiscale con la tracciabilità dei pagamenti, la soglia per l’uso del contante è oggi di mille euro ma, per spingere i consumi è previsto un innalzamento a 3mila euro, come spiega il premier:

«l’obiettivo è riportare i livelli del contante alla media europea:  riportare il limite a 3mila euro – il livello francese – vuole incoraggiare di nuovo i consumi». In passato «si è fatta una grande battaglia contro l’evasione ma non sono d’accordo sul metodo: attraverso l’Information Technology recuperi molta più evasione». Quindi, avanti con la lotta all’evasione «ma non andiamo al terrore. Se uno ha la possibilità di spendere soldi, fino a 3mila euro, lo faccia».

=> Limite contante: dietro-front sui mille euro

Incentivi produttività 2016

Qui l’anticipazione è di Maurizio Del Conte, consigliere giuridico della Presidenza del Consiglio: in Legge di Stabilità ci saranno incentivi per la contrattazione di secondo livello legata a premi e altre voci di salario legate all’incremento di produttività. Non si tratterà della classica detassazione: il Governo pensa di inserire in manovra uno sconto fiscalecon effetto immediato in busta paga, sull’esempio del bonus da 80 euro. Più stringenti però i requisiti per accedere all’agevolazione, in modo che sia effettivamente collegata alla produttività.

=> Produttività: premi senza detassazione

Regime dei Minimi 2016

Non ci sono dettagli ma solo un’indicazione del Premier sullo spazio dedicato nella Legge di Stabilità 2016 alle Partite IVA: «con un intervento sul Regime dei Minimi. Anche questa promessa l’abbiamo messa in cantiere». La manovra 2015 aveva introdotto una riforma del regime agevolato – con un riordino delle precedenti formule e l’istituzione di un nuovo forfait con aliquota al 15% – ritenuta però troppo stringente tanto da indurre il Governo ad una proroga per tutto l’anno del vecchio regime forfettario al 5%. In vista, par di capire, c’è un intervento che rappresenti la sintesi di tutte le istanze emerse durante questi mesi di sperimentazione.

=> Speciale Regime dei Minimi

Assunzioni agevolate 2016

Confermato il prolungamento al 2016 della decontribuzione per le nuove assunzioni a tempo indeterminato, ma con un tetto massimo dimezzato (intorno ai 4mila euro rispetto agli 8.060 euro di oggi). Significa una riduzione del 4-5% sul cuneo contributivo, che scende intorno al 27-28% (dal 33% a contributi pieni). L’agevolazione sulle assunzioni è stata introdotta con la finanziaria dell’anno scorso, ed è al 100% fino al raggiungimento della soglia massima.

=> Sgravio contributivo assunzioni anche nel 2016

Altre misure

La riforma delle pensioni è rinviata al 2016 ma il premier assicura che si tratta di un rinvio di pochi mesi, determinato dall’esigenza di mettere a punto un meccanismo che funzioni, senza «fare pasticci come in passato». Dovrebbero comunque confluire in Legge di Stabilità un nuovo intervento di salvaguardia esodati e la norma sull’Opzione Donna per tutto il 2015. Ricordiamo infine ,per quanto riguarda il fisco, che in Legge di Stabilità sono attesi eliminazione di TASI prima casa e di IMU agricola e imbullonati, sconti IRES per le imprese dal 2016 da perfezionare poi nel 2017.

 

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ULTIMISSIME LAVORO – FISCALE13/10/2015

 

GIURISPRUDENZA

COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE

SENTENZA

COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE MILANO – SENTENZA 30 SETTEMBRE 2015, N. 7679

FISCALE

Tributi – Contenzioso tributario – Ricorso cumulativo – Calcolo del Contributo unificato – Valore di ogni singolo atto impugnato

COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE MILANO – SENTENZA 30 SETTEMBRE 2015, N. 7680

FISCALE

Tributi – Contenzioso tributario – Contributo unificato – Omesso versamento – Invito al pagamento – Inadempimento – Irrogazione delle sanzioni – Legittima

CORTE DI CASSAZIONE

ORDINANZA

CORTE DI CASSAZIONE – ORDINANZA 23 SETTEMBRE 2015, N. 18782

LAVORO

Lavoro – Reiterazione di contratti a termine – Uso abusivo – Sanzioni adeguate

CORTE DI CASSAZIONE – ORDINANZA 28 SETTEMBRE 2015, N. 19201

LAVORO

Stranieri – Apolide – Rimpatrio

SENTENZA

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 02 OTTOBRE 2015, N. 19710

FISCALE

Procedure concorsuali – Fallimento – Azione revocatoria – Costituzione di ipoteca per un credito preesistente non scaduto – Negozi collegati – Identità di trattamento – Sussiste

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 09 OTTOBRE 2015, N. 40721

LAVORO

Sicurezza sul lavoro – Violazione norme antinfortunistiche – Responsabilità – Organizzatore imprenditoriale – Configurabilità

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 12 OTTOBRE 2015, N. 20440

LAVORO

Rapporto di lavoro – Licenziamento – Controllo del lavoro a distanza – Uso del Gps – Sussiste

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 12 OTTOBRE 2015, N. 40755

FISCALE

Tributi – Dichiarazione infedele – Costo in deduzione – Connessione con l’esercizio di attività produttiva di reddito – Necessità – Non sussiste – Obbligo di motivazione – Sussiste

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 29 SETTEMBRE 2015, N. 19304

LAVORO

Rito del lavoro – Rapporto di lavoro subordinato – Accertamento – Criteri – Prova

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 29 SETTEMBRE 2015, N. 19314

FISCALE

Procedure concorsuali – Fallimento – Opposizione allo stato passivo – Anatocismo – Nullità della clausola che lo prevede – Sussiste – Capitalizzazione annuale degli interessi – Irrilevanza

TRIBUNALE

ORDINANZA

TRIBUNALE BRESCIA – ORDINANZA 09 OTTOBRE 2015, N. 7518

LAVORO

Inps – Assegno di maternità – Diniego – Mancata titolarità del permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo

LEGISLAZIONE

LEGGE

LEGGE 29 SETTEMBRE 2015, N. 162

LAVORO

Adesione della Repubblica italiana alla Convenzione delle Nazioni Unite sulla riduzione dei casi di apolidia, fatta a New York il 30 agosto 1961

PRASSI

CONSIGLIO NAZIONALE CDL

CIRCOLARE E PROVVEDIMENTO

FONDAZIONE STUDI CDL – CIRCOLARE 12 OTTOBRE 2015, N. 21

LAVORO

Le nuove “semplificazioni” in materia del lavoro

CONSIGLIO NAZIONALE DOTT COMM E ESP CON

NOTA

CONSIGLIO NAZIONALE DOTT COMM E ESP CON – NOTA 09 OTTOBRE 2015, N. 78

LAVORO, FISCALE

Documento “Facsimile di lettera di incarico professionale per la società tra professionisti – STP”

INPS

MESSAGGIO

INPS – MESSAGGIO 12 OTTOBRE 2015, N. 6297

LAVORO, FISCALE

Gestione Artigiani e Commercianti – Imposizione contributiva, terza emissione in corso anno d’imposta 2015.

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

CIRCOLARE

MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – CIRCOLARE 12 OTTOBRE 2015, N. 25

LAVORO

Istruzioni per la concessione delle riduzioni contributive previste dal Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze del 14/09/2015, n. 17981, per i contratti di solidarietà stipulati ai sensi degli articoli 1 e 2, D.L. 30 ottobre 1984, n. 726, convertito, con modificazioni, dalla L.19 dicembre 1984, n. 863.

COMUNICATO

MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – COMUNICATO 09 OTTOBRE 2015

LAVORO, FISCALE

Approvazione della delibera n. 6/29NOV2014/II.A.N. adottata dall’Assemblea nazionale dei delegati dell’Ente nazionale di previdenza ed assistenza veterinari, in data 29 novembre 2014.

MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – COMUNICATO 12 OTTOBRE 2015

LAVORO

Garanzia Giovani a Expo 2015: consegnati i premi alle migliori idee di “Start up food”

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

CIRCOLARE

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO – CIRCOLARE 9 OTTOBRE 2015, N. 75445

LAVORO, FISCALE

Termini e modalità di presentazione delle domande di agevolazione ai sensi del decreto legislativo n. 185/2000, Titolo I, Capo 0I (agevolazioni volte a sostenere nuova imprenditorialità, in tutto il territorio nazionale, attraverso la creazione di micro e piccole imprese competitive) e indicazioni operative in merito alle procedure di concessione ed erogazione delle agevolazioni

Pensioni

Pensioni: il contributivo penalizza invalidi e inabili

Pensioni e assegni di inabilità e invalidità con sistema contributivo, a contribuzione ridotta e prestazioni a rischio povertà: esempi di calcolo e proposte di riforma.

 – 13 ottobre 2015

 

Pensioni
Con il passaggio al contributivo, le pensioni di invalidità e inabilità vengono spesso dimezzate, con cifre a forte rischio povertà: è l’allarme Cgil, il cui patronato INCA ha messo a punto il dossier “Pensioni: la povertà del sistema contributivo“, con una serie di casi concreti. Come spiega Fulvia Colombini (collegio di presidenza INCA), si tratta di situazioni che:

«non riguardano certamente la generalità dei lavoratori e lavoratrici che sono iscritti al sistema contributivo, ma una quota di persone che, già oggi, è a forte rischio di povertà: se non si introdurranno dei correttivi, assisteremo al peggioramento della situazione in generale».

=> Calcolo pensione con il contributivo misto

 

 

Il rapporto presenta nove casi di pensioni di inabilità e assegni di invalidità già liquidati, con l’applicazione del sistema contributivo esimulazione sugli effetti della ridotta contribuzione figurativa NASpI. Ne descriviamo due.

Assegno e pensioni di inabilità

Maja, 36 anni, anzianità contributiva complessiva pari a 356 settimane (6 anni e 10 mesi circa), di cui 326 da collaboratore familiare (da giugno 2002 a ottobre 2009) e 30 settimane di disoccupazione (dal dicembre 2009 al giugno 2010). Maja si ammala e dal 1° luglio 2010 percepisce l’assegno ordinario di invalidità (50 euro lordi mensili). Le sue condizioni di salute si aggravano, non riprende più il lavoro, nel 2014 le viene riconosciuta la pensione di inabilità assoluta e permanente e con essa una maggiorazione contributiva, come se avesse effettuato i versamenti previdenziali fino a 60 anni di età. Nonostante l’incremento di 1.309 settimane, ovvero 25 anni e 2 mesi (maggiorazione convenzionale fino a 60 anni di età), l’importo del trattamento passa a circa 260 euro lordi mensili, senza nessun trattamento di integrazione al minimo, poiché il sistema contributivo di calcolo della pensione non lo consente.
Se avesse avuto anche una sola settimana di contribuzione precedente il 1° gennaio 1996
, soddisfacendo i limiti reddituali personali e coniugali, avrebbe avuto il trattamento minimo, pari a 501,89 euro per il 2015.

=> Calcolo pensione con retributivo, contributivo o misto

Assegno ordinario di invalidità

Romana ha lavorato per 4 anni e 4 mesi da dipendente privato (ottobre 1996 a gennaio 2002), per 11 anni e sei mesi come artigiana (gennaio 2003 – giugno 2014), per tre anni e quattro mesi come collaboratrice, coincidente con il periodo di lavoro artigiano. Si ammala e dal primo agosto 2014 percepisce assegno ordinario di invalidità, 265 lordi mensili, nel quale sono considerati solo i contributi da lavoro dipendente e da artigiano, con esclusione, quindi, della contribuzione da collaboratore perché le norme attuali non lo prevedono. Romana potrà valorizzare i contributi come collaboratore in due casi: se si aggrava la sua salute e le viene assegnata la pensione di inabilità totale, oppure al compimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia. Romana maturerà il diritto alla pensione di vecchiaia presumibilmente a 68 anni e 9 mesi di età se avrà maturato 20 anni di contribuzione e l’importo minimo di almeno 1,5 volte l’assegno sociale. Non perfezionando tali requisiti dovrà aspettare 73 anni di età per la pensione di vecchiaia con almeno 5 anni di contribuzione effettiva, a prescindere dall’importo maturato.

=>Pensioni di invalidità sospese da ottobre

Se avesse avuto anche una sola settimana di contribuzione precedente il 1° gennaio 1996, l’assegno ordinario di invalidità sarebbe stato integrato al trattamento minimo, possedendo redditi inferiori ai limiti previsti. Al compimento dell’età pensionabile – presumibilmente a 68 anni e 9 mesi – avrebbe percepito il trattamento pensionistico di vecchiaia se in possesso di almeno 20 anni di contribuzione, a prescindere dall’importo maturato (in questo caso non è richiesto l’importo minimo di 1,5 volte quello dell’assegno sociale).

Considerazioni

Il punto, si legge nel rapporto, è che nel futuro saranno sempre più frequenti le situazioni di persone che versano i contributi a gestioni diverse, perché potrà succedere di cambiare lavoro con una certa frequenza. Ma le limitazioni sopra descritte penalizzano e non favoriscono la mobilità professionale delle persone.

Proposte

«Con una spesa limitata e spalmata negli anni, [i seguenti interventi, ndr] andrebbero ad alleviare tante situazioni di disagio e di povertà che rischiano di diventare situazioni di esclusione sociale»:

  • reintrodurre l’integrazione al minimo,
  • eliminare i massimali alla contribuzione figurativa sui trattamenti legati alla disoccupazione involontaria NASpI,
  • diversificare l’aspettativa di vita in base alle varie tipologie di lavoro, eliminare le incongruenze e le disparità tra lavoratori (come la possibilità di andare in pensione anticipatamente solo per chi matura importi di pensione più alti),
  • introdurre la possibilità di riscatto della maternità facoltativa, anche oltre i cinque anni previsti e eliminare la diversa valorizzazione retributiva dei periodi figurativi,
  • rilanciare l’opzione donna per la flessibilità in uscita, considerare le maggiorazioni contributive previste per determinate categorie di lavoratori (es. invalidi civili, del lavoro, non vedenti e sordo muti) ai fini del calcolo della pensione.

Fonte: il Report INCA-CGIL

 

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Ius soli

Piccinini, presidente Inca Cgil – Migranti: ius soli è solo un primo passo per l’integrazione

“L’approvazione alla Camera del testo normativo che introduce in Italia lo ius soli, seppure temperato, è un primo passo per affermare nel nostro paese il principio di integrazione”. E’ quanto sostiene Morena Piccinini, presidente dell’Inca. “Questo è un giorno importante – ha aggiunto – perché finalmente si introduce un principio di equità e di rispetto verso persone che attendono da troppi anni il riconoscimento del diritto di cittadinanza”.  

“Tuttavia – precisa Piccinini -, pur apprezzando le sostanziali modifiche alla legge n. 91/92 sul diritto di cittadinanza, non si possono sottacere alcuni aspetti discutibili del testo, che ora dovrà passare l’esame del Senato, qual è quello che vincola il riconoscimento pieno del diritto dei figli minori di genitori stranieri al successo scolastico o al possesso della certificazione della idoneità alloggiativa. Requisiti che invece non vengono richiesti agli italiani. Questa disparità di trattamento rappresenta un ostacolo al completo inserimento di bambini e bambine che, pur essendo nati in Italia e vivendo da anni nel nostro paese, dovranno attendere inspiegabilmente di aver completato almeno un ciclo scolastico per vedersi riconoscere la cittadinanza”.

“E’ auspicabile, perciò – conclude Piccinini -, che nell’iter di approvazione della nuova normativa si superino anche questi scogli e che si dia il pieno sostegno ad una legge che restituisce dignità alle centinaia di migliaia di persone che, con il loro lavoro, contribuiscono alla crescita economica e culturale del nostro paese.

Anpi

Anpi, la sezione Adele Bei e le donne della Resistenza

La Sezione ANPI Adele Bei, operante all’interno della CGIL Nazionale di Corso d’Italia e che rappresenta le iscritte e gli iscritti all’ANPI della CGIL nazionale e di tutte le strutture di Categoria ed affiliate di analogo livello, ha organizzato un’iniziativa sul tema delle Donne nella Resistenza attraverso due momenti significativi.

Dal 15 ottobre al 23 ottobre verrà ospitata una mostra storico-fotografica dal titolo: Donne nella Resistenza. Diritti negati – Diritti conquistati e verranno proiettati dei film presso la Sala S. Weil. La mostra verrà inaugurata il 15 ottobre, alle ore 16. Sarà presente Carlo Ghezzi, Comitato nazionale ANPI.

Il 20 ottobre, dalle ore 15:30, presso la Sala Santi, CGIL Nazionale, si svolgerà una tavola rotonda a cui parteciperanno: Susanna Camusso, segretario generale CGIL; Carlo Smuraglia, presidente ANPI; Marisa Cinciari Rodano, partigiana. Interverranno Gloria Chianese, storica, Fondazione Di Vittorio e Livia Capasso, vice presidente di toponomastica femminile. Coordinerà Francesca Lagorio, giornalista TG3. Introdurrà il presidente della sezione A. Bei, Lorenzo Mazzoli.

La Sezione ANPI A. Bei, con iniziative come questa, vuole contribuire a rendere viva la memoria sui fatti che hanno caratterizzato la conquista della Democrazia  attraverso la Lotta di Liberazione dal nazifascismo e su tutto ciò che ha reso possibile lo sviluppo del processo civile del nostro paese, a partire dalla redazione della Carta Costituzionale.

Fondazione Di Vittorio

Cgil: ricerca Fondazione Di Vittorio/Tecnè

Giovani delusi dal Jobs Act e fiducia in calo dei cittadini in una “stagnazione” generale , nonostante i primi dati positivi sulla ripresina economica, sono gli elementi principali della nuova indagine trimestrale sulla fiducia economica e il clima sociale in Italia, realizzata dalla Fondazione Di Vittorio e Tecnè e presentata ieri nella sede nazionale della Cgil con una conferenza stampa alla quale ha partecipato, oltre al presidente della Fondazione Di Vittorio, Fulvio Fammoni e al presidente di Tecnè, Carlo Buttaroni, anche il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. 

Dai dati della ricerca emerge anche un giudizio sulla politica del governo sui problemi del lavoro. “Il Jobs Act ha dato pochissime  risposte ai giovani, anzi ha dato loro grandi delusioni”, ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, commentando il rapporto basato su due campioni di popolazione (il primo, composto da lavoratori dipendenti, pensionati, redditi bassi, precari, disoccupati e giovani, il secondo dal resto della popolazione).

Dalla nuova rilevazione curata da Buttaroni emerge appunto un peggioramento nel terzo trimestre, rispetto a quello precedente, della fiducia economica, politica e istituzionale, ma soprattutto una flessione nelle attese sull’occupazione delle categorie più fragili, quali i disoccupati e i giovani. “Tra lo scorso trimestre e questo non sono successe cose particolarmente significative, nonostante i  fuochi d’ artificio dell’ informazione facciano pensare che il Paese cambia ogni  giorno”, ha spiegato Camusso.

“Al netto di questa propaganda, c’è invece una sola variazione sensibile: il peggioramento dell’ atteggiamento dei giovani”. Una variazione che “stupisce perché siamo in piena campagna di esaltazione del Jobs Act e di propaganda sull’ occupazione che sarebbe ripartita”. Un altro dato significativo, riguarda l’ ampliamento della forbice tra la fiducia economica del primo campione e il resto della popolazione: la fine della recessione coincide con l’ accelerazione dell’ ampliamento delle distanze sociali.

Inoltre la Cgil evidenzia come ci sia un gap enorme tra la percezione della situazione economica del Paese e quella della propria famiglia. I dati Istat relativi al mese di settembre dimostrano infatti, che per il 20% della popolazione italiana la situazione economica dell’Italia è migliorata rispetto ai 12 mesi precedenti mentre sono appena il 4% quelli per i quali la “propria” situazione economica si è modificata positivamente. Ma è appunto proprio tra i giovani che troviamo il massimo di disillusione, perfino superiore rispetto ai disoccupati di lunga durata’’.

Un leggero peggioramento, un punto percentuale, si riscontra nel sondaggio anche per quanto riguarda la ”fiducia’’ nella Cgil. Camusso ha spiegato il dato con due diverse argomentazioni. La prima è legata al momento particolare del paese, ”un momento di attesa, non di movimento e quindi non di risultati”. La seconda motivazione, invece, è legata alla campagna antisindacale di questi ultimi tempi: “ usciamo dal peggior trimestre di propaganda antisindacale della storia, da tonnellate di fango gettate sulle organizzazioni dei lavoratori, sulla loro rappresentanza. Ma i dati della ricerca Tecnè indicano comunque una tendenza positiva per il sindacato: la politica degli annunci non sposta l’opinione pubblica nei confronti del governo, così anche il fango non sposta il giudizio sul sindacato: non c’è stato, insomma, l’effetto Colosseo: se qualcuno pensava di usare la bomba atomica, ha solo spostato un po’ d’erba nel prato’’.

PMI

PMI.it martedì 13 Ottobre 2015
PASSEPARTOUT

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Rassegna stampa del 13/10/2015

Rassegna stampa
Nota di servizio: come già comunicato a suo tempo, la rassegna stampa sul sito istituzionale della Regione Sardegna non comprende articoli de la Nuova Sardegna a seguito di un espresso divieto di riproduzione.
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Rassegna stampa del 13/10/2015