Archivi giornalieri: 1 marzo 2013

Assegni familiari

Assegni familiari: scatta l’aumento del 3% delle prestazioni dei Comuni

Tre per cento in più per gli assegni erogati dai Comuni a favore delle famiglie in condizioni economiche disagiate. I nuovi valori sono indicati nella circolare dell’Inps n. 34/2013. 

Per il 2013 l’assegno mensile di maternità vale 334,50 euro, quello per il nucleo familiare, sempre su base mensile e in misura intera, 139,50. I limiti reddituali, indicati nell’Isee per il diritto alle prestazioni sono fissati, rispettivamente, in 34.873 euro (per assegno di maternità) e in 25.109 euro (per l’assegno al nucleo familiare).  

La rivalutazione Istat riguarda le principali prestazioni economiche corrisposte dai Comuni: l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori e l’assegno di maternità alle madri, prive di tutela previdenziale obbligatoria.

L’assegno al nucleo familliare spetta alle famiglie italiane e comunitarie su richiesta da presentarsi al Comune di residenza. E’ concesso dall’Ente locale, ma materialmente pagato dall’Inps, a condizione che siano accertati alcuni requisiti: nel nucleo devono essere presenti alemno tre figli minori e il valore Isee del nucleo familiare non deve superare una certa soglia, che per il corrente anno è fissata in misura pari a 25.108,71 euro.

L’assegno di maternità, invece, spetta alle donne, cittadine italiane, comunitarie o stranieri in possesso di carta di soggiorno, per nascite, affidamenti preadottivi e adozioni senza affidamento. L’assegno nel 2013 vale 1.672,65 euro, ossia 334,53 euro per cinque mensilità.

Anche per questa prestazione occorre fare domanda al Comune di residenza entro sei mesi dalla nascita, affidamento o adozione del figlio.  

Sentenza Thyssen

Sentenza Thyssen. Per Cgil e Fiom di Torino grave passo indietro

Per Cgil e Fiom di Torino con la sentenza della Corte d’assise d’appello sulla Thyssen “siamo di fronte ad un grave passo indietro. Viene meno la novità più significativa del pronunciamento iniziale, e cioè il riconoscimento – per la prima volta – della piena e consapevole responsabilità, anche personale, dei vertici aziendali in presenza di un infortunio mortale sul lavoro”.

“Pur in presenza di pene comunque pesanti – proseguono Cgil e Fiom -, siamo di fronte alla netta attenuazione del messaggio che ha accompagnato la sentenza di primo grado, tanto più di fronte al permanere di un quotidiano stillicidio di morti sul lavoro, frutto di un sistema che mette al centro i profitti e non le persone e che, soprattutto in tempo di crisi, non considera prioritario investire sulla sicurezza e l’ambiente di lavoro”.

Orientamento lavoro

La Cgil apre Sportello Orientamento Lavoro in scuola Zen a Palermo

La Cgil apre uno sportello di orientamento lavoro nel quartiere  Zen di Palermo per offrire informazioni su offerte di lavoro, corsi professionali, bandi di concorso, selezioni. Lo comunica il sindacato in una nota.

L’ufficio sarà aperto ogni giovedì dalle 16 alle 18, alternandosi tra la sede della Cgil, in via Gino Zappa, e all’interno della scuola Falcone, più volte oggetto di raid vandalici.

“Abbiamo pensato come Cgil – dice Adele Cinà – a un servizio che avvicinasse alla fruizione degli spazi scolastici anche i genitori dei ragazzi che frequentano l’istituto per rafforzare i rapporti in questo quartiere tra il mondo degli adulti e quello dei giovani”.

(ANSA).

ILVA

Incidente Ilva: Inaccettabile morire per il lavoro in un’area sottoposta a sequestro giudiziario

Mentre si riducono le pene agli imputati della Thyssen, in altre fabbriche si continua a morire. E’ questo l’atto di accusa della presidenza dell’Inca a commento dell’ultimo  gravissimo incidente mortale, avvenuto questa notte nell’Ilva di Taranto, nel quale ha perso la vita un operaio e un altro è rimasto gravemente ferito. 

Ancor più inquietante è il fatto che il delitto si sia consumato in un’area sottoposta a sequestro giudiziario e che avrebbe richiesto da parte delle Istituzioni maggiore sensibilità nei controlli. Così non è stato. 

Anche se sono ancora in corso gli accertamenti sulla dinamica dell’incidente, questa vicenda apre interrogativi sulla inadeguatezza della valutazione preventiva dei rischi, ma anche sulle interferenze dei lavori dell’azienda appaltatrice e dell’azienda appaltante. 

Secondo la presidenza dell’Inca, soprattutto nell’area delle cocherie era doveroso ancor più vigilare. Se non è avvenuto è perché lo Stato in quel momento non c’era.

Se ciò è potuto avvenire nell’area a caldo sottoposta a sequestro giudiziario, quali controlli si stanno facendo sulle altre aree?   

“Ancora una volta – osserva l’Inca -, tutto ciò conferma la superficialità e l’approssimazione con la quale, spesso, si affrontano i problemi della sicurezza nei luoghi di lavoro. Si riducono le responsabilità dei datori di lavoro, come è successo al processo d’appello della thyssenkrupp, non riconoscendo il dolo dei reati contestati, non si procede neppure a mettere in atto azioni efficaci di prevenzione. E’ un atteggiamento deplorevole, senza alcuna attenuante”.

Thyssen

Lavoro: Cgil, Ilva e Thyssen fatti gravi e inaccettabili

“Due fatti, gravissimi e inaccettabili, che sono sintomatici della situazione di profondo disagio in cui versano i lavoratori ed il lavoro nel nostro Paese”. E’ quanto afferma in una nota la Cgil in merito alla morte di un operaio all’Ilva di Taranto, e il ferimento grave di un altro, e alla sentenza della Corte d’assise d’appello di Torino al processo Thyssen Krupp, con la quale sono state ridotte le pene ai dirigenti aziendali, condannati per omicidio colposo per la morte dei 7 operai  nelll’incendio di 5 anni fa.

La Cgil esprimei “vicinanza alla famiglia della vittima dell’operaio dell’Ilva, a quelle degli operai della Thyssen e alle loro associazioni che hanno espresso oggi in modo deciso la loro indignazione”. 

Per la Cgil, “diventa ogni giorno più importante, anche alla luce dei dati di ieri, impegnarsi e impegnare tutte le rappresentanze del lavoro per fermare la strage quotidiana di lavoratrici e lavoratori che perdono la vita nei luoghi di lavoro”.

Processo Thyssen

Processo Thyssen: per i giudici non ci fu dolo

Ridotte in appello le pene per i dirigenti della thyssenkrupp, a processo per l’incendio di 5 anni fa che ha provocato la morte di sette operai. La sentenza emessa questa mattina dalla Corte d’assise d’appello di Torino ha ridotto la pena a 10 anni per l’amministratore delegato  Herald Espenhahn, con la cancellazione dell’omicidio volontario. 

Per la Corte si è trattato di omicidio colposo con colpa cosciente. Sono state ridotte le pene anche agli altri cinque imputati: sette anni a Gerald Piregnitz e Marco Pucci, otto anni e 6 mesi per Raffaele Salerno, 8 anni a Cosimo Cafueri e 9 anni di carcere per Daniele Moroni.

“Speravamo nel dolo eventuale. E’ stata riconosciuta la colpa cosciente, ma noi avevamo posto ai giudici una domanda: quanto vale la vita di un uomo? La risposta è stata 10 anni. Non ne sono mai stati dati tanti”. Così il procuratore Raffaele Guariniello ha voluto commentare la sentenza.

Dura è stata la reazione dei familiari delle vittime che hanno occupato l’aula del tribunale in segno di protesta.

Il 28 febbraio Giornata europea per la parità retributiva


Perché celebrare la Giornata europea per la parità retributiva (giunta alla sua terza edizione) proprio questo giorno? Perché il 28 febbraio corrisponde al 59° giorno dell’anno, e 59 sono i giorni che una donna dovrebbe lavorare in più per guadagnare quanto un uomo.

“La giornata europea per la parità retributiva – precisa Viviane Reding (Vicepresidente della Commissione europea e Commissaria per la Giustizia) – serve a ricordarci le disparità di condizioni retributive che ancor oggi le donne subiscono sul mercato del lavoro. 

Anche se negli ultimi anni il divario si è ridotto, non c’è da rallegrarsi. Le disparità continuano ad essere considerevoli e il lieve livellamento cui assistiamo è in buona parte dovuto al fatto che gli uomini – a causa della crisi – guadagnano di meno e non a un miglioramento delle condizioni salariali delle donne! 

Il principio della parità di retribuzione per uno stesso lavoro è sancito dai trattati dell’Unione fin dal 1957 e sarebbe ora di farlo valere ovunque. Perciò diamoci da fare per ottenere risultati concreti nei 365 giorni all’anno e non solo in occasione della Giornata per la parità retributiva!”.

In effetti dalle ultime cifre – appena rese note – risulta che nell’Unione europea, il divario retributivo di genere – cioè la differenza media tra la retribuzione oraria di uomini e donne – è ancora del 16,2% ( “5,3%” in Italia).

Il progetto “Equality Pays Off” (l’uguaglianza paga) intende sensibilizzare le imprese ai vantaggi economici che possono venire dall’uguaglianza e dalla parità di retribuzione tra i sessi.

L’iniziativa intende agevolare l’accesso delle imprese al potenziale della forza lavoro femminile, ad esempio attraverso attività di formazione, eventi e strumenti che consentano di ridurre il divario retributivo. E vuole contribuire a raggiungere l’obiettivo della Strategia Europa 2020 di portare il tasso di occupazione al 75%. Tra i suoi eventi figura il “Business Forum” del 21 marzo 2013 (Bruxelles): occasione di uno scambio di esperienze in materia.

Resta in corso di elaborazione una Relazione sull’applicazione della Direttiva 2006/54/CE sulla parità di trattamento retributivo, che dovrebbe essere adottata la prossima estate. Intanto, per aiutare a ridurre le disparità retributive, la Commissione europea ha reso note delle buone pratiche di imprese impegnate in tal senso (http://ec.europa.eu/justice/gender-equality/gender-pay-gap/index_it.htm ). Tra queste:

“La società editoriale tedesca Axel Springer AG ha varato nel 2010 il programma “Chancen: gleich!” (Stesse opportunità!) con l’obiettivo di portare al 30% la percentuale di donne con posizioni dirigenziali nell’arco di 5-8 anni; “La Kleemann Hellas SA, impresa greca che fabbrica ascensori, intende aumentare il numero di donne addette ai servizi vendita e assistenza tecnica, rompendo gli stereotipi e riducendo la segregazione di genere. 

Il progetto “Diversità e uguaglianza di genere” ha permesso di portare la presenza femminile nel dipartimento vendite dal 5% del 2004 al 30% nel 2012. “In Lituania, la compagnia di telefonia mobile Omnitel ha realizzato il progetto “Creare un ambiente di lavoro favorevole alle famiglie” che intende rendere l’equilibrio tra vita lavorativa e vita privata parte integrante della cultura organizzativa dell’impresa dando al personale la possibilità di lavorare in modo flessibile. Il progetto ha fatto salire la percentuale di donne manager nell’impresa.

“In Germania, il “German Women’s Leadership Council” dell’IBM incoraggia le donne a intraprendere una carriera nel settore delle telecomunicazioni fornendo un tutoraggio personalizzato e a distanza alle studentesse nelle scuole e offrendo un tutoraggio anche alle colleghe più giovani che si avviano ad una carriera specialistica o manageriale”.

Esodati

Esodati: Seconda comunicazione dell’Inps ai 65 mila “salvaguardati”

Dopo l’invio delle lettere di certificazione del diritto a pensione (operazione avviata a inizio mese che si dovrebbe concludere a breve), l’Inps ha provveduto anche a spedire una seconda comunicazione contenente la data di decorrenza della pensione (qualora la stessa si collochi entro la fine di maggio 2013).

Con il messsaggio (rivolto solo alle strutture interne) l’Istituto previdenziale ha comunicato che la procedura di liquidazione delle pensioni è stata implementata per consentire il pagamento in via provvisoria in favore dei lavoratori salvaguardati ai sensi dell’articolo 24, commi 14 e 15 della legge n. 214/2011.

In questa fase sono interessate le pensioni rientranti nella categoria dei lavoratori dipendenti, dei coltivatori diretti, degli artigiani, dei commercianti, dei dirigenti ex Inpdai e dei dipendenti delle banche.

Nella lettera dell’Inps inviata ai lavoratori viene fatto presente che è necessario presentare la domanda (anche tramite patronati) entro il mese precedente alla data di decorrenza indicata. Se venisse presentata successivamente ci potrebbe essere un differimento della decorrenza.

Nonostante quanto contenuto nel messaggio dell’Inps restano i dubbi sul rispetto dei tempi. Infatti, l’Istituto previdenziale non ha confermato di aver ultimato l’invio delle prime 65 mila lettere, mentre tra i salvaguardati c’è chi si lamenta perché, nonostante la decorrenza della pensione scatti a febbraio, non ha ancora ricevuto la relativa lettera e quindi ha già perso un mese di pensione.

da “Il sole 24 ore”, 28 febbraio 2013  

Lavoro

Lavoro: Istat, a dicembre ferma occupazione grandi imprese

A dicembre 2012 l’occupazione nelle grandi imprese al lordo dei dipendenti in Cassa integrazione guadagni (Cig) segna (in termini destagionalizzati) una variazione nulla rispetto a novembre. Lo comunica l’Istat sottolineando che al netto dei dipendenti in Cig l’occupazione aumenta dello 0,1%.

Inoltre, al netto degli effetti di calendario, il numero di ore lavorate per dipendente (escludendo i dipendenti in Cig) diminuisce, rispetto a dicembre 2011, del 2,7%. L’incidenza delle ore di Cassa integrazione guadagni utilizzate è pari a 40,1 ore ogni mille ore lavorate, in aumento di 4,7 ore ogni mille rispetto a dicembre 2011.

Immigrati

Immigrati: Cgil Lazio, con chiusura Centri Accoglienza Rifugiati a rischio 250 posti

“Il Viminale ha dichiarato chiusa l’emergenza Nord Africa, non tenendo conto delle consegueguenze che può portare. 1500 immigrati richiedenti asilo politico, dal 1 marzo, faranno compagnia ai clochard del territorio laziale, con tutte le loro difficolta e i loro bisogni”. A lanciare l’allarme, in una nota, è la Cgil di Roma e Lazio.

“Il Viminale – speiga la nota sindacale – caccia via queste persone dandogli 500 euro, come afferma la delibera del Ministero dell’interno. Tra 24 ore chiuderanno i centri di accoglienza dei richiedenti asilo politico all’Italia provenienti dalle zone di crisi del Nord Africa, con ricadute occupazionali pari a 250 lavoratrici e lavoratori specializzati del settore, che da anni sono impiegati nei Centri di Accoglienza e per i quali è già stata avviata dai loro datori di lavoro una procedura di licenziamento collettivo”.

“Oggi 28 febbraio – annuncia la nota -, dalle ore 11.00 alle ore 14.00, si svolgerà un presidio in piazza SS. Apostoli, per chiedere al Prefetto di Roma di trovare una mediazione e di riavviare un confronto prima dell’inizio dello sgombero dei Centri di Accoglienza. 

In mancanza di risposte la Cgil intende avviare tutte le misure necessarie per tutelare i lavoratori e i cittadini stranieri”.

      (Adnkronos)

ILVA

Incidente all’Ilva di Taranto: iniziato sciopero unitario Fiom, Fim e Uilm

Uno sciopero unitario di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, i sindacati dei metalmeccanici, è iniziato poco fa nello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto, come risposta immediata all’incidente mortale verificatosi nell’area delle cokerie questa notte che ha provocato la morte di un operaio, Ciro Moccia e il ferimento di un dipendente di una ditta esterna, Antonio Liddi. 

Per i sindacati è inaccettabile che in pochi mesi si siano già verificati 3 incidenti, a conferma che, al di là delle ottimistiche previsioni sul calo degli infortuni su lavoro annunciato ieri dal direttore generale dell’Inail, c’è una realtà drammatica ancora ben lungi dal potersi considerare risolta. 

Per l’Inca, che esprime la propria solidarietà alle vittime e alle loro famiglie e condividendo le ragioni dello sciopero sindacale, questo incidente dimostra, ancora una volta,  la necessità di non abbassare la guardia e di affrontare con urgenza e determinazione il problema della salute nei luoghi di lavoro che in tempi di crisi evidentemente si fa più acuto

Inps: Cud telematico entro il 28 febbraio


Ill CUD deve essere trasmesso dall’INPS in via telematica, ma resta ferma per il cittadino la possibilità di ottenere la dichiarazione anche con forme e modalità alternative. 

Il Cud telematico sarà reso disponibile entro il 28 febbraio nella sezione Servizi al cittadino del sito istituzionale dell’Inps. Ai cittadini in possesso di un indirizzo di posta elettronica certificata CEC-PAC il CUD verrà anche recapitato alla casella PEC corrispondente.

 L’Inps nei primi mesi di ogni anno effettua operazioni massive di invio postale della certificazione unica dei redditi di lavoro dipendente, pensione e assimilati, ai soggetti per i quali assolve alla funzione di sostituto d’imposta. Secondo quanto disposto dalla legge, l’Istituto rilascerà i suddetti certificati, di norma, attraverso il canale telematico.
 
Pertanto, relativamente all’obbligo di trasmissione della certificazione unica dei redditi di lavoro dipendente, pensione e assimilati (CUD) entro il 28 febbraio dell’anno d’imposta successivo a quello cui i redditi si riferiscono, l’Istituto dal corrente anno, assolverà allo stesso impegno rendendo disponibile il CUD, entro la suddetta data, in modalità telematica.
 
Resta comunque nella facoltà del cittadino richiedere la trasmissione del CUD in forma cartacea e che dall’attuazione dello stesso non debbano derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
 
Ciò premesso, il modello CUD, sarà reso disponibile entro il mese di febbraio, nella sezione Servizi al cittadino del sito istituzionale www.inps.it .
 
Il certificato potrà essere visualizzato e stampato dall’utente, previa identificazione tramite PIN.
 
Inoltre, ai cittadini in possesso di un indirizzo di posta elettronica certificata CEC-PAC, noto all’Istituto, il CUD verrà anche recapitato alla casella PEC corrispondente. 

Si ricorda a tale scopo che, in base all’art. 16-bis del Decreto Legge del 29 novembre 2008, n. 185, recante “Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale”, convertito in legge del 28 gennaio 2009, n. 2 e del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 6 maggio 2009, recante disposizioni in materia di rilascio e di uso della casella di Posta Elettronica Certificata, tutti i cittadini possono ottenere gratuitamente l’attribuzione di una casella di posta certificata CEC-PAC dal gestore PostaCertificat@, attraverso i servizi disponibili sul sito https://www.postacertificata.gov.it
 
I cittadini che hanno specificato un indirizzo di posta elettronica ordinaria (non certificata) all’atto della richiesta del PIN, saranno informati via email della disponibilità del CUD sul sito dell’Istituto.
 
Modalità alternative per ottenere CUD
 
In osservanza di quanto previsto dalla legge, l’Inps ha approntato adeguate modalità alternative per ottenere il CUD in formato cartaceo.
 
Sarà, pertanto, possibile richiedere e ottenere in tempo reale la consegna del suddetto certificato utilizzando i seguenti canali di accesso:
 
– Sportelli veloci delle Agenzie dell’Istituto- Postazioni informatiche self service- Centri di assistenza fiscale- Uffici postali- Sportello mobile per utenti ultraottantacinquenni e pensionati residenti all’estero- Spedizione del CUD al domicilio del titolare.
 
Modalità di rilascio CUD a chi non è titolare
 
Il CUD può essere rilasciato anche a persona diversa dal titolare; in questo caso la richiesta, presentata dalla persona delegata, deve essere corredata della delega o del mandato con il quale si autorizza esplicitamente l’Inps a riceverla e a rilasciare la certificazione richiesta. Tali atti devono essere accompagnati dalla fotocopia del documento di riconoscimento dell’interessato e la persona delegata dovrà, a sua volta, esibire proprio documento di riconoscimento.
 
L’allegazione della copia del documento di riconoscimento del delegato non è necessaria nei casi di richiesta di CUD trasmessa dall’indirizzo di posta elettronica certificata CEC-PAC dello stesso.

Dalla redazione di Inpsonews