ILVA

Incidente Ilva: Inaccettabile morire per il lavoro in un’area sottoposta a sequestro giudiziario

Mentre si riducono le pene agli imputati della Thyssen, in altre fabbriche si continua a morire. E’ questo l’atto di accusa della presidenza dell’Inca a commento dell’ultimo  gravissimo incidente mortale, avvenuto questa notte nell’Ilva di Taranto, nel quale ha perso la vita un operaio e un altro è rimasto gravemente ferito. 

Ancor più inquietante è il fatto che il delitto si sia consumato in un’area sottoposta a sequestro giudiziario e che avrebbe richiesto da parte delle Istituzioni maggiore sensibilità nei controlli. Così non è stato. 

Anche se sono ancora in corso gli accertamenti sulla dinamica dell’incidente, questa vicenda apre interrogativi sulla inadeguatezza della valutazione preventiva dei rischi, ma anche sulle interferenze dei lavori dell’azienda appaltatrice e dell’azienda appaltante. 

Secondo la presidenza dell’Inca, soprattutto nell’area delle cocherie era doveroso ancor più vigilare. Se non è avvenuto è perché lo Stato in quel momento non c’era.

Se ciò è potuto avvenire nell’area a caldo sottoposta a sequestro giudiziario, quali controlli si stanno facendo sulle altre aree?   

“Ancora una volta – osserva l’Inca -, tutto ciò conferma la superficialità e l’approssimazione con la quale, spesso, si affrontano i problemi della sicurezza nei luoghi di lavoro. Si riducono le responsabilità dei datori di lavoro, come è successo al processo d’appello della thyssenkrupp, non riconoscendo il dolo dei reati contestati, non si procede neppure a mettere in atto azioni efficaci di prevenzione. E’ un atteggiamento deplorevole, senza alcuna attenuante”.

ILVAultima modifica: 2013-03-01T13:09:06+01:00da vitegabry
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