Archivi giornalieri: 14 marzo 2013

Amianto

Amianto: Il parlamento Ue vuole ripulire l’Europa

Il Parlamento europeo ha approvato la relazione dell’eurodeputato Stephen Hughes (socialista, britannico) su “minacce alla salute dei lavoratori dovute all’amianto e le prospettive di abolizione totale di tutto l’asbesto esistente” (558 favorevoli, 51 contrari, 5 astenuti). 

Il testo approvato era stato rafforzato dai 12 emendamenti presentati e approvati nelle Commissioni Ambiente e Occupazione e Affari sociali da parte dell’eurodeputato Andrea Zanoni. 

“Un passo avanti verso la messa in sicurezza dell’amianto in tutta Europa e misure concrete per ripulire tutti i siti, a partire dai posti di lavoro fino alle abitazioni e discariche pericolose”.  

Il Parlamento europeo chiede una strategia Ue per eliminare l’amianto che, nonostante il divieto esistente su scala comunitaria, si trova ancora negli edifici, nei tubi dell’acqua, nei treni e nelle navi. 

La relazione approvata comprende l’introduzione di “un registro pubblico degli edifici contenenti amianto negli Stati membri” e “la garanzia che i lavoratori assunti per rimuoverlo siano sufficientemente qualificati”. 

La strategia dovrà coprire il periodo dal 2014 al 2020.  Secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) il numero di casi di malattie legate all’amianto nella sola Unione europea è compreso tra i 20.000 e 30.000 all’anno. 

Tutti i tipi di amianto sono riconosciuti come pericolosi per la salute dell’uomo e gli effetti nocivi a seguito dell’inalazione delle fibre di asbesto, come il tumore al polmone e il mesotelioma pleurico, possono manifestarsi addirittura dopo alcuni decenni (anche dopo quarant’anni).  

Infortuni

Infortuni: Gdf, protocollo d’intesa con Inail a tutela del lavoro regolare

E’stato firmato oggi, presso il Comando Generale della Guardia di Finanza, il Protocollo d’intesa che disciplina la collaborazione tra il Corpo e l”Istituto Nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. Il protocollo, sottoscritto dal Comandante Generale della Guardia di Finanza, Generale di Corpo d”Armata Saverio Capolupo e dal Presidente dell’Istituto Massimo De Felice, prevede azioni comuni contro l’evasione fiscale e contributiva, a tutela del lavoro regolare. 

Sulla base dell’intesa, spiega una nota della Guardia di Finanza, il Nucleo Speciale Entrate provvederà a elaborare, insieme all’Inail, le linee di sviluppo dell’attività di collaborazione, anche per singoli settori, attraverso analisi di contesto e delle aree di rischio, per la verifica delle dinamiche macroeconomiche e l’individuazione di soggetti potenzialmente irregolari verso cui indirizzare le azioni ispettive. 

L’Inail procederà alla segnalazione di informazioni, notizie ed elementi utili per la prevenzione e la repressione del lavoro nero, anche nel settore marittimo, al Nucleo Speciale Entrate, che potrà attivare i Comandi Provinciali e i Reparti Operativi Aeronavali per lo sviluppo di autonome attività ispettive, anche attraverso specifici piani di controllo su base progettuale, con obiettivi, metodologie operative e tempi predefiniti. 

Lo scambio di informazioni è uno dei punti di forza del Protocollo, che prevede lo svolgimento di riunioni di coordinamento anche a livello locale tra Comandi e Reparti territoriali e Uffici periferici dell’Inail, nonché l’organizzazione di iniziative didattiche a favore del personale interessato alle specifiche attività oggetto del Protocollo. 

Il Presidente dell’Istituto e il Comandante Generale della Guardia di Finanza “hanno sottolineato la loro soddisfazione per l’adozione di questo nuovo strumento, che contribuirà a potenziare -sottolinea una nota- la lotta al lavoro nero e all’evasione fiscale e contributiva, a tutela dei lavoratori e dei datori di lavoro onesti”.

      (Adnkronos)

BCE

Bce – Peggiora ancora mercato del lavoro, nessun miglioramento in vista

“Le condizioni del mercato del lavoro nell”area dell”euro si sono ulteriormente deteriorate negli ultimi trimestri, a causa della debole attivita” economica e degli aggiustamenti del mercato del lavoro in corso in diversi paesi dell”area”. Lo scrive la Bce nel suo bollettino mensile in cui evidenzia come “gli indicatori previsionali, come per esempio quelli basati sulle indagini campionarie, non segnalano alcun miglioramento nel prossimo futuro”.

In dettaglio, nel terzo trimestre del 2012 le ore totali lavorate sono diminuite dello 0,2 per cento, in linea con la flessione osservata nei tre trimestri precedenti. A livello settoriale, la Bce osserva una brusca diminuzione delle ore lavorate nel comparto delle costruzioni e nell”industria (al netto delle costruzioni), mentre si registra un debole aumento nei servizi.

“Nello stesso periodo – ricorda l”Eurotower – anche il numero di occupati e” diminuito, dopo essere rimasto stabile nel periodo precedente.” “Le indagini sull”occupazione indicano che e” probabile che la creazione di nuovi posti di lavoro si sia ulteriormente ridotta nel quarto trimestre del 2012 e agli inizi del 2013, riflettendo principalmente la contrazione dell”attivita” economica registrata nell”area dell”euro”. 

 “Il risanamento dei bilanci deve formare parte integrante di un programma di riforme strutturali organico inteso a migliorare le prospettive per la creazione di posti di lavoro, per la crescita economica e per la sostenibilita” del debito”.  Il Consiglio direttivo dell”Eurotower – si legge ancora nel documento “ritiene che allo stadio attuale sia particolarmente importante far fronte alla disoccupazione giovanile e di lunga durata attualmente elevata”.

Per questo “sono necessarie altre riforme dei mercati del lavoro e dei beni e servizi per creare nuove opportunita” di occupazione, promuovendo un contesto economico dinamico, flessibile e concorrenziale”.

Lavoratrice madre

Dimissioni lavoratrice madre e diritto all’indennità di disoccupazione

Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro ha inviato l’interpello riguardante le dimissioni della lavoratrice madre e il diritto all’indennità di disoccupazione,  al Ministero del lavoro  per conoscerne il parere sul periodo temporale previsto per la disciplina delle dimissioni volontarie della lavoratrice madre ed il diritto all’indennità di disoccupazione.

Il Ministero nella risposta è  stato molto chiaro affermando che  sia il divieto di licenziamento sia il diritto all’indennità di disoccupazione, oggi Aspi, sono previsti solo fino ad un anno di età del figlio. 
Il “periodo protetto” per il divieto di licenziamento con il diritto all’indennità di disoccupazione resta quindi fissato fino al compimento di un anno di età del bambino. Ricordiamo che il periodo di tre anni per la convalida delle dimissioni, introdotto dalla riforma del lavoro, riguarda anche il lavoratore padre.

Immigrazione

Immigrazione: migranti 2011, rimpatrio o conversione permesso

I nordafricani sbarcati in Italia dall’1 gennaio al 5 aprile 2011 (in fuga dalle rivolte nei Paesi della cosiddetta “primavera araba”), beneficiari del permesso di soggiorno per motivi umanitari, potranno presentare entro il 31 marzo prossimo domanda di rimpatrio assistito nel Paese di provenienza o di origine oppure chiedere la conversione del loro titolo di soggiorno in permessi per lavoro, famiglia, studio e/o formazione professionale. Lo stabilisce un decreto del presidente del Consiglio Mario Monti pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale.

Nel caso di scelta per una delle due opzioni, la validità dei loro permessi per motivi umanitari è prorogata fino alla conclusione delle procedure di conversione del permesso o di rimpatrio assistito.
Nei confronti di chi non presenterà nessuna delle due domande entro il termine stabilito, stabilisce il decreto, saranno adottati, caso per caso, i provvedimenti di espulsione e allontanamento dal territorio nazionale previsti dalla legge, con l’esclusione di chi ha gravi motivi di salute o ha nel nucleo familiare minori che frequentano la scuola nell’anno in corso.

I cittadini stranieri interessati al rimpatrio volontario e assistito, possono essere ammessi ai programmi promossi dal ministero dell’Interno attraverso il Fondo europeo per i rimpatri, programmazione annua  2011 e 2012. 

ansa

Amianto – Gela –

Amianto – Chiesto giudizio vertici Eni di Gela

Il procuratore di Gela ha chiesto il rinvio a giudizio dei vertici della locale raffineria dell’Eni per deposito incontrollato di rifiuti, getto di sostanze pericolose come fibre di amianto in atmosfera, omissione dolosa di cautele sui rischi per la prevenzione di infortuni sul lavoro.

Gli indagati sono: l’amministratore delegato della Raffineria di Gela Spa,  e 4 dirigenti. L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 24 aprile.
L’inchiesta ha preso avvio dalla scoperta della guardia costiera di un deposito di rifiuti pericolosi, in disuso dal 1997, denominato “Vasca n.4″, in un’area controllata (l’isola 32) dello stabilimento petrolchimico. I militari vi trovarono circa 24 tonnellate di prodotto isolante dismesso, costituito, in particolare, da amosite o asbesto bruno, contenuti in grandi sacchi che con il tempo si sono lacerati, senza che, secondo la tesi dell’accusa, alcuno provvedesse alla copertura finale dei rifiuti con materiali idonei per evitare la dispersione nell’ambiente in attesa della bonifica o, come scrive la Procura, ”del tombamento finale mediante capping della vasca medesima”.

Per l’Osservatorio nazionale amianto (Ona) che difende 300 dipendenti di Gela e che ha annunciato la costituzione di parte civile contro l’Eni, è una prima ”vittoria rispetto a una situazione veramente drammatica della città, che coinvolge i lavoratori e le loro famiglie”. ”Finalmente – ha commentato il presidente dell’associazione – le numerose vittime e i lavoratori ancora esposti possono sperare di avere giustizia”. 

Fornero

Fornero – Con riforma calano le collaborazioni a progetto

La riforma del mercato del lavoro ”sembra aver sortito l’effetto di scoraggiare un certo utilizzo improprio del lavoro parasubordinato”. E’ quanto si legge nel rapporto di monitoraggio della riforma presentato ieri dal ministro del Lavoro, Elsa Fornero. Le attivazione con contratto a progetto sono diminuite a novembre 2012 di 21 mila unità rispetto al mese di luglio con una flessione percentuale
superiore al 30%. Diminuiscono anche i contratti a chiamata.

Il numero delle nuove assunzioni in questo periodo è diminuito ma fatto cento il numero complessivo è aumentata la quota dei contratti a tempo determinato e di quelli di apprendistato. ”C’è un calo generalizzato delle nuove assunzioni – ha detto Fornero – ma all’interno di questo calo c’è un rimescolamento delle tipologie contrattuali che va nella direzione voluta dal legislatore. Volevamo contrastare l’uso disinvolto di un certo tipo di flessibilità mentre la flessibilità buona va bene. Il rapporto di monitoraggio sottolinea che l’incidenza degli avviamenti con contratto di lavoro subordinato a termine passa dal 63,1% al 65,8%, mentre il
peso del contratto a progetto perde quasi due punti percentuali, passando dall’8% al 6,2%.

ansa

Salute e sicurezza

Le aziende italiane non investono nella salute dei lavoratori

Le aziende italiane non investono nella salute e benessere dei propri lavoratori. E’ questa la fotografia scattata su oltre 7 mila aziende italiane, da Sodexo Motivation Solutions, presentata al summit ‘Benessere organizzativo e produttività aziendale”, promosso da Tec, la scuola di formazione del Gruppo Bosch. La survey condotta ha voluto approfondire tre aree di servizio: salute e benessere, mobilità e incentivazione, durante il periodo di riferimento settembre-dicembre 2012.

In tema “salute e benessere” solo l’8,9% su un campione di 6.307, ha risposto sul tema, mentre le restanti non hanno dimostrato interesse per la tematica. L’8,9% del campione di partenza, ha rivelato di erogare servizi legati al benessere dei dipendenti per il 25% delle grandi aziende e solo per l’1% delle aziende sotto i 150 dipendenti. Approfondendo però la tipologia di servizio offerto, l’indagine dimostra come si tratti per la maggior parte di polizze assicurative obbligatorie e soltanto in pochissimi casi, limitati alle aziende grandi, di campagne specifiche di tutela della salute. Perché le aziende non investono in servizi benessere per i lavoratori?

Le tendenze si dividono tra assenza di budget (40% per le piccole imprese e 30% per le large), “non bisogno” con oltre il 45% delle piccole imprese e un 35% per le large e il 10% che non riconosce il tema del benessere come un asset strategico per il welfare in azienda. Anche in ambito mobilità sul campione di aziende intervistate pari a 869 realtà (solo sulla città di Milano dove è attivo il servizio Pass Mobility) il 7,9% risponde sul tema. Di questi solo il 25% delle aziende medio/piccole ed il 20% per le imprese large eroga servizi legati agli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti.

Ma alla domanda su quali siano i servizi erogati, scarseggiano soluzioni che non comprendano convenzioni dirette come la navetta aziendale (per poco più del 10%) e il benefit per la mobilità Pass Mobility, già messo a punto da Atm e Sodexo. Ancora più preoccupanti le risposte sul perché non si investa in servizi di mobilità per il lavoratore, con un 40% di piccole aziende che dichiara di non avvertirlo come bisogno e un 23% che attribuisce la colpa alla mancanza di budget.

Più concreto invece l’interesse per i servizi di incentivazione (in particolare della forza vendita) legati alle performance e allo sviluppo del business. In questo caso, sul campione di partenza di 6.307 il 79% ha risposto sul tema dell’incentivazione. Alla domanda su quali siano i servizi erogati le risposte si sono orientate su due macro aree: incentivazione e regalistica, strada intrapresa per il 44% delle piccole imprese e per il 20% delle large e, il vecchio ma caro buono carburante, scelto per ben il 56% delle aziende small e l’80% delle grandi imprese.

La ricerca, dunque, identifica tra le cause della mancanza di sensibilità al tema del benessere in azienda, assieme alla carenza effettiva di budget, una scarsa conoscenza delle aziende italiane di quelli che sono gli effetti virtuosi del benessere organizzativo sulla motivazione dei lavoratori.

AdnKronos