Archivi giornalieri: 23 marzo 2013

Notizie dal ministero del lavoro

 

Primo piano
 
 
Il Ministro Elsa Fornero
 

Sedici mesi di lavoro 
Le riforme strutturali del sistema previdenziale e del mercato del lavoro, le politiche di contrasto alla povertà e gli interventi per famiglie, minori e lavoratori immigrati; le misure per l’equità fra i generi e la lotta contro ogni forma di discriminazione. Un resoconto di quel che è stato fatto e di ciò che è stato messo in cantiere dal Ministro Elsa Fornero nei sedici mesi dell’esecutivo Monti


 
Notizie
 
 

22/03/2013

Borse di studio per la partecipazione a Master e Corsi universitari di perfezionamento 
Disponibili i bandi INPS in favore dei dipendenti della Pubblica amministrazione e dei loro figli

21/03/2013

Sostegno all’occupazione delle persone svantaggiate e delle donne 
Adottati due importanti provvedimenti

20/03/2013

Flussi di ingresso per lavoratori non comunitari stagionali 
Disponibile l’applicativo per la compilazione dei moduli di domanda

20/03/2013

Conosci la tua pensione 
Tre nuovi servizi in corso di attivazione

20/03/2013

Promozione dei diritti e integrazione delle persone con disabilità 
Disponibile il primo Programma d’azione biennale

18/03/2013

Cinque per mille 
Pubblicati gli elenchi dei rendiconti conformi alle linee guida

15/03/2013

ILVA, raggiunto accordo su contratto di solidarietà 
La riduzione dell’orario di lavoro verrà distribuita tra tutti i lavoratori dello stabilimento

15/03/2013

Contributi per ambulanze e beni strumentali 
Rideterminazione e riassegnazione delle quote per le annualità dal 2000 al 2005

Sostegno all’occupazione

Sostegno all’occupazione per donne e persone svantaggiate

Sono stati adottati due provvedimenti di rilevante importanza in materia di sostegno all”occupazione per le donne e per le persone svantaggiate. A darne notizia è il ministero del Lavoro in una nota. In particolare, il decreto firmato dai ministri Elsa Fornero e Vittorio Grilli disciplina le agevolazioni contributive che possono essere riconosciute in favore dei datori di lavoro che abbiano stipulato, fino alla data del 31 dicembre 2012, contratti di inserimento lavorativo.

Trova oggi concreta attuazione un provvedimento atteso fin dal 2009, che consente di riconoscere incentivi economici in favore dei datori di lavoro che abbiano assunto, negli anni dal 2009 al 2012, donne prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi e residenti in regioni caratterizzate da elevati tassi di disoccupazione femminile. Il ministro Fornero ha inoltre firmato il decreto con il quale sono individuati i cosiddetti “lavoratori svantaggiati”.

“Viene in tal modo definita una specifica categoria di lavoratori per i quali, – si legge nel comunicato – nel caso di stipulazione di un contratto di lavoro in somministrazione a tempo determinato, sarà possibile derogare alle ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo e sostitutivo che ordinariamente sono necessarie per poter instaurare tali rapporti di lavoro”.

Questo secondo decreto, che si compone di un unico articolo, stabilisce che sono da considerarsi lavoratori svantaggiati quanti:

”non hanno un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi”, ovvero i soggetti che, negli ultimi sei mesi, non hanno prestato attivita” lavorativa di natura subordinata della durata di almeno sei mesi o che, negli ultimi sei mesi, hanno svolto attività lavorativa di natura autonoma o parasubordinata dalla quale derivi un reddito inferiore al reddito annuale minimo personale escluso da imposizione.

Inoltre coloro che “non possiedono un diploma di scuola media superiore o professionale (Isced 3)”, ovvero coloro che non abbiano conseguito un titolo di studio d”istruzione secondaria superiore, rientrante nel livello terzo della classificazione internazionale sui livelli d”istruzione”. Infine, i lavoratori che “sono occupati in uno dei settori economici dove c’è un tasso di disparità uomo-donna che supera di almeno il 25% la disparità media uomo-donna in tutti i settori economici italiani” e appartengono al genere sottorappresentato, considerando a tal fine i settori annualmente individuati dalla Rilevazione Continua sulle Forze di lavoro effettuata dall’Istat”.

Corte Costituzionale

Corte Costituzionale – Sì, indennità accompagnamento e inabilità agli stranieri

Con la sentenza n. 40 del 15 marzo 2013, la Corte Costituzionale “dichiara l’illegittimità costituzionale  dell’art. 80   comma 19 della legge 388/2000, nella parte in cui subordina al requisito della titolarità della carta di soggiorno la concessione agli stranieri,  legalmente soggiornanti nel territorio dello Stato,  dell’indennità di accompagnamento e della pensione di inabilità.

Con questa ulteriore sentenza, si  chiude un “percorso giurisprudenziale”  che,   avviato dalla sentenza n. 306/2008 dichiara  l’incostituzionalità dell’art. 80 della legge citata per tutte le prestazione di  invalidità civile (indennità di accompagnamento, pensione di invalidità civile, assegno mensile di invalidità e indennità di frequenza)  stabilendo che possono accedervi tutti gli stranieri regolarmente soggiornanti nel nostro Paese, che sono in possesso di titolo di soggiorno di durata almeno annuale.

Le sedi dell’Inca, dislocate su tutto il territorio nazionale, sono a disposizione per eventuali ulteriori delucidazioni.  

Legge 210/92

Legge 210/92 – Diritto all’assegno reversibile in mancanza di nesso causale

In materia di danni da trasfusione due interessanti sentenze emesse dal Tribunale di Torino stabiliscono, pur mancando il nesso causale tra decesso e patologia indennizzata, il diritto all’assegno reversibile per 15 anni agli aventi diritto.

La legge 210/92, nata per garantire un indennizzo a coloro che risultino contagiati da infezioni da HIV o epatiti, a seguito di somministrazione di sangue o di vaccini o di assunzione di emoderivati, stabilisce la corresponsione di un assegno, reversibile per quindici anni. E qualora le patologie indennizzate, abbiano portato al decesso  (nesso causale), gli eredi possono scegliere di optare per l’assegno (quindici anni) o per la liquidazione di una somma una tantum. 

Il Tribunale di Torino nella sentenza 2284/04 pur negando il nesso causale, sulla scorta del parere espresso dal consulente tecnico d’ufficio, ha stabilito che “Quanto previsto dall’art. 2, terzo comma della legge 210/92 ….non introduce ulteriori condizioni o requisiti rispetto a quelli stabiliti nel primo comma, secondo il quale la reversibilità dell’assegno  costituisce regola generale entro i limiti temporali ivi stabiliti, senza essere condizionata dall’evento morte del danneggiato”.

Dello stesso tenore, se non più esplicita, la sentenza 5351/07: “appare invece fondata la domanda subordinata di condanna all’erogazione dell’assegno reversibile (…). La norma in questione non pone alcuna specifica condizione al riguardo, né in particolare richiede che la morte del titolare dell’assegno sia causalmente legata alla patologia per cui fruiva dell’indennizzo, come invece avviene per l’assegno una tantum di cui sopra. Gli unici requisiti che appaiano configurabili per il diritto alla reversibilità dell’indennizzo sono il decesso del titolare e l’appartenere ad una delle categorie a cui la legge lo riconosce, che risultano entrambi sussistere”.

E’ da sottolineare che lo spirito con cui è nata la legge è quello di aiutare il “danneggiato” ad affrontare i piccoli e grandi problemi della vita quotidiana e lo Stato, in forma assistenziale, assolve tale obbligo. Possiamo quindi sostenere che a chi sopravvive non può venir meno quell’aiuto economico che il de cuius assicurava, anche sotto forma dell’indennizzo riconosciuto dallo stato e, quindi, non privo di fondamento il suo diritto alla reversibilità dell’assegno.

Cig in deroga

Fornero a Regioni: altro 130 milioni per Cig in deroga

Il ministro Elsa Fornero ed il coordinamento delle Regioni hanno concordato sulla necessità di rendere immediatamente disponibili i 130 mln già attribuiti alle Regioni in virtù dell’accordo del 22 novembre 2012. Il Ministro ha inoltre annunciato che saranno messi a disposizione delle Regioni per il finanziamento degli ammortizzatori in deroga, ulteriori 130 mln a carico del Fondo sociale per l’occupazione e la formazione del ministero.

E’ quanto emerso durante l’incontro di ieri tra il ministro del Lavoro e le rappresentanze dei sindacati maggiormente rappresentativi, sul tema degli ammortizzatori sociali in deroga.

Auser

Resiste l’Italia della solidarietà

“La solidarietà è una parola scomparsa dal lessico quotidiano ed anche molto spesso dalla pratica, questa è purtroppo una realtà se si guarda oggi al nostro Paese.” Lo ha detto Susanna Camusso segretario generale della CGIL, intervenendo al congresso nazionale dell’Auser. “Non c’è più un noi – ha proseguito – un collettivo, ogni persona in collettivo è in grado di ricostruire un mondo migliore. L’idea che si rompano i legami di solidarietà ci deve interrogare e dobbiamo invertire la tendenza, dare delle risposte, perché è nel collettivo che si sostiene la condizione dei più deboli”.

“Il Paese sta cambiando in modo drammatico, la crisi che ci attraversa è senza precedenti e sta lasciando solchi profondi nel nostro tessuto sociale” ha detto il segretario generale della Cgil, “stanno crescendo nuove e devastanti solitudini in particolare degli anziani che vivono nelle grandi città e che si vedono sgretolare attorno relazioni e sicurezze; molto più di prima stanno emergendo nuove fragilità, come quelle delle lavoratrici madri con figli piccoli che devono fare i conti con la scarsità dei posti negli asili perché nonostante la Costituzione non c’è gratuità dei corsi scolastici”.

“Il volontariato e le realtà del terzo settore come l’Auser – ha concluso la Camusso – hanno saputo intercettare le domande e i bisogni dei cittadini e tradurli in risposte di valore, ma la tendenza di oggi è che il volontariato sta diventando sempre più sostitutivo all’intervento pubblico, un ruolo di supplenza a bisogni che non hanno risposta, ma che ci deve interrogare, fino a dove si possa essere sostitutivi. Ogni volta dobbiamo interrogarci su come vogliamo intrecciare il cambiamento e su quali risposte dobbiamo dare ai bisogni dei cittadini. “

Ocse

Ocse: rallentano i salari, ma il lavoro costa di più

La crescita del costo del lavoro per unità (Ulcs) nell’area Ocse è stata dello 0,6% nel quarto trimestre del 2012, in aumento rispetto al +0,2% del terzo trimestre. Nel complesso, la crescita delle retribuzioni ha rallentato leggermente (0,3% rispetto a 0,4% del terzo trimestre). Ma questo è stato più che compensato da un significativo rallentamento della produttività (-0,3% rispetto al +0,2% nel trimestre precedente).

Gli stessi fattori, rallentamento della crescita dei salari e il calo della produttività, hanno guidato l’aumento del costo del lavoro nella zona euro (+0,5%), gli Stati Uniti (1,0%) e il Canada (0,4%).

Dall’inizio della crisi, il costo del lavoro della zona euro è aumentato di circa il 10%, 3 punti percentuali in più rispetto alla media Ocse. Continua il riequilibrio di alcuni tra i paesi della zona euro: se l’aumento del costo del lavoro in Germania nel quarto trimestre del 2012 è stato dell’1,3%, la crescita è stata più bassa in Italia (+1,0%) , Francia e Portogallo (+0,6%), ed è diminuito in Spagna (-3,1 %). In quest’ultimo caso, la riduzione riflette tagli salariali significativi, in combinazione con l’aumento della produttività.