Archivi giornalieri: 25 marzo 2013

INPS: circolari e messaggi

Gentile Cliente, 
Le inviamo gli ultimi Messaggi Hermes pubblicati sul sito www.INPS.it > Informazioni >INPS comunica > normativa INPS: circolari e messaggi

 

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 5024 del 22-03-2013
  Contenuto:  ulteriori opzioni per il rilascio del CUD
Tipologia:  MESSAGGIO

>>> Titolo:  Circolare numero numero 44 del 22-03-2013
  Contenuto:  Circolare numero numero 44 del 22-03-2013
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 4989 del 22-03-2013
  Contenuto:  Contribuzione volontaria. Scadenza del 4° trimestre 2012.
Tipologia:  MESSAGGIO

>>> Titolo:  Circolare numero numero 41 del 18-03-2013
  Contenuto:  Integrazione delle denunce contributive mensili della Gestione ex ENPALS nel flusso UNIEMENS
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Circolare numero numero 43 del 21-03-2013
  Contenuto:  Gestione ex Inpdap. Determinazione Presidenziale del 30 maggio 2012 n. 95. ?Presentazione e consultazione telematica in via esclusiva – Decorrenza?. Nuove modalità di presentazione delle istanze per il riscatto di periodi o servizi ai fini dell?indennità di buonuscita e del TFR per il personale dipendente dalle amministrazioni statali.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 4925 del 21-03-2013
  Contenuto:  Durc – Interpelli del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in materia di rilascio della regolarità contributiva ad imprese in concordato preventivo con continuazione dell?attività aziendale (n. 41/2012) ed a società di capitali (n. 2/2013).
Tipologia:  MESSAGGIO

>>> Titolo:  Circolare numero numero 42 del 21-03-2013
  Contenuto:  Gestione ex Inpdap. Determinazione Presidenziale del 30 maggio 2012 n. 95. ?Presentazione e consultazione telematica in via esclusiva – Decorrenza?. Nuove modalità di presentazione delle istanze per la pensione indiretta, reversibile e di privilegio indiretta, per il pagamento dei ratei di pensione, per la variazione delle modalità di riscossione della pensione o di richiesta trasferimento del pagamento della pensione all?estero e per la richiesta di prosecuzione volontaria dell?Assicurazione Sociale Vita.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 4909 del 21-03-2013
  Contenuto:  Rilascio Cud 2013 ? integrazioni
Tipologia:  MESSAGGIO

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 4678 del 18-03-2013
  Contenuto:  Salvaguardia ai sensi dell?articolo 22 del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135 e del decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell?economia e delle finanze dell?8 ottobre 2012 (c.d. salvaguardia dei 55.000).
Tipologia:  MESSAGGIO

Lo staff di NewsLetter Hermes

Invalidità civile

Invalidità civile: Ingiusta la sentenza della Corte di Cassazione , intervenga il Parlamento.

La pensione di inabilità civile continua a registrare il parere negativo della Cassazione mentre si è ancora in attesa del risultato del confronto tra Inps e Ministero del Lavoro che, come promesso dalla ministra Fornero, doveva dirimere la questione. E’ quanto afferma la Presidenza Inca. 

La Corte di cassazione, con la sentenza del 22 marzo 2013, n. 7320,  afferma ancora una volta che per l’accesso alla pensione di invalidità civile deve essere considerato il reddito coniugale e non quello esclusivamente individuale, come previsto per le altre prestazioni riconosciute alle altre categorie di disabili. 
Si tratta di una decisione che discrimina l’invalido sposato rispetto al single dando al coniuge una funzione integrativa dell’intervento assistenziale che invece dovrebbe essere solo in capo allo Stato.  
Nonostante il contrasto giurisprudenziale che si è creato per effetto di opposti orientamenti espressi dalla medesima Corte, la Cassazione ha anche rifiutato l’intervento delle sezioni unite e la richiesta di rimando alla Corte Costituzionale avanzata  dagli avvocati dell’Inca. 

Secondo l’inca, le ricadute di questo nuovo pronunciamento, anche se nell’immediato non dovrebbero produrre cambiamenti, creano allarmismo e disagio tra persone già duramente colpite dalla malattia. 

Per mettere la parola fine a questa annosa questione ed evitare ulteriori disagi ai cittadini inabili – afferma la presidenza Inca – è auspicabile l’intervento del Parlamento che in via definitiva riconosca sembra ombra di dubbio anche per gli  invalidi civili totali il requisito reddituale individuale così come già avviene per le  altre categorie di minorati civili.

25/03/2013 16.58

Immigrati

Gli immigrati “scomparsi”

Circa 280 mila, pari al 18,5%, sono gli immigrati che si sono allontanati dal nostro Paese, secondo i dati dell’Istat. Due sono i dati che aiutano a visualizzare il fenomeno. Da una parte il calo delle rimesse dei lavoratori immigrati nei paesi d’origine che hanno avuto una flessione dell’8%, dall’altro la riduzione di uno dei lavori cui sono maggiormente adibite le immigrate, quale quello domestico per il quale, invece, è aumentato l’impiego di italiane (20%) secondo i dati forniti dalla Fondazione Moressa.

In diminuizione sono anche i lavoratori agricoli che finora ricoprivano il 20% della forza-lavoro del settore.

Per gli stranieri che rientrano in patria scoraggiati dalla impossibilità di trovare lavoro nel nostro Paese, c’è una brutta sorpresa anche sul versante pensionistico. Secondo il Dossier Caritas Migrantes, l’immigrazione di rientro è particolarmente sfavorevole perchè a fronte del versamento di contributi previdenizali (che sfiorano i 10 miliardi di ero complessivi) corrisponde uno scarso numero di prestazioni pensionistiche erogate. Fino al 2002 il lavoratore straniero che rientrava in patria aveva diritto a farsi pagare dall’Inps i contributi versati in Italia dei quali non avrebbe potuto altrimenti beneficiare. La legge Bossi-Fini più tardi, cambiando totalmente le regole, ha stabilito che non solo non viene restituito nulla, ma lo straniero potrà godere dei versamenti previdenziali effettuati solo se raggiunge i contributi minimi e soltanto al compimento dei 65 anni di età…

Cassazione

Cassazione – Danno risarcibile al convivente

Con una lunga serie di motivazioni la Cassazione con la sentenza 7128/13 ha annullato una decisione della Corte d’Appello di Torino  – originata da un terribile incidente avvenuto in cantiere edile – rafforzando il principio delle tutele patrimoniali dei conviventi anche coabitanti.

La sentenza ha stabilito che anche il convivente ha diritto al risarcimento del danno non patrimoniale provocato da infortunio sullavoro. Non solo: l’aver contratto matrimonio solo dopo l’incidente non può essere considerato “il fatto generatore dei danni” lamentati, ma semmai un ulteriore elemento da tenere in considerazione nella liquidazione delle spettanze.

Convegno su amianto

Trieste, 26 marzo 2013 – Convegno Inca e Cgil su amianto

Legge 271/93: gli “esposti” compiono vent’anni. Esperienze e prospettive

Il 26 marzo p.v. alle ore 9.00 presso l’Hotel NH (ex Jolly), in Corso Cavour 7 a Trieste si terrà un Convegno su “Legge 271/93: gli “esposti” compiono vent’anni. Esperienze e prospettive”.

L’iniziativa organizzata dalla Cgil e dall’Inca del Friuli Venezia Giulia vuole approfondire le problematiche, le esperienze territoriali, ma anche e soprattutto le prospettive di tutela dei lavoratori esposti all’amianto. 
L’amianto che è chiamato anche “fibra killer”, può determinare   malattie diverse al lavoratore, al lavoratore, alle lavoratrici, ma anche ai cittadini che sono esposti all’inalazione delle sue fibre. Malattie, tutte comunque caratterizzate da un lungo intervallo di tempo fra l’inizio dell’esposizione e la comparsa della malattia anche dopo decenni dall’esposizione. Il rischio per la salute è chiaramente legato alla quantità ed al tipo di fibre inalate, alla loro stabilità chimica, ed ad una predisposizione personale a sviluppare la malattia.

Interverranno all’iniziativa: Orietta Olivo, segretaria Cgil F.V.Giulia, Roberta Nunin, professore associato di diritto del lavoro all’Università di Trieste, Giancarlo Moro, legale Cgil, Valentino Patussi, medico del lavoro A.S.S. 1, Enzo Merler, medico del lavoro Spisal Ulss 16 di Padova, Paolo Liva segretario generale Camera del lavoro di Gorizia, Adriano Sincovich della Camera del Lavoro di Trieste, Sebastiano Calleri, responsabile salute e sicurezza della Cgil nazionale. Presiederà l’iniziativa, Claudio Ceron, coordinatore regionale Inca.

Cassazione su invalidità

Cgil – Sentenza Cassazione su invalidità “non condivisibile”

”Una sentenza, che sia detto nel massimo rispetto dell’Alta corte, non condividiamo assolutamente. E’ il Parlamento adesso che deve fare chiarezza, determinando una vera giustizia sociale nei confronti dei più poveri e dei più deboli, come lo sono gli invalidi”. Così Nina Daita, responsabile dell’Ufficio Politiche per la disabilità della Cgil commenta la sentenza della Cassazione che ha sancito come sia il reddito familiare e non quello individuale il riferimento per riconoscere il diritto alla pensione di invalidità.

”La sentenza di oggi non fa legge e, in ogni caso, occorre che il Parlamento faccia presto chiarezza perchè l’invalidità in quanto tale è un fattore individuale e non certo familiare. Pensare di colpire così i più deboli non può appartenere a uno stato che pretenda di essere equo e governato dal semplice buon senso”, prosegue ribadendo la necessità che l’accesso alla pensione di invalidità continui ad essere legato al reddito individuale.

“L”invalidità stessa è individuale. Prendendo come riferimento invece il reddito familiare non si fa altro che colpire la parte più debole e indifesa del Paese”, dice ancora.

Senza contare, fa notare ancora il sindacato che “paradossalmente” si introducono gravi discriminazioni tra gli stessi invalidi: due persone con una stessa invalidità possono percepire o meno l’assegno a seconda se siano sposati o no. “Un fatto inconcepibile. L’assegno deve legato all”invalidità e anche ad un reddito ma quest’ultimo di certo non può essere un discrimine, conclude garantendo che comunque la Cgil ””si farà garante e lotterà con tutte le sue forze contro questa sentenza che riduce i diritti di cittadinanza”.

Discriminazioni

A proposito di discriminazioni …. non assunto perchè diabetico

Uno ”schiaffo alla società civile”: così la Società italiana di diabetologia (Sid) commenta la recente notizia del no all’assunzione alle Poste di un ragazzo di Calcinate (Bergamo). ”Lo stigma e il pregiudizio, supportati da una buona dose di ignoranza, hanno ancora la meglio sulla ragione e sulla scienza”, rileva la Sid in una nota.

Il presidente della società scientifica, rileva che l’episodio di Calcinate accade a più di 25 anni dalla pubblicazione della legge 115/87 a tutela della persona con diabete. ”Duole e indigna, pertanto, leggere di tali ingiustificate, deprecabili discriminazioni”, osserva il presidente. ”E’ ormai scientificamente dimostrato – ha aggiunto – che la persona con diabete può, proprio grazie all’insulina e agli altri eventuali farmaci, svolgere qualsiasi attività. Tra le 250.000 persone con diabete di tipo 1 vi sono atleti, scalatori, ciclisti, calciatori professionisti, top manager, senatori e deputati della Repubblica”. Secondo il Sid ”le discriminazioni per lo stato di salute non sono diverse dalle discriminazioni per motivi di sesso, di razza, di lingua, di religione e di opinione politica. Sarebbe opportuno che chi ha preso questa infausta decisione venisse semplicemente rimandato alla lettura della nostra Costituzione che all’art. 3 recita:
“E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
La Sid, conclude la nota, esprime quindi ”la massima solidarietà al giovane di Calcinate, deprecando tutti gli atteggiamenti discriminatori nel confronto delle persone con diabete indegni di un Paese Civile e evoluto”.

Carovana int. antimafia

30 marzo – Partenza carovana internazionale antimafie

Il 30 marzo la Carovana internazionale antimafie, promossa da Arci, Libera e Avviso Pubblico, in collaborazione con Cgil, Cisl, Uil e La Ligue de l’Enseignement, ripartirà per il suo sedicesimo viaggio. Partirà simbolicamente da Tunisi, dal paese cioè che ha dato l’avvio al complesso percorso delle primavere arabe e in cui, dal 26 al 30 marzo, si svolgerà il Forum Sociale Mondiale. Dopo aver partecipato alla manifestazione conclusiva del Forum, il 30 pomeriggio i due furgoni della Carovana si imbarcheranno su un traghetto che li porterà in Sicilia e da lì nelle altre regioni italiane e nel sud della Francia. Saranno circa 70 tappe di un viaggio che durerà 69 giorni. Ci sarà una seconda parte di Carovana che raggiungerà in ottobre (dal 3 al 10) le città francesi di Marsiglia, Nizza, Tolone, Nimes e Bastia.

Il programma, gli eventi più significativi, la storia e il senso della iniziativa, insieme ad alcuni dati sul numero e l’utilizzo dei beni confiscati oltre che sul fatturato mafioso, sull’entità della corruzione, dell’evasione fiscale e dell’economia sommersa, verranno presentati in una Conferenza Stampa che si terrà a Roma, martedì 26 marzo, alle ore 11,30, presso la sede della Federazione nazionale stampa italiana, in corso Vittorio Emanuele 349 (primo piano).

Come è tradizione della Carovana, lo scopo non è solo quello di denunciare le situazioni critiche che emergono nei territori attraversati, ma anche quello di portare solidarietà e rendere visibili le tante esperienze positive di lotta alle mafie, alla corruzione, al malaffare che esistono in Italia.

A rappresentare il capitale simbolico di questo percorso, parteciperanno alla conferenza stampa: Anna Canepa – procuratore della Direzione nazionale Antimafia e Vice Presidente dell’Associazione nazionale magistrati – Luigi Cuomo e Agostino Orlando – Presidente e Direttore sportivo della squadra Nuova Quarto Calcio per la Legalità – l’allenatore Ciro Amorosetti, l’amministratore giudiziario Luca Catalano e il bomber Roberto D’Auria. Si tratta di una squadra che da straordinario veicolo di consenso sociale per le mafie è oggi diventata un simbolo di riscatto per la società civile. La squadra apparteneva, infatti, al clan camorristico dei Polverino e dopo esser stata sottratta alla camorra è stata affidata alle associazioni antiracket. Un messaggio di legalità rivolto ai giovani e ai cittadini, una testimonianza di come un calcio pulito e onesto possa promuovere la cultura della legalità e rivalutare l’immagine di un territorio.

Saranno inoltre presenti: Tonio dell’Olio, responsabile di Libera Internazionale, Andrea Campinoti, Presidente di Avviso Pubblico, Luciano Silvestri, responsabile dell’ufficio Legalità Cgil, Giovanni Bellissima, Servizio organizzazione UIL Nazionale e Salvatore Scelfo, segretario nazionale Filca- Cisl. Introdurrà Alessandro Cobianchi, coordinatore della Carovana (Presidenza Arci).
Ogni anno le attività illegali (mafie, evasione fiscale e corruzione) sottraggono circa 500 miliardi di euro alle economie legali e quindi ai cittadini onesti. Un costo enorme che ricade sull’intera collettività, aggrava i costi della crisi, compromette le possibilità di sviluppo. Questo il messaggio che la Carovana, nel suo lungo viaggio, cercherà di veicolare in tutti i luoghi che visiterà.

Disoccupazione

Laurea non basta più – 200.000 “dottori” disoccupati

Se fino a qualche anno fa, a torto o a ragione, il “pezzo di carta” veniva visto come lasciapassare per il mondo del lavoro, adesso anche l’Istat certifica che la laurea non è più l’elemento chiave per poter essere assunti.

Il 2012 registra infatti un’impennata di giovani laureati senza lavoro, con i “dottori” under 35 a caccia di un impiego arrivati ormai a sfiorare quota 200 mila, una crescita di circa il 28% rispetto al 2011 e quasi del 43% a paragone con il 2008, l’anno di inizio della crisi. I numeri più alti si registrano tra le ragazze e nel Mezzogiorno, ma si tratta di un fenomeno quasi senza confini, tanto che in tutto, senza guardare all’età, in Italia si contano oltre 300 mila persone disoccupate, nonostante nel cassetto conservino un titolo di studio universitario.   

Le cifre fornite dall’Istat sulle forze lavoro nel 2012 arrivano quindi a confermare come ormai neanche il famigerato e spesso sudato “pezzo di carta” possa oggi rendere immuni dalla crisi. La scarsa domanda di lavoro, la penuria di posti liberi da riempire, i tagli occupazionali sempre più marcati, si fanno sentire su chi può vantare l’istruzione più alta, ovvero un “certificato” di laurea o post laurea, nonostante rappresentino ancora una piccola fetta della popolazione. Infatti, come è emerso dal Rapporto Istat-Cnel sul Benessere equo e sostenibile (Bes) nel 2011 solo il 20,3% dei 30-34enni risulta aver conseguito un titolo di studio universitario, il livello più basso tra tutti i Paesi dell’Unione europea. Eppure in questi anni si è rilevato un aumento dei “dottori” di quella fascia d’età sfornati dagli atenei italiani (un incremento di 4,7 punti percentuali tra il 2004 e il 2011). In particolare, secondo gli ultimi dati aggiornati dell’Istat, relativi al 2008, si erano laureate in Italia poco meno di 300 mila persone.

Nel dettaglio tra i 15 e 34 anni in Italia ci sono 197mila disoccupati laureati, pari al complesso degli abitanti di una città come Taranto: a paragone con l’anno prima segnano un rialzo del 27,6%. Si tratta per lo piu’ di giovani donne (125mila) e, anche in questo caso, a pagare il prezzo più alto è il Sud, dove i ragazzi con titolo accademico senza lavoro sono 87 mila (65 mila al Nord e 45 al Centro). Se si fa riferimento a tutta la popolazione (15 anni e più) il numero dei disoccupati laureati diventa addirittura pari a 307 mila, in crescita del 32,3% su base annua. Un rialzo perfino superiore all’incremento medio dei disoccupati complessivi (+30,1%). 

Naturalmente l’aumento dei “dottori” alla ricerca di un lavoro è anche spinto dalla crescita delle persone con il titolo di studio più alto tra la popolazione attiva. Ecco che, analizzando i tassi di disoccupazione, la laurea rispetto ai titoli di studio più bassi conserva un vantaggio. Gli under 35 con il “passaporto” accademico presentano un tasso di disoccupazione al 14,7%, cavandosela meno peggio a confronto con i coetanei fermi alle elementari (24,9%), alle medie (24,8%) o al diploma (18,9%). Andando oltre la disoccupazione, nel 2012 risultano a lavoro 1 milione 139 mila laureati, mentre gli inattivi, coloro che nè lavorano nè sono in cerca, sono più di mezzo milione (502 mila).

Camusso

Camusso: i poveri? Più di 4 milioni …

I poveri in Italia sono più dei 4 milioni stimati da Confcommercio. E’ quel che teme Susanna Camusso chiedendo interventi urgenti per contenere gli effetti della crisi che rischiano di far aumentare la povertà.
”Il timore in questi casi è che siano stime per difetto”, ha affermato il segretario generale della Cgil . ”Il pregio del rapporto presentato da Confcommercio è tentare di rimettere al centro della discussione il tema della perdita di lavoro, l’assenza di prospettive che sta determinando un impoverimento
generale del Paese e, per una parte consistente di persone, l’ingresso nell’area della povertà, ha aggiunto Camusso citando tra ”le emergenze che vanno risolte immediatamente, gli ammortizzatori in deroga, i pagamenti di crediti alle imprese”.
”O si ferma il rapido frantumamento dell’economia o tutto si complica ulteriormente”.

”E’ evidente che c’è una grande responsabilità della conduzione economica di questi anni”, ha continuato Susanna Camusso a proposito delle responsabilità politiche delle crescenti difficoltà di molte fasce della popolazione italiana. ”Noi siamo un Paese che per
tre anni ha avuto un Governo Berlusconi che ha negato la crisi e che raccontava che noi stavamo bene mentre andavamo a rotoli”, ha spiegato aggiungendo che ”poi abbiamo avuto un Governo tecnico che ha pensato che bastasse parlare del futuro e non occuparsi dei drammi del momento”.

Tornando alle misure urgenti da adottare, la leader della Cgil ha detto che bisogna ”restituire ai lavoratori dipendenti e ai pensionati quello che hanno pagato in più col fiscal drag e con l’aumento della tassazione. E la fonte potrebbero essere le risorse della lotta all’evasione fiscale”.