Archivi giornalieri: 5 marzo 2013

CICITU IL POETA

CHE STA ANCORA

CERCANDO CASA

di Francesco Casulacicitu.jpg

Sono ormai passati 6 anni dalla scomparsa di Cicitu Masala, ma ancora non ha “trovato casa”. La Regione lo ignora, hanno denunciato i parenti che vorrebbero dedicargli un museo della poesia in lingua sarda nella sua casa natale di Nughedu San Nicolò. Fin’ora tutte le sollecitazioni per ottenere un finanziamento per la ristrutturazione dell’immobile e l’allestimento multimediale non hanno avuto risposta. Eppure si tratta di preservare non solo la memoria ma un immenso patrimonio di opere del grande scrittore sardo, cantore  dei Sardi “vinti ma non convinti”, ovvero perennemente soccombenti ai dominatori di turno ma mai del tutto integrati nelle culture dominanti. Ma Masala è da ricordare anche come strenuo sostenitore della lingua sarda. Soprattutto da quando  nel 1977 si diede vita al Comitadu pro sa limba – di cui lui fu il Presidente – che iniziò la battaglia per il Bilinguismo.

Gli è che Masala, anche da morto, rimane un personaggio  scomodo e disadatto a ogni incorporazione storica da parte dei “vincitori”: di qui il rifiuto da parte della politica, di finanziare la sua Fondazione. Eppure si tratta del nostro più grande poeta etnico, di uno degli autori sardi più tradotti in Europa, autore di opere memorabili, in poesia e in prosa, in italiano e, soprattutto negli ultimi decenni della sua vita, in sardo.

Basti ricordare il romanzo “Quelli dalle labbra bianche” con la storia di nove sardi caduti nella in guerra steppa russa. “Sardi – scriverà Masala, con la sua solita ironia amara  – cattivi banditi in tempo di pace, ma eroi buoni in tempo di guerra: in guerre nelle patrie trincee, in pace nelle patrie galere”. O pensiamo a un altro romanzo, “Il dio petrolio” ambientato a Sarroch, città simbolo dell’industria petrolchimica (de s’ozu de pedra: dell’olio di pietra), che secondo Masala avvelenerà e devasterà alcuni fra gli angoli più suggestivi della Sardegna, sconvolgendo anche a livello antropologico le popolazioni.

O pensiamo alla silloge “Poesias in duas limbas” con poesie sociali, ironiche e amare ma anche struggenti poesie d’amore e di nostalgia, in cui al centro c’è sempre la malfatata terra di Sardegna. Parlerò di Masala e delle sue opere martedì prossimo 5 marzo a Carbonia (ore 17, sala della Provincia) in un incontro organizzato dall’Associazione “S’Ischiglia” per la presentazione del mio libro “Uomini e donne di Sardegna” (Alfa Editrice, Quartu, 2010).

Pubblicato su Sardegna quotidiano del 5-3-2013

 

 

 

 

 

 

Condizione donne

ONU: La Cgil alla 57^ sessione della Commissione sulla condizione delle donne.

Oltre 6mila donne della società civile, provenienti da tutti i Paesi del mondo, hanno assistito all’apertura dei lavori della 57ma sessione della Commissione sulla condizione delle donne delle Nazioni Unite (UN CSW57, United Nations Commission on the Status of Women), che si tiene a New York dal 4 al 15 marzo 2013. 

Il tema principale di quest’anno è l’eliminazione e la prevenzione di tutte le forme di violenza contro le donne e le ragazze; altre sessioni in contemporanea affrontano la condivisione delle responsabilità tra donne e uomini, compresi i servizi di cura nel contesto dell’HIV/AIDS.
 
Una presenza così numerosa è un fatto senza precedenti nella lunga storia della UN CSW. Le aspettative sull’andamento delle discussioni sono molto alte, considerando il clima di crescente preoccupazione sulla violenza contro le donne in tutte le regioni.

I dati mostrano infatti un fenomeno ‘universale’ che riveste diverse forme di violenza – fisica, sessuale, psicologica ed economica – dentro e fuori delle case. 

Nonostante le differenze, queste violenze esistono in tutte le aree e i Paesi, senza eccezione. Dappertutto l’ambiente domestico è quello in cui la donna subisce più violenza, da mariti e compagni, con l’aggravamento dato dalle percezioni sociali e dalle mancanze istituzionali. 3.500 donne sono uccise ogni anno dal loro partner in Europa, con picchi in Italia, Spagna e Regno Unito. 

In Sudafrica si stima che ci sia un femminicidio ogni sei ore. In America Latina ed in Canada i mariti sono gli assassini del 60-70% delle donne che vengono uccise. In base alle stime dell’ONU, il 70% delle donne ha subito violenza in qualche fase della vita.
 
La Commissione è un organismo che annualmente fa il punto sui temi inerenti ai diritti politici, economici, civili, sociali e nel campo dell’istruzione delle donne. Ai suoi lavori partecipano sia gli Stati che le organizzazioni non governative, fin dalla sua costituzione che risale al 1946.
 
E’ composta da 45 rappresentanti dei Governi, in carica per quattro anni. Oggi l’Italia è componente della Commissione e il suo mandato dovrebbe scadere proprio alla conclusione della sessione di quest’anno. 

I Paesi che non fanno parte della CSW possono partecipare al dibattito e assistere al negoziato, dove hanno il diritto di parola ma non di voto. Le ONG con status consultivo presso l’ONU, come la CGIL, partecipano ai lavori della Commissione come osservatori. 

La CGIL quest’anno, avvalendosi della possibilità offertale da questo status, ha presentato anche una dichiarazione (statement) diffusa nelle lingue ufficiali. Ha anche richiesto, insieme al movimento sindacale internazionale, rappresentato dalla Confederazione internazionale dei sindacati (CSI-ITUC), di prendere la parola nell’assemblea plenaria.
 
La delegazione sindacale internazionale, formata da 85 donne, farà pressione sugli Stati membri affinchè adottino tutte le misure necessarie a prevenire e porre fine alla violenza contro le donne e le ragazze. Il Governo italiano è rappresentato dal Ministro Fornero, che prenderà la parola nella sessione plenaria.
 
Come ogni anno, ci si attende che i lavori vengano conclusi con un documento condiviso (agreed conclusions) su cui si sono appena avviati i negoziati. 
Lo scorso anno, alla fine della sessione, si registrò un fallimento storico da parte della comunità diplomatica internazionale, che non riuscì a raggiungere un’intesa subendo le pressioni degli Stati più conservatori. 

Quest’anno la prima bozza del documento che è circolata lascerebbe ben sperare in un esito positivo. Le organizzazioni sindacali seguono con impegno ed attenzione lo svolgimento delle trattative, coordinandosi tra di loro ed esercitando le necessarie pressioni sui singoli Governi. 

La delegazione della CGIL seguirà i lavori delle sessioni plenarie e dei gruppi, evidenziando in tutte le sedi i temi del lavoro e della violenza nei luoghi di lavoro.
 
Elena Lattuada, segretaria confederale, parteciperà all’unico evento dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), sul lavoro domestico, il prossimo 6 marzo, anche in rappresentanza del sindacato internazionale.
 
Nei prossimi giorni è prevista la partecipazione del Segretario Generale Susanna Camusso.

ILVA

Ilva: marcia per la sicurezza a Taranto il 22 marzo

La Rete nazionale per la sicurezza e salute in fabbrica e sul territorio ha organizzato una manifestazione a Taranto, prevista per il 22 marzo, per richiamare l’attenzione sui problemi della sicurezza nei luoghi
di lavoro.

Proprio a Taranto cinque giorni fa si è verificato
un nuovo incidente sul lavoro nel reparto Cokeria dell’Ilva in cui è morto Ciro Moccia e un altro operaio, Antonio Liddi, è rimasto gravemente ferito. L’iniziativa e’ stata organizzata volutamente in un giorno feriale, quando – è detto in un
comunicato – la maggioranza degli operai è  in fabbrica e sarà chiamata ad aderire in massa” alla manifestazione.

”Si tratta – aggiunge la Rete nazionale per la sicurezza e salute in fabbrica e sul territorio – di un ‘assedio politico-sociale alla direzione Ilva e di un incontro di massa con gli operai Ilva, che comincerà alle 13.30 alla Direzione Ilva e toccherà le portinerie A (alle 15) e D (alle 16). Alle 16.30-17 l’iniziativa si trasferirà ai Tamburi, nella zona più inquinata della città, il cimitero di San Brunone, nel cui piazzale si terrà un saluto agli operai e ai cittadini morti sul lavoro, da lavoro e da inquinamento e un incontro con i lavoratori cimiteriali in lotta”.

Infine, è prevista ”una grande assemblea sempre ai Tamburi, dove potranno intervenire tutte le realtà partecipanti, operai, familiari, organismi precari e disoccupati. Alla manifestazione sono invitate delegazioni di tutte le città”.

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Disabilità

Disabilità – Diritti e non solo

Mercoledì 20 marzo, a Roma, in Via Banchi di Santo Spirito, alle ore 15.00, in occasione della publicazione del “Manuale sulla disabilità” a cura di Silvia Assennato e Marco Quadrelli, l’Agi (Avvocati Giuslavoristi Italiani) e il patronato Inca indicono un seminario su “Disabilità – diritti e non solo”.

Dopo il saluto da parte del presidente dell’AGI Lazio, avv. Enzo Morrico, si susseguiranno gli interventi di: Morena Piccinini, presidente Inca Cgil che relazionerà su “Il patronato e la tutela dei diritti dei disabili”; il prof. Arturo Maresca, interverrà su “Prospettive multidisciplinari nel diritto del lavoro edella sicurezza sociale; l’avv. Silvia Assennato, parlerà dei “Principi di diritto europeo e comunitario alla luce dell’UNCRPD” e l’avv. Amos Andreoni presenterà la sua relazione su “La disabilità e la Costituzione repoubblicana”.

Il convegno è gratuito e prevede l’accredito dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma di 4 crediti formativi ordinari.

Per le prenotazioni è necessario inviare una mail al seguente indirizzo presidenzalazio@giuslavoristi.it

La riforma delle pensioni

Inidoneità dei docent

Inidoneità dei docenti: le patologie che la determinano

Le recenti modifiche normative che hanno portato all’eliminazione della causalità di servizio ci portano a confrontarci, d’ora in poi, in ambito INAIL con tematiche specifiche dei lavoratori del pubblico impiego ed in particolare della scuola e della sanità.
In questo ambito particolare riguardo assumono le patologie di ambito psichiatrico ricollegabili ad una condizione di burnout, tematica che abbiamo, come Patronato, tutelato con successo in relazione, fra l’altro, all’insegnamento con presenza di allievi con sostegno o svolto in aree “disagiate” dal punto di vista ambientale.

Per continuare a garantire anche in ambito INAIL tale tutela ci pare utile riportare i risultati di un recentissimo lavoro di indagine che conferma tale associazione e nel contempo focalizzare, brevemente, il tema del burnout fra gli insegnanti.
Lo studio  pubblicato nel mese di ottobre 2012 ha esaminato le diagnosi formulate dai Collegi Medici per determinare l’inidoneità all’insegnamento per motivi di salute. 
Lo studio dimostra che l’inidoneità degli insegnanti è causata da patologie psichiatriche in oltre il 60% dei casi (il 70% delle quali appartengono all’area ansioso-depressiva), mentre le “disfonie” sono appena il 13% (5 volte di meno).

L’età media dei 158 docenti che hanno partecipato alla ricerca è di 54,7 anni, mentre l’anzianità di servizio media è pari a 29,2 anni così ripartiti: 18,9 anni quelli trascorsi in cattedra e 10,3 anni quelli trascorsi in altre  mansioni (biblioteca, progetti del POF, segreteria scolastica, Provveditorato etc
Non ci sono differenze sostanziali tra le varie zone d’Italia: al Nord il 37%; al centro il 30%; Sud e Isole 33%.

n 5° 2013 numero newsletter.doc

Lavoro: boom di licenziamenti


Boom di licenziamenti, sempre più “paletti” all’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro e aumento dei passaggi giudiziari nelle cause di lavoro. Sono questi gli effetti della riforma del lavoro “targata” Fornero, secondo  il fondatore e presidente di “Work in Progress”, Centro di ricerche sociali sul lavoro e le nuove forme di occupazione, che ha lanciato nelle scorse settimane un sondaggio rivolto ai giovani tra i 18 e i 35 anni, per far luce sui loro atteggiamenti nei confronti del mondo del lavoro.

Progetto realizzato in collaborazione con FondItalia, Fondo paritetico per la formazione continua, e seguito dai media partners Labitalia e “Walk on Job”, magazine di attualità, università e mondo del lavoro. Un sondaggio che punta a verificare statisticamente quelle che sono esperienze vissute in prima persona nelle aule dei tribunali durante le cause di lavoro.

 “Stiamo assistendo nelle aule di tribunale ma anche nelle commissioni territoriali delle direzioni provinciali del lavoro -spiega Work in Progress- a una grande crescita dei licenziamenti tra gli ultracinquantenni. Questo perchè alle aziende costano molto di più rispetto ai colleghi giovani e, inoltre, dopo la legge Fornero, non è più prevista la reintegra. Se l’obiettivo del governo -sottolinea- era di agevolare l’uscita dal mercato del lavoro, allora ci sono riusciti”.

Ma i problemi creati dalla riforma, secondo l’Agenzia, non riguardano solo l’uscita dal mercato del lavoro. “Allo stesso tempo -spiegano- non è stata agevolata però in modo elastico l’entrata nel mondo del lavoro dei giovani, anzi. Questo perchè prima i contratti a progetto e simili venivano sì stipulati in modo illegittimo, ma consentivano l’ingresso nel mercato del lavoro”.

8 marzo

8 marzo – Cgil organizza a Milano spettacolo contro la mafia

Organizzato dalla Cgil Lombardia e dalla Camera del Lavoro di Milano un incontro per la giornata internazionale della donna lunedì 11 marzo, alla Camera del lavoro di corso di Porta Vittoria a Milano. L’iniziativa, che sarà preceduta dallo spettacolo teatrale “Donne ribelli”, dedicato alle donne che 
“hanno sfidato la mafia”, è stata messa a punto in collaborazione con l’Osservatorio sociale mafie e l’associazione Secondo Maggio.

L’incontro vedrà la partecipazione di Umberto Ambrosoli, Alessandra Coppola, Nando Dalla Chiesa ed Elisabetta Tripodi, Sindaco di Rosarno, in Calabria.

Lo spettacolo teatrale – con Elisabetta Vergani, Federico Bragetti al violoncello e Silvano Piccardi regista in scena – è tratto dal libro di Nando Dalla Chiesa “Le ribelli, storie di donne che hanno sfidato la mafia per amore”.