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Groenlandia

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Groenlandia
Groenlandia - Bandiera Groenlandia - Stemma
(dettagli) (dettagli)
 
Groenlandia - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completo Groenlandia
Nome ufficiale Kalaallit Nunaat
Dipendente da Danimarca Danimarca
Lingue ufficiali Groenlandese
Altre lingue Danese
Capitale Nuuk  (18 326 ab. / 2020)
Politica
Status Nazione costitutiva del Regno di Danimarca
Sovrano Margherita II
Primo ministro Múte Bourup Egede
Superficie
Totale 2 166 086 km² (12º)
% delle acque 83,1 %
Popolazione
Totale 56 421[1] ab. (2021)
Densità 0,03 ab./km² (244º)
Nome degli abitanti Groenlandesi
Geografia
Continente America[2]
Fuso orario UTC da 0 a -4
Economia
Valuta Corona danese (DKK)
PIL (nominale) 2 706 milioni di $ (2016)
PIL pro capite (nominale) 48 000 $ (2016)
ISU (2014) 0.808 (molto alto) (83º)
Fecondità 2,1 (2019)[3]
Varie
TLD .gl
Prefisso tel. +299
Sigla autom. KN
Inno nazionale Inno nazionale: Nunarput utoqqarsuanngoravit (dal 1916)
Inno Kalaallit: Nuna asiilasooq (riconosciuto dal 1973)
Festa nazionale 21 giugno
Groenlandia - Mappa
 

La Groenlandia (in groenlandeseKalaallit Nunaat, lett. “terra dei Kalaallit”; in daneseGrønland, lett. “terra verde”) è un’isola collocata nell’estremo nord dell’oceano Atlantico tra il Canada a sud-ovest, l’Islanda a sud-est, l’Artide e il mar Glaciale Artico a nord. È l’isola più vasta del pianeta (l’Australia, circa tre volte più estesa, è una massa continentale e non un’isola)[4] e al contempo, con circa 0,03 ab./km², è la nazione meno densamente popolata.

La Groenlandia è una nazione costitutiva del Regno di Danimarca, che comprende anche la Danimarca continentale e le Isole Fær Øer. La Groenlandia fu una delle colonie della Corona Norvegese fino al 1814, quando passò sotto il controllo della Danimarca; nel 1953 divenne parte del regno danese attraverso la formula dell’unione personale. Nel 1979 all’isola venne concesso l’autogoverno (hjemmestyre) dal Folketing (il Parlamento danese) mediante una legge approvata l’anno precedente.

La regina di Danimarca rimane comunque il capo di Stato della Groenlandia. Fece parte della Comunità Economica Europea, come territorio danese, dal 1973 fino al 1985, quando decise di uscirne per effetto del referendum del 1982.

In seguito al referendum del 2008, sono state trasferite al governo locale le competenze in ambito legislativo, giudiziario e nella gestione delle risorse naturali.[5][6][7] Il referendum, seppure oggetto di critiche e non vincolante per il parlamento danese, è stato riconosciuto da quest’ultimo e la sua applicazione è divenuta effettiva il 21 giugno 2009, costituendo un passaggio importante verso l’indipendenza.[8][9][10][11] La Danimarca mantiene ancora il controllo su finanze, politica estera e difesa militare e provvede a un sussidio annuale (circa 3,4 miliardi di corone, pari al 30% del PIL per il 2008)[12].

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

La parola Groenlandia deriva dallo scandinavo Grønland, traducibile in “terra verde”. Secondo le saghe islandesi, il norvegese Erik il Rosso fu esiliato dall’Islanda per omicidio colposo. Salpò con la sua famiglia e i suoi thrall (schiavi), dirigendosi verso una terra a nord-ovest di cui aveva sentito parlare. Dopo aver trovato un’area abitabile e essersi stabilito lì, chiamò quella terra Grønland, presumibilmente nella speranza che il nome piacevole attirasse nuovi coloni.[13][14][15]

La credenza che il nome sia derivato dal fatto che ai tempi di Erik il Rosso, ossia durante il medioevo, la Groenlandia fosse effettivamente una terra senza ghiaccio è stata smentita dai carotaggi dei ghiacciai groenlandesi. Si è scoperto che le polveri e l’aria intrappolata nel ghiaccio provenivano dall’atmosfera che c’era 110.000 anni fa, durante l’ultima glaciazione.[16]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Groenlandia e Groenlandia nella seconda guerra mondiale.

Non si conosce il periodo esatto dei primi insediamenti Inuit.

Per quanto riguarda l’avventura vichinga del 1000 d.C., essa fu facilitata dall’innalzamento delle temperature del periodo caldo medievale, cosicché i drakkar, le agili imbarcazioni scandinave, poterono solcare i mari del nord al riparo da numerosi accidenti atmosferici e raggiungere la Groenlandia.

Nelle saghe vichinghe, si racconta che Eiríkur Rauði (Erik il Rosso) fu esiliato dall’Islanda per omicidio. Egli, insieme alla propria famiglia e ad alcuni schiavi, partì con delle navi alla volta di una terra che si diceva fosse a nord-ovest. Giunse nell’isola e vi fondò la colonia di Groenlandia che in tempi abbastanza rapidi si espanse. I primi colonizzatori furono quindi islandesi e si stabilirono sulla punta sud-occidentale dell’isola, dove prosperarono per i secoli successivi.

papa Pasquale II si attribuisce la nomina del primo vescovo di Groenlandia e Terranova: si tratta di Erik Gnupsson, o Henricus, che risulta così il primo vescovo in terra d’America, circa quattro secoli prima di Cristoforo Colombo[17].

Attorno al 1450 cominciarono ad abbassarsi le temperature, dando l’avvio a quella che è conosciuta come piccola glaciazione: molte terre furono abbandonate e la stessa Islanda parve sul punto di soccombere. Le ossa ritrovate risalenti a questo periodo mostrano una condizione di forte malnutrizione. L’abbassamento delle temperature si è potuto ricostruire tramite lo studio degli strati di ghiaccio prelevati nell’isola. La piccola era glaciale ha costretto i Vichinghi ad abbandonare la Groenlandia e l’ultima notizia scritta riguarda una festa di nozze celebrata il 16 settembre 1408 nella chiesa di Hvalsey. Solo le fondamenta della chiesa ricordano la vita rurale dei Vichinghi.

Il Regno di Danimarca-Norvegia rivendicò il territorio e, dopo alcuni secoli di assenza di contatto tra i Vichinghi groenlandesi e gli Scandinavi, si diffuse la paura che fossero tornati pagani, così una spedizione missionaria fu mandata a restaurare la Cristianità dell’isola nel 1721. Tuttavia, dato che non fu trovato nessun vichingo groenlandese, la Danimarca-Norvegia in alternativa cominciò a battezzare i nativi Inuit Groenlandesi e a fondare colonie commerciali lungo la costa, come parte delle sue aspirazioni di potenza coloniale. Vennero mantenuti privilegi coloniali come il monopolio sui commerci.

Quando la Norvegia, dopo le guerre napoleoniche, si separò dalla Danimarca nel 1814, le colonie, compresa la Groenlandia, rimasero danesi. Durante la seconda guerra mondiale la Groenlandia si distaccò, sia socialmente sia economicamente, dalla Danimarca (occupata dai tedeschi) e si avvicinò agli Stati Uniti e al Canada[18]. Dopo la guerra il controllo dell’isola ritornò alla Danimarca e, nel 1953, lo status coloniale venne trasformato in quello di un Amt (contea) d’oltremare. Nel 1985 l’isola ha abbandonato la CEE, a cui era unita dal 1973 in quanto parte della Danimarca. Sono inoltre cominciate le trattative per la completa indipendenza dell’isola.

Esiste una disputa territoriale con il Canada a proposito della sovranità sull’isola Hans.

In seguito al referendum del 2008 la Groenlandia ha ottenuto una maggiore autonomia: a partire dal 21 giugno 2009, alla Groenlandia è riconosciuto l’auto-governo e la gestione autonoma delle proprie risorse naturali (la Groenlandia è particolarmente ricca di petroliogas naturalediamantiorouranio e piombo). È stato riconosciuto inoltre il groenlandese come lingua ufficiale (variante delle lingue eschimesi) e la possibilità di avere una polizia autonoma. Possiede, inoltre, un’amministrazione autonoma delle Poste ed emette dei francobolli, ma non conia monete. Di fatto dal 21 giugno 2009 la Groenlandia è uno Stato federato, quasi indipendente, fatta eccezione per la politica estera.

La Groenlandia, già uscita dall’Comunità Economica Europea nel 1985 tramite referendum, ha un’economia basata soprattutto sul turismo e sulla pesca, ma il 30% del PIL proviene da sovvenzioni della Danimarca.

Nell’agosto del 2019 il presidente statunitense Donald Trump ha espresso interesse per l’acquisto della Groenlandia da parte degli Stati Uniti d’America.[19] Il ministro di Stato danese Mette Frederiksen, ha definito tale richiesta assurda, rispondendo che il territorio non era in vendita e che la Groenlandia appartiene a se stessa, non alla Danimarca. A seguito di ciò, Trump ha annullato un viaggio ufficiale, programmato per settembre a Copenaghen.[20] Gli USA tentarono di acquistare la Groenlandia già nel 1867 e nel 1946 ritentarono l’acquisto offrendo 100 milioni di dollari. Peraltro, nel 1917 Woodrow Wilson acquistò le Indie occidentali danesi, ridenominate poi Isole Vergini Americane, dalla Danimarca per 25 milioni di dollari (501 milioni attualizzati nel 2019).[senza fonte]

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Groenlandia.

 

Porzione della costa a sud-est dell’isola.

La Groenlandia è la più grande isola non continentale al mondo[21] e la terza area più grande del Nord America, dopo Canada e Stati Uniti. Si trova tra il 59º e l’83º parallelo nord e tra l’11º e il 74º meridiano ovest. Confina con l’Oceano Artico a nord, con il Mare di Groenlandia a est, con l’Oceano Atlantico settentrionale a sud-est, con lo stretto di Davis a sud-ovest, con la baia di Baffin a ovest, con lo stretto di Nares e con il mare di Lincoln a nord-ovest. I paesi più vicini sono il Canada, a ovest e sud-ovest, e l’Islanda, a sud-est della Groenlandia nell’Oceano Atlantico. La Groenlandia contiene anche il più grande parco nazionale del mondo, ed è il più grande territorio dipendente per area del mondo, nonché la quarta suddivisione di Paese più grande del mondo, dopo la Repubblica di Sacha in Russia, lo stato dell’Australia occidentale in Australia e il Territorio di Krasnojarsk in Russia, e la più grande del Nord America.

Nel 2003, l’esploratore artico Dennis Schmitt scoprì l’isola rocciosa 83-42, che potrebbe essere il territorio stabile più a nord del mondo.

L’estrema parte settentrionale della Groenlandia non è coperta da ghiacci, perché l’aria è troppo secca per poter produrre neve, che è essenziale per creare e mantenere un manto di ghiaccio. La calotta glaciale ricopre tutto l’interno del paese e arriva a uno spessore massimo di 3.000 metri. Per questo è la regione della Terra che più assomiglia al continente antartico.

Tutte le coste dell’isola sono costituite da un fittissimo intrico di fiordi e isolotti creati dall’erosione dei ghiacci nel corso dei millenni: quasi dovunque in Groenlandia, la calotta glaciale ha inizio appena i fiordi lasciano il posto alla terraferma e quasi tutte le città e gli insediamenti umani sorgono quindi su isolotti. Per questo non esiste una rete stradale degna di nota né tantomeno ferrovie: la calotta glaciale, cominciando a poche decine di chilometri dai villaggi, rende impossibile la costruzione di una infrastruttura viaria tradizionale.

Per questo tutti gli spostamenti di una certa entità avvengono via nave o in aereo. In compenso il mare è uno dei più pescosi del mondo e fa della pesca l’industria principale della Groenlandia. La costa occidentale è la parte del paese con il clima più mite e la zona più popolata. I monti della Groenlandia più alti sono nelle Watkins Mountains sulla costa est dell’isola. le cime più alte sono: il Monte Gunnbjørn (3693 m), il Dome (3 682 m) e il Cone (3 669 m).

Se i ghiacci della Groenlandia si sciogliessero completamente, essa avrebbe probabilmente la forma di un arcipelago invece che di un’isola-continente, come è invece l’Australia.

Geologicamente parlando, appartiene alla placca nordamericana[2], mentre, dal punto di vista politico, costituisce una nazione in seno al Regno di Danimarca.

Il clima in Groenlandia[modifica | modifica wikitesto]

 

Tundra in Groenlandia

La Groenlandia ha un clima polare, ma, a causa dell’ampiezza del territorio, vi sono sostanziali differenze tra la zona più settentrionale e quella più meridionale dell’isola. La parte sud ha, infatti, un clima molto più mite rispetto alla zona interna del paese e a quella settentrionale, dove si sono registrate temperature inferiori ai -60 °C.[22] La costa ovest e sudovest, rivolta al continente americano e ai venti più caldi che soffiano da esso, offre il clima più mite dell’isola. Dalla fine del secolo scorso, a causa di una serie di estati particolarmente calde, l’estensione della superficie ghiacciata si sta gradualmente riducendo. Inoltre, Nuuk è influenzata dal clima polare marittimo (temperatura media annuale -1,3 °C, marzo, il mese più freddo: -7,9 °C, luglio, il mese più caldo: 6,7 °C).

Cambiamento climatico[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Ritiro dei ghiacciai dal 1850 § Groenlandia.

Tra il 1989 e il 1993, ricercatori climatici statunitensi ed europei hanno perforato la vetta della calotta glaciale della Groenlandia, ottenendo un paio di carote di ghiaccio lunghe 3 km. L’analisi della stratificazione e della composizione chimica dei nuclei ha fornito un nuovo record rivoluzionario di cambiamento climatico nell’emisfero settentrionale, risalente a circa 100.000 anni fa, e ha dimostrato che il tempo e la temperatura del mondo si sono spesso spostati rapidamente da uno stato apparentemente stabile a un altro, con conseguenze globali.[23] Anche i ghiacciai della Groenlandia stanno contribuendo a un innalzamento del livello del mare globale più velocemente di quanto si credesse in precedenza.[24] Tra il 1991 e il 2004, il monitoraggio del tempo in una località (Swiss Camp) ha mostrato che la temperatura media invernale era aumentata di quasi 6 °C (11 °F). Altre misurazioni hanno dimostrato che le più alte nevicate dall’oscillazione Nord Atlantica hanno causato un ispessimento interno della calotta di ghiaccio di una media di 6 cm tra il 1994 e il 2005.[25]

Biodiversità[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Caccia alla balena § Groenlandia.

Ci sono circa 700 specie conosciute di insetti in Groenlandia, poche rispetto ad altri paesi (oltre un milione di specie sono state descritte in tutto il mondo).

Il mare è ricco di pesci e invertebrati, soprattutto nelle zone più miti della corrente della Groenlandia occidentale; gran parte della fauna della Groenlandia è associata a catene alimentari a base marina, tra cui grandi colonie di uccelli marini.

Ci sono dozzine di specie di pinnipedi e balene lungo la costa. Quest’ultime passano di frequente molto vicino alle coste groenlandesi alla fine dell’estate e all’inizio dell’autunno. Le specie di balene includono il beluga, la balenottera azzurra, la balena della Groenlandia, la balenottera comune, la megattera, il narvalo, la Globicephala e il capodoglio[26]. Tra i mammiferi marini, abbiamo la foca dal cappuccio e la foca grigia.[27]

La fauna terrestre è costituita prevalentemente da animali che si sono diffusi dal Nord America o, nel caso di molti uccelli e insetti, dall’Europa. I pochi mammiferi terrestri autoctoni presenti in Groenlandia includono l’orso polare, la renna (introdotta dagli europei), la volpe artica, la lepre artica, il bue muschiato, il lemming, l’ermellino e il lupo artico. Gli ultimi quattro si trovano naturalmente solo in Groenlandia orientale, essendo immigrati dall’isola di Ellesmere. Non ci sono rettili o anfibi nativi o viventi sull’isola.[28]

Fitogeograficamente, la Groenlandia appartiene alla regione circumboreale nel regno olartico. L’isola è scarsamente popolata di vegetazione; la vita vegetale consiste principalmente di prati e piccoli arbusti, che vengono regolarmente pascolati dal bestiame. L’albero originario della Groenlandia più comune è la betulla bianca europea (Betula pubescens) insieme al salice a foglie grigie (Salix glauca), al sorbo (Sorbus aucuparia), al ginepro comune (Juniperus communis) e ad altri alberi più piccoli, principalmente salici.

La flora della Groenlandia è costituita da circa 500 specie di piante più alte, tra cui angiospermefelceequiseto e lycopodiophyta. Degli altri gruppi, i licheni sono i più vari, con circa 950 specie; ci sono 600-700 specie di funghi; e si possono trovare anche muschi e briofite. La maggior parte delle piante più alte della Groenlandia hanno distribuzione circumpolare o circumboreale; solo una dozzina di specie di saxifraga e di sparviere sono endemiche.

Alcune specie vegetali furono introdotte dai norvegesi, come ad esempio la vicia cracca. I vertebrati terrestri della Groenlandia includono il groenlandese, che è stato introdotto dagli Inuit, mentre gli europei hanno introdotto specie come le pecore groenlandesicaprebovinirennecavallipolli e cani pastore, tutti i discendenti di animali importati dagli europei.

Gli uccelli, in particolare gli uccelli marini, sono una parte importante della vita animale della Groenlandia: popolazioni nidificanti di alcidipulcinelle di mareskua e gabbiani tridattili si trovano sui ripidi versanti delle montagne. Gli uccelli migratori nidificanti includono l’edredone comune, la moretta codona, il re degli edredoni, l’oca lombardella maggiore, l’oca zamperosee e l’oca facciabianca. Gli uccelli terrestri non migratori includono l’organetto artico, la pernice bianca, il gufo comune, il gufo delle nevi, il girfalco e l’aquila dalla coda bianca.[29]

Suddivisioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

 

Suddivisioni territoriali della Groenlandia.

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Suddivisioni della Groenlandia.

Amministrativamente, la Groenlandia è un territorio d’oltremare della Danimarca diviso in cinque comuni (che nel 2009 hanno rimpiazzato i 18 comuni precedenti): AvanaataKujalleqQeqqataQeqertalik e Sermersooq. Territori extracomunali nell’isola sono il Parco nazionale della Groenlandia nordorientale e il villaggio di Pituffik, che ospita la base aerea militare di Thule.

Politica[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Politica della Groenlandia.

Il capo di Stato della Groenlandia è il sovrano della Danimarca, ma l’isola ha una notevole autonomia per diversi aspetti: ad esempio, a differenza della Danimarca, non aderisce all’Unione europea.

Il parlamento unicamerale è chiamato Inatsisartut (in danese Landsting). È composto da 31 rappresentanti eletti dal popolo con voto proporzionale che restano in carica per quattro anni. Sono eletti anche due rappresentanti presso il parlamento danese, il Folketing.

Il capo del governo è il Primo ministro della Groenlandia, attualmente Múte Bourup Egede del partito di sinistra e indipendentista Inuit Ataqatigiit (Comunità Inuit). Per numero di voti raccolti, i partiti alle ultime elezioni (2021) sono stati Inuit AtaqatigiitSiumut (socialdemocratici), Partii Naleraq (centristi populisti), i Democratici (social-liberali unionisti), Atassut (liberali conservatori), Nunatta Qitornai (socialdemocratici separatisti) e il Partito della Cooperazione (liberali unionisti).

Per effetto del referendum del 2008, la Groenlandia ha visto riconoscersi importanti prerogative in tema di gestione delle proprie risorse[30].

 

Una via del centro di Nuuk.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Economia della Groenlandia e Agricoltura in Groenlandia.

La Groenlandia ha sofferto di una crescita economica negativa negli anni novanta, ma dal 1993 l’economia è migliorata. Il GHRG (Greenland Home Rule Government) ha adottato una stretta politica fiscale dalla fine degli anni ottanta che ha favorito la creazione di un surplus nei budget pubblici e il mantenimento dell’inflazione a un livello basso. La crisi economica fu dovuta principalmente alla chiusura delle ultime miniere di zinco e piombo nel 1990, e la conseguente mancanza degli introiti delle concessioni minerarie.

La Groenlandia è fortemente dipendente dalla pesca e dalle esportazioni dei prodotti ittici. L’industria della pesca del gambero, ma anche dell’halibut, è il settore che garantisce la maggiore fonte di reddito.

Malgrado la scoperta di altri giacimenti di minerali e idrocarburi, occorrerà molto tempo prima che si possa avviare una politica di estrazione e commercializzazione di queste nuove risorse.

Il turismo è l’unico settore che può garantire un potenziale nel breve periodo, anche se questo è limitato principalmente da due fattori: la breve stagione estiva e i costi elevati.

Il settore pubblico e i comuni, comprese le imprese a partecipazione di capitale pubblico, svolgono un ruolo dominante nell’economia della Groenlandia. Circa la metà del reddito del governo proviene dalle concessioni del governo centrale danese, e costituisce una parte importante del PIL.

Trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Trasporti in Groenlandia.

Il maggiore aeroporto sulla costa occidentale è l’aeroporto di Kangerlussuaq, con voli quotidiani principalmente per CopenaghenAir Iceland collega Reykjavík con Constable PointKulusuk (nei pressi di Ammassalik), Nuuk e Narsarsuaq. Kangerlussuaq è anche l’hub per i voli interni alla Groenlandia. Tutti i voli interni sono operati dalla Air Greenland. I trasporti groenlandesi si concentrano perlopiù sui voli e le rotte con traghetti. Data la conformazione geografica del territorio, solo due città sono collegate da strade, Ivittuut e Kangilinnguit. Le restanti sono sterrate, poco più che sentieri mal tracciati.

Popolazione[modifica | modifica wikitesto]

Demografia[modifica | modifica wikitesto]

 

Evoluzione demografica tra 1961 e 2003 (cifre FAO, 2005). Popolazione in migliaia di abitanti.

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Demografia della Groenlandia.

La Groenlandia ha 57 695 abitanti, di cui una percentuale compresa tra l’85 e il 90% è di origine inuit, mentre le percentuali rimanenti sono in massima parte europei (danesi in maggioranza).

La popolazione è concentrata lungo i fiordi nella parte sudoccidentale dell’isola, che ha un clima più mite.

La Groenlandia è schedata come la regione a più alto tasso di suicidi nel mondo[31][32][33][34], con un tasso triplo rispetto alla seconda classificata, la Lituania[35], e pari a più di otto volte il tasso mondiale di suicidi[36].

Nonostante programmi scolastici di educazione sessuale e distribuzione gratuita di contraccettivi, la Groenlandia rimane il paese col più alto tasso di aborti al mondo. Nel 2000 gli aborti hanno superato le nascite e in media una donna groenlandese ha 2,1 aborti nel corso della sua vita[37]. Altissima è anche l’incidenza di malattie sessualmente trasmissibili, alcolismo e violenza su minori[37]

Religione[modifica | modifica wikitesto]

 

Cattedrale luterana di Nuuk, sede del Vescovo della Groenlandia

La religione dominante è quella Evangelica Luterana, facente capo alla Chiesa di Danimarca (Den Danske Folkekirke), che ha eletto la Groenlandia a sede vescovile nel 1993. Dal 1995 la diocesi di Groenlandia è retta da Sofie Petersen, secondo vescovo donna nella Chiesa di Danimarca e primo vescovo Inuit.[38] La diocesi luterana ha sede nella cattedrale del Salvatore (dan.: Vor Frelser Kirke; groenl.: Annaassisitta Oqaluffia), costruita nel 1849. Secondo stime riportate del vescovo Petersen nel 2009, l’85% della popolazione appartiene alla Chiesa di Danimarca.[39]

È presente anche una piccola comunità cattolica raccolta nella Parrocchia di Cristo Re a Nuuk (Krist Konge Kirke), della diocesi di Copenaghen.

Sono inoltre presenti fedeli appartenenti alla Chiesa neo-apostolica, alla Chiesa evangelica Ebenezer, alla fede Bahá’í e ai testimoni di Geova.[40]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Il calcio è lo sport nazionale della Groenlandia. La Groenlandia non è tuttavia membro della FIFA né della CONCACAF o della UEFA, poiché secondo le regole della FIFA le partite internazionali devono essere disputate su campi di erba, anche se c’è stata un’apertura ai campi sintetici. Ciò non toglie che la Groenlandia abbia comunque una sua selezione di calcio, una sua federazione, la Grønland Boldspil-Union (GBU, in groenlandese Kalaallit Nunaanni Isikkamik Arsaattartut Kattuffiat), e un suo campionato nazionale. Ha partecipato alla FIFI Wild Cup 2006 e alla ELF Cup 2006.

La Groenlandia ha partecipato al campionato mondiale maschile di pallamano del 2007 classificandosi 22ª su 24 e al campionato mondiale femminile di pallamano del 2001 classificandosi 24ª su 24.

La capitale Nuuk ha ospitato nel 2002 e nel 2016 i Giochi invernali dell’Artico.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Greenland 2021, su bank.stat.gl.
  2. ^ Salta a:a b BAFFIN BAY (PDF), Indian and Northern Affairs Canada. URL consultato il 4 ottobre 2009 (archiviato dall’url originale il 13 giugno 2011).
  3. ^ Tasso di fertilità nel 2019, su data.worldbank.org. URL consultato il 2 febbraio 2022.
  4. ^ (ENContinent or Island?, su worldislandinfo.com. URL consultato il 29 marzo 2014.
  5. ^ In particolare, viene modificata – a favore della Groenlandia – la ripartizione delle rendite petrolifere tra i due paesi. Fonte: Alan Cowell, Greenland Vote Favors Independence, New York Times, 26 novembre 2008. URL consultato il 27 novembre 2008.
  6. ^ (EN) Alan Cowell, Greenland Vote Favors Independence, in New York Times, 26 novembre 2008. URL consultato il 3 gennaio 2012.
  7. ^ (KLVejledende folkeafstemning om selvstyre ∙ 25-11-2008, su valg.gl, SermitValg, 26 novembre 2008. URL consultato il 26 novembre 2008.
  8. ^ Self-rule introduced in Greenland, su news.bbc.co.uk, BBC News, 21 giugno 2009. URL consultato il 21 giugno 2009.
  9. ^ Nearly independent day, su economist.com, The Economist, 20 giugno 2009. URL consultato il 20 giugno 2009.
  10. ^ Greenland set for self-rule, su theaustralian.news.com.au, The Australian, 19 giugno 2009. URL consultato il 20 giugno 2009 (archiviato dall’url originale il 24 giugno 2009).
  11. ^ Randy Boswell, Greenland takes big step towards full independence, su Canwest News Services, Canada.com, 19 giugno 2009. URL consultato il 20 giugno 2009 (archiviato dall’url originale il 24 giugno 2009).
  12. ^ Greenland votes for more autonomy BBC News, 26 November 2008
  13. ^ (ENEirik The Red’s Sags, su gutenberg.org, The Project Gutenber. URL consultato il 3 gennaio 2010.
  14. ^ (ENHow Greenland got its Name – Ancient History Blog, su ancientstandard.com. URL consultato il 27 febbraio 2022.
  15. ^ The Place of Greenland In Medieval Icelandic Saga Narrative (Jonathan Grove) – Academia.edu, su web.archive.org, 11 aprile 2012. URL consultato il 27 febbraio 2022 (archiviato dall’url originale l’11 aprile 2012).
  16. ^ La storia dei ghiacciai della Groenlandia svelata dalla polvere, su Agi. URL consultato il 27 febbraio 2022.
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Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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