Archivi giornalieri: 8 aprile 2022

Involvement of social partners in the national recovery and resilience plans – EUROFOUND

Involvement of social partners in the national recovery and resilience plans – EUROFOUND

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Segnalazione da Direzione Contrattazione 1

La presente relazione, pubblicata da Eurofound ed intitolata “Involvement of social partners in the national recovery and resilience plans” esamina la qualità del coinvolgimento delle parti sociali nazionali sia nell’elaborazione e attuazione di riforme e politiche nel contesto del semestre europeo, sia nella preparazione dei programmi di riforma nazionali. Nell’ambito di NextGenerationEU, gli Stati membri nel 2021 hanno preparato e presentato alla Commissione Europea piani di ripresa e resilienza (PRR) volti a rendere le economie e le società europee più sostenibili e resilienti, nonché meglio preparate ad affrontare le sfide e le opportunità che si presenteranno con la transazione alla Green Economy e al digitale. Le parti sociali hanno riferito che, nonostante il loro coinvolgimento obbligatorio nella preparazione e nell’attuazione dei PRR, il processo di consultazione sarebbe potuto essere pianificato e organizzato meglio ed, infatti, il coinvolgimento in un certo numero di paesi è stato piuttosto basso. La scarsa partecipazione delle parti sociali potrebbe essere migliorata garantendo un coinvolgimento più tempestivo e significativo nell’attuazione dei piani di ripresa e resilienza. Ciò rafforzerebbe l’efficacia delle azioni politiche e delle riforme previste per ottenere entro il 2026 un ammodernamento dei paesi ed una crescita delle principali variabili economiche europee. Nonostante nel 2021 le parti sociali siano state coinvolte maggiormente nella preparazione dei piani nazionali di ripresa e resilienza rispetto ai precedenti cicli del semestre europeo, la qualità del loro coinvolgimento è rimasta bassa. Questo in parte per la mancanza di tempo sufficiente da dedicare alla consultazione, in parte per un mancato feedback adeguato da parte degli organismi europei in merito ai contributi apportati dalle parti sociali relativi ai piani nazionali. Sebbene il regolamento sul meccanismo per la ripresa e la resilienza richieda agli Stati membri di includere nei piani una sintesi del processo di consultazione con le parti sociali e altre parti interessate, la maggior parte dei PRR descrive questo processo solo brevemente e non riferisce esplicitamente le opinioni delle parti sociali, né menziona quali opinioni sono state prese in considerazione. Sia le organizzazioni dei datori di lavoro che i sindacati sono disposti a impegnarsi in processi di consultazione che aiuterebbero gli Stati membri ad attuare le corrette misure politiche e le riforme necessarie stabilite nei piani nazionali. Questo impegno è ancora più necessario nel contesto della guerra in Ucraina e del previsto calo della crescita e dell’aumento dell’inflazione, destinati a complicare ulteriormente la ripresa dell’Unione Europea dalla pandemia.

Riforma fiscale, ultime notizie: dalle novità sui forfettari al nuovo cashback fiscale

Riforma fiscale, ultime notizie: dalle novità sui forfettari al nuovo cashback fiscale

Riforma fiscale 2022, ecco le ultime notizie sulle nuove modifiche alla legge delega al Governo. Scopri le novità

La Riforma Fiscale 2022 va avanti in commissione Finanze alla Camera, che dovrà passare in esame gli emendamenti al disegno di legge di delega al Governo inviati dal Mef ai gruppi politici di maggioranza. La Legge di delega fiscale si avvia così ad intraprendere la strada della pubblicazione definitiva. Saranno poi i singoli provvedimenti adottati dal Governo a rendere effettivamente operativi i propositi messi nero su bianco con la legge di delega fiscale.

Il contenuto della legge delega, nel testo attuale, è abbastanza articolato, tra le novità più importanti spicca la riforma del Catasto, la previsione di un’uscita soft dai forfettari con l’applicazione di un’imposta sostitutiva diversa dal 15%, l’introduzione del nuovo cashback fiscale che dovrebbe superare l’inserimento delle detrazioni fiscali in dichiarazione dei redditi, nonchè una rivisitazione del meccanismo di pagamento del saldo e dell’acconto delle imposte.

Riforma fiscale, ultime notizie

Ecco le principali novità contenute negli emendamenti che saranno discusse fino all’ok definitivo della Legge delega.

La riforma del catasto

Uno dei principali obiettivi da raggiungere con la riforma del catasto è quello dell’integrazione delle informazioni presenti nel catasto dei fabbricati. Informazioni integrate da rendere disponibile a decorrere dal 1° gennaio 2026.

L’integrazione delle informazioni, dovrà attribuire all’unità immobiliare:

  • un valore patrimoniale e una rendita attualizzata,
  • rilevati in base ai valori di mercato, anche attraverso meccanismi di adeguamento periodico.

Ulteriori obiettivi sono la predisposizione di strumenti per facilitare e accelerare corretto classamento di: immobili non censiti o che non rispettano la reale consistenza di fatto, la relativa destinazione d’uso ovvero la categoria catastale attribuita, terreni edificabili accatastati come agricoli nonché di immobili abusivi.

A tal proposito si rimanda al nostro approfondimento Riforma del catasto, prospettive e obiettivi del Governo, tutte le novità 2022

Novità per il regime forfettario

La riforma fiscale dovrebbe intervenire anche sul regime forfettario.

In particolare, come già suggerito nella relazione finale delle Commissioni parlamentari sulla riforma fiscale, potranno essere adottati degli interventi correttivi anche sul regime forfettario.

In particolare, con la riforma potrebbe essere introdotte un un regime transitorio che accompagna il contribuente  al regime ordinario di tassazione IRPEF.

Nello specifico:

  • in caso di superamento  del limite di 65.000 euro, limite attuale per accedere/permanere nel regime forfettario,
  • entrerà in gioco un regime opzionale per la continuazione del regime forfettario nei due periodi di imposta successivi, con applicazione di aliquote più alte rispetto quelle attuali del 5% e del 15%.

Nella suddetta relazione, le Commissioni parlamentari prevedono un tetto al superamento del limite di 65.000 euro,  nonché una tassazione transitoria del 10% o del 20%. In luogo rispettivamente di quella del 5% e de 15%.

Nuovo cashback 2022

Molto importanza riveste l’introduzione del nuovo cashback 2o22 che prenderà il nome di cashback fiscale.

Nello specifico, la proposta del M5S prevede il superamento del meccanismo dell’inserimento della detrazioni fiscali (spese mediche, istruzione, ristrutturazione, ecc) in dichiarazione dei redditi. In particolare, le detrazioni saranno riconosciute direttamente sul conto corrente.

Il tutto sarà gestito tramite apposite App tramite le quali il contribuente prenderà conoscenza dei singoli accrediti. Attenzione, ciò non vuol dire che verranno meno tutti i controlli documentali potenzialmente posti in essere dal Fisco.

Pagamento saldo e acconto imposte

Un’ulteriore novità riguarda l’intervento sul  meccanismo di pagamento del saldo e dell’acconto delle imposte.

L’attuale sistema di pagamento prevede:

  • il 30 giugno il versamento del saldo dell’anno precedente insieme al primo acconto dell’anno in corso e
  • il 30 novembre il versamento del secondo acconto.

Il 2° acconto non è rateizzabile.

Con la riforma fiscale dovrebbe essere introdotto un meccanismo opzionale di rateazione. Meccanismo che permetterebbe a imprese e professionisti di dilazionare il carico fiscale su un periodo più ampio.

Nello specifico, la rateizzazione prevede il versamento del saldo e del primo acconto in sei rate mensili di uguale importo da luglio a dicembre dello stesso anno; inoltre, il versamento del secondo acconto o in un’unica soluzione entro il 31 gennaio dell’anno seguente o in sei rate mensili di pari importo da gennaio a giugno dell’anno seguente.

Ulteriori obiettivi della riforma fiscale 2022

Ulteriori obiettivi della riforma sono il graduale abbattimento dell’Irap per le società di persone, gli studi associati e le società tra professionisti. Come già avvenuto per professionisti e imprese individuali. Infine, da valutare la proposta di introdurre due diverse aliquote per le rendite finanziarie e immobiliari.

Infine, con l’intento di rafforzare le misure di contrasto all’evasione, potrebbe essere introdotta la possibilità in favore del Fisco, di utilizzare appieno tutti i dati rinvenibili dalla fatturazione elettronica e dalla trasmissione telematica dei corrispettivi.

 

Bonus investimenti al Sud 2022, aggiornate le istruzioni e il modello per fare richiesta

Bonus investimenti al Sud 2022, aggiornate le istruzioni e il modello per fare richiesta

Il Bonus per gli investimenti al Sud spetta anche ai titolari di reddito agrario? Ecco la risposta del MEF in commissione Finanze alla Camera

Bonus Sud, pronto il modello per fare la richiesta del credito d’imposta sugli investimenti nel mezzogiorno d’Italia e le relative istruzioni di compilazione della domanda a partire dal 7 giugno 2022. L’Agenzia delle Entrate, con provvedimento del 6 aprile 2022, ha approvato la versione definitiva del modulo di domanda da utilizzare a partire dal prossimo 7 giugno, fornendo altresì le istruzioni e le relative novità introdotte.

La versione aggiornata di modello di domanda e istruzioni e del relativo software di compilazione recepisce le ultime modifiche normative apportate dalla Legge di Bilancio 2022 relativamente ai crediti d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno e nelle ZES.

Ecco cos’è e come funziona il credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, nei comuni del sisma del Centro-Italia e nelle zone economiche speciali (ZES) detto anche bonus sud 2022.

Bonus investimenti al sud 2022: cos’è e come funziona il credito d’imposta

Il bonus investimenti al Sud introdotto dalla Legge di bilancio 2016, e modificato dalla Legge di Bilancio 2022 è un credito d’imposta che premia gli investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.

E’ calcolato applicando all’investimento ammissibile le seguenti percentuali:

  • 45% per le piccole imprese (costi ammissibili 3 mln),
  • 35% per le medie (10 mln) e
  • 25 % per le grandi (15 mln).

Il bonus sud spetta nella misura del 30, 20 e 10% rispettivamente per le piccole, medie e grandi imprese situate nelle regioni dell’Abruzzo.

Bonus investimenti al sud, a chi spetta

Il credito d’imposta in esame come da  circolare n. 34/E del 3 agosto 2016, spetta a tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa, in base all’articolo 55 del Testo unico delle imposte sui redditi (Tuir). Indipendentemente dalla natura giuridica assunta e che effettuano nuovi investimenti destinati a strutture produttive situate nelle aree del Mezzogiorno ammissibili secondo le regole comunitarie.

Nella stessa circolare è messo in evidenza che il bonus sud spetta anche alle imprese attive nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli, nel settore della pesca e dell’acquacoltura e nel settore della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli e della pesca e dell’acquacoltura. Per tali imprese che effettuano l’acquisizione di beni strumentali nuovi, gli aiuti sono concessi nei limiti e alle condizioni previsti dalla normativa europea in materia di aiuti di Stato nei settori agricolo, forestale e delle zone rurali e ittico.

Ciò, lascerebbe intendere che l’accesso al bonus sia ammesso anche  agli imprenditori agricoli titolari di reddito agrario di cui all’articolo 32 del TUIR. La maggior parte delle imprese attive nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli è titolare di reddito agrario. Ad ogni modo, a dirimere ogni dubbio è l’Agenzia delle entrate. In risposta ad una specifica interrogazione parlamentare, la n°5-07072-2022 (L’Abbate).

I chiarimenti per i titolari di reddito agrario

La risposta data dal MEF parte dall’analisi del concetto di reddito di impresa.

Ebbene, i soggetti imprenditori individuali, titolari di reddito agrario di cui all’articolo 32 del TUIR, che non realizzano, sotto il profilo fiscale, redditi d’impresa, ai sensi del menzionato articolo 55 del TUIR, non possono rientrare nella categoria dei beneficiari dell’agevolazione in esame.

Questo perché:

  • sono redditi d’impresa quelli che derivano dall’esercizio di imprese commerciali;
  • per esercizio di imprese commerciali, si intende l’esercizio per professione abituale, ancorché non esclusiva, delle attività indicate dall’articolo 2195 del codice civile, e delle attività indicate dalle lettere b) e c) del comma 2, dell’articolo 32 del TUIR (reddito agrario), che eccedono i limiti ivi stabiliti, anche se non organizzate in forma d’impresa.

Difatti gli imprenditori agricoli titolari di reddito agrario non eccedono i limiti di cui all’art 32 per applicare la tassazione catastale. Eccezione è rappresentata dalle società in nome collettivo e in accomandita semplice. Nel loro caso si può parlare di redditi di impresa.

In sintesi, niente bonus sud per gli imprenditori agricoli titolari di reddito agrario.

Chi non può usufruirne

L’agevolazione non può essere fruita dai soggetti che operano nei settori:

  • dell’industria siderurgica,
  • carbonifera,
  • della costruzione navale,
  • delle fibre sintetiche,
  • dei trasporti e delle relative infrastrutture,
  • della produzione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche,
  • nonché ai settori creditizio, finanziario e assicurativo.

Inoltre, non si applica alle imprese in difficoltà. Per i crediti d’imposta Sisma e ZES sono esclusi dal beneficio anche i soggetti che operano nei settori dell’agricoltura e della pesca e acquacoltura.

Provvedimento Agenzia delle Entrate del 6 aprile 2022

Ecco il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 6 aprile recante modificazioni al modello di comunicazione per la fruizione del credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, nei comuni del sisma del Centro-Italia e nelle zone economiche speciali (ZES).

  • Provvedimento – pdf
  • Comunicazione per la fruizione del credito d’imposta – pdf
  • Istruzioni per la compilazione – pdf

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Nuovo cashback fiscale in arrivo? Rimborsi immediati delle spese detraibili

Nuovo cashback fiscale in arrivo? Rimborsi immediati delle spese detraibili

Il Governo intende intrdurre un nuovo cashback fiscale, modificandone la finalità originaria e rendendolo più vantaggioso per i cittadini.

In Parlamento si discute del nuovo cashback fiscale sugli acquisti, il meccanismo di rimborso di parte delle spese che nel recente passato ha attirato molte critiche da parte di coloro che ne hanno sottolineato i punti deboli e che hanno fatto notare le numerose truffe legate all’aggiramento delle norme. Per molti infatti il meccanismo ha costituito una spesa eccessiva e non così utile allo scopo di incentivare l’utilizzo di carte di debito e credito e dei pagamenti digitali.

Con l’arrivo di Mario Draghi alla guida dell’Esecutivo, pareva ormai tramontata l’idea di riproporre il cashback di Stato, che pur aveva ottenuto un buon successo tra i cittadini. Tuttavia, le ultime novità ci suggeriscono che è all’orizzonte il ritorno del cashback, ma con una ‘fisionomia’ differente rispetto all’istituto originario.

Di seguito vogliamo soffermarci su quello che probabilmente sarà il nuovo meccanismo del nuovo cashback Fiscale, soffermandoci sulla formula e sugli obiettivi.

Nuovo cashback fiscale, a quale scopo

Facciamo subito chiarezza sull’obiettivo del nuovo cashback, onde sgomberare il campo da ogni possibile dubbio. La linea è ora quella di alleggerire la burocrazia e le regole pratiche in tema di detrazioni fiscali. In altre parole, la priorità del nuovo cashback fiscale non è più quella di incentivare con forza gli italiani a usare le carte di pagamento e i metodi digitali, al posto del denaro contante.

Come si traduce in termini pratici quanto appena detto? Ebbene, il nuovo meccanismo approntato dai tecnici di Palazzo Chigi:

  • non prevede più il versamento di rimborsi per tutte le tipologie di acquisto con una soglia da oltrepassare per incassare di fatto il bonus;
  • piuttosto sarà fatto valere per tutte le spese oggetto di detrazione fiscale.

Che significa in concreto? Il nuovo cashback consente l‘accredito immediato ed automatico per le spese detraibili – ossia della cifra spettante – dopo aver compiuto il pagamento con carta o con altri strumenti digitali.

Ricordiamo altresì che per spese oggetto di detrazione fiscale debbono intendersi quelle per cui è opportuno conservare scontrini e fatture da scaricare in seguito, al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi. Pensiamo ad es. alle spese per l’acquisto di dispositivi medici e sanitari, rimborsate nella misura del 19% della somma versata.

Leggi anche: Riforma fiscale, ultime notizie

Nuovo cashback: l’ulteriore spinta ai pagamenti digitali e alla sburocratizzazione

Se è vero che cambia il meccanismo del cashback di Stato, è vero altresì che l’Esecutivo conferma la volontà propria del precedente Governo, e legata all’disincentivazione all’uso di monete e banconote. Per questa via è ribadita allora la linea delle istituzioni, mirata a contrastare l’evasione fiscale nel modo più massiccio possibile.

Riassumendo, e in considerazione di quanto esposto in precedenza, il nuovo cashback di Stato è strutturato essenzialmente per:

  • ridurre i tempi della burocrazia;
  • favorire la piena digitalizzazione della PA;
  • assicurare a tutti i cittadini rimborsi veloci.

Rimborsi immediati delle detrazioni fiscali

Si tratta dunque di consistenti tagli alle lungaggini procedurali, e a beneficiarne saranno i privati, in via diretta. In particolare, il rimborso può compiersi sul c/c associato al metodo di pagamento, ma – in base alle più recenti indiscrezioni sul nuovo cashback – sarà necessario il possesso di Spid con credenziali specifiche. Ciò allo scopo di identificare il contribuente.

Per fare un esempio pratico del nuovo cashback, subito dopo aver eseguito il pagamento per una visita medica, l’acquisto di medicinali scaricabili o altre spese che possono essere scaricate ai fini nella dichiarazione dei redditi, la somma sarà accreditata sul proprio conto corrente. Ne consegue che non servirà più conservare scontrini e ricevute, con il rischio di perderli.

Leggi anche: certificato di pensione 2022, cos’è e come funziona

Le prospettive di introduzione del nuovo meccanismo

Se all’orizzonte c’è il nuovo cashback, tuttavia per il suo effettivo lancio occorrerà attendere diversi mesi. Gli step della discussione a palazzo Madama della delega fiscale e dei provvedimenti attuativi ministeriali sono infatti essenziali all’introduzione della versione riveduta e corretta della misura in oggetto.  Secondo le fonti in nostro possesso, l’ok definitivo potrebbe giungere nel mese di giugno; ma, per l’entrata in vigore vera e propria, occorrerà presumibilmente aspettare almeno l’inizio del 2023.

L’ottica è quella del test e della sperimentazione del nuovo meccanismo. Infatti, il la misura andrà a toccare in primis le spese mediche e sanitarie e relative agevolazioni, mentre di seguito le regole saranno estese anche agli altri tipi di detrazione.

 

Innovazione digitale: il progetto INPS, Unione Europea e OECD

Innovazione digitale: il progetto INPS, Unione Europea e OECD

Formazione, capitale umano, trasformazione digitale e innovazione: sono le parole chiave alla base del progetto “Sviluppo di servizi pubblici digitali resilienti, innovativi e umano-centrici – Sviluppo delle competenze digitali e del digital mindset per migliori servizi di protezione sociale”, ideato dall’INPS e che verrà realizzato nel biennio 2022-2023 con il supporto della DG REFORM della Commissione europea e dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OECD).

Il progetto è finanziato nell’ambito del Programma TSI (Strumento di Sostegno Tecnico – Technical Support Instrument) dell’UE, che fornisce agli Stati membri le competenze tecniche per progettare e realizzare le riforme in un’ampia gamma di ambiti strategici, fra cui la transizione verde e digitale, la governance

Indennità ISCRO: domande dal 1° maggio

Indennità ISCRO: domande dal 1° maggio

La legge di bilancio 2021 ha introdotto, in via sperimentale per il triennio 2021-2023, l’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO), rivolta ai lavoratori iscritti alla Gestione Separata che esercitano per professione abituale attività di lavoro autonomo.

Per fruire dell’indennità ISCRO gli interessati devono presentare domanda all’INPS in via telematica entro il 31 ottobre dell’anno di riferimento. Per l’anno in corso sarà possibile richiederla dal 1° maggio al 31 ottobre 2022, come indicato nel messaggio 7 aprile 2022, n. 1569.

L’accesso alla prestazione ISCRO è ammesso una sola volta nel triennio 2021-2023. Non potranno, quindi, accedere all’indennità per il 2022 coloro che ne hanno già fruito per il 2021.

Giornate FAI di Primavera: visita alla sede INPS di Palazzo Missori

Giornate FAI di Primavera: visita alla sede INPS di Palazzo Missori

Il 26 e 27 marzo 2022, per la trentesima edizione delle Giornate FAI di Primavera, l’INPS ha aperto le porte della sua storica sede di Palazzo Missori a Milano.

L’iniziativa di apertura dei palazzi storici nelle Giornate del FAI conferma l’impegno dell’Istituto nella valorizzazione dell’arte e nella promozione del proprio patrimonio culturale, già dimostrato con l’apertura di Palazzo Wedekind e della Pinacoteca in piazza Colonna a Roma, in occasione delle Giornate FAI d’autunno 2021.

Guarda il video.

Fondo pensione lavoratori spettacolo: malattia a pagamento diretto

Fondo pensione lavoratori spettacolo: malattia a pagamento diretto

La legge 23 luglio 2021, n. 106, in tema di previdenza e assistenza nel settore dello spettacolo, ha introdotto nuove disposizioni sulla tutela della malattia per i lavoratori iscritti al Fondo Pensione Lavoratori dello Spettacolo (FPLS).

La circolare INPS 10 settembre 2021, n. 132 illustra le modifiche apportate dalla legge, alla previgente normativa relativa alla prestazione economica di malattia per i lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo e riepiloga le caratteristiche della prestazione di malattia utili alla corretta individuazione dei lavoratori che hanno diritto alla prestazione economica con pagamento diretto da parte dell’Istituto.

L’Istituto, con il messaggio 7 aprile 2022, n. 1568, ribadisce alcune indicazioni operative per gli utenti e per le Strutture territoriali, finalizzate a ottimizzare l’intero flusso per il pagamento diretto della prestazione di malattia ai lavoratori interessati.

Classificazione delle attività economiche: i nuovi codici ATECO

Classificazione delle attività economiche: i nuovi codici ATECO

Con il messaggio 7 aprile 2022, n. 1560 l’Istituto illustra le principali modifiche effettuate dall’ISTAT relativamente alla classificazione delle attività economiche ATECO 2007, a cui è seguita l’implementazione della procedura “Iscrizione e variazione azienda”.

Le modifiche riguardano principalmente:

  • la creazione di nuovi codici ATECO a sei cifre, derivanti o meno dalla scissione di precedenti codici ATECO;
  • la modifica del titolo (ovvero della descrizione principale) di alcuni codici ATECO a sei cifre già esistenti.

Nel documento in allegato al messaggio il dettaglio completo dei cambiamenti apportati dall’ISTAT e le relative tabelle di corrispondenza.

Bonus Bebè: nuovi requisiti per i cittadini extracomunitari

Bonus Bebè: nuovi requisiti per i cittadini extracomunitari

Con il messaggio 7 aprile 2022, n. 1562 l’Istituto riepiloga le diverse disposizioni di legge relative all’assegno di natalità (Bonus Bebè) che si sono succedute nel tempo. Per il 2022 la prestazione non è stata prorogata, fermo restando che verrà garantita l’erogazione del beneficio per gli eventi, quali nascite e adozioni, verificatisi nel 2021 e fino a conclusione dell’anno di vita del minore ovvero del primo anno di ingresso in famiglia a seguito di adozione.

Il messaggio fornisce i nuovi requisiti per i cittadini extracomunitari. La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 54/2022 depositata il 4 marzo 2022, ha dichiarato incostituzionali le norme istitutive del Bonus Bebè, secondo cui potevano accedere alla prestazione anche i cittadini extracomunitari purché in possesso del permesso di soggiorno UE di lungo periodo.

È stato inoltre stabilito che possono richiedere la prestazione anche gli extracomunitari in possesso del permesso di soggiorno per lavoro o ricerca di durata superiore a sei mesi.

Pertanto, alla luce delle nuove disposizioni, le domande presentate dagli extracomunitari in possesso dei titoli di soggiorno e permessi di lavoro e/o di ricerca, attualmente in fase di istruttoria, devono essere accolte. Potranno inoltre essere accolte, in autotutela, dalle strutture territoriali competenti, le eventuali istanze volte a ottenere il riesame delle domande respinte per la mancanza del requisito del possesso del permesso di soggiorno di lungo periodo.

NEL LAZIO CON AMORE

NEL LAZIO CON AMORE

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Nel Lazio con amore

Per il tuo matrimonio o unione civile, la Regione Lazio regala 2.000 euro.

Con 10 milioni di euro aiutiamo le coppie e sosteniamo le imprese dalla filiera del wedding, particolarmente colpite dalla crisi: agenzie di viaggi, ristoranti e catering, fotografi, wedding planner, imprese di eventi, confezioni di abiti da cerimonia, fiorai, servizi alla persona, ecc.
 
Il bando si rivolge alle coppie, italiane e straniere, che si sposano o si uniscono civilmente nel Lazio dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022 e che acquistano servizi o prodotti relativi all’evento da imprese laziali.

 

Video Tutorial

10 milioni di euro 
Risorse di cui all’art. 26 del D.L. 41/2021 e al D.P.C.M. 30 GIUGNO 2021 – Fondo nazionale per il sostegno delle attività economiche particolarmente colpite dall’emergenza epidemiologica.

Presentazione delle domande dalle ore 10:00 del 28 febbraio 2022 alle ore 10.00 del 31 gennaio 2023 o fino ad esaurimento risorse.

Obiettivi
La Regione Lazio, al fine di fronteggiare la crisi economica derivante dall’emergenza pandemica, anche nel settore dei matrimoni, concede un bonus di 2.000 euro alle coppie che contraggono matrimonio o unione civile nel Lazio, per effettuare spese presso imprese laziali della filiera del wedding.

Beneficiari
Coppie, italiane e straniere, che contraggono matrimonio o unione civile nel Lazio dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022. Può presentare domanda per ciascuna coppia uno solo dei soggetti, in possesso dei requisiti e delle condizioni indicate dal bando.

Spese ammissibili
Spese effettuate presso imprese del Lazio, pertinenti all’evento del matrimonio o dell’unione civile, tra le quali:

  • acquisto di bomboniere;
  • noleggio auto da cerimonia;
  • acquisto abito e accessori da cerimonia (sposo o sposa);
  • addobbo floreale;
  • servizi di catering e ristorazione (massimo 700 euro);
  • servizi alla persona legati al giorno del matrimonio, quali acconciatura e trucco;
  • viaggio di nozze (massimo 700 euro);
  • affitto sale e location per cerimonia e banchetto;
  • servizi di riprese video e book fotografico;
  • servizi di animazione, intrattenimento, spettacolo;
  • servizio di wedding planner;
  • acquisto fedi nuziali;
  • stampa delle partecipazioni.

Ciascuna coppia può chiedere il rimborso di massimo cinque documenti di spesa.
Ogni spesa, a pena di inammissibilità, deve: 

  • essere sostenuta nel periodo compreso tra il 14 dicembre 2021 e il 31 gennaio 2023, come risultante dai documenti contabili;
  • non essere stata effettuata tramite e-commerce (acquisto on line);
  • essere stata effettuata con sistemi tracciabili (bonifico o pagamento elettronico);
  • essere conforme alla normativa fiscale, documentata attraverso fatture, ricevute o documenti contabili dai quali si evinca il tipo di spesa e la sua pertinenza con il matrimonio o unione civile;
  • presentare causale compatibile con le attività per le quali viene concesso il contributo;
  • essere dimostrata attraverso un documento di pagamento (bonifico, scontrino POS) con importo identico a quello del documento di spesa (fattura, scontrino fiscale); nel caso di discordanza tra l’importo del documento di spesa e quello del documento di pagamento è ammissibile l’importo minore.

Contributo
Il contributo ha un importo massimo di 2.000 euro per ogni coppia in possesso dei requisiti indicati nel bando ed è concesso a rimborso delle spese sostenute. Qualora le spese documentate siano inferiori a 2.000 euro, il contributo è pari all’importo delle spese stesse se ammissibili; qualora le spese documentate ed ammissibili siano superiori a 2.000 euro, il contributo comunque non potrà superare i 2.000 euro.

Presentazione delle domande e assistenza
La domanda, completa di tutti i dati richiesti dall’avviso, deve essere predisposta e presentata, a pena di esclusione, attraverso lo sportello telematico disponibile al sito https://regione.lazio.it/nellazioconamore a partire dal 28 febbraio 2022 alle ore 10.00.
Eventuali problemi in fase di caricamento dati possono essere sottoposti a LAZIOcrea SpA tramite mail all’indirizzo asstecnellazioconamore@laziocrea.it mentre i chiarimenti in merito al contenuto dell’avviso possono essere inviati all’indirizzo chiarimentinellazioconamore@laziocrea.it. È opportuno inserire anche un recapito telefonico. 
Al link https://regione.lazio.it/nellazioconamore saranno pubblicate le risposte alle domande più frequenti sotto forma di FAQ.

Video tutorial per la compilazione

Applicazione per la compilazione della domanda

FAQ
Nel file delle FAQ sono pubblicate periodicamente le risposte alle richieste di chiarimenti inviati alla mail chiarimentinellazioconamore@laziocrea.it, aggregate per argomento.
Il file viene aggiornato con periodicità settimanale in base alle mail arrivate.

FAQ-risposte ai chiarimenti – aggiornato al 25/03/2022

                         
    Union Jack    FAQ  – Instructions

ATTENZIONE!
LA DOMANDA NON PUO’ ESSERE PRESENTATA PRIMA DELLA CELEBRAZIONE DEL MATRIMONIO O DELL’UNIONE CIVILE. L’INSERIMENTO NELLA PIATTAFORMA E L’INVIO DI UNA DOMANDA SOTTOSCRITTA IN CUI VIENE DICHIARATA UNA DATA DI CELEBRAZIONE FALSA DETERMINA CONSEGUENZE ANCHE PENALI. IN PARTICOLARE,  L’ART. 75 DEL DPR 445/2000 PREVEDE CHE: “1. Chiunque rilascia dichiarazioni mendaci, forma atti falsi o ne fa uso nei casi previsti dal presente testo unico è punito ai sensi del codice penale e delle leggi speciali in materia. Omissis”.
I controlli sulla veridicità delle dichiarazioni relative alla celebrazione del matrimonio/unione civile vengono effettuati su tutte le domande presentate.