Archivi giornalieri: 15 aprile 2022

Omessa dichiarazione dei redditi – Rischi, rimedi, prescrizione e sanzioni

Omessa dichiarazione dei redditi – Rischi, rimedi, prescrizione e sanzioni

Omessa dichiarazione dei redditi: cosa significa, quali sono le sanzioni, come rimediare, c’è la prescrizione? Guida completa e aggiornata

Ogni anno, per legge, i contribuenti devono dichiarare al fisco i redditi prodotti attraverso la dichiarazione dei redditi (Modello 730, Redditi): che siano redditi da lavoro dipendente, autonomo, da partecipazione in società, da affitti ecc. Questa va presentata inoltre per beneficiare di specifiche agevolazioni fiscali quali possono essere le detrazioni per lavori edilizi o le detrazioni per spese sanitarie, universitarie, ecc.

Detto ciò, cosa succede se il contribuente si dimentica più o meno volontariamente di presentare la dichiarazione dei redditi? Si parla in questo casi di omessa dichiarazione dei redditi. Quali sono le sanzioni previste, come rimediare e infine c’è la prescrizione?

Ebbene, le conseguenze per l’omessa dichiarazione ci sono e sono piuttosto pesanti, tuttavia le strade per evitarle sono abbastanza percorribili. Ma andiamo con ordine.

Omessa dichiarazione dei redditi: quando avviene

Si parla di dichiarazione omessa al ricorrere di specifiche condizioni ben delineate dall’art. 2 del DPR 322/1998.

Nello specifico:

  • sono considerate valide le dichiarazioni presentate entro novanta giorni dalla scadenza del termine, salva restando l’applicazione delle sanzioni amministrative per il ritardo;
  • le dichiarazioni presentate con ritardo superiore a novanta giorni si considerano omesse, ma costituiscono, comunque, titolo per la riscossione delle imposte dovute in base agli imponibili in esse indicati e delle ritenute indicate dai sostituti d’imposta.

Detto ciò, si può parlare sia di 730 omesso che di modello Redditi omesso al passare delle relative scadenze previste dalla normativa. Una volta scaduta la data del 30 settembre per presentare il 730, la dichiarazione dei redditi deve essere fatta tramite il modello Redditi. Senza applicazioni di sanzioni.

Leggi anche: Modello 730: scadenze, istruzioni e novità

Come sanare l’omessa presentazione della dichiarazione dei redditi

Chiariamo subito che la dichiarazione dei redditi omessa non è ravvedibile. Ciò significa che il contribuente, una volta trascorsi i 90 giorni dal termine ordinario per presentare la dichiarazione, non può regolarizzare la propria posizione.

Ad esempio, se il contribuente decide di presentare il modello Redditi anche se potrebbe ricorrere al 730, i 90 giorni decorrono dalla data del 30 novembre. Termine ordinario per presentare il modello Redditi.

Superati i 90 giorni, deve attendere l’eventuale erogazione della sanzione da parte del Fisco.

Ciò che può fare il contribuente è presentare comunque la dichiarazione dei redditi, prenotando una sanzione più bassa rispetto a quella piena.

Quali sono le sanzioni per l’omessa dichiarazione

Le sanzioni applicabili alla violazione di omessa dichiarazione sono indicate all’art.1 del D.Lgs 471/1997.

Nello specifico, è prevista:

  • la sanzione amministrativa dal 120% al 240% dell’ammontare delle imposte dovute, con un minimo di euro 250;
  • se non sono dovute imposte, si applica la sanzione da euro 250 a euro 1.000.

Le sanzioni in esame possono essere aumentate fino al doppio nei confronti dei soggetti obbligati alla tenuta di scritture contabili.

Attenzione, riprendendo quanto detto a chiusura del precedente paragrafo,  se la dichiarazione omessa è presentata entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa al periodo d’imposta successivo (rispetto all’omissione), si applica la: sanzione dal 60% al 120% dell’imposta dovuta, con un minimo di 200 euro; se non sono dovute imposte, la sanzione da pagare va da 150 a 500 euro. Difatti le sanzioni piene sono dimezzate.

Elenco violazioni e sanzioni applicabili per le violazioni degli obblighi di dichiarazione

Qui di seguito l’elenco delle sanzioni applicabili per gli obblighi di dichiarazione dei redditi a cura dell’Agenzia delle Entrate.

Sanzioni omessa dichiarazione dei redditi

Sanzioni omessa dichiarazione dei redditi

Omessa dichiarazione dei redditi, cosa si rischia

Attenzione, l’omessa presentazione della dichiarazione può avere anche altri risvolti tra cui sanzioni penali.

Si parla infatti a talune condizioni di reato di ommessa dichiarazione dei redditi. Nello specifico, al di là delle violazioni di carattere amministrativo fin qui analizzate, si può configurare anche il reato penale di omessa dichiarazione dei redditi.

A tal proposito, l’art.5 del D.lgs 74/2000 dispone che:

E’ punito con la reclusione da due a cinque anni chiunque al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, non presenta, essendovi obbligato, una delle dichiarazioni relative a dette imposte, quando l’imposta evasa e’ superiore, con riferimento a taluna delle singole imposte ad euro cinquantamila.

Nessuna sanzione penale si applica laddove, il contribuente che non ha inizialmente presentato la dichiarazione dei redditi, paghi le imposte dovute. Ciò a seguito del ravvedimento operoso o della presentazione della dichiarazione omessa entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa al periodo d’imposta successivo.

A tal fine, è necessario che il contribuente non abbia avuto formale conoscenza di accessi, ispezioni, verifiche o dell’inizio di qualunque attività di accertamento amministrativo o di procedimenti penali.

I controlli del Fisco sull’omessa dichiarazione, quando arriva la prescrizione

Gli avvisi di accertamento devono essere notificati, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione.

Attenzione, se la dichiarazione dei redditi non viene presentata, il Fisco può accertare violazioni sui redditi entro il 31 dicembre del settimo anno successivo a quello in cui la dichiarazione avrebbe dovuto essere presentata.

Dunque, una dichiarazione omessa comporta delle conseguenze negative anche sui termini di accertamento del Fisco.

 

Reddito di Cittadinanza 2022 sospeso: DSU ancora da aggiornare

Reddito di Cittadinanza 2022 sospeso: DSU ancora da aggiornare

Entro il 31 gennaio bisognava aggiornare la DSU per ISEE 2022 per non avere il reddito di cittadinanza sospeso. Ultime novità dall’INPS.

Sono ancora numerose le erogazioni di reddito di cittadinanza 2022 sospeso a causa di alcuni documenti mancanti. Nulla di preoccupante comunque… a meno che non vi siano problemi più gravi relativamente ai requisiti, è possibile che la domanda presentata sarà solo da integrare per sbloccare i pagamenti. Da gennaio infatti sono state migliaia le domande da integrare e i CAF sono stati presi d’assalto, in quanto è necessario presentare una nuova DSU e nuovo ISEE 2022, da allegare alla domanda di RdC.

Attenzione però: per non subire una sospensione dell’erogazione del beneficio economico, i percettori erano tenuti a compiere le operazioni di aggiornamento della DSU ISEE entro e non oltre il 31 gennaio 2022.

Aggiornamento: con un comunicato stampa del 6 aprile 2022, l’INPS ha informato che sono ancora sospese le rate di reddito e pensione di cittadinanza per numerosi beneficiari che non sono in possesso di un Isee 2022 valido. Il pagamento delle rate di RdC riprenderà pertanto, solo a seguito della presentazione della nuova DSU. Inoltre l’INPS fa sapere che sulla mensilità di marzo (in pagamento ad aprile), ad alcuni beneficiari sarà applicato un conguaglio.

Quindi chi non ha presentato tale documentazione entro i termini si vedrà sospesa la prestazione fino a che non si metterà in regola.

Reddito di Cittadinanza 2022 sospeso: serve la DSU per ISEE

Come prevede la norma in tema di Reddito di Cittadinanza per poter fruire del beneficio bisogna avere un Indicatore di Situazione Economica Equivalente aggiornato inferiore a determinate soglie di reddito annui.

Pertanto, visto che il precedente ISEE 2021 è scaduto il 31 dicembre scorso, è necessario aggiornarlo con un ISEE più recente che riporti la situazione reddituale aggiornata.

Quindi il beneficiario di questa importante misura di sostegno al reddito dovrà recarsi presso il proprio CAF di fiducia e richiedere l’aggiornamento presentando la nuova documentazione necessaria.

Ricordiamo inoltre che dall’inizio di gennaio è possibile accedere direttamente all’ISEE precompilato per trovare gran parte dei propri dati compilati automaticamente da INPS e Fisco.

Nuovo ISEE da integrare entro il 31 gennaio 2022

In forza di tale disposizione le domande presentate e accolte entro il 31 dicembre 2021 saranno poste in pagamento fino alla mensilità di gennaio 2022. Il pagamento del Reddito di Gennaio 2022 avverrà regolarmente anche se non si è ancora aggiornata la documentazione.

Tuttavia, dal mese di febbraio, bisogna obbligatoriamente allineare il contenuto delle dichiarazioni per non vedersi sospendere i pagamenti.

Di conseguenza, al fine di garantire la continuità nell’erogazione, si deve integrare la domanda con il nuovo ISEE 2022 entro il 31 gennaio. Ricordiamo comunque che, in caso di Reddito di Cittadinanza sospeso, si potranno sbloccare i pagamenti semplicemente aggiornando la documentazione richiesta. Per ulteriori informazioni su come sbloccare i pagamenti si consiglia di rivolgersi ad un patronato o CAF, oppure al numero verde INPS 803164.

Documenti DSU ISEE necessari

Per poter aggiornare il proprio ISEE entro il termine del 31 gennaio è fondamentale reperire per tempo tutta i documenti necessari. Anche scegliendo l’ISEE precompilato inoltre molti dati riportati sono da verificare e altri da autodichiarare. Per la DSU 2022 si dovranno considerare i redditi prodotti nel 2020, espressi nella Certificazione unica oltre che nel 730 o Unico.

Leggi anche: Isee documenti necessari

Si dovranno inoltre recuperare i documenti riguardanti compensi, somme esenti da tassazione, borse di studio, indennità e eventuali redditi prodotti all’estero. Nell’ISEE infine andrà indicato il proprio patrimonio immobiliare e immobiliare. Quindi bisognerà avere a portata di mano la documentazione di Conti correnti bancari e postali, Titoli di stato, Libretti, Azioni e obbligazioni.

Per quanto riguarda il patrimonio immobiliare servirà la documentazione nel caso in cui nel corso del 2019 vi siano variazioni al patrimonio:

  • nuovi acquisti di immobili,
  • eredità,
  • donazioni ecc.

Conguaglio su Reddito di Cittadinanza di marzo 2022 in pagamento ad aprile

Come detto in premessa l’INPS ha comunicato che sulla mensilità di marzo (in pagamento ad aprile), ad alcuni beneficiari sarà applicato un conguaglio a compensazione di quanto ricevuto in più nel mese di febbraio, per la mancata applicazione del ricalcolo dell’assegno in presenza di altre prestazioni assistenziali.

Il debito non sarà scalato tutto in una volta ma sarà rateizzato e sarà garantito un importo minimo nei casi di conguagli negativi superiori all’importo della rata stessa. Le operazioni di conguaglio si concluderanno nei prossimi giorni.

 

Venerdì Santo

 

Venerdì Santo


Venerdì Santo

autore: Pieter Paul Rubens anno: 1620 titolo: Gesù in croce tra i due ladroni luogo: Museo reale di belle arti, Anversa
Nome: Venerdì Santo
Titolo: La passione del Signore
Ricorrenza: 15 aprile
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
La Chiesa con la meditazione della passione dei Cristo e con l’adorazione della Croce commemora la sua origine dal fianco del Signore, che sulla croce intercede per la salvezza di tutto il mondo. In questo giorno non si celebra l’Eucaristia. Il sacerdote e i ministri si recano all’altare in silenzio, senza canto né musica, fatta la riverenza all’altare, si prostrano in terra; questa prostrazione, come rito proprio di questo giorno, assume il significato di umiliazione dell’uomo terreno e partecipazione alla sofferenza di Cristo.

La Croce è al centro di questo giorno e della celebrazione: la Croce, infatti, è narrata nella liturgia della Parola, mostrata e celebrata nell’adorazione del Legno e ricevuta, quale mistero di salvezza, nella Comunione eucaristica.

La celebrazione della passione di Cristo fa emergere proprio questa ricchezza del simbolo della Croce: morte e vita, infamia e gloria.

Tre aspetti, tra gli altri, possono essere oggetto di particolare cura:
la Liturgia della Parola di questo giorno ci fa capire come il Venerdì santo non è un giorno di lutto, ma di amorosa contemplazione dell’amore del Dio Padre, per purificare e rinnovare nel suo sangue l’alleanza sponsale. Nella prima lettura ascoltiamo il IV canto del servo del Signore, disprezzato e reietto dagli uomini. Ma è più di tutto nel racconto della Passione del Signore secondo il Vangelo di Giovanni che emerge la glorificazione di Cristo, la sua esaltazione sulla croce, il compimento dell’Ora in cui la nuova alleanza viene sancita in modo definitivo da Dio nel sangue del vero Agnello pasquale.

la Preghiera Universale in forma tradizionale «per il significato che essa ha di espressione della potenza universale della passione del Cristo, appeso sulla croce per la salvezza di tutto il mondo». La salvezza per l’uomo credente, tribolato ed oppresso, è proprio il frutto che pende dall’albero della croce.

l’Adorazione della Croce da svolgersi «con lo splendore di dignità che conviene a tale mistero della nostra salvezza». In questa articolata sequenza rituale la Croce è al centro dell’attenzione: non è semplicemente un’immagine da guardare, ma in quanto portata, velata e velata, contemplata e baciata, entra in contatto con i corpi e i vissuti dei fedeli. Un’esecuzione veloce e maldestra di questo momento impedirebbe quel coinvolgimento totale della persona che si qualifica come autentica professione di fede, espressa nella pluralità dei linguaggi

La Via Crucis

Versione tradizionale

Versione del 1991 di Giovanni Paolo II

GESÙ NEL GETSEMANI

Prima Stazione Gesù nel campo degli ulivi

* dal vangelo secondo Luca. 22, 39-46
Gesù se ne andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo. In preda all’angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione».

GESÙ TRADITO DA GIUDA

Seconda Stazione Gesù tradito da Giuda

* dal Vangelo secondo Luca. 22, 47-53
Mentre Gesù ancora parlava, ecco una turba di gente; li precedeva colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, e si accostò a lui per baciarlo. Gesù gli disse: «Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell’uomo?». Allora quelli che erano con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?». E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l’orecchio destro. Ma Gesù intervenne dicendo: «Lasciate, basta così!». E toccandogli l’orecchio, lo guarì . Poi Gesù disse a coloro che gli eran venuti contro, sommi sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: «Siete usciti con spade e bastoni come contro un brigante? Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete steso le mani contro di me; ma questa è la vostra ora, è l’impero delle tenebre».

GESÙ È CONDANNATO DAL SINEDRIO

Terza Stazione Gesù è condannato dal sinedrio

Dal Vangelo secondo Luca. 22, 66-71
Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i sommi sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al sinedrio e gli dissero: «Se tu sei il Cristo, diccelo». Gesù rispose: «Anche se ve lo dico, non mi crederete; se vi interrogo, non mi risponderete. Ma da questo momento starà il Figlio dell’uomo seduto alla destra della potenza di Dio». Allora tutti esclamarono: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli disse loro: «Lo dite voi stessi: io lo sono». Risposero: «Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L’abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca».

GESÙ RINNEGATO DA PIETRO

Quarta Stazione Gesù rinnegato da Pietro

Dal Vangelo secondo Luca. 22, 54-62
Dopo averlo preso, condussero via Gesù e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. Siccome avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno, anche Pietro si sedette in mezzo a loro. Vedutolo seduto presso la fiamma, una serva fissandolo disse: «Anche questi era con lui». Ma egli negò dicendo: «Donna, non lo conosco!». Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche tu sei di loro!». Ma Pietro rispose: «No, non lo sono!». Passata circa un’ora, un altro insisteva: «In verità, anche questo era con lui; è anche lui un Galileo». Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E in quell’istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. Allora il Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò delle parole che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte». E, uscito, pianse amaramente.

GESÙ È GIUDICATO DA PILATO

Quinta Stazione Gesù è giudicato da Ponzio Pilato

Dal Vangelo secondo Luca. 23, 13-25
Pilato, riuniti i sommi sacerdoti, le autorità e il popolo, disse: «Mi avete portato quest’uomo come sobillatore del popolo; ecco, l’ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in lui nessuna colpa di quelle di cui lo accusate; e neanche Erode, infatti ce l’ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo severamente castigato, lo rilascerò». Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «A morte costui! Dacci libero Barabba!». Questi era stato messo in carcere per una sommossa scoppiata in città e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, volendo rilasciare Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifiggilo, crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla in lui che meriti la morte. Lo castigherò severamente e poi lo rilascerò». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta fosse eseguita. Rilasciò colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e abbandonò Gesù alla loro volontà.

GESÙ È FLAGELLATO E CORONATO DI SPINE

Sesta Stazione Gesù flagellato e coronato di spine

Dal Vangelo secondo Luca. 22, 63-65
Frattanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo schernivano e lo percuotevano, lo bendavano e gli dicevano: «Indovina: chi ti ha colpito?». E molti altri insulti dicevano contro di lui.

Dal Vangelo secondo Giovanni. 19, 2-3
I soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora; quindi gli venivano davanti e gli dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi.

GESÙ È CARICATO DELLA CROCE

Settima Stazione Gesù è incaricato della croce

Dal Vangelo secondo Marco. 15, 20
Dopo averlo schernito, spogliarono Gesù della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.

GESÙ È AIUTATO DAL CIRENEO A PORTARE LA CROCE

Ottava Stazione è aiutato dal cireneo a portare la croce

Dal Vangelo secondo Luca. 23, 26
Mentre conducevano via Gesù, presero un certo Simone di Cirène che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù.

GESÙ INCONTRA LE DONNE DI GERUSALEMME

Nona Stazione Gesù incontra le donne di Gerusalemme

Dal Vangelo secondo Luca. 23, 27-31
Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci! Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?».

GESÙ È CROCIFISSO

Decima Stazione Gesù è crocifisso

Dal Vangelo secondo Luca. 23, 33-38
Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno». Dopo essersi poi divise le sue vesti, le tirarono a sorte.
Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo: «Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto». Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell’aceto, e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». C’era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei.

GESÙ PROMETTE IL SUO REGNO AL BUON LADRONE

Undicesima Stazione Gesù promette il suo regno al buon ladrone

Dal Vangelo secondo Luca. 23, 39-43
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». Ma l’altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». E aggiunse: « Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: « In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».

GESÙ IN CROCE, LA MADRE E IL DISCEPOLO

Dodicesima Stazione Gesù in croce, la madre e il discepolo

Dal Vangelo secondo Giovanni. 19, 25-27
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

GESÙ MUORE SULLA CROCE

Tredicesima Stazione Gesù muore sulla croce

Dal Vangelo secondo Luca. 23, 44-47
Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo spirò. Visto ciò che era accaduto, il centurione glorificava Dio: «Veramente quest’uomo era giusto».

GESÙ È DEPOSTO NEL SEPOLCRO

Quattordicesima Stazione Gesù è deposto nel sepolcro

Dal Vangelo secondo Luca. 23, 50-54
C’era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, persona buona e giusta. Non aveva aderito alla decisione e all’operato degli altri. Egli era di Arimatèa, una città dei Giudei, e aspettava il regno di Dio. Si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo calò dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia, nella quale nessuno era stato ancora deposto. Era il giorno della Parascève e già splendevano le luci del sabato.

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