Archivi giornalieri: 6 aprile 2022

App IO: servizi di pagamento dei contributi dei lavoratori domestici

App IO: servizi di pagamento dei contributi dei lavoratori domestici

Con messaggio 20 dicembre 2021, n. 4544, l’Istituto ha comunicato l’attivazione all’interno dell’app IO dei seguenti servizi:

  • la notifica per disposizioni di pagamento di prestazioni pensionistiche e non;
  • la notifica dello stato di avanzamento di richieste gestite su INPS Risponde o Linea INPS;
  • la notifica di comunicazioni già consultabili nella Cassetta postale online.

A questi, secondo quanto riferito con il messaggio 6 aprile 2022, n. 1545, si aggiunge il servizio relativo all’invio di un avviso di scadenza del pagamento dei contributi per i lavoratori domestici. Questo servizio consente anche di procedere al pagamento dei contributi tramite la stessa app IO.

Pensionati: attivo il servizio “Consulente digitale delle pensioni”

Pensionati: attivo il servizio “Consulente digitale delle pensioni”

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede la realizzazione di interventi per la digitalizzazione delle infrastrutture tecnologiche e dei servizi della pubblica amministrazione, al fine di garantire ai cittadini e alle imprese servizi più efficienti e universalmente accessibili.

Con il messaggio 5 aprile 2022, n. 1521 l’Istituto comunica che è attivo il Consulente digitale delle pensioni, uno strumento di consulenza virtuale volto a guidare i pensionati attraverso un percorso semplice che verifica se hanno diritto a prestazioni aggiuntive collegate con la propria pensione.

Il servizio, che mira a semplificare il flusso di domanda dei pensionati, offre un primo gruppo di prestazioni previdenziali che riguardano il bonus quattordicesima (c.d. somma aggiuntiva), il supplemento di pensione e l’integrazione al trattamento minimo. Altre prestazioni verranno integrate nel corso dell’anno.

Nelle prime settimane di operatività il servizio, accessibile con o senza credenziali, sarà aperto a una platea di utenti limitata, che riceverà una notifica sia tramite MyINPS sia attraverso email, per essere gradualmente esteso a tutti i pensionati.

Integrazioni salariali emergenziali: differimento procedura

Integrazioni salariali emergenziali: differimento procedura

L’INPS, con il messaggio del 6 aprile 2022, n. 1530, comunica gli aggiornamenti sui termini procedurali relativi ai trattamenti di integrazione salariale di tipo emergenziale previsti dalla legge 17 dicembre 2021, articolo 11-bis, comma 1.

A parziale rettifica del messaggio 23 dicembre 2021, n. 4624, l’Istituto precisa che individuerà a livello centrale le autorizzazioni il cui termine di decadenza ha una data compresa fra il 1° dicembre 2020 e il 31 agosto 2021 e, contestualmente, differirà in procedura al 31 dicembre 2021 il termine decadenziale relativo al conguaglio. Eventuali conguagli riferiti a queste autorizzazioni, esposti nei flussi con competenza fino a dicembre 2021, saranno considerati nei termini e accettati dalla procedura di gestione contributiva.

Per i datori di lavoro che hanno già provveduto all’esposizione del conguaglio oltre la data di scadenza originaria, rimane valido quanto già previsto dal messaggio n. 4624/2021.

Call center: prorogate al 2022 le misure a sostegno del reddito

Call center: prorogate al 2022 le misure a sostegno del reddito

La legge di bilancio 2022 ha prorogato per il 2022 le misure di sostegno del reddito a favore dei lavoratori dipendenti delle imprese del settore dei call center.

Tali misure prevedono un’indennità pari al trattamento massimo di integrazione salariale straordinaria subordinata all’emanazione di specifici decreti del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, contenenti le indicazioni relative all’azienda beneficiaria, al periodo concesso e alla modalità di pagamento prevista.

È quanto informa l’INPS con il messaggio 4 aprile 2022, n. 1495 che rimanda a precedenti messaggi dell’Istituto per la gestione dell’indennità e per gli obblighi contributivi e informativi a carico delle imprese di call center.

San Pietro da Verona

 

San Pietro da Verona


Nome: San Pietro da Verona
Titolo: Sacerdote e martire
Nascita: 1200, Verona
Morte: 6 aprile 1252, Seveso
Ricorrenza: 6 aprile
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione

Nacque a Verona, l’anno 1200. Benché i suoi genitori e tutti i suoi parenti fossero manichei, il nostro Pierino, protetto dalla divina grazia, rimase illeso da questa particolare religione, poiché a sette armi fu mandato dal padre ad una scuola cattolica, ove assieme ai primi elementi apprese la dottrina apostolica.

Un suo zio vedendo il grande amore del fanciullo per la religione cattolica, tanto fece che lo tolse da quella scuola.

 

Di comune accordo con il padre fu mandato all’Università di Bologna, ambiente allora di sfrenata scostumatezza.

Quanti fiori in mezzo a tanto marciume erano appassiti! Ma il giglio olezzante di Pietro, la candida sua anima, fu dal Divino Giardiniere serbata immacolata.

Stomacato per tanto male, decise di abbandonare tutto e tutti e si chiuse nella pace del chiostro domenicano, sotto la guida del suo santo Fondatore.

Suo principale studio era imitare i più fervorosi e cercare d’emularli.

Ancora novizio, cadde in una gravissima malattia, che mise in pericolo la sua preziosa esistenza; per grazia di Dio superò questa crisi e, nonostante rimanesse assai indebolito, s’applicò agli studi così che meritò, ancora chierico, la cattedra di Sacra Scrittura e di teologia del suo convento. Fin d’allora con grande sapienza e zelo difese la dottrina cattolica e confutò gli eretici.

Consacrato sacerdote, fu un instancabile ministro della parola di Dio nell’Italia Settentrionale e Centrale; migliaia erano le conversioni ch’egli operava colla sua parola e innumerevoli le anime che indirizzò alla santità.

A suggello del suo apostolato, egli chiese al Signore il martirio, ma Gesù volle prima sottoporlo a un’altra prova, per meglio prepararlo a questo atto eroico.

Fu accusato da alcuni confratelli d’aver introdotto nella sua cella persone d’altro sesso ed essersi intrattenuto a lungo con esse.

Pietro senza punto affermare o negare, umilmente confessò d’essere un grande peccatore.

 

Il Superiore credendolo colpevole, gli proibì di predicare e lo mandò come penitente al convento di Jesi. Ma l’innocenza trionfa sempre e Pietro riconosciuto innocente fu d’allora in poi ammirato e venerato dagli stessi accusatori. Fu pure premiato dal Signore, il quale infuse nuova grazia alle sue prediche. Ma gli eretici vedendo l’immenso bene che compiva, pensarono di togliergli la vita.

Martirio di San Pietro da Verona

titolo Martirio di San Pietro da Verona
autore Mattia Preti anno dopo il 1687

Conosciuta la via che avrebbe percorso per portarsi a Como, si posero in agguato, e al suo passaggio, assalitolo a colpi di sciabola l’uccisero il 6 aprile 1252. Prima di spirare balbettò una volta ancora il Credo, mentre il dito della sua destra, intinta nel proprio sangue scriveva nella sabbia: « Credo ».

PRATICA. Cristiano, il Credo è il simbolo della fede cattolica che professi: esso riassume la verità della religione. Recita tutti i giorni questa ammirabile preghiera.

PREGHIERA. Fa’, te ne preghiamo, o Dio onnipotente, che imitiamo la fede del tuo martire Pietro quale per la dilatazione della stessa fede, meritò di ottenere la palma del martirio.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Milano la passione di san Pietro, dell’Ordine dei Predicatori, Martire, ucciso dagli eretici per la fede cattolica

ICONOGRAFIA

Nell’iconografia San Pietro viene raffigurato quasi sempre in abito domenicano con un libro in una mano, la palma del martirio nell’altra e con il capo trafitto da una roncola o un grosso coltello.

San Pietro martire

titolo San Pietro martire
autore Pedro Berruguete anno 1493-99

Anche nelle scene del suo martirio San Pietro ha sempre gli stessi abiti da domenicano. La storia del suo assassino, tale Carino da Balsamo, in un certo qual modo ricorda la storia di S. Paolo che si convertì dopo aver ucciso tanti cristiani. Cos’ anche, l’uccisore di S. Pietro, convertitosi, vestì egli stesso l’abito di terziario domenicano e morì in concetto di santità nelle Marche, venendo elevato dalla Chiesa alla gloria degli altari e venerato come Beato Carino da Balsamo. Scrive un insigne domenicano, autore di una vita del Santo celebrato oggi, che: «Carino fu perdonato e si pentì del suo tremendo delitto; convertitosi, egli chiese di potersi ricoprire dell’abito che indossava il dolce servo del Signore, e finì fratello laico in un convento domenicano delle Marche dove si dedicò al lavoro e a tale durissima penitenza d’espiazione che il popolo lo venerò dopo la morte come beato»