Pensione di reversibilità

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Pensione di reversibilità: cos’è, a chi spetta, calcolo, importo e requisiti in questa guida completa e aggiornata

La pensione ai superstiti è un assegno riconosciuto a favore di coniuge (anche separato) o figli di un lavoratore o pensionato Inps deceduto.

Pensione di reversibilità: si tratta di un importante trattamento pensionistico previsto per i familiari superstiti in caso di morte del pensionato iscritto ad una delle gestioni assicurative dell’Inps. E’ un diritto alla pensione previsto per legge nel caso in cui si verifichino alcune precise condizioni di legge come età o reddito.

Questo assegno mensile ai superstiti spetta al coniuge anche in caso di separazione o divorzio. Per i figli, invece, bisogna verificare l’età, la frequenza di una scuola o di una università (con diritto alla pensione fino ai 21 o ai 26 anni) e dell’assenza di un lavoro.

Ecco una guida completa e aggiornata su cos’è e come funziona, al calcolo, agli importi riconosciuti e i requisiti per ottenerla. Con calcolatore pensione reversibilità a fondo pagina.

Pensione di reversibilità: cos’è

Due sono le principali condizioni che maturano il diritto alla pensione ai superstiti indiretta o di reversibilità. Sul sito ufficiale dell’Inps, sono presenti le principali casistiche riferite alle due categorie ora citate, ossia:

  • Pensione reversibilità. E’ dovuta nel caso in cui il titolare di diritto deceduto, percepiva una pensione diretta o è in corso la sua liquidazione. In questo caso, il diritto alla pensione passa ai superstiti.
  • Pensione indiretta. E’ dovuta nel caso in cui il titolare di diritto deceduto, aveva maturato almeno 15 anni di assicurazione e di contribuzione o almeno cinque anni di assicurazione e contribuzione al periodo precedente al decesso.

La pensione ai superstiti in uno dei due casi citati, decorre dal primo giorno del mese successivo al decesso del pensionato e prevede il calcolo di aliquote di reversibilità ai parenti secondo tre casistiche. Nel caso in cui il coniuge non ha figli, tale aliquota è del 60%, mentre nel caso in cui sia presente un figlio, l’aliquota passa all’80%. Le aliquote di reversibilità della pensione ai superstiti, sono riconosciute al 100%, invece, nel caso in cui il coniuge abbia due o più figli.

 Leggi tutte le nostre guide nella rubrica ABC Pensioni

A chi spetta la pensione ai superstiti

La pensione di reversibilità, spetta principalmente al coniuge e ai figli ed equiparati, che alla data della morte del pensionato o dell’assicurato alla gestione Inps, non siano diventati maggiorenni. Per questi ultimi, infatti, il requisito anagrafico, è essenziale per poter accedere a tale prestazione. E’ poi necessario, che rientrino in una di queste categorie:

  • Per i figli adottivi e affiliati, riconosciuti o giudizialmente dichiarati del lavoratore deceduto.
  • Nel caso di figli non riconosciuti e per i quali era in atto un mantenimento da parte del lavoratore deceduto.
  • Sui figli non riconosciuti dal deceduto ma che in fase di successione hanno ottenuto il diritto all’assegno vitalizio.
  • Per i figli nati dal precedente matrimonio o riconosciuti dal coniuge del deceduto.

Ammessi nella categoria dei figli ed equiparati del lavoratore deceduto, anche i minori regolarmente affidati dagli organi di legge, i nipoti minori eventualmente a carico e i figli postumi se nati entro il 13°giorno dalla data del decesso.

Le pensioni reversibilità figli, possono essere riconosciute anche nei confronti di coloro che superano la maggiore età, laddove si tratta di studenti. In questi casi, è da verificare l’assenza di un lavoro retribuito e nell’essere a carico del genitore al momento del suo decesso.

In particolare, il limite di età passa dai 18 anni ai 21 anni, nel caso in cui lo studente frequenti una scuola media o professionale. Dai 18 anni ai 26 anni, invece, nel caso in cui lo studente frequenti l’Università. Nessun limite di età per il riconoscimento al diritto alla pensione, per i figli inabili al lavoro e a carico del genitore deceduto.

Pensione reversibilità, quanto spetta: calcolo e importi aggiornati

Pensione di reversibilità al coniuge divorziatoL’ammontare dell’assegno di pensione può essere più o meno alto in base ad alcuni fattori legati agli anni di lavoro e al tipo di lavoro svolto dal defunto, ma anche in base al reddito del beneficiario. Ovviamente per quanto riguarda gli anni di lavoro e la lavorazione svolta questa influisce sull’assegno in quanto varierà anche l’ammontare dei contributi versati. Quindi più questo montante è alto e più alto sarà l’assegno spettante.

Altro fattore comunque che influisce sull’importo è il reddito del superstite. Inoltre bisogna precisare che la pensione di reversibilità viene riconosciuta immediatamente nel caso in cu il soggetto defunto è già pensionato, mentre è diverso il discorso quando il coniuge defunto è ancora in età lavorativa. In quest’ultimo caso si parla di pensione di reversibilità indiretta e il lavoratore defunto deve aver maturato almeno uno dei seguenti requisiti:

  1. almeno 15 anni di contribuzione già versati, ovvero 780 contributi settimanali nel caso di lavoratore autonomo;
  2. 5 anni di contribuzione e assicurazione o 260 contributi settimanali per i liberi professionisti. Gli ultimi tre anni di contributi devono essere stati versati nei cinque anni di lavoro prima della morte.

Pensione reversibilità coniuge separato o divorziato

La pensione di reversibilità spetta al coniuge nel caso in cui si presentino specifiche condizioni di legge. In particolare, maturano il diritto alla pensione di reversibilità il coniuge, anche se separato legalmente o divorziato e titolare di un assegno periodico divorzile. Bisogna verificare, tuttavia, che non siano state stipulate delle nuove nozze, poiché in tali casi, il coniuge perde il diritto alla pensione ai superstiti.

A seguito della recente entrata in vigore della Legge Cirinnà Legge 76/2016, concorre alla pensione di reversibilità al coniuge, anche un componente superstite di una unione civile.

Come fare domanda di pensione ai superstiti

La reversibilità della pensione, in presenza dei requisiti di legge, può essere richiesta dai superstiti mediante la presentazione di una domanda online. In merito, l’Inps ha predisposto un servizio dedicato da cui poter accedere collegandosi al sito ufficiale dell’Ente previdenziale alla sezione Prestazione e servizi. Per la corretta presentazione della domanda, occorrerà essere muniti anche di Pin personale e indicare un codice fiscale, laddove si tratta di accesso diretto.

E’ infatti possibile, anche rivolgersi a enti di patronato o intermediari per la presentazione telematica della domanda.  Attivo, anche un contact center gratuito in alternativa al servizio online dell’Inps per esercitare il proprio diritto alla pensione.

Sul sito ufficiale dell’Inps, inoltre, sono presenti delle sezioni informative su cosa sono le pensioni reversibilità, a chi spetta e in che misura, oltre che l’accesso diretto alla procedura telematica per una corretta presentazione della domanda.

Leggi anche: Calcolo della Pensione di reversibilità, chiarimenti dell’Inps

Pensione superstiti: casistiche più frequenti

La pensione ai superstiti consiste in un assegno versato agli eredi del pensionato o dell’assicurato in misura diretta a coniuge e figli. La materia, tuttavia, è molto ampia e ne prevede l’applicazione sotto diversi punti di vista. In particolare, ecco le casistiche più frequenti:

  • Coniuge separato. La pensione di reversibilità spetta anche in questo caso, laddove l’iscrizione all’Inps da parte del lavoratore o del pensionato avviene prima della emissione della sentenza con separazione legale. Il diritto alla pensione, spetta anche nel caso in cui il titolare deceduto era tenuto ad un assegno di mantenimento al coniuge.
  • Coniuge divorziato. Le pensioni reversibilità spettano anche in questo particolare caso, ossia quando il coniuge in vita è titolare di un assegno di mantenimento e non ha ancora contratto un nuovo matrimonio.
  • Unione civile. Nelle pensioni di reversibilità novità importanti per tali categorie e che, in base ad una recente legge del 2016, hanno diritto a tale assegno al pari di un coniuge.
  • Figli minori. Se la persona deceduta aveva dei figli minori a carico, questi ultimi fino al compimento della maggiore età maturano il diritto alla pensione.
  • Figli studenti. Il diritto alla pensione permane, anche nel caso in cui gli stessi erano a carico del genitore deceduto. L’assegno, spetta fino al compimento dei 21 anni, se studenti di scuola media superiore e non oltre i 26 anni, se studenti universitari.
  • Figli inabili. Confermato il requisito di essere a carico del genitore deceduto e con una inabilità del lavoro, in questo caso non è previsto una età massima per mantenere il diritto all’assegno.

Pensioni di reversibilità, eccezioni al diritto all’assegno

Le pensioni di reversibilità, infine, possono essere riconosciute anche nei confronti di genitori e fratelli del lavoratore o pensionato deceduto. Per il primo caso, il diritto alla pensione scatta per coloro che presentano almeno 65 anni di età, non titolari di pensione diretta o indiretta e a carico del deceduto. E’ necessario, anche l’assenza di un coniuge o di figli e nipoti a carico della persona deceduta.

Per i fratelli o le sorelle, invece, deve essere accertata l’inabilità al lavoro e dell’essere a carico del lavoratore deceduto. La pensione di reversibilità, però, potrà essere riconosciuta, solo nel caso in cui non siano presenti altri parenti diretti come coniuge, figli, nipoti o genitori.

Calcolo pensione reversibilità

Per terminare vi riportiamo questo utile strumento di calcolo della pensione di reversibilità (a cura del sito www.avvocatoandreani.it) che aiuta a sapere in anticipo l’importo dell’assegno di pensione ai superstiti spettante in base ai requisiti.

Decreto Semplificazioni: novità su superbonus, SPID, appalti, PNRR ma non solo

Il decreto Semplificazioni è uno dei tanti provvedimenti attesi nelle ultime settimane: indica quelle che dovranno essere le misure di governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e, peraltro, come suggerisce la parola stessa ‘semplificazioni’, è in qualche modo strumentale all’adozione di futuri provvedimenti. L’ottica è infatti quella dello snellimento delle procedure, anch’esso un fattore decisivo per il rilancio del paese dopo la crisi da pandemia; e per l’effettiva attuazione delle riforme strutturali di cui si trova traccia nel testo del Recovery Plan italiano.

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale pochi giorni fa, il Decreto Semplificazioni  si focalizza – come accennato – sulla governance del PNRR, ma prevede in verità tutta una serie di misure di rilievo, e descrive un sistema organizzato su vari livelli. Queste nuove disposizioni sono entrate in vigore a partire dal primo giugno.

Vediamo di seguito il provvedimento in alcuni suoi punti salienti, cercando di fornire una ricostruzione d’insieme.

LEGGI ANCHE: Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, pubblicato il testo ufficiale

Decreto Semplificazioni: la struttura in generale

Essenzialmente il Decreto legge del 31 maggio 2021 n. 77 è articolato in due parti:

  • nella prima parte del decreto Semplificazioni, sono incluse regole sul piano della governance del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Grazie ad esse, sono chiariti e definiti i ruoli strategici dei vari enti dello Stato, per quanto attiene al perseguimento degli obiettivi di cui alle missioni indicata nel Recovery Plan. Non solo: vi sono anche le disposizioni circa le modalità di dialogo con le istituzioni UE;
  • nella seconda parte del provvedimento – in una linea di coerenza d’insieme – abbiamo misure di alleggerimento, snellimento e semplificazione che riguardano i settori più a stretto contatto con gli assi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Dette misure servono, in buona sostanza, ad avere finalmente una Pubblica Amministrazione più veloce ed efficiente.

In verità il pacchetto del Decreto Semplificazioni è stato chiuso non senza dibattiti, confronti e contrasti di vedute. Infatti, il provvedimento è uscito revisionato dopo le prime bozze e le immediate polemiche tra il Governo Draghi e le maggiori sigle sindacali per rappresentanza.

Come accennato, il decreto Semplificazioni va considerato come un provvedimento in risposta alle richieste dell’Europa: le istituzioni UE infatti avevano raccomandato all’Italia di adottare un pacchetto di norme ad hoc, entro fine maggio. Ciò al fine di procedere più veloci con l’attuazione degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

Come sopra accennato, il testo del decreto Semplificazioni appare assai significativo sotto vari aspetti. Non soltanto governance del PNRR, ma anche argomenti come ambiente ed energie rinnovabili sono tenuti in stretta considerazione.

Gli argomenti clou affrontati nel provvedimento: ecco quali sono

Il provvedimento è suddiviso in differenti titoli,  a riprova dell’elevata articolazione del testo. Essi riguardano:

  • il sistema di coordinamento; gestione; attuazione; monitoraggio e controllo del PNRR;
  • i poteri sostitutivi, il superamento del dissenso e le procedure finanziarie;
  • la transizione ecologica;
  • la velocizzazione del procedimento ambientale e paesaggistico;
  • la procedura speciale per attuare specifici progetti del PNRR;
  • i contratti pubblici;
  • la semplificazione delle regole attinenti agli investimenti nel Sud Italia;
  • l’innovazione della nota legge n. 241/1990 sul procedimento amministrativo;
  • il rafforzamento della capacità amministrativa.

In definitiva, l’ottica è quello della progressiva sburocratizzazione di enti e procedure; dello snellimento delle attività e della maggior efficienza. Ciò per rendere un servizio migliore nei confronti dei cittadini e per semplificare l’attuazione di quanto previsto nel PNRR.

La concretezza al primo posto: cosa cambia per il superbonus 110%?

Il provvedimento si distingue dunque per stabilire tutta  una serie di semplificazioni e agevolazioni, come ad es. la quota del 50% dell’importo totale del contratto lavori; servizi e forniture per quanto attiene ai subappalti  – in deroga alle regole attuali che pongono il limite del 30% –  fino al 31 ottobre 2021, con eliminazione integrale dei  cd. limiti quantitativi dal primo novembre 2021.

Ma non solo. Prevista anche la semplificazione degli iter per accedere al noto Superbonus  edilizia e ristrutturazioni e l’estensione della misura ai lavori mirati a eliminare le barriere architettoniche. Il decreto Semplificazioni si dimostra, in qualche modo, trasversale nella linea di interventi. Predisposte infatti regole più agili per quanto attiene all’installazione della fibra ottica negli immobili.

Più nel dettaglio, una delle misure di preminente interesse su cui interviene il decreto Semplificazioni è l’art. 119 sugli incentivi, nel decreto rilancio n. 34/2020 del passato Governo Conte. Su di esso infatti sono apposte le seguenti novità sostanziali:

  • semplificati gli iter per permettere l’accesso al superbonus in ipotesi di lavori di efficientamento energetico degli immobili;
  • allargamento del superbonus 110% alle opere mirate alla eliminazione delle barriere architettoniche;
  • per quanto attiene alle opere di manutenzione straordinaria, attuabili con comunicazione di inizio lavori asseverata(CILA), per la presentazione della CILA non è obbligatoria l’attestazione dello stato legittimo art. 9-bis, comma 1- bis del dPR n. 380 del 2001;
  • alla detrazione in questione può essere sfruttata anche da ospizi, caserme, ospedali e case di cura.

Come si può notare, dunque, si tratta di notevoli passi avanti per quanto riguarda la sburocratizzazione e lo snellimento delle procedure.

Appalti: quali sono le novità apportate dal decreto?

Il decreto Semplificazioni si conferma dunque provvedimento tutt’altro che di secondaria importanza, se pensiamo che incide anche sulla normativa in tema di appalti e subappalti.

Per quanto attiene agli interventi e alle opere mirate ad attuare il Recovery Plan italiano, è stato disposto un affidamento unico che unisce la progettazione e la realizzazione effettiva dell’opera, e che deve considerare il progetto di fattibilità economica e tecnica. In particolare, l’aggiudicazione delle opere si compie sulla scorta del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ma senza dimenticare gli aspetti qualitativi.

In particolare, alle imprese che contano più di 15 dipendenti e che gareggiano per ottenere i lavori di cui al PNRR, sono assegnati punteggi ulteriori se si obbligano a utilizzare donne e giovani under 35. Ciò a condizione che negli ultimi 3 anni abbiano rispettato la parità di genere e abbiano adottato regole per favorire la pari opportunità per giovani e donne nelle assunzioni; nei ruoli di vertice e sul piano degli stipendi.

Tutelati i lavoratori nel subappalto: cosa cambia?

Inoltre, come sopra accennato, fino a fine ottobre 2021 il subappalto non può oltrepassare il 50% dell’importo del contratto sottoscritto per lavori, forniture e servizi. Mentre è vietata la cessione integrale del contratto di appalto e l’affidamento a terzi dello svolgimento dei lavori; e l’esecuzione prevalente per quel tipo di lavori che comportano un alto valore di intensità di manodopera. Non solo: il subappaltatore deve comunque assicurare gli identici livelli di qualità e prestazioni del contraente principale. E in un’ottica di coerenza, non stupisce la norma per cui i dipendenti debbono beneficiare dello stesso trattamento che sarebbe riservato ai dipendenti del contraente principale, inclusa l’applicazione dei contratti collettivi di riferimento.

Dall’1 novembre 2021 viene meno ogni limite per i subappalti, ma vi sono norme ad hoc per scongiurare le infiltrazioni mafiose. In ogni caso, le limitazioni cadranno sempre a patto che i subappaltatori non siano iscritti nelle liste bianche o presso l’anagrafe antimafia.

Altre ulteriori novità incluse nel decreto in materia di ambiente

A questo punto, veniamo ad altre importanti novità previste nel decreto Semplificazioni in tema di ambiente, riportandole sinteticamente:

  • prevista presso il ministero della Cultura una Soprintendenza speciale per proteggere i beni culturali e paesaggistici collegati agli interventi del PNRR;
  • ridotta a 130 giorni la durata massima per la valutazione d’impatto ambientale dei progetti di cui al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza; di quelli finanziati dal fondo complementare e di quelli che mettono in pratica il Piano Nazionale integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC);
  • semplificazioni in materia di recupero nella gestione rifiuti (economia circolare);
  • eliminazione delle autorizzazioni paesaggistiche; idrauliche e per il vincolo idrogeologico in alcuni specifici casi.

LEGGI ANCHE: Quota 41 come novità clou della riforma pensioni? Ecco come funziona

PA semplificata e digitalizzata: cosa cambia? Novità anche per lo SPID

Come accennato, il decreto Semplificazioni si propone di modernizzare la Pubblica Amministrazione, rendendola finalmente più efficiente e più capace di rispondere tempestivamente ai bisogni della cittadinanza. Pertanto, ben si comprende che una delle norme più utili della cd. ‘transizione digitale‘ comporta l’introduzione del Sistema di gestione deleghe (SGD), gestito da una struttura della Presidenza del Consiglio. Detto meccanismo permette a qualsiasi cittadino di delegare l’accesso a uno o più servizi a un soggetto titolare dell’identità digitale con livello di sicurezza almeno significativo.

In buona sostanza, con questa innovazione, le persone che hanno meno capacita di usare i sistemi informatici e lo SPID (ad es. gli anziani) potranno conferire la delega a una persona di fiducia (ad es. il figlio o la figlia) che così potrà agire per il titolare e avere accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione.

In conclusione, come da più parti auspicato anche nel recente passato, il decreto Semplificazioni introduce anche regole molto utili in tema di procedimento amministrativo (legge n. 241 del 1990), con il rafforzamento del meccanismo del silenzio assenso come accoglimento; e del potere sostitutivo in ipotesi di inerzia del soggetto incaricato ad una certa funzione all’interno della PA.

Pensione di reversibilitàultima modifica: 2021-06-07T20:14:55+02:00da vitegabry
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