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Ilo, stabile al 13% il tasso disoccupazione giovanile

Il tasso di disoccupazione giovanile si è stabilizzato al 13% dopo un periodo di rapido aumento tra il 2007 e il 2010, ma rimane tuttora di molto superiore al livello pre-crisi dell’11,7%. E’ quanto emerge dal rapporto dell’Ilo “Tendenze globali dell’occupazione giovanile 2015”, secondo cui il numero dei giovani disoccupati si attesta a 73,3 milioni nel 2014.

“E’ incoraggiante osservare -dice Sara Elder, principale autrice del rapporto- il miglioramento delle tendenze dell’occupazione giovanile rispetto al rapporto del 2013. Ma non dobbiamo perdere di vista il fatto che la ripresa non è generalizzata e che quasi il 43% della popolazione attiva giovanile nel mondo è tuttora disoccupata o lavora in condizioni di povertà. La situazione rimane sempre difficile per i giovani che entrano oggi nel mercato del lavoro”.

“Il rapporto contiene dati – fa notare il rappresentante dell’Ilo per l’Italia – sull’andamento dell’occupazione giovanile in Italia. Nonostante lievi miglioramenti, alla fine del 2014 l’Italia era il quarto paese dell’Unione europea con il tasso di disoccupazione giovanile più alto (42,7%). Tale tasso era il doppio di quello del periodo pre-crisi. L’alta quota di disoccupazione di lunga durata, che colpisce circa il 60% dei giovani disoccupati, è un fattore di forte preoccupazione”.

“A livello mondiale – dice l’Ilo – la quota dei giovani nella popolazione attiva, siano essi occupati o disoccupati, è in progressiva diminuzione. Una delle ragioni è connessa con la maggiore partecipazione dei giovani, anche se ancora non sufficiente, nel sistema educativo. Nei paesi a basso reddito, tuttavia, milioni di adolescenti abbandonano prematuramente la scuola per iniziare a lavorare”.  Secondo il rapporto, “nei paesi a basso reddito il 31% dei giovani non ha nessun titolo di studio, rispetto al 6% nei paesi a reddito medio e al 2% nei paesi a reddito medio-alto”.

“Nella maggior parte delle regioni del mondo – sottolinea – il tasso di attività delle giovani donne è significativamente inferiore a quello dei giovani uomini. Ciononostante, le giovani donne continuano ad essere le più colpite dalla disoccupazione”.

“Nonostante il numero dei giovani che trova lavoro sia in leggero aumento nelle economie avanzate, – prosegue lo studio – la qualità del lavoro è al di sotto delle aspettative. Sono ancora troppo numerosi i giovani che rimangono intrappolati nella disoccupazione di lunga durata. Nell’Unione europea, oltre un terzo dei giovani disoccupati è alla ricerca di un lavoro da oltre un anno”.

“Il rapporto dell’Ilo indica, inoltre, che “i rapidi cambiamenti tecnologici, dei modelli e rapporti di lavoro, come pure le nuove forme di start up e l’inadeguatezza delle qualifiche, richiedono costanti aggiustamenti”. “Per garantire l’accesso dei giovani -avverte – a un lavoro dignitoso è necessario investire nell’istruzione e nella formazione di qualità, nell’acquisizione di competenze che siano spendibili nel mercato del lavoro e nell’accesso alla protezione sociale e ai servizi di base, indipendentemente dal tipo di contratto. Ciò richiede di garantire pari opportunità in modo che tutti i giovani possano ottenere lavoro produttivo, indipendentemente dal genere, dal livello di reddito o dal contesto socioeconomico di provenienza”.

Iloultima modifica: 2015-10-09T17:08:10+02:00da vitegabry
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