Archivi giornalieri: 25 aprile 2022

ASSOLAVORO: accordo per il sostegno dei soggetti sottoposti a protezione internazionale e temporanea

ASSOLAVORO: accordo per il sostegno dei soggetti sottoposti a protezione internazionale e temporanea

Assolavoro e i sindacati di categoria Nidil Cgil, Felsa Cisl, UilTemp hanno sottoscritto un accordo volto a promuovere una serie di azioni finalizzate ad agevolare l’accoglienza, l’inclusione e l’inserimento socio-lavorativo dei titolari di protezione internazionale (status di rifugiato e protezione sussidiaria), protezione temporanea e protezione speciale.

Obiettivo dell’accordo è quello di attivare percorsi formativi per facilitare le transizioni lavorative dei rifugiati così da ridurre il mismatch di competenze, fornire un sostegno immediato all’autosufficienza dei rifugiati al fine di supportare la loro inclusione sociale nel territorio dello Stato italiano e supportare i lavoratori delle Agenzie per il Lavoro che adottano iniziative di accoglienza nei confronti dei rifugiati.

Più specificamente l’intesa prevede:

  • Percorsi formativi per facilitare le transizioni lavorative: viene prevista la possibilità di attivare, a seguito di una dedicata attività di Bilancio di Competenze, tre differenti percorsi formativi: una Formazione base di lingua italiana, una Formazione base di cultura ed educazione civica italiana e/o una Formazione Professionale;
  • Una tantum” per sostegno e accoglienza: viene introdotto un sostegno economico e straordinario all’accoglienza che riconosce, in favore sia dei soggetti rifugiati che prendono parte ai percorsi formativi che ai lavoratori somministrati che prestano ospitalità a rifugiati, un’indennità una tantum variabile da € 1.000 a € 1.500;
  • Prestazioni Ebitemp: al fine di favorire l’inclusione sociale dei soggetti rifugiati in missione presso un’Agenzia, ed anche dei soggetti coinvolti in uno dei percorsi di formazione sopra citati, è stato previsto un accesso agevolato al Contributo Asilo nido e al Sostegno all’istruzione. Per la stessa platea sono state infine istituite due nuove prestazioni: il Rimborso assistenza psicologica e il Rimborso acquisto beni prima necessità bebè.

L’Accordo ha previsto uno stanziamento di risorse fino a 45 milioni di Euro, con una ripartizione pari a: 3 milioni di Euro per il Bilancio delle competenze e per la formazione base di lingua e cultura italiana, 37 milioni di Euro per la formazione professionale, e 5 milioni di Euro per le prestazioni erogate da Ebitemp.

Questo storico Accordo rappresenta un unicum a livello europeo, il settore ha voluto infatti fornire un forte segnale di solidarietà e accoglienza nei confronti di soggetti che, a causa della grave crisi internazionale in atto, sono stati privati di diritti universali e fondamentali. La partecipazione ad attività formative e ad esperienze pratiche sul lavoro, congiuntamente alla possibilità di accedere a misure di welfare tarate su specifiche esigenze, rappresentano il primo ed importante passo verso l’inclusione sociale dei rifugiati.

Festività del 25 aprile 2022 in busta paga: come funziona e quanto spetta

Festività del 25 aprile 2022 in busta paga: come funziona e quanto spetta

La Festa della Liberazione è una festività civile e quest’anno cade di domenica. Ecco una breve guida al 25 aprile 2022 in busta paga.

Il 25 aprile o Festa della Liberazione è una festa nazionale della Repubblica Italiana, istituita con Legge 260/1949 per celebrare l’anniversario della liberazione d’Italia dal nazifascismo.

Come per le altre festività civili i lavoratori dipendenti troveranno questa giornata indicata nel cedolino paga; vediamo quindi come viene computata la festività del 25 aprile 2022 in busta paga, ma prima riepiloghiamo quali sono le festività civili e religiose in Italia.

Quali sono le festività civili e religiose in Italia

Ricordiamo che la legge, oltre che la contrattazione collettiva di primo e di secondo livello, prevede che il lavoratore ha diritto ad assentarsi dal lavoro nei giorni festivi stabiliti dalla legge, ovvero per le festività civili e religiose.

Le festività civili e religiose comuni a tutti i lavoratori sono:

  • 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno – festività civili nazionali;
  • 1 gennaio, 6 gennaio, lunedì di Pasqua, 15 agosto, 1 Novembre, 8 dicembre, 25 dicembre, 26 dicembre – festività religiose nazionali;
  • data variabile per il Santo Patrono del comune in cui è ubicata l’unità produttiva – normalmente indicata nella contrattazione collettiva.

Leggi anche: Pasqua e Pasquetta in busta paga

Festività del 25 aprile 2022 in busta paga: cosa significa festività goduta

Il 25 aprile 2022 è un lunedì, pertanto è considerato come giorno di festività goduta. In questi casi il lavoratore, anche se è assente dal lavoro ha diritto alla retribuzione, quindi a un giorno aggiuntivo di retribuzione.

Questo perchè nel caso in cui la festività cade in un altro giorno di festività, come l’anno scorso che era domenica, si sarebbe parlato di festività non goduta; per questo motivo la stessa viene retribuita comunque in busta paga.

Come funziona il lavoro festivo il giorno della Liberazione

Come capita spesso il lavoratore può essere chiamato a lavorare anche nel giorno di festività e quindi anche il 25 aprile giorno della Liberazione. Pensiamo ai lavoratori del commercio, oppure del turismo, della pubblica sicurezza o della Sanità. Come funziona la retribuzione in questi casi?

La legge prevede che nel caso di lavoro festivo, ovvero durante un giorno di festività civile o religiosa, il lavoratore ha diritto, oltre alla normale retribuzione della giornata lavorativa, anche ad una retribuzione maggiorata prevista dal contratto collettivo e in più ci verrà pagata la giornata di “Festività retribuita”. In altri CCNL invece è prevista una giornata di riposo compensativo.

Per approfondimenti vi rimandiamo alla lettura della nostra guida sul Lavoro festivo

E’ obbligatorio lavorare nei festivi?

A differenza di altri diritti dei lavoratori, pensiamo ad esempio alle ferie (art. 36 della Costituzione) il diritto al riposo nei giorni festivi non è un diritto assoluto. Visto che questo diritto non è sancito dalla Costituzione, né regolato da una legge, in teoria vale ciò che prevedono i CCNL, gli accordi di secondo livello, i contratti individuali, la giurisprudenza e la prassi in materia.

Tuttavia l’orientamento comune della Cassazione prevede che questo obbligo non può essere previsto nei CCNL, ma può essere previsto nel contratto individuale di lavoro.

Quindi in linea di massima il lavoratore può rifiutarsi di lavorare nei giorni festivi, senza perdere il diritto alla normale retribuzione; tranne se questo obbligo è previsto dal contratto individuale di lavoro.

 

San Marco

 

San Marco


San Marco

autore: Giuseppe Vermiglio anno: XVII secolo titolo: San Marco Evangelista luogo: A.S.S.T. Melegnano e della Martesana, Milano
Nome: San Marco
Titolo: Evangelista
Nascita: I secolo , Cirene
Morte: I secolo, Alessandria, Egitto
Ricorrenza: 25 aprile
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Festa
Luogo reliquie:Basilica di San Marco
S. Marco fu eletto da Dio ad essere il portavoce dello Spirito Santo, scrivendo la vita e la dottrina di N. S. Gesù Cristo nel Vangelo che porta il suo nome.

Nacque a Cirene ed era cugino di S. Barnaba: sua madre si chiamava Maria. Rimase ubbidiente alla legge di Mosè fino dopo la risurrezione di Gesù, quando fu da S. Pietro convertito alla fede cristiana, istruito e creato sacro ministro.

San Pietro detta il vangelo a San Marco

titolo San Pietro detta il Vangelo a San Marco
autore Fra Angelico anno 1433

Dalla sua conversione in poi non si staccò più dal Principe degli Apostoli, da cui era amato qual tenero figliuolo, come lo chiamò in una sua lettera: « Vi saluta anche Marco, mio figlio ». S. Marco era il segretario, l’interprete di S. Pietro. Il suo Vangelo, come dicono i Ss. Padri, non è altro che la predicazione di S. Pietro fissata sulla carta. Accompagnò l’Apostolo nei suoi viaggi a Roma, ove appunto scrisse il suo Vangelo in lingua greca, la più parlata in quei tempi. Lo scopo del Vangelo secondo S. Marco è di dimostrare la potenza di Gesù Cristo, Figlio di Dio, che si manifesta nell’operare molti e grandi miracoli.

Simbolo del suo Vangelo è il leone, il re degli animali, che molto bene rappresenta la potenza di Gesù Cristo.

Scrisse il suo Vangelo tra l’anno 40 e 60, dopo quello di S. Matteo, e prima di quello di S. Luca, come ci assicura la tradizione. Incomincia con un preambolo, quindi parla della divina missione di Gesù in Galilea, poi delle varie escursioni apostoliche in altre parti della Palestina, e termina col descrivere l’ultimo viaggio a Gerusalemme, l’ultima Pasqua, le sofferenze, la morte, la risurrezione e la gloria di Gesù Cristo.

Nessuno tra i fedeli poteva possedere le divine verità meglio di S. Marco, il quale continuamente le apprendeva dalle labbra del Principe degli Apostoli.

Ordinato vescovo, fu mandato da S. Pietro in Egitto a predicare il santo Vangelo. Confermando la sua predicazione con l’esempio d’una vita santa e penitente, con innumerevoli prodigi, aiutato dalla divina grazia fondò in Alessadria una fiorente comunità la quale divenne la celebre Chiesa Alessandrina, che ci diede un S. Chino, un S. Antonio, una S. Caterina e tanti altri servi del Signore.

Martirio di San Marco

titolo Martirio di San Marco
autore Giovanni Bellini e Vittor Belliniano anno 1526

Dopo una vita di travagli, tutta spesa a gloria di Dio e al bene delle anime, subì un martirio lungo e crudele. Fu legato ad una fune e trainato da un cavallo per luoghi sassosi e scoscesi, finchè il 25 aprile dell’anno 68 l’anima sua entrò nella gloria colla triplice aureola del vergine, dello scrittore e del martire.

Ritrovamento del corpo di San Marco
titolo: Ritrovamento del corpo di San Marco
autore: Tintoretto anno: 1562-1566

Le sue reliquie furono trasportate a Venezia, e riposte nella basilica di S. Marco, ove sono oggetto di grande venerazione.

PRATICA. S. Marco ci offre il S. Vangelo: leggiamolo, e impareremo a conoscere Gesù, ad amarlo e a seguirlo.

PREGHIERA. O Dio, che hai nobilitato il beato Marco mediante la grazia della predicazione evangelica, deh concedici di approfittare sempre del suo insegnamento e di essere difesi dalla sua predicazione.

MARTIROLOGIO ROMANO. Ad Alessandria il natale del beato Marco Evangelista. Questi, discepolo ed interprete dell’Apostolo Piétro, pregato in Roma dai fratelli, scrisse il Vangelo, col quale se ne andò in Egitto, e per primo annunziando Cristo in Alessàndria, vi fondò la Chiesa. Poi, preso per la fede di Cristo, legato con funi e trascinato fra i sassi, fu gravemente tormentato; quindi, chiuso in carcere, prima fu confortato da un’angelica visione, e finalmente, apparendogli lo stesso Signore, fu chiamato ai gaudii celesti, nell’anno ottavo di Nerone.

PROVERBIO. San Marco evangelista, maggio alla vista.

ICONOGRAFIA

Presente già tra le prime arti cristiane San Marco è quasi sempre raffigurato assieme ad un Leone. San Girolamo argomentò la nota associazione dei quattro evangelisti con i simboli del “tetramorfo” che compaiono nelle profezie di Ezechiele, riprese poi nelle visioni dell’Apocalisse:

«Il primo vivente era simile a un leone, il secondo essere vivente aveva l’aspetto di un vitello, il terzo vivente aveva l’aspetto d’uomo, il quarto vivente era simile a un’aquila mentre vola; i quattro esseri viventi hanno ciascuno sei ali, intorno e dentro sono costellati di occhi»

Già nell’iconografia dell’inizio del V secolo san Marco vi appare come leone alato, come si osserva ad esempio nei mosaici della Basilica di Santa Pudenziana a Roma.

Mosaico Basilica di Santa Pudenziana a Roma

titolo Mosaico Basilica di Santa Pudenziana a Roma

Nell’arte bizantina alcuni mosaici come quelli della Basilica di San Vitale a Ravenna raffiguravano i quattro evangelisti in forma umana, con in mano il Vangelo e con a fianco i loro simboli. Tale iconografia divenne diffusissima nell’arte romanica e poi in quella gotica. Nelle chiese di tale periodo i quattro santi vennero molto spesso effigiati nelle vele delle volte a crociera, seduti allo scrittoio, intenti alla stesura dei vangeli; talvolta si affiancano a essi i quattro Dottori della Chiesa.

San Marco e Sant'Agostino

titolo San Marco e Sant’Agostino

La figura di San Marco insieme agli altri evangelisti compare anche nelle rappresentazione degli apostoli che troviamo in ogni espressione dell’arte sacra cristiana. Alcune pale d’altare esprimono una speciale devozione per san Marco, come la celebre tela di Tiziano raffigurante San Marco in trono nella Basilica di Santa Maria della Salute a Venezia. Nella splendida pala San Marco si erge statuario, vangelo alla mano appoggiato scenograficamente sul ginocchio, ricordando la maestosità di sculture coeve. In basso i santi Cosma e Damiano, san Sebastiano e san Rocco, patrono degli appestati che mostra, come al solito, la sua piaga aperta sulla gamba.

San Marco in trono

titolo San Marco in trono

San Marco, patrono di Venezia, è inoltre raffigurato nelle meravigliose scene della sua vita nei mosaici della Basilica di San Marco (XIII secolo). Nel periodo rinascimentale gli episodi narrati nella Leggenda Aurea divennero soggetto per numerosi capolavori eseguiti da artisti della scuola veneta. Tra i maggiori esempi la grande tela di Gentile e Giovanni Bellini raffigurante la Predica di san Marco ad Alessandria.

Predica di san Marco ad Alessandria d'Egitto

titolo Predica di san Marco ad Alessandria d’Egitto
autore Gentile e Giovanni Bellini anno 1504-1507

Anche le quattro tele di Tintoretto eseguite per la Scuola di San Marco a Venezia, aventi per soggetto Il miracolo di san Marco che libera uno schiavo, San Marco salva un saraceno, Trafugamento del corpo di san Marco, Il ritrovamento del corpo di san Marco.

San Marco libera uno schiavo

titolo San Marco libera uno schiavo
autore Tintoretto anno 1548
San Marco salva un saraceno

titolo San Marco salva un saraceno
autore Tintoretto anno tra il 1562 ed il 1566
Trafugamento del corpo di san Marco

titolo Trafugamento del corpo di san Marco
autore Tintoretto anno tra il 1562 ed il 1566
Ritrovamento del corpo di san Marco

titolo Ritrovamento del corpo di san Marco
autore Tintoretto anno tra il 1562 ed il 1566

Festività del 25 aprile 2022 in busta paga: come funziona e quanto spetta

Festività del 25 aprile 2022 in busta paga: come funziona e quanto spetta

La Festa della Liberazione è una festività civile e quest’anno cade di domenica. Ecco una breve guida al 25 aprile 2022 in busta paga.

Il 25 aprile o Festa della Liberazione è una festa nazionale della Repubblica Italiana, istituita con Legge 260/1949 per celebrare l’anniversario della liberazione d’Italia dal nazifascismo.

Come per le altre festività civili i lavoratori dipendenti troveranno questa giornata indicata nel cedolino paga; vediamo quindi come viene computata la festività del 25 aprile 2022 in busta paga, ma prima riepiloghiamo quali sono le festività civili e religiose in Italia.

Quali sono le festività civili e religiose in Italia

Ricordiamo che la legge, oltre che la contrattazione collettiva di primo e di secondo livello, prevede che il lavoratore ha diritto ad assentarsi dal lavoro nei giorni festivi stabiliti dalla legge, ovvero per le festività civili e religiose.

Le festività civili e religiose comuni a tutti i lavoratori sono:

  • 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno – festività civili nazionali;
  • 1 gennaio, 6 gennaio, lunedì di Pasqua, 15 agosto, 1 Novembre, 8 dicembre, 25 dicembre, 26 dicembre – festività religiose nazionali;
  • data variabile per il Santo Patrono del comune in cui è ubicata l’unità produttiva – normalmente indicata nella contrattazione collettiva.

Leggi anche: Pasqua e Pasquetta in busta paga

Festività del 25 aprile 2022 in busta paga: cosa significa festività goduta

Il 25 aprile 2022 è un lunedì, pertanto è considerato come giorno di festività goduta. In questi casi il lavoratore, anche se è assente dal lavoro ha diritto alla retribuzione, quindi a un giorno aggiuntivo di retribuzione.

Questo perchè nel caso in cui la festività cade in un altro giorno di festività, come l’anno scorso che era domenica, si sarebbe parlato di festività non goduta; per questo motivo la stessa viene retribuita comunque in busta paga.

Come funziona il lavoro festivo il giorno della Liberazione

Come capita spesso il lavoratore può essere chiamato a lavorare anche nel giorno di festività e quindi anche il 25 aprile giorno della Liberazione. Pensiamo ai lavoratori del commercio, oppure del turismo, della pubblica sicurezza o della Sanità. Come funziona la retribuzione in questi casi?

La legge prevede che nel caso di lavoro festivo, ovvero durante un giorno di festività civile o religiosa, il lavoratore ha diritto, oltre alla normale retribuzione della giornata lavorativa, anche ad una retribuzione maggiorata prevista dal contratto collettivo e in più ci verrà pagata la giornata di “Festività retribuita”. In altri CCNL invece è prevista una giornata di riposo compensativo.

Per approfondimenti vi rimandiamo alla lettura della nostra guida sul Lavoro festivo

E’ obbligatorio lavorare nei festivi?

A differenza di altri diritti dei lavoratori, pensiamo ad esempio alle ferie (art. 36 della Costituzione) il diritto al riposo nei giorni festivi non è un diritto assoluto. Visto che questo diritto non è sancito dalla Costituzione, né regolato da una legge, in teoria vale ciò che prevedono i CCNL, gli accordi di secondo livello, i contratti individuali, la giurisprudenza e la prassi in materia.

Tuttavia l’orientamento comune della Cassazione prevede che questo obbligo non può essere previsto nei CCNL, ma può essere previsto nel contratto individuale di lavoro.

Quindi in linea di massima il lavoratore può rifiutarsi di lavorare nei giorni festivi, senza perdere il diritto alla normale retribuzione; tranne se questo obbligo è previsto dal contratto individuale di lavoro.