Archivi giornalieri: 22 aprile 2022

Misure anti covid nei luoghi di lavoro, cosa cambia dal 1° maggio

Misure anti covid nei luoghi di lavoro, cosa cambia dal 1° maggio

Cosa cambia nei luoghi di lavoro a partire dal 1° maggio 2022 in materia di misure anti covid? Ecco le novità del il Dl 24 del 2022

Terminata la fase emergenziale da covid-19, conclusasi lo scorso 31 marzo 2022, si cerca di tornare lentamente alla normalità e cambiano di conseguenza anche alcune norme in termini di sicurezza nei luoghi di lavoro. Ma quali sono le novità sull’uso della mascherina, obbligo di green pass e vaccinazione nei luoghi di lavoro a partire dal 1° maggio 2022? Con Dl 24/2022, oltre a disporre la fine dello stato emergenziale, sono state riviste alcune disposizioni, legate alla gestione dei lavoratori, inerenti alle misure di contrasto alla diffusione della pandemia.

Le predette misure impattano direttamente sull’accesso nei luoghi di lavoro, sulle sanzioni in mancanza del green pass, sull’obbligo delle mascherine nei luoghi di lavoro, sullo smart working semplificato e per i lavoratori fragili, sulla sorveglianza sanitaria straordinaria e sull’obbligo vaccinale.

Come cambiano dal 1° maggio le misure anti covid nei luoghi di lavoro

Vediamo quindi in dettaglio le principali disposizioni in materia ed il loro impatto sulle aziende ed i lavoratori.

Green pass, quali obblighi per accedere nei luoghi di lavoro

La data spartiacque in merito all’obbligo di esibizione del green pass è l’1 maggio 2022. Quindi:

  • fino al 30 aprile 2022, tutti i lavoratori devono essere in possesso ed esibire, su richiesta del datore di lavoro, il solo green pass base, indipendentemente dall’età anagrafica;
  • dal 1° maggio 2022, se non vi saranno novità negative in merito ai contagi, non sarà più obbligatorio in green pass.

Sanzioni in mancanza del green pass

Laddove il lavoratore non esibisca il green pass, fino alla data del 30 aprile 2022, il lavoratore:

  • non potrà accedere nei locali aziendale;
  • sarà considerato come “assenza ingiustificata”, con sospensione della relativa retribuzione o emolumento, comunque denominato.

L’assenza del lavoratore, causata dal mancato possesso del certificato verde, abiliterà il datore di lavoro, dopo il quinto giorno, a sospendere il lavoratore per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la sua sostituzione. Tale sospensione non potrà essere superiore a 10 giorni lavorativi, rinnovabili fino al 30 aprile 2022.

Obbligo di indossare la mascherina nei luoghi di lavoro

Fino al 30 aprile 2022, nei luoghi di lavoro è fatto obbligo di indossare la mascherina chirurgica. Mascherina che dovrebbe diventare facoltativa dal 1° maggio.

Proroga smart working semplificato e per i lavoratori fragili

Come noto, lo smart working semplificato utilizzato durante la pandemia – ossia con atto unilaterale – può essere utilizzato fino al 30 giugno 2022.

Tale semplificazione riguarderà anche la comunicazione alla Pubblica amministrazione. Infatti, sino al 30 giugno 2022 sarà possibile utilizzare la procedura semplificata già in uso, con modulistica (in formato excel) resa disponibile dal Ministero del Lavoro.

Stop alla proroga, invece, per i lavoratori fragili. Per tali soggetti, si ricorda, il Ministero della Salute – con il D.M. del 4 febbraio 2022 – prevedeva il diritto a svolgere la prestazione lavorativa in modalità di lavoro agile, anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento.

Obbligo vaccinale

Altra questione importante è se il vaccino è ancora obbligatorio per poter lavorare. Ebbene, fino al 15 giugno 2022, l’obbligo vaccinale rimane per i soggetti con una età superiore ai 50 anni (over 50).

Diversamente, per gli esercenti le professioni sanitarie e i lavoratori negli ospedali e nelle RSA, l’obbligo vaccinale rimane sino al 31 dicembre 2022. Questo per tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione delle prestazioni di cura e assistenza. La mancata adesione all’obbligo vaccinale, di questa specifica categoria di lavoratori, comporterà la sospensione dal lavoro qualora la propria attività non sia compatibile con prestazioni non al contatto con il pubblico.

 

San Leonida di Alessandria

 

San Leonida di Alessandria


Nome: San Leonida di Alessandria
Titolo: Martire, padre di Origene
Nascita: II secolo , Alessandria, Egitto
Morte: III secolo, Alessandria, Egitto
Ricorrenza: 22 aprile
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
 
Questo nome venne già portato e illustrato dal valoroso re di Sparta, caduto alle Termopili, alla testa dei suoi eroici soldati.

Anche il Leonida cristiano fu un valorosissimo combattente che suggellò con il martirio la propria vita e la propria fede. Per di più ebbe la ventura di essere padre di uno degli scrittori cristiani più fervorosi e più arditi. Perciò San Leonida è comunemente designato come « padre di Origene ».

Oriundo anch’egli della Grecia. Leonida era maestro di retorica ad Alessandria e padre di sette figli. Al maggiore, Origene ebbe cura di dare un’educazione filosofica e letteraria vastissima, insieme con la conoscenza profonda della Sacra Scrittura. che il giovane imparò addirittura a memoria.

Presto, il padre-maestro dovette però frenare l’accesa curiosità del giovane, che voleva sapere tutto di tutto, con una precocità impressionante. Si disse poi che il padre, ammirato da quel fervore spirituale, baciasse, quando dormiva, il petto del figlio, dove s’era acceso il fuoco della sapienza divina.

Ma venne il tempo della prova. Sotto l’Impero di Settimio Severo, nel 204, ripresero in Egitto le persecuzioni contro i cristiani. lì Governatore Leto rastrellò il deserto della Tebaide, dove vivevano gli anacoreti rinsecchiti dal digiuno e riarsi dal sole.

Il giovane Origene desiderò di morire Martire. Soltanto la madre, nascondendogli i vestiti, poté impedirgli di presentarsi al Governatore per proclamarsi arditamente cristiano. Non c’era bisogno di simili ostentazioni. Bisognava attendere docilmente e fermamente la persecuzione, senza provocarla, come faceva il padre Leonida, il quale, infine, chiamato dinanzi al Governatore, confessò senza arroganza e senza titubanza di essere cristiano. Fu incarcerato, e durante la prigionia gli pervenne una lettera del figlio, che lo incitava a mantenersi fedele a Dio. « State attento, caro padre – diceva la lettera – di non mutare risoluzione a causa di noi, vostri figli ».

Leonida, non potendo ormai baciare il petto del figlio, baciò la lettera di esortazione. Non ne aveva bisogno, ma lo riempì ugualmente di letizia. Il pensiero della famiglia non turbò così le ultime ore del Martire. Porse sorridendo la testa alla spada, acquistandosi la corona di gloria.

Dopo la sua morte, vennero confiscati i beni della vedova. I sette orfani furono gettati in mezzo a una strada, e si sarebbero ridotti randagi e mendici se una signora di Alessandria non li avesse raccolti e mantenuti.

Il giovane Origene, orgoglioso di essere figlio di un Martire, divenne poi scrittore talmente importante, fecondo e celebre, da legare il nome del padre al proprio. Infatti, il Santo viene distinto comunemente con il nome di Leonida e con l’attributo di « padre di Origene ».

MARTIROLOGIO ROMANO. Ad Alessandria il natale di san Leonida Martire, che patì sotto Sevèro.